BTA Bollettino Telematico dell'Arte ARTE E COMUNICAZIONE CREATIVA Un'ipotesi rivoluzionaria per cambiare il mondo ? Riproporre l'Arte come lettura e reinvenzione della realta' e del mondo naturale e immateriale, e' strumento efficacissimo per realizzare una nuova forma di comunicazione diretta con l'ambiente in cui viviamo e riscoprire le radici storiche della nostra cultura e i legami naturali con l' "habitat" e le persone o collettivita' che in esso vivono, oggi infranti e sconvolti da politiche, o politiche economiche non certo al servizio dell'uomo. Ora piu' che mai il concetto di arte si puo' e si deve estendere fino a significare, oltre alle opere degli artisti, e ai loro comportamenti creativi, tutte le tecniche, gli strumenti, le capacita', le invenzioni e le idee che concorrono alla difesa e al potenziamento dell'ecosistema umano, inquinato da un degrado materiale e morale che ha raggiunto livelli inimmaginabili. Questa convinzione nasce dal profondo disagio di vivere in un mondo metropolitano brutto, caotico e disarmonico, dove la disumanizzazione, il vuoto, la perdita del senso della vita sono una minaccia continua. La disarmonia in cui viviamo va colpita al cuore, non con le armi e con la violenza, ma con il lavoro creativo e costruttivo di tutti gli uomini, nessuno escluso, perche' tutti siamo responsabili e vittime dell'immane caos che minaccia di distruggere cio' che resta della bellezza originaria del mondo. Dalla Repubblica di Platone (libro III): "del ritmo e ell'armonia e' ripiena la pittura e ogni altra arte consimile, e la tessitura e l'ornato e l'architettura e la fabbricazione di tutti gli altri utensili, e cosŤ del pari la natura del corpo e degli altri organismi, che in tutti questi e' insito decoro o bruttezza e la bruttezza e aritmia e disarmonia sono sorelle del cattivo parlare e del carattere, mentre le opposte qualita' sono sorelle e imitazioni dell'opposto, del carattere saggio e buono". Purtroppo la realta' in cui viviamo e' ben lontana della bellezza e dall'armonia, siamo sprofondati nel sonno della ragione che ha generato mostri, i mostri hanno generato la paura. La paura ha bloccato la creativita', ci ha fatto regredire nell'inconscio. Paradosso: nel cuore della civilta' tecnologica esplode l'irrazionale e dorme l'immaginazione. E il sonno dell'immaginazione puo' generare altri mostri, meccanismi impietosi mossi da fili invisibili. Ritorna la domanda: che fare ? L'uomo contemporaneo deve utilizzare tutta la sua immaginazione per inventare un uso creativo e costruttivo delle tecnologie avanzate: deve operare un'autentica rivoluzione creativa e riscoprire, se possibile, un nuovo punto di equilibrio tra Aristotele e Platone, tra scienza e poesia. La riscoperta telematica del patrimonio artistico nazionale e internazionale puo' essere uno degli strumenti piu' efficaci per vincere i mostri della passivita' ed omologazione culturale: ed e' anche, sul piano pratico, un'importante industria del presente e futuro (per il recupero del passato), attraverso la quale sara' anche possibile estendere e approfondire il livello della ricezione dei messaggi ad un numero sempre piu' ampio di cittadini di tutte le fasce di eta'. E questo perche' il linguaggio delle immagini e' il piu' immediato ed anche il piu' capace di mediare contenuti e valori della storia e della cultura di un territorio. Secondo alcuni nel nostro futuro c'e' la prospettiva allucinante di una realta' virtuale in cui evaderemo per mancanza di realta' reale (e fantasia creativa): la nostra speranza e', invece, che la ricerca creativa, interroghi scientificamente il linguaggio dell'arte, oltre a quello della natura, nella consapevolezza che natura e arte, benche' in modo diverso, risponderanno con la concretezza delle immagini, delle forme e dei colori della vita, che ci appartiene di diritto e che va difesa. In sintesi, la proposta e' questa: contro l'appiattimento, l'omologazione, il rimbecillimento collettivi e la conseguente atomizzazione della vita sociale, alla perdita del rapporto solidale con gli altri, alla paura della violenza e alla violenza della paura, al sonno della ragione e dell'immaginazione, opponiamo la strategia dell'EDUCAZIONE PERMANENTE ALL'ARTE. Arte per comunicare con noi stessi, con gli altri e con il mondo. Maria Filippone Colonna per il BTA Bollettino Telematico dell'Arte Roma, 30 dicembre 1994