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Alvar Aalto designer e architetto a Lubecca St.Petri-Kirche zu Lübeck
Alvar Aalto Ausstellung Lübeck
22 lug. - 30 ago. 2001

Andrea Bonavoglia
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 1 Ottobre 2001, n. 282
http://www.bta.it/txt/a0/02/bta00282.html
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Area Mostre

Una piccola mostra, allestita nelle navate di St. Petri, una delle chiese più grandi e belle di Lubecca ( <http://www.aalto-ausstellung.de/>), può servire a rivedere e a ripensare l'opera di Alvar Aalto. Può servire certamente a soffermarsi davanti a una delle sue numerose, straordinarie invenzioni e a chiedersi come mai, dopo tanta fama in vita, al punto da essere affiancato immancabilmente a Le Corbusier, a Gropius, a Mies e a Wright, l'architetto finlandese sia oggi un poco finito nell'ombra leggera e sottile della storia.

Non sembri irriverente, ma la ormai mondiale frequentazione e conoscenza dei magazzini e dei prodotti di una notissima ditta svedese - ben presente anche in Italia, insieme a una moltitudine di mobilifici di quelle latitudini - dovrebbe aver portato maggior fama e popolarità a Aalto, se buona parte della produzione di arredamenti di tipo "scandinavo" si basa, ancora oggi, sui suoi stilemi.

Nella navata della chiesa di San Pietro a Lubecca, appoggiati a un piano inclinato, diverse sedie, sgabelli e poltroncine di legno, originali o riprodotti oggi, fanno bella mostra di sé, elegantissimi, lineari, di una sobrietà che in questo caso affianca Aalto al rigore formale del Razionalismo e che è assolutamente valida anche oggi. E non stupisce ovviamente che questi mobili siano ancora in produzione, grazie all'attività della stessa fabbrica che Aalto e altri architetti fondarono nel 1935, la Artek di Helsinki, che è presente come sponsor dell'esposizione e propone un semplice, ma esaustivo, catalogo commerciale del miglior design di Alvar e di sua moglie Aino Aalto.

Forse è colpa della nostra sensibilità ormai troppo viziata dalle tre dimensioni, dai colori, dalla facilità insomma di visione e ricostruzione, ma certo si esce dalla mostra ricordando molto più i mobili di legno di betulla così nitidi nelle loro forme, e molto meno le tavole dei progetti, tra cui sono peraltro notevoli e completi i disegni per la grande struttura di Wolfsburg, il centro culturale che oggi è intitolato direttamente al nome del suo creatore. L'architettura su carta soggiace alla plasticità delle forme reali.

Vale la pena allora di analizzare i progetti di Aalto designer, senza dimenticare naturalmente la straordinaria qualità del lavoro di tutti i mobilieri-artigiani del tempo passato, dai francesi individuati dal numero di un Re Luigi, passando per gli inglesi del Chippendale, fino a Thonet, cruciale inventore del legno di faggio curvato. Nell'ambito quindi della sua produzione come designer di mobili, una forma d'arte applicata resa prestigiosa all'inizio del secolo dalle invenzioni di Rietveld e di Breuer, ho scelto quattro opere esemplari, indicate nel catalogo di Artek con i codici 41, 901, 406, Y61.



POLTRONA 41 PAIMIO

Designer Alvar Aalto 1931-32

  • Legno di betulla
  • Sedile in compensato di betulla
  • Laccato in bianco

Forse la sedia più nota di Aalto. Destinata al sanatorio di Paimio, rappresenta una specie di contraltare alla celeberrima Vassily di Marcel Breuer, nella quale il ferro, cioè i montanti tubolari in acciaio sostituivano il legno. La sobrietà di entrambi gli oggetti è indubbia, ma il progetto di Aalto sembra voler porre l'accento sulle curvature del legno, secondo quel modello formale che gli è tipico anche come architetto: le curvature sono più accettabili psicologicamente degli angoli retti. Contro la tradizione, la poltrona conferma l'abolizione razionalista dei cuscini e delle imbottiture a favore di una piegatura anatomica e utilizza un materiale economico, di natura industriale, come il compensato di betulla. La struttura in legno massiccio di betulla è invece ottenuta da lamine curvate, che sostengono il peso grazie alla loro flessibilità e elasticità; tuttavia, Aalto non ha ancora trovato la soluzione per alleggerire la forma totale, che appare di un certo ingombro, anche se quasi trasparente. Nella poltrona modello 406, con l'inaugurazione dell'ardito sbalzo strutturale, il designer porterà a logico compimento la ricerca formale e strutturale qui già straordinariamente innovativa.



CARRELLO DA TE' 901

Designer Alvar Aalto 1935-36

  • Legno di betulla
  • Rivestito con linoleum nero o con laminato bianco

Il carrello è perfettamente coerente con le scelte formali delle poltrone, degli sgabelli e delle sedie. Lo scheletro in betulla e i piani monocromi sono essenziali, l'abolizione di angoli retti in favore di smussature e morbide curvature rende l'oggetto plastico e sfuggente allo stesso tempo. L'aspetto formale più forte sta comunque nelle ruote, piene invece che radiate, monocrome, inserite nel contesto lineare della struttura come un fortissimo elemento pittorico e compositivo.



POLTRONA 406

Designer Alvar Aalto 1938-39

  • Legno di Betulla
  • Rivestimento a scelta in tela o in pelle

Dal tempo della rivoluzione ottocentesca di Thonet e del suo legno curvato (che comunque resta il prototipo ineliminabile di tutte le sedie moderne), forse nessun altro modello strutturale ha avuto tanto successo come questo: un elemento curvo non chiuso, che sostiene il peso grazie alla propria elasticità, flettendosi secondo limiti accuratamente calcolati; il sedile si trova quindi incredibilmente sbalzato all'indietro rispetto alla parte verticale della struttura ed è ugualmente non rigido, ma composto da strisce intrecciate di tela o di pelle. Il coraggioso linearismo della poltrona 41 Paimio qui trova la sua coerente apertura verso una assoluta leggerezza della forma.



SGABELLO Y61

Designer Alvar Aalto 1946-47

  • Legno di betulla
  • Sedile in giunco, tela o pelle
  • Impilabile

Certo le poltrone e le sedie prodotte da Artek si presentano con maggior efficacia e appaiono frutto di una ricerca estetica più profonda, ma in questo sgabello, semplice in modo quasi disarmante, sussistono le caratteristiche primarie di Aalto designer: funzionale e pratico, ma anche ben accetto ai nostri sensi e al nostro gusto. Il dettaglio formale dello spigolo smussato che si incontra con le strisce del sedile è visivamente quasi un'opera di pittura astratta; la caratteristica funzionale di essere impilabile, proprio grazie a quei dettagli formali, rende anche questo oggetto un piccolo capolavoro di disegno industriale correttamente inteso.



Alvar Aalto designer e architetto a Lubecca St.Petri-Kirche zu Lübeck, Alvar Aalto Ausstellung Lübeck 2001, Architektur und Design, dal 22 luglio al 30 agosto 2001.



Sul Web

<http://www.hut.fi/~mniskane/aalto/runko.htm>

<http://www.jkl.fi/aalto/>

<http://www.moma.org/exhibitions/aalto/>

<http://www.greatbuildings.com/architects/Alvar_Aalto.html>

<http://www.publiscan.fi/cu08e-8.htm>



In libreria

Mangone, Fabio; Scalvini M. Luisa, Alvar Aalto, Laterza, 2000.

Aalto, Alvar, Alvar Aalto. Nuovi dialoghi di architettura, Compositori, 1999

AA.VV, Sui luoghi di Alvar Aalto. Architetture finlandesi, Kappa, 1999

Alvar Aalto, Milano, Rizzoli, 1998

Alvar Aalto 1898-1976, Milano, Electa, 1998

Alvar Aalto. Visioni urbane, Skira, 1998

Keinamen, Timo -, Alvar Aalto: il padiglione finlandese alla Biennale di Venezia, Electa, 1996

Aalto Alvar, Idee di architettura. Scritti scelti (1921-1968), Zanichelli, 1987






 
 

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