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Zaha Hadid architecture  
Marco Enrico Giacomelli
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 29 Giugno 2004, n. 372
http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00372.html
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Area Libri

«Più importante di tutto è il movimento, il flusso, una geometria non-euclidea ove nulla ripete se stesso: un nuovo ordine spaziale»: il pensiero di Zaha Hadid (Baghdad 1950) forma un'architettura affascinante, quella di una irachena che approda a Londra nei primi anni Settanta e che in breve tempo rivoluziona il concetto di abitare, di oikomia.

L'occasione per pubblicare questo testo è una grande e importante esposizione dedicata a Zaha Hadid e allestita al Mak di Vienna. Qui è stato presentato Ice Storm, un esperimento spaziale di notevoli dimensioni all'interno del quale sono collocate nuove soluzioni e precedenti progetti come Z-Scape e Z-Play (2000). L'installazione, documentata minuziosamente, segna una tappa cruciale nel percorso creativo di Zaha Hadid, poiché in essa si concentrano le cifre caratteristiche della sua architettura e al contempo si scorgono le venture direzioni di lavoro.

Il testo, in maniera ben più ampia della mostra, fa il punto anche sul lavoro pregresso: Zaha Hadid ha reso disponibile una mole considerevole di maquettes e fotografie di progetti realizzati, in corso d'opera o solo ideati. Similmente al volume realizzato con Hélène Binet (Baden 2000), dove grazie agli scatti in bianconero si poteva apprezzare il procedere del cantiere, con questo testo entriamo nel laboratorio di Hadid.

Fra i progetti presentati in maniera più approfondita, il Science Center di Wolfsburg (1999, in costruzione dal 2001), l'edificio centrale della BMW a Lipsia (2002, in costruzione dal 2003), il Trampolino da sci sul monte Bergisel a Innsbruck (1999-2002) e il Rosenthal Center for Contemporary Art di Cincinnati (1998-2003). Ma anche altre tappe del percorso di Hadid sono documentate: per esempio, il "Vista" Masterplan di Singapore (in costruzione dal 2002), dove per la prima volta il concetto di "panorama artificiale" è stato applicato a un intero quartiere urbano; il progetto per la Biblioteca Nazionale del Québec a Montréal (2000), che sfrutta la metafora dell'albero della conoscenza per poi de-tassonomizzare i percorsi mediante collegamenti reticolari; il provocatorio progetto per la Leicester Square di Londra (1990), dove edifici e fontane vengono ribaltati penetrando sottoterra.

Infine, scopriamo alcune realizzazioni meno note, come il Tea & Coffee Set (1997), il design per Desire (2002-2003), opera di Beat Furrer ispirata al mito di Orfeo, la scena per il World Tour dei Pet Shop Boys (1999-2000), i costumi e lo stage di Metapolis della compagnia di danza contemporanea Charleroi (1999). In conclusione, per chi già apprezza il lavoro di Hadid, è un'occasione imperdibile per osservarne approfonditamente il corpus quasi completo; per chi invece nutre ancora dei dubbi, si tratta di un evidente motivo di rivalutazione del proprio giudizio.




Links

Il sito ufficiale dell'architetto: http://www.zaha-hadid.com
Un articolo del "BTA" su Hadid e Eisenman: http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00326.html



Il libro

Zaha Hadid architektur / architecture (bilingue tedesco e inglese)
A cura di Noever, Peter
Wien, MAK / Ostfildern, Hatje Cantz Verlag, 2003
192 p. ; 191 illus. (185 a colori)
€ 34,00
http://www.hatjecantz.de






Zaha Hadid
fig. 1
Zaha Hadid,
Ice Storm, 2003
Wien, Mak

Zaha Hadid
fig. 2
Zaha Hadid architektur / architecture , 2003

 

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