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Quando la materia è luce. Puente Alamillo e altri ponti di Santiago Calatrava  
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 27 Agosto 2011, n. 622
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Area Architettura

Mi entusiasma Santiago Calatrava soprattutto quando è poeta e usa la materia per dare corpo alla luce: allora numeri calcoli e tecnologie avanzate, pur essendo funzionali alle strutture architettoniche, passano in seconda linea. Ma vediamo questi ponti famosi che mi sono rimasti nel cuore.

Durante la visita all’Expò  di Sevilla, nel 1993, ho avuto la fortuna di attraversare il Guadalquivir su Puente Alamillo, il primo ponte - scultura di Calatrava che evoca uno strumento musicale: si presenta infatti come un’arpa  della lunghezza di 200 metri, retta da tredici coppie di tiranti ancorate al pilone di sostegno, che si alza verso l’alto come per offrirsi alle mani del vento. Passando a piedi sul ponte, che visto di lato sembra occupare soltanto uno spazio bidimensionale, si sperimenta la dimensione della sua profondità dentro una sorta di foresta stilizzata, esaltata dal doppio effetto dinamismo – contrasto luce-ombra tra la luce catturata dai bianchi tiranti e le ombre asimmetriche proiettate sul ponte dagli stessi. (v. fig.1)  Calatrava è architetto e ingegnere: e persone esperte in calcoli matematici dicono che la tecnica con cui egli ha realizzato il ponte ha qualcosa di miracoloso, per l’equilibrio perfetto tra estetica e funzionalità che raggiunge a livello espressivo, e questa è una mia personale impressione, l’effetto luce-musica e, in più, il pre-sentimento del volo.

La musica la luce e il volo sono ancora protagonisti di un’elegantissima triade musicale di ponti realizzata da Calatrava sul canale Hoofdvart, ad ovest dell’aeroporto di Amsterdam Shiphol (1999-2004). Qui Calatrava ripete il motivo dell’Arpa e introduce quello della Lira e del Liuto (i ponti si chiamano così): raramente elementi costruiti dall’uomo si sono inseriti in modo così naturale ed elegante nel paesaggio, sia visti insieme da lontano o dall’alto, sia considerati singolarmente. Oltre che simboli musicali, nel territorio olandese recuperato nei secoli al mare, i tre ponti potrebbero essere percepiti come velieri spinti verso ignote destinazioni da un’ala di vento: questa presenza invisibile, il vento, elemento dinamico evocato e sotteso al curvarsi delle forme nello spazio, può diventare importante chiave di lettura di ulteriori potenzialità espressive delle opere di Calatrava. E’ infatti il vento, nell’attimo della percezione visiva, a suggerire vele in movimento, onde che muovono il mare, nuvole che si rincorrono; e, viceversa, vele, onde e nuvole che si rincorrono che siano naturali o create dall’immaginazione dell’artista, evocano il vento: e forse è questo avvicendarsi e intrecciarsi dinamico di elementi naturali e funzionali, a connotare le opere architettoniche con cui Calatrava ha cercato di dare ali a varie parti della terra, senza mai contraddire le caratteristiche naturali dei luoghi. Dovrebbe lavorare più spesso in Italia questo genio del nostro tempo che risveglia ed esprime con i suoi tentativi di volo, la dialettica tra l’ energia e la materia che convivono  in noi.

Come tutti i figli di Spagna il grande architetto dei ponti a volte è tentato dalla stessa grandezza, il successo rischia di farlo essere Archistar (un neologismo divertente forgiato per gli architetti contemporanei che “fanno tendenza”, come, per intenderci, il termine “egospia” qui in Italia), e allora esagera cadendo proprio come una stella e come una stella caduta rischia di scomparire, cioè di  perdere tutto il suo fascino.

Comunque un Architetto scultore e poeta come il migliore Calatrava mi fa sentire fiera di essere cittadina di quell’Europa che, se ancora non è una realtà politica, è già viva e operante nelle creazioni artistiche di alcuni dei suoi figli votati alla Bellezza, che, speriamo e crediamo, prima o poi salverà il mondo.
















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Stella di Porta del Belìce

Fig. 1
CALATRAVA, Ponte Alamillo, Siviglia
Foto di Andrew Dunn © scattata il 7 May 2006

Stella di Porta del Belìce

Fig. 2
Questo è il secondo ponte di CALATRAVA che attraversa il canale Hoofdvaart tra Hoofddorp e Nieuw Vennep, the Netherlands.
Foto scattata nel dicembre 2008 da Paul Abspoel ©




Foto n. 1 cortesia di Andrew Dunn ©; Website  Questo file è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.0 Generico

Foto n. 2 cortesia di Paul Abspoel ©; Website

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