APPUNTI DI FILOSOFIA DELL'ARTE CONSIDERAZIONI IN MARGINE A "SORTITE (Piccoli scritti sui rimedi - e la gioia)" DEL PROF. EMANUELE SEVERINO (edito da Rizzoli nel novembre 1994) Breve Premessa Queste "considerazioni" in forma frammentaria si propongono di offrire agli amici del Bta alcuni spunti di riflessione sul ruolo delle arti nell'attuale civilta' occidentale. Concepite come "glosse" al testo del prof. Emanuele Severino (si veda in particolare il terzo capitolo di "Sortite" pagg. 25-36), vogliono essere di stimolo alla lettura e all'approfondimento del suo ultimo libro (che, peraltro, raccoglie una serie di articoli, da lui pubblicati in tempi piu' o meno recenti sul "Corriere della Sera" e sul "L'Europeo"). --Nella societa' in cui viviamo, la "bella forma", ossia la dimensione estetica dell'esistenza, si caratterizza come "superfluo". L'arte e' un qualcosa cui l'uomo dedica (o meglio "e' chiamato" a dedicare) le energie superflue, il "di piu' ", ovvero il cosiddetto "tempo libero". La bella forma e' stata estromessa dall'esistenza quotidiana di milioni di individui. In certo senso, l'uomo comune ne e' stato "alienato". L'alienazione, con tutte le sue implicazioni sociali e politiche, risponde ad uno scopo preciso: l'arte, snaturata la sua funzione primaria - l'evocare l'immagine a scopo catartico, salvifico contro il terrore generato dall'imprevedibilita' dell'esistenza - e' stata riproposta come passatempo, momento di relax, di disimpegno e "defaticazione" rispetto all'attivita' primaria (il "necessario" da cui dipende il "superfluo"), la produzione di ricchezza. Il "tempo libero", nel quale viene relegato il momento estetico, assolve alla funzione di reintegrazione della forza lavorativa. L'intensita' (leggera) della fruizione dell'arte evapora nella frammentarieta' dello svago. La coscienza vigile da essa richiesta scivola nel dormiveglia della passivita' (quante persone, la sera, si addormentano davanti al televisore?). --Facendo leva su questa funzione "defaticante", la societa' dei media ha fondato un'ulteriore (macroscopica) occasione di "business", produzione di altra ricchezza, impossessandosi del tempo libero delle masse, offrendo loro un "surrogato" di estetica attraverso mille canali mediali, la TV, la radio, il cinema, certe mostre e musei del XX secolo. La nuova dimensione estetica coinvolge le tribu' metropolitane in differita, colpisce da lontano, attraverso suggestioni incontrollabili dal singolo, che riducono i piu' alla mera funzione di fruitori passivi, "tele- spettatori" - coloro che guardano da lontano. In certo senso, l'arte, attraverso le varie forme di snaturamento, e' stata trasformata in strumento di suggestione delle masse. Il potere salvifico della trasformazione del vissuto collettivo in immagine, che da sempre ha agito sull'uomo in occasione della "festa", elevandolo al di sopra della quotidiana battaglia per la sopravvivenza, fisica, sociale e mentale, e' stato piegato alle esigenze della produzione: l'arte come "evasione, divertimento, spettacolo, passatempo, lusso". --Strumento di "salvazione" dal terrore generato dall'imprevedibilita' della vita - il rimedio per eccellenza predisposto dalla nostra civilta' per lenire l'angoscia del divenire (tutto viene dal nulla e tutto vi ritorna, noi compresi) - e', oggigiorno, la scienza nella sua accezione piu' propriamente tecnologica. Razionalizzare tutto, o comunque, tutto il possibile, significa ridurre il margine di imprevedibilita' che minaccia la nostra esistenza. La suprema minaccia e' la morte. La sua ombra si allunga sulle nostre quotidianita' sotto forma di angoscia e dolore. Il riparo e' l'automazione, la scienza, la medicina - la nuova magia e religione -. La Filosofia come rimedio ha fatto il suo tempo: si e' assistito al suo naufragio e suicidio. --L'arte, restituita alla sua funzione originaria, potrebbe ancora "salvarci", restituire la civilta' occidentale ad una dimensione primigeniamente umana: l'immagine eleva ed elevando de- soggettualizza, aiuta a superare il "principium individuationis", a farci sentire parte di un tutto. Smarrire la propria dimensione estetica-estatica, o peggio vederla capitolare dinanzi ad una sua progressiva snaturazione (spesso portata a compimento o sfruttata alla stregua di "instrumentum regni"), equivale, in senso metaforico, a gettar via le chiavi dell'unico "paradiso in terra". --La riflessione filosofica ha mostrato come la bellezza non possa esser considerata un qualcosa di "superfluo". Essa e' connaturata ad ogni aspetto della vita, ne racchiude in se' il senso piu' profondo. La dimensione estetica, insegna Kant, insieme a quella scientifico-conoscitiva e a quella etica ma, ancor piu' profondamente e "sinteticamente" di ambedue, definisce l'uomo in quanto Uomo, ossia rappresenta la sua consapevolezza di essere- per-qualcosa, dona un fine all'esistenza. L'uomo non si orienta solamente in base alle leggi spazio-temporali della fisica o a quelle etiche delle varie forme di morali. Al di la' di esse, natura e societa' umana, si fondono in una superiore comunione grazie al potere evocatrice dell'arte, sia essa immagine, suono, parola, gesto. --L'estetica rientra piu' propriamente all'interno della dimensione "festiva". Scaturisce dalla "festa", come momento di aggregazione sociale ed evocazione collettiva dei momenti salienti della vita, nascita, amore, morte. L'arte, intesa sotto tutte le sue forme, (architettura, scultura, pittura, poesia, musica, ecc.) e' il prolungamento nell'ordinario (quotidianita') dello straordinario, la festa come presa di coscienza di se' stessi e del mondo circostante. L'arte e' "prendere consapevolezza", spogliarsi delle mille maschere che nascondono l'individuo a se' stesso, lo tengono artificialmente lontano dall'eterno nocciolo della questione: chi sono, da dove vengo, quanto mi resta da vivere. Sforzarsi di dare risposta a queste domande significa misurarsi con il divenire, il nulla, la follia. In questo senso, Van Gogh "e'" il suo autoritratto. Roma 22/01/95 Francesco Dipalo x il Bta ------------------------------- Il presente file proviene dal BOLLETTINO TELEMATICO DELL'ARTE *coordinato da Stefano Colonna* email Caesarnet (point): 175:391/1.14 (point BTA) email Fidonet: 2:335/348.14 (point BTA) email Internet-Fidonet: Stefano.Colonna@f348.z2.fidonet.org email Internet: mc6575@mclink.it curato e creato dagli studenti dell' Istituto di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Universita' di Roma "La Sapienza" con il concorso dei docenti e di altri collaboratori Recapiti Istituto: Facolta' di Lettere Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 ROMA tel.: ++39-6-4451709 ------------------------------- il Bollettino e' disponibile su "SPQR Servizi Telematici" di Alessandro Bucci Roma, Italia (Rome, Italy) Line #1/BBS and FAX +39-6-87182083 19.2/ZyX Line #2/BBS +39-6-87180915 28.8/V34 Caesar Network Int'l 175:391/1 [HOST] FidoNet 2:335/348 [NODE] Indirizzo postale: P.O.BOX 11/045 (Postal address) 00141 Roma - ITALY ------------------------------- i testi sono (C) dei rispettivi autori, ma ne e' espressamente consentita la distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i mezzi: posta elettronica, pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm da fotocopia o pubblicazione, purche' non a fini di lucro e sempre comunque citando le fonti e i rispettivi autori : nome BBS con indirizzo Fidonet, Logo: "Bollettino telematico dell'Arte", nome file/s e autore/i o curatore/i. -------------------------------