bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
TESTI 600-699


  N.B. L'elenco è ordine inverso per facilitare la lettura delle novità
    BTA00699.html Un tesoro nella Contea di Modica: S. Maria del Gesù
    Laura Fava, Ispica - RG, Italia, 18 Dicembre 2013, n. 699

    BTA00698.html Cinzia Mastropaolo. La fantasia è donna
    Maria Filippone Colonna, 16 Dicembre 2013, n. 698

    BTA00697.html | PDF
    Francesco Franco, Baldo Diodato: una recensione
    Stefano Colonna, 6 Dicembre 2013, n. 697

    BTA00696.html Il giardino di Boboli
    Claudia Maria Bucelli, 6 Dicembre 2013, n. 696

      Il giardino di Boboli, straordinaria estensione di hortus urbano - soggetto interessante anche per la diversità floristica e faunistica che lo caratterizza – uno dei più importanti esempi di giardino formale del Rinascimento italiano nonché prototipo di complesso architettonico e paesaggistico unitario e coerente, si estende per circa 45 ettari nel cuore della città di Firenze. Vincolato per circa quattro secoli al ruolo di giardino di reggia, luogo di rappresentanza del potere e del fasto della famiglia regnante, teatro della vita di corte per sontuosi allestimenti scenici, festeggiamenti di sponsali e per i più celebri e magnifici episodi venatori dell'Europa intera, ha subito specialmente dalla metà del XVI ai primi decenni del XVII secolo quei lavori e integrazioni che lo hanno condotto alle attuali peculiari caratteristiche. La forma vagamente a triangolo allungato si misura con due assi quasi perpendicolari a partire dai quali si sviluppano una serie di terrazze, fontane, viali e percorsi secondari, vedute prospettiche con statuaria, radure, episodi a giardino e annessi architettonici in continua successione di visuali, corridoi prospettici, scorci scenografici e panorami sui rilievi all’orizzonte.

    BTA00695.html Jerry Uelsmann, il serbatoio dell'immaginazione
    Eleonora Rovida, 27 Novembre 2013, n. 695

      Il celebre fotografo è noto al grande pubblico per i suoi capolavori, originati da una meticolosa lavorazione nella sovrapposizione di negativi, che danno origine a immagini oniriche di notevole impatto visivo. Uelsmann ha creato numerose opere dedicate a grandi artisti contemporanei che riflettono il suo gusto dada e surrealista: sono riflessioni e interpretazioni artistiche. Tra essi c'è un omaggio a Joseph Cornell come meditazione sull'assonanza tra l'io (“I”) e l'occhio (“eye”).

    BTA00694.html Il frontespizio alchimistico di François Béroalde de Verville per l'edizione francese dell'Hypnerotomachia Poliphili del 1600
    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 26 Novembre 2013, n. 694

    BTA00693.html La famiglia Capranica e il suo palazzo romano
    Maria Beatrice Bongiovanni, Roma, Italia, 14 Novembre 2013, n. 693

      In questo studio vengono messi in relazione la figura del cardinale Domenico Capranica (1400 – 1458), il problema della sua creazione cardinalizia, l'analisi storica e architettonica del palazzo in Roma, l'inserimento del palazzo nel contesto urbano e la creazione dell'Almo Collegio Capranica, fondato nel 1457 e ancora oggi una delle più eminenti istituzioni ecclesiastiche dell'Urbe. La nobile famiglia romana dei Capranica fu legata alla famiglia dei Colonna e fece fortuna sotto il pontificato di Martino V. Domenico Capranica fu un cardinale e umanista che influenzò molto la vita ecclesiastica, contrastò la corruzione e, per Nicolò V, redasse un memoriale per una riforma della Chiesa romana. Nel 1424 venne eletto vescovo di Fermo; partecipò ai concili di Basilea e di Ferrara – Firenze. Fu vicario generale della Marca Anconitana e più volte governatore di Perugia. Si distinse per aver sventato, insieme al cardinale Bessarione, la congiura di Stefano Porcari e per essere stato a capo della legazione ad Alfonso V re di Napoli. Il problema della creazione cardinalizia dipende, in massima parte, dalla pubblicazione del 1430; gli studiosi di storia della Chiesa e di Diritto canonico sono divisi nel determinare la data della nomina cardinalizia del Capranica. Pochi anni prima della morte fondò il Collegio Capranica nel suo palazzo, dove aveva raccolto una preziosa biblioteca di codici. Il palazzo quattrocentesco sorge quasi al limite occidentale del rione Colonna. Domenico da Sarteano, suo segretario, procuratore della Penitenziaria Apostolica e abitante dello stesso rione, stipulò per conto del cardinale i contratti di acquisto di case. Nel corso dei secoli il palazzo ha subito numerose alterazioni, tra cui la costruzione di un teatro al suo interno nel XVII secolo. Oggi ci appare completamente modificato nella struttura originaria e nella proporzione volumetrica.

    BTA00692.html Nuove acquisizioni documentarie sulla Sacrestia di S. Pietro in Vincoli
    Rossana Castrovinci, Roma, Italia, 26 Ottobre 2013, n. 692

    BTA00691.html L'antica chiesa di Santa Maria della Pomice in Ravello
    Salvatore Amato, Ravello (SA), Italia, 7 Ottobre 2013, n. 691

    BTA00690.html Scipione Pulzone. Da Gaeta a Roma alle Corti europee: una recensione
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 29 Settembre 2013, n. 690

    BTA00689.html “Frankenweenie”: la tessitura del sogno
    Eleonora Rovida, 28 Settembre 2013, n. 689

      Il film d'animazione realizzato da Burton riprende il progetto del cortometraggio omonimo realizzato dallo stesso regista circa trent'anni prima. Lo stop motion, tecnica che ha reso celebre il regista, dona nuova vita alla storia, come a Sparky. Il suo (ri-creatore) Victor, nuovo dottor Frankenstein, diventa la personificazione di un deus ex machina che crea nel suo laboratorio da alchimista-stregone, rispecchiando il ruolo del regista nel remake di Frankewnweenie.

      [english:]
      The animated film made by Burton takes up the idea from the homonym short film by the same director about thirty years before. The stop-motion technique, that made famous the director, gives new life to the story, as to Sparky. His (re-creator) Victor, New Dr. Frankenstein, becomes the personification of a deus ex machina that creates in his alchemist-sorcerer laboratory, reflecting the role of the director in Frankewnweenie's remake.

    BTA00688.html La Biennale di Venezia 2013: 55.a Esposizione Internazionale d'Arte
    Veronica Caliendo, Fiumicino - RM, Italia, 27 Settembre 2013, n. 688

    BTA00687.html Palestrina nel Quattrocento. Riflessi dell'articolata cultura di un'epoca
    Sara Esposti, Ferentino (FR), Italia, 15 Agosto 2013, n. 687

      Non una semplice sovrapposizione di edifici ma una evoluzione, integrazione e fusione di fasi storico-architettoniche: è in quest’ottica che nei restauri quattrocenteschi del monumento prenestino si rintracciano segni di un passato rispettosamente integrato e valorizzato e, contemporaneamente, spunti innovativi e soluzioni architettoniche che troveranno un largo impiego nei periodi successivi. Palestrina propone un esempio di Storia dell’Architettura nel suo scorrere fluido nel tempo senza soluzioni di continuità. Stringenti sono le corrispondenze tra l’impianto architettonico del monumento preso in esame e le costruzioni immaginarie dell’ Hypnerotomachia Poliphili: è proprio partendo da questo percorso di riflessione che lo studioso Maurizio Calvesi ha brillantemente intuito che il Francesco Colonna autore dell’incunabolo è il Francesco Colonna romano, signore di Praeneste che, da uomo colto e imbevuto dei principi dell’architettura, ha potuto guidare i lavori di ristrutturazione del suo palazzo e dell’intero complesso architettonico alla fine del Quattrocento. Un breve excursus sulla formazione culturale e sulle frequentazioni del principe prenestino con riferimento ad accertati avvenimenti storici e il rinvenimento di due documenti inediti presso l’Archivio di Subiaco chiudono materialmente il contributo aprendo la riflessione sull’argomento a nuovi studi e approfondimenti critici.

    BTA00686.html La Villa Medicea di Poggio Imperiale a Firenze
    Claudia Maria Bucelli, 13 Agosto 2013, n. 686

      La villa di Poggio Imperiale sorge a ridosso dell'Oltrarno fiorentino sulla collina di Arcetri, all’esterno delle antiche mura della città che comprendono il vicino giardino di Boboli. Si colloca a circa un chilometro dal piazzale di porta Romana e a due da palazzo Pitti, risiedendo dunque in un contesto di forte pregnanza storica e in un ambito paesaggistico e panoramico di rilevante suggestione e pregio. Vi si accede percorrendo per circa un chilometro, dal Piazzale di Porta Romana, un eminente asse urbano creato da Giulio Parigi come asse di proiezione della città nella campagna, con fuga prospettica sulla facciata della villa. Questo antico 'Stradone' fu costruito, per volontà di Maria Maddalena d’Austria, fiancheggiato da olmi, lecci, cipressi, e originariamente adornato da quattro vivai con statue di Lupa che allatta due piccoli infanti, Leone che schiaccia il globo, i fiumi Arno e Arbia e due Aquile Imperiali raffiguranti in corpo lo stemma mediceo, alle quali si richiamava un'altra aquila bicipite, posta in facciata alla villa.

    BTA00685.html “Roma, il più grande parco archeologico del mondo”: un futuro per l'antico? Parlano gli addetti ai lavori
    Sonia Modica, Aprilia - LT, 31 Luglio 2013, n. 685

    BTA00684.html Un incontro all'Accademia di San Luca in onore di Argan
    Davide Boschi, 31 Luglio 2013, n. 684

    BTA00683.html Baciami ancora di Manuela Mazzini
    Maria Filippone Colonna, 31 Luglio 2013, n. 683

    BTA00682.html La committenza Barbo nella Casa dei Cavalieri di Rodi
    Alessia Dessì, 9 Giugno 2013, n. 682

    BTA00681.html C'era una volta Joseph Cornell nel Paese delle Meraviglie
    Eleonora Rovida, 8 Giugno 2013, n. 681

      L'artista statunitense è un grande appassionato del mondo vittoriano, epoca in cui vengono creati piccoli teatrini per l'immaginazione molto simili al principio creativo delle celebri Shadow Boxes. Due in particolare sembrano celebrare la “quadriglia dell'aragosta” contenuta nelle avventure di Alice. Lewis Carroll era un autore amato e illustrato dai Surrealisti. Questo scritto si propone di rintracciare le possibili influenze dell'autore vittoriano sull'opera cornelliana.

      [english:]
      The American artist is a big fan of the Victorian world, a time when small theaters for imagination are created and they are very similar to the creative principle of the famous Shadow Boxes. Two ones in particular seem to celebrate the “Lobster Quadrille” contained in the adventures of Alice. Lewis Carroll was a beloved and illustrated author by the Surrealists. This paper aims to trace the possible influences of the author Victorian on Cornell's work.

    BTA00680.html Riflessioni sulla committenza storica e sull'attuale degrado della Villa Catena di Poli
    Alessio Gordiani, 8 Giugno 2013, n. 680

    BTA00679.html La Villa Medicea di Cerreto Guidi
    Claudia Maria Bucelli, 1 Giugno 2013, n. 679

      Emergente nella Valdinievole fra le propaggini meridionali del Montalbano occidentale e il fiume Arno, sul colle confinante con i luoghi strategici del Padule di Fucecchio, la villa di Cerreto Guidi deriva il proprio toponimo e l'arme, un albero di cerro, dall'abbondanza di Quercus cerris che fino all'anno mille caratterizzava le sue contrade. Si colloca al centro dell’abitato di Cerreto, definendone il disegno urbano a raggiera, orientandone lo sviluppo lungo le direttrici stradali estese verso la campagna e caratterizzando morfologicamente con la propria presenza i caratteri antropici del paesaggio circostante. Innalzata su un basamento che eleva il piano prospettico ampliando la percezione sull’intorno, la villa ricade nella tipologia di distribuzione planimetrica a blocco compatto, organizzata attorno ad un salone centrale a cui si accede direttamente dal portone d'ingresso. Una fondata ipotesi attribuisce a Bernardo Buontalenti, all'epoca maturo progettista attivo presso i committenti medicei, la concezione e monumentalità delle rampe d'accesso ‘a scalera’ denominate ‘ponti medicei’.

    BTA00678.html Le Scuderie del Quirinale celebrano “Tiziano”: “il più eccellente di quanti hanno dipinto”
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 13 Maggio 2013, n. 678

    BTA00677.html Fonti e simboli per il Satiro “scandagliatore” di Agostino Carracci
    Gloria de Liberali, 13 Maggio 2013, n. 677

    BTA00676.html Identificata l'immagine di un angioletto nella Vocazione di San Matteo di Caravaggio
    Nadia Scardeoni, Verona, Italia, 7 Maggio 2013, n. 676

    BTA00675.html Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga: una recensione
    Giulia Martina Weston, Roma, Italia, 7 Maggio 2013, n. 675

    BTA00674.html La Villa Medicea di Fiesole
    Claudia Maria Bucelli, 7 Maggio 2013, n. 674

      Villa Medici è ubicata in zona collinare, poco fuori dall’abitato di Fiesole e si estende con i giardini terrazzati a mezza costa verso Firenze, orientata ad uno dei paesaggi più belli della Toscana, in splendida posizione panoramica ed in contesto di alto valore ambientale nel tessuto agricolo storico degli oliveti e dei campi coltivati alternati a macchie di bosco. Considerata la prima villa fiorentina di tipo umanistico, impostata ex novo secondo gli innovativi criteri di Leon Battista Alberti, la villa fiesolana fu la prima residenza costruita in planimetria simmetrica aperta su logge verso il giardino, l'aperta campagna e i panorami della conca fiorentina: per la prima volta una residenza agreste si strutturava circondandosi di giardini finalizzati a scopi estetici invece di organizzarsi come una redditizia tenuta. Più volte riprodotta artisticamente, la villa compare nella Dormitio Virginis di Domenico Ghirlandaio e nell'Annunciazione di Biagio d'Antonio, mentre nell'Annunciazione di Antonio e Piero Pollaiolo il panorama di Firenze e della valle dell'Arno incorniciato dalla bifora dietro l'angelo nunziante è proprio la splendida veduta che si godeva dalla villa fiesolana, nelle cui stanze è ambientata la scena del dipinto.

    BTA00673.html La Villa Medicea di Cafaggiolo
    Claudia Maria Bucelli, 1 Maggio 2013, n. 673

      Cafaggiolo nasce come primo nucleo di castello di caccia, fortilizio di difesa e controllo sulla viabilità verso Bologna, venendo in seguito trasformato nella più illustre fra le residenze medicee mugellane, nonché centro direzionale di gestione e governo di ampie aree agricole e boschive. Prototipo e modello di residenza signorile in campagna finalizzata alla villeggiatura, al riposo, allo studio, alla cura delle attività agricole, questa villa-fattoria era la preferita da Cosimo il Vecchio che vi godeva dei tanto amati testi antichi e moderni, sacri e profani, quando si ritirava in campagna per dedicarsi allo studio e alla frequentazione dei dotti umanisti del proprio circolo, nonché all'attività agricola e venatoria, emulando Cicerone nell’appassionata creazione di giardini e ricerca di opere d'arte con cui abbellirli. Fu proprio Cosimo che incaricò Michelozzo dei lavori di ampliamento alla villa, risolti in quel rigore geometrico di volumetrie e superfici intonacate ritmate da finestre listate in pietra, in seguito supporto compositivo dell'architettura fiorentina di campagna.

    BTA00672.html Nuova luce sugli affreschi dell'Appartamento Borgia in Vaticano
    Alessandra Masullo, 28 Aprile 2013, n. 672

    BTA00671.html La Villa Medicea del Trebbio
    Claudia Maria Bucelli, 15 Aprile 2013, n. 671

      Collocata a nord-est di Firenze, la villa del Trebbio fu edificata in cima ad una collina sui resti di un'antica fortificazione strategica longobarda, verso l’antica viabilità che da Firenze conduceva a Bologna: da qui toponomasticamente il nome, dal latino Trivium, indicante un crocicchio di tre vie. Una consolidata tradizione, appoggiandosi all'attribuzione vasariana, vede in Trebbio la prima, in ordine di tempo, delle grandi ville medicee a cui Michelozzo avrebbe lavorato su commissione di Cosimo il Vecchio. Il“luogo detto Trebbio, con orto, prato, corte e con due pezzi di vigna” si è tramandato identico per secoli, fino alla raffigurazione nella lunetta di Giusto Utens, e ad oggi Trebbio è fra quelle che meglio sopravvive fedele all’antica iconografia nell'aspetto serrato di fortificazione medioevale e nel celebre pergolato a vite, unico rimasto dei due originari, raro esempio di impianto di giardino umanistico-rinascimentale ad oggi sopravvissuto.

    BTA00670.html Il sistema delle ville medicee: caratteri distintivi e peculiarità paesaggistiche nell'approfondimento di alcuni casi studio
    Claudia Maria Bucelli, 13 Aprile 2013, n. 670

      Dimore signorili suburbane nel duplice ruolo di unità agricole produttive e aristocratiche residenze di delizie, luoghi per la villeggiatura finalizzati a svago, riposo, attività fisica, contemplazione, organizzazione di circoli culturali e di ritiri spirituali di classica memoria, ma anche, in epoca granducale, apparati scenografici della vita di corte e di memorabili feste e cacce, le ville medicee costituirono, dal loro definirsi, dei prototipi architettonici, artistici, paesistici, generati da singolari connubi tra committenti e artisti. Definirono anche, quali innovativi esempi di connessione fra architettura, giardino e paesaggio, contestualmente alla nuova sensibilità estetica legata all’ideale umanistico, nuove modalità estetiche, visive, insediative, fruitive, funzionali. Nel tempo poi sempre più identificarono i caratteri architettonici salienti della villa rinascimentale, inquadrandone il valore di eminenza nel paesaggio, il rigore geometrico dell’impianto architettonico di edifici e giardini organizzati su terrazzi digradanti quali balconi affacciati sul dominio visivo, parafrasi di quello mediceo sui territori assoggettati al proprio governo.

    BTA00669.html Il pavimento musivo della Basilica di Santa Maria Antiqua. Un nuovo contributo per la sua datazione e attribuzione
    Nicola Severino, Roccasecca - FR, Italia, 3 Aprile 2013, n. 669

    BTA00668.html Top Old Masters - Le aste londinesi di Christie's e Sotheby's (4-6 dicembre 2012)
    Giulia Martina Weston, Roma, Italia, 27 Gennaio 2013, n. 668

    BTA00667.html Un pieno ... pieno di vuoto
    Sara Sacco, Marino - RM, Italia, 4 Gennaio 2013, n. 667

    BTA00666.html Luigi Ontani - AnderSennoSogno: una recensione
    Rosanna Ruscio, Roma, Italia, 30 Dicembre 2012, n. 666

    BTA00665.html Cecilia Mazzetti di Pietralata Joachim von Sandrart (1606-1688). I disegni: una recensione
    Alessio Calabresi, Roma, Italia, 19 Novembre 2012, n. 665

    BTA00664.html Il ruolo sociale ed educativo dell'arte a Città del Messico e la promessa dei musei universitari
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 7 Novembre 2012, n. 664

    BTA00663.html Erranze
    Ornella Fazzina, Siracusa, Italia, 27 Ottobre 2012, n. 663

    BTA00662.html | PDF
    Rubens e l'eredità italiana. Il caso del corpus rubensiano della Courtauld Gallery di Londra
    Giulia Martina Weston, Roma, Italia, 12 Ottobre 2012, n. 662

    BTA00661.html L'assetto urbanistico di piazza del Popolo nel Seicento
    Elisabetta Caputo, Sapri - SA, Italia, 21 Settembre 2012, n. 661

      Nel corso del Quattrocento, Roma, inizia ad avere un rinnovamento sostanziale. Palazzi cardinalizi diventano centri di potere delle ricche corti con centinaia di servitori e decine di sbirri, centri di clientela e beneficenza; territori di un potere assolutamente diverso da quelli dei baroni medievali, ma come quelli fondati sul frazionamento, sulla divisione della città sia topograficamente che per censo e potere. In tale contesto anche i papi si affrettano ad attuare sia in prima persona che no, trasformazioni favorendo risoluzioni nelle varie zone della città.
      Di fondamentale importanza è la risistemazione del Corso, primo passo per la definizione del Tridente, il tratto di strada di via Flaminia che da Porta del Popolo congiungeva con le pendici del Campidoglio e suddivisa in due zone dal cosiddetto Arco di Portogallo che fu fatto abbattere da Alessandro VII nel 1662.
      Un assetto urbanistico che vede un suo inizio nella seconda metà del Quattrocento con un decreto di Sisto IV, in concomitanza con la costruzione di Palazzo Barbo e la Chiesa di Santa Maria del Popolo, i due poli entro cui si estende il suddetto che si presenta, con una forma a “zampa d’oca” e che, con ogni evidenza, aveva il semplice scopo di progettazione pratica. Nel corso degli anni che vanno dal ‘500 al ‘700 si assiste a un grande sviluppo edilizio nell'area, promosso anche dai pontificati di Gregorio XIII e Sisto V e ai vari rifacimenti di piazza del Popolo ad opera di artisti fra i quali spicca il nome di Rainaldi, che si concludono con l'attuale forma solo alla fine del XVIII secolo secondo il progetto di Giuseppe Valadier.

    BTA00660.html Mauro Rea: quando la passione di esistere diventa comunicazione
    Maria Filippone Colonna, 25 Agosto 2012, n. 660

    BTA00659.html L'Orto Botanico di Padova e l'Estate Carrarese 2012
    Roberta Balmas, 15 Agosto 2012, n. 659

    BTA00658.html Animazione tecnologica interattiva. Il sistema di presentazione delle informazioni del castello del Buonconsiglio di Trento
    Maria Filippone Colonna, 1 Agosto 2012, n. 658

    BTA00657.html La Certosa di San Lorenzo in Padula
    Elisabetta Caputo, Sapri - SA, Italia, 31 Luglio 2012, n. 657

      Si trova nel piccolo sobborgo di Padula, posta nel sud d’Italia, la Certosa di San Lorenzo, uno fra i più splendidi complessi architettonici della nostra penisola che racchiude in sé molteplici stili dell’arte medievale e moderna: Romanico, Gotico, Rinascimento, Barocco, Roccocò. Fondata da Tommaso Sanseverino nel 1306, con lo scopo di mostrare la sua devozione nei confronti dell'ordine Certosino, si sviluppa su di una grancia detta appunto di San Lorenzo. La Certosa di Padula è la prima in tutto l’ordine che si denomini dal Santo, al quale ne furono dedicate altre due, una a Firenze e l’altra in Svizzera, ma ciò avvenne in seguito. All’interno dell' edificio possiamo vedere come gli spazî sono suddivisi in base all’organizzazione religiosa e amministrativa. Ovunque nella Certosa, si distingue nei fregi decorativi, il monogramma certosino CAR (Cartusia, termine latino di Certosa), e l’emblema della graticola, strumento del martirio di San Lorenzo. La Certosa è anche considerata figlia della Certosa di San Bartolomeo di Trisulti. Facendo un confronto fra le due possiamo renderci conto delle loro poche differenze e delle innumerevoli somiglianze. Il monumento ha avuto sempre il suo ritmo di splendore e di prosperità, grazie alla benevolenza dei pontefici e alla protezione dei monarchi. Dell’originaria costruzione restano in questo momento l’impianto iconografico d’insieme e le volte della chiesa, qualche frammento ed elemento architettonico sparsi ovunque: si tratta sostanzialmente di capitelli, che si allontanano però dall’epoca dell’inizio dei lavori. Nel corso dei secoli sono stati fatti vari rifacimenti, in realtà non è mai esistita un’immagine dell’edificio tutta intera. La Certosa, ha uno splendore unico e allo stesso modo, sfavillanti, sono i giardini che essa racchiude al suo interno. Il verde è parte integrante delle Certose e si articola in numerosi spazî.

    BTA00656.html | PDF
    Elementi di logudorese nelle epigrafi del S. Stefano di Oschiri e della S. Maria Iscalas di Bonnanaro
    Giuseppe Piras, Porto Torres - SS, Italia, 12 Luglio 2012, n. 656

    BTA00655.html | PDF
    Lo spettatore spett-attore al museo e le conseguenze del Metodo Abramovic
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 5 Luglio 2012, n. 655

    BTA00654.html Quegli “strani” guardiani al museo
    Andrea D'Agostino, 4 Luglio 2012, n. 654

    BTA00653.html La città e la Cattedrale: visioni di Napoli tra '300 e '500
    Ettore Janulardo, Roma, Italia, 30 Giugno 2012, n. 653

      La Tavola Strozzi (1472-73) – prima significativa rappresentazione topografica moderna della città partenopea, immagine che fonda una spazialità orizzontalmente tripartita fra acqua, terra e cielo –, introduce lo sguardo nelle stratificazioni di Napoli. Punto di vista dal mare, questa rappresentazione tardo-quattrocentesca condensa in sé e assume nella raffigurazione anche gli emblemi architettonici di Napoli: da Castel dell’Ovo al Castel Nuovo, dal porto alle porte murarie, da Capodimonte alle chiese e al Duomo.

      Alla stesura compatta ma aperta della Tavola Strozzi fa da contrappunto, oltre un secolo prima, la novella boccacciana che distilla della città gli interni e le interiora, per una visione dell’oscuro e del bassofondo, una percezione dal basso che si fa consapevolezza del pericolo e attesa della prossima condanna; alla misurata luminosità della raffigurazione fa da contrasto il buio degli inganni e dei pericoli, in un ritmo teso che condensa il nucleo dell’azione scenica in una notte. Con una narrazione che unisce particolari realistici e sfumature leggendarie, Boccaccio fa di Napoli l’epitome del pericolo, il centro gravitazionale degli inganni e dei sotterfugi, ove l’eterogenesi dei fini è norma che consente solo lievi variazioni, sottili scarti, e una cattedrale non è che l’approdo di un furto sacrilego.

    BTA00652.html Apre la Fondazione Bisazza per il Design e l'Architettura Contemporanea
    Guido Faggion, Montagnana PD, Italia, 20 Giugno 2012, n. 652

    BTA00651.html | PDF
    L'arte al tempo dei terremoti in televisione, la “memoria viva” del Belìce
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 6 Giugno 2012, n. 651

    BTA00650.html Giovanni Volpato: un imprenditore ante litteram
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 3 Giugno 2012, n. 650

    BTA00649.html | PDF
    L'Islam in Sicilia, un giardino tra due civiltà fiorito alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, dopo secoli di semina
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 9 Maggio 2012, n. 649

    BTA00648.html Arte classica e aniconismo geometrico. L'eredità del classico nel XX secolo
    Lidia Pizzo, Siracusa, Italia, 8 Maggio 2012, n. 648

    BTA00647.html Azione e Reazione: binomio nell'arte di Paolo Troilo
    Sara Sacco, Marino - RM, Italia, 5 Maggio 2012, n. 647

    BTA00646.html Contatti: Modi/Tass
    Enrica Torelli Landini, 18 Aprile 2012, n. 646

    BTA00645.html A Roma come a New York l'Avanguardia americana:capolavori dal Guggenheim (1945/1980)
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 13 Marzo 2012, n. 645

    BTA00644.html Il facsimile dell'Hortus amoenissimus di Franciscus De Geest: una recensione
    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 21 Febbraio 2012, n. 644

    BTA00643.html Un S. Agostino nella chiesa del Gran Priorato di S. Andrea a Piazza Armerina
    Giovanna Di Marco, Palermo, Italia, 12 Febbraio 2012, n. 643

    BTA00642.html 11 settembre, “Molto forte incredibilmente vicino”
    Eleonora Rovida, 11 Febbraio 2012, n. 642

      Il romanzo dell'autore di fama internazionale Jonathan Safran Foer è un terreno di gioco per cacciatori di relazioni. L'aspetto collagistico, della nota e dell'appunto, rappresentano la ricerca ludica del protagonista, che segue l'insegnamento “investigativo” del padre, e, allo stesso modo, il procedimento di realizzazione di questo scritto che mira a rintracciare nel romanzo l'influenza di dell'artista a cui Foer dedicò il suo primo libro.

      [english:]
      The novel by internationally renowned Jonathan Safran Foer is a playground for relations hunters. The collage's appearance, notes and memo, represent the playful search of the protagonist, following the “detective” teaching of his father, and, similarly, the process of realization of this paper, which aims to track down in the novel the influence of the artist, whose Foer dedicated his first book.

    BTA00641.html Natura morta: rappresentazione dell'oggetto, oggetto come rappresentazione
    Rosanna Ruscio, Roma, Italia, 8 Febbraio 2012, n. 641

    BTA00640.html Una mummia per amica
    Tiziana Lanza, 5 Febbraio 2012, n. 640

    BTA00639.html | PDF
    La questione civile e il ruolo sociale del museo in tempi di crisi e post-democrazia
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 5 Febbraio 2012, n. 639

    BTA00638.html FARM CULTURAL PARK. Estetica e contemporaneità in Sicilia
    Giuseppe Carrubba, Siracusa, Italia, 29 Gennaio 2012, n. 638

    BTA00637.html È nata la prima rivista patafisica di ’Patafisica in Italia: il “Quaderno” del Collage de ’Pataphysique
    Antonio Castronuovo, Imola - BO, Italia, 1 Gennaio 2012, n. 637

    BTA00636.html Leonardo e Michelangelo. Capolavori della grafica e studi romani: una recensione
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 28 Dicembre 2011, n. 636

    BTA00635.html Niccolò Tramontana: la pittura come percezione visiva della sostanza
    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 14 Dicembre 2011, n. 635

    BTA00634.html Novecento Privato. Arte italiana con vista su Padova
    Roberta Balmas, Padova, Italia, 11 Dicembre 2011, n. 634

    BTA00633.html Gli Ologrammi di Dora Tass alla 54.ma Biennale di Venezia
    Enrica Torelli Landini, Italia, 17 Novembre 2011, n. 633

    BTA00632.html Ritratto dell' artista da giovane. Sull'esposizione “Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624”
    Massimo Maiorino, Nocera Inf., Salerno, Italia, 15 Novembre 2011, n. 632

    BTA00631.html “Inside the Cage”: il labirinto cornelliano
    Eleonora Rovida, 11 Novembre 2011, n. 631

      Le celebri Shadow Boxes cornelliane sono slot machine oniriche che rappresentano la combinazione degli elementi più disparati collegati dal filtro personale dell'autore. La struttura a celle, come in una vetrina di Atget, una gabbia o un alveare, è un sistema in cui tutti gli elementi sono posizionati secondo una precisa relazione. L'idea è quella di vedere le scatole come un sistema di celle collegate sul modello di Excel giocando proprio come vorrebbe Cornell.

      [english:]
      Cornell's famous Shadow Boxes are dreamlike slot machines representing the combination of disparate elements connected by the author's personal filter. The cell structure, as in a showcase of Atget, a cage or a hive, is a system in which all elements are positioned according to a precise relationship. The idea is seeing the boxes as a system of linked cells on Excel template playing just like Cornell would.

    BTA00630.html Fluxus 1962 - 2012. Intervista a Ben Patterson
    Mecedes Auteri, Catania, Italia, 8 Novembre 2011, n. 630

    BTA00629.html Le Scuderie del Quirinale celebrano il “bellissimo ingegno” del Lippi
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 7 Novembre 2011, n. 629

    BTA00628.html Il Simbolismo in Italia: Padova, Palazzo Zabarella
    Roberta Balmas, Padova, Italia, 6 Novembre 2011, n. 628

    BTA00627.html La “Stele eburina”, il Potere sulla pietra. Testimonianze del Municipium eburinorum all'ombra della romanità imperiale
    Gianmatteo Funicelli, Eboli, Salerno, Italia, 5 Novembre 2011, n. 627

    BTA00626.html | PDF
    Arravutamm o'munn: L'universo sognante di Mauro Rea
    Maria Filippone Colonna, 25 Ottobre 2011, n. 626

    BTA00625.html Lo Shadowboxer di Cien años de soledad
    Eleonora Rovida, 18 Ottobre 2011, n. 625

      Gabriel Garcia Márquez ci ha regalato un mondo di infinita immaginazione: Macondo. Il personaggio di Rebeca porta con sé una malattia che dona agli abitanti un'allucinata lucidità che permette di vedere non solo i propri sogni, ma anche quelli degli altri distruggendo, allo stesso tempo, la memoria. Ci si affida ad un commesso viaggiatore con oggetti magici, un uomo delle ombre. L'articolo rilegge l'episodio attraverso i maestri del realismo magico tra arte e critica.

    BTA00624.html Break of Whiteness. Mijana Batinic and Robertina Sebjanic
    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 5 Ottobre 2011, n. 624

    BTA00623.html | PDF
    Bianco come opportunità. Ristrutturazione di un appartamento nel “nuovo cuore” di Roma
    Gioia Rafanelli, 14 Settembre 2011, n. 623

    BTA00622.html | PDF
    Quando la materia è luce. Puente Alamillo e altri ponti di Santiago Calatrava
    Maria Filippone Colonna, 27 Agosto 2011, n. 622

    BTA00621.html “Il favoloso mondo di Amélie”: un pastiche contemporaneo
    Eleonora Rovida, 23 Agosto 2011, n. 621

      Il film è una favola contemporanea dove la protagonista vive un sogno ad occhi aperti: si camuffa da paladina della giustizia e cerca di aiutare gli altri senza destare sospetti perché tutto deve sembrare un semplice dono del quotidiano. Amélie trova la sua anima gemella, un giocatore come lei. Proprio come succede nella trama, viene qui realizzata una caccia al tesoro degli elementi del pastiche che rispecchiano l'arte contemporanea.

    BTA00620.html La rivoluzione educativa dell'arte, un apprendimento alla conquista di se stessi e del tempo
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 17 Agosto 2011, n. 620

    BTA00619.html Grazie Ludovico Corrao, per questo sogno chiamato Gibellina, Fondazione Orestiadi, Museo delle trame mediterranee
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 8 Agosto 2011, n. 619

    BTA00618.html Vasari e i pittori “de que' tempi”
    Guendalina Patrizi, Roma, Italia, 5 Agosto 2011, n. 618

    BTA00617.html La contaminazione: l'arte contemporanea tra sovrapposizione e volontà di potenza
    Carmela Infarinato, Pistoia, Italia, 29 Luglio 2011, n. 617

    BTA00616.html Costruzioni e visioni: Roma e il mecenatismo spirituale alla metà del '400
    Ettore Janulardo, Roma, Italia, 29 Luglio 2011, n. 616

      Negli otto anni di pontificato di Niccolò V, dal 1447 al 1455, a Roma si delineano le basi di una metamorfosi architettonico-urbanistica che si fa prospettiva culturale.

      Niccolò V pratica del “mecenatismo spirituale”: si operano costruzioni, restaurando e rinnovando ponti, acquedotti e chiese; si procede al riassestamento delle mura vaticane e delle fortificazioni di Castel S. Angelo; si determinano visioni delle articolazioni territoriali e delle relazioni tra i gruppi sociali nell’Urbe: vecchia e nuova nobiltà, strati mercantili, ripartizioni dei poteri all’ombra del pontificato, in un percorso che è di confronto politico ma anche di dialettica spaziale, tesa ed “illuminata”, lineare ed accidentata, segnata da successi e da drammi.

      Punto di avvio di un processo di metamorfosi del potere nell’Urbe, da entità tardo-medievale a nucleo di principato rinascimentale, il mecenatismo spirituale niccolino mostra anche il suo volto spietato, nella logica di un potere che, turbato dalla congiura e addolorato dalla caduta di Costantinopoli, non ritroverà più un andamento né sereno né aperto, concludendo la propria parabola nel 1455.

    BTA00615.html Il Casino di Caccia a pianta triangolare della famiglia Barberini a Palestrina
    Elisabetta Caputo, Sapri - SA, Italia, 16 Luglio 2011, n. 615

      Il Triangolo Barberini sito nella piana sottostante la città di Palestrina, è una struttura architettonica, che nonostante il suo splendore e la sua rilevanza, ha avuto uno studio limitato nel corso degli anni per la scarsità di documenti. La critica è stata concorde nell’assegnare la realizzazione dell’opera a Francesco Romano Contini, la cui figura emerge da molti documenti riguardanti la famiglia Barberini, come Architetto di “Case”.
      In esso riscontriamo una ricerca combinatoria e simbolica, insieme all’acquisizione di un metodo geometrico compositivo che acquisì sicuramente durante il rilievo di Villa Adriana a Tivoli. L’edificio si snoda in una combinazione meticolosa di triangoli leggibile fin nei minimi particolari e che si può considerare perno di un ampio disegno urbanistico che interessò l’intero lotto. La sua forma inconsueta, ha stimolato grandi interessi. L'architetto probabilmente, ha potuto far derivare la sua opera da costruzioni precedenti e/o progetti che ebbe modo di vedere in quegli anni: il Casino è stato messo a paragone con un progetto per un edificio classico del Peruzzi, una qualche influenza può averla fatta derivare dalla Chiesa della S.S. Trinità a Torino di Ascanio Vittozzi. La teoria più gradita, resta sicuramente la derivazione della forma dal simbolo araldico dell’ape Barberini, cosa che a quel tempo era già visibile nella Chiesa di S. Ivo alla Sapienza di Francesco Borromini. Scopo di questo articolo è stato quello di cercare di capire la derivazione della planimetria del Casino basata sull’intreccio di due triangoli equilateri che generano all’interno la figura di un esagono irregolare, costituito da un’alternanza di lati lunghi che vengono ad alternarsi con quelli più corti. Approfondendo lo studio riferito alle strutture che possiedono un impianto triangolare, sono stati effettuati confronti con edifici appartenenti alla tipologia delle architetture militari mettendo in luce come molte di queste opere presentino una conformazione analoga a quella in questione.

    BTA00614.html Dora Tass: Oggetti perturbanti
    Enrica Torelli Landini, 10 Luglio 2011, n. 614

    BTA00613.html LIVE ! - L’arte incontra il rock
    Giuseppe Carrubba, Prato, Italia, 30 Giugno 2011, n. 613

    BTA00612.html Padiglione Italia alla Biennale: Il Deposito dell'Arte
    Cristina De Santis, Giulianova Lido - TE, Italia, 20 Giugno 2011, n. 612

    BTA00611.html “NO ONE BELONGS HERE MORE THAN YOU”.
    Budapest, MUCSARNOK

    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 15 Giugno 2011, n. 611

    BTA00610.html Carla Accardi. E le altre donne che hanno reso possibile la rivoluzione dell'arte del Novecento
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 8 Giugno 2011, n. 610

    BTA00609.html GLI IRRIPETIBILI ANNI ’60. Un dialogo tra Roma e Milano
    Giorgia Duò, Roma, Italia, 7 Giugno 2011, n. 609

    BTA00608.html Inediti di Medardo Rosso a Milano
    Andrea D'Agostino, 6 Giugno 2011, n. 608

    BTA00607.html Integrazione, Liberazione, Speranza. Intervista a don Andrea Gallo
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 5 Giugno 2011, n. 607

    BTA00606.html L'alto e altro valore dell'arte: sui "valori" del patrimonio culturale con tre esempi virtuosi dal profondo sud
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 29 Maggio 2011, n. 606

    BTA00605.html Melozzo da Forlì: l'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello
    Alessandra Bertuzzi, Foligno - PG, Italia, 22 Maggio 2011, n. 605

    BTA00604.html "Outloo-King": la Mail Art di Joseph Cornell
    Eleonora Rovida, 21 Maggio 2011, n. 604

      La corrispondenza personale costituisce un metodo per l'archivista visionario, Joseph Cornell. La raccolta, la selezione e la scelta sono alla base di un meccanismo che è parte del processo creativo dell'artista. La ricerca è rivolta a tutto quello che la grande città ha scartato, come un accumulo di elementi di una memoria abbandonata. L'idea di questo scritto è analizzare il sistema di Cornell, come un programma di posta elettronica dando particolare attenzione a quella indesiderata.

      [english:]
      Personal correspondence constitutes a method for the visionary archivist, Joseph Cornell. The collection, selection and choice are the basis of a mechanism that is part of the artist's creative process. The research apply to all that the great city has discarded, as an accumulation of abandony memory elements. The idea of this paper is analyzing Cornell's establishment, as an email program giving especially attention at junk mail.

    BTA00603.html Il nuovo archivio digitale d'immagini e la nuova rivista d'arte e archeologia dell'Università di Cagliari
    Luigi Agus, Tempio Pausania - SS, Italia, 3 Maggio 2011, n. 603

    BTA00602.html DE-FORME
    Carmela Infarinato, Pistoia, Italia, 22 Aprile 2011, n. 602

    BTA00601.html Cinerea res
    Giuseppe Carrubba, Prato, Italia, 22 Aprile 2011, n. 601

    BTA00600.html Ci meritiamo la Venere di Morgantina ?
    Mercedes Auteri, Catania, Italia, 16 Aprile 2011, n. 600

Risali













BTA copyright MECENATI Mail to www@bta.it