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TS Spivet: le mappe dei miei sogni  

Eleonora Rovida
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 3 Settembre 2015, n. 784
http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00784.html
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«T.S. Spivet vive nel Montana in un ranch isolato da tutto insieme alla sua famiglia. É un ragazzino davvero curioso, grande appassionato di cartografia e di scienza in generale. Quando lo Smithsonian Institute di Washington lo chiama per comunicare che ha vinto un importante riconoscimento per l'invenzione della macchina a moto perpetuo, T.S. lascia un biglietto alla sua famiglia e salta su un treno per andare alla premiazione e a fare il suo discorso di ringraziamento. Nessuno sa però che l'inventore è in realtà è un bambino di dieci anni» [1] .

 

L'attesa è terminata. Jean Pierre Jeunet, creatore della celebre Amélie Poulin, torna sul grande schermo con una nuova favola contemporanea, ispirata al romanzo Le mappe dei miei sogni (The Selected Works of TS Spivet) di Reif Larsen del 2009 [2] . Lo straordinario viaggio di T. S.  Spivet del 2013 è una reinterpretazione del testo originale che viene filtrato come avventura-viaggio on the road senza perdere l'attenzione al dettaglio, all'immaginazione, all'assurdo e all'incontro che avevano caratterizzato la pellicola di Amélie [3] . Il film è stato presentato alla nona edizione del Festival internazionale del film di Roma nella sezione Alice va in città e ha ottenuto diverse candidature per premi Cézar, Lumière Awards e World Soundtrak Awards.

L'originalità dell'opera è data sia dal contenuto che dalla tecnica cinematografica. Da un lato si trova la componente “collagistica” sia nell'animazione che nel testo originale, caratterizzato da un'impaginazione grafica in cui i margini sono ingranditi per poter vedere disegni, grafici, elenchi, annotazioni e didascalie dello stesso T. S. Spivet che approfondisce la narrazione. Sono mappe di gioco create dallo stesso autore e da un collaboratore in un secondo momento [4] . Dall'altro la resa cinematografica grazie all'utilizzo per la prima volta nel cinema delle macchine Arri Alexa M, capaci di separare in due parti l'unità di ripresa e di elaborazione. «The ALEXA M is a flexible solution consisting of a separate camera head and body; it is tailored for action and aerial photography, tight corner shots and 3D productions. Based on cutting edge ARRI technologies, the M model features the same sensor, image processing, build quality, efficient workflows and exceptional image quality that have made ALEXA such a worldwide success. The head and body of the M are connected with a fiber optic cable, which in a hybrid form can also be used for powering the head. Weighing well under 3 kg, the compact front end offers multiple mounting points and versatile maneuverability. Meanwhile the body provides various options for recording images, sound and metadata, accommodating as many different workflows as the standard ALEXA» [5] .

La struttura a collage è parallela alle annotazioni della madre sul diario che il ragazzo porta con sé durante il viaggio, ma ricorda anche il testo di Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino [6] (Extremley Loud & Incredibly Close) [7] . L' autore ha fatto del suo romanzo un tipico esempio di commistione tra narrazione documenti quotidiani che diventano objet trouvés non semplicemente a corredo del testo, ma come parte dell'opera stessa. Il lettore, infatti, spezza la lettura attraverso l'osservazione di elementi che risultano i reperti di un'indagine dal sapore surrealista [8] .

Non mancano le letture critiche [9] che individuano analogie tra gli artisti che sembrano portare sul grande schermo una nuova tipologia visiva come commistione di elementi diversi, carattere alla base del mondo digitale, ma con un tocco particolarissimo che deriva dalla passione collezionistica per l'oggetto e dall'attenzione per il banale riqualificato come preziosissimo reperto che conserva la memoria come madeleine evocativa degli affetti familiari.

L'influenza di Foer è visibile anche nella struttura divisa in capitoli come in Ogni cosa è illuminata (Everithing is Illuminated) [10] : ognuno è introdotto da un libro che si apre come teatrino creando  un'immagine  tridimensionale corredato un titolo specifico per la trilogia del viaggio.

La copertina del libro, invece, si presenta come una scatola di Joseph Cornell [11] con un compasso e lo scheletro di un uccello nella parte superiore e un'etichetta con il titolo nella parte sottostante [12] . In alcune edizioni la scatola contiene anche un trenino e una bussola con mappe o disegni [13] .

 

L'Ovest

L' apertura è caratterizzata dalla presentazione di T. S. Spivet e della sua bizzarra famiglia che vive nel Montana.

T.S. È un bambino prodigio, appassionato di scienza che partecipa a conferenze, visita musei, prova le sfide delle riviste scientifiche comunicandone i risultati agli esperti, tenta di risolvere enigmi tipo «come far cadere un uomo dall'Empire State Building senza farlo rompere». É il nuovo Leonardo Da Vinci. Ma osserva anche le pannocchie nel ranch di famiglia e i treni annotandone gli orarî precisi. Quest'ultima è una visione che ricorda Zavattini e De Sica, molto amato dal regista. L'immagine degli umili che osservano il treno come spettacolo cinematografico riporta a quel tipico realismo magico.

La sua passione per la scienza lo porta a cercare consulti e risposte alle sue domande da altri scienziati: uno in particolare nel museo di zona gli suggerisce di riflettere su un concetto, «Se l'immaginazione cominciasse dove la scienza finisce ? ». Quel confine è stato attraversato da poeti, pensatori e artisti. Solo l'immaginazione può aiutarlo a risolvere gli enigmi irrisolti.

L'applicazione lo conduce a brevettare la prima macchina a moto perpetuo o quasi.

La madre è un'esperta di insetti: coleotteri, scarafaggi, ephemeras, è una catalogatrice, ma cerca di classificare l'incatalogabile, l'insetto inesistente. La memoria porta a Foer, al collezionista di Ogni cosa è illuminata [14] , con la sua lente di ingrandimento, ma anche al cercatore Oskar Shell di Molto forte, incredibilmente vicino. Lo studio dell'entomologa è pieno di teche espositive di insetti che echeggiano le Shadow Boxes di Joseph Cornell. La cucina è il suo “regno dei rottami”: manda costantemente in cortocircuito i tostapane e li ammucchia sulle mensole come esposizione.

Il padre è un cowboy di professione che si esprime attraverso parole impossibili. Il salotto è il suo mausoleo ed esprime la sua vena collezionistica per animali impagliati: odora di vecchie fotografie di muffa, di oggetti, di polvere come dopo una galoppata di cavalli. É la sua personalissima Wunderkammer.

Nel libro originale, la madre è anche pittrice e fotografa, mentre il padre è un cartografo. Entrambi trasmettono al figlio la passione per le arti visive che lo spinge ad inserire mappe, disegni nel racconto [15] .

La sorella Grace, invece, sogna di diventare una star, ma si sente come un'artista-attrice incompresa.

Layton, il gemello dizigote di T.S. è la miniatura di suo padre e passa tutto il tempo a sparare alle lattine. I due gemelli non hanno niente in comune così T. S.  decide di studiare il moto parabolico dei proiettili, calcolando la traiettoria degli spari. Layton muore tragicamente nel fienile dopo quel gioco. Da allora nessuno ne parla più.

T. S.  si concentra sui suoi esperimenti, la madre continua ad accumulare tostapane-rottami, il padre si chiude in un silenzio tutto suo così come la sorella.  A scuola T. S. viene rimproverato per le sue associazioni discordanti, che però trovano validità scientifica e i risultati vengono pubblicati su Discover Magazine.

Un giorno il bambino  riceve una telefonata dallo Smithsonian di Washington: ha vinto il prestigioso Spencer Bird Award. Combattuto si trova al bivio tra “montagna delle bugie” e “prateria della verità” e finge che sia stato il padre a realizzare l'invenzione.

La sua presenza è necessaria per il ritiro del premio e la presentazione ufficiale, così decide di preparare i bagagli e cominciare la sua traversata del continente.

Si accumulano gli elenchi che costituiscono la preparazione come le fasi di un processo scientifico o le liste di un'opera artistica [16] , come le istruzioni necessarie per creare un collage.

«Even packing for school everyday,
took me at the very least 23 min.
Maybe 22 min.
1 - Play and replay the scenario
of the trip in my head.
2- Items
in order of importance.
Eight pair of underwear.
Two sextants.
Three burgundy sweaters.
One thermometer,
One hygrometer, One barometer.
Only one telescope.
One frontal headlamp
officially known as Tom.
Five blank red notebooks
And five blank purple notebooks
One tape measure,
and my set of Gillette pens
Twelve handkerchiefs.
A box of raisins.
Twelve carrot sticks.
Eleven.
A self-defense handbook.
My sparrow skeleton.
binoculars.
My Leatherman.
3 - Avoid thinking about a scenario
for which I will need a seismoscope
for a woodpecker who would be
pecking beak at the tree.
4 - Pack everything
and finally add
my teddy bear Big Jojo.
At 4 o'clock in the morning,
my suitcase was finally ready»
[17] .

 Prima di partire saluta il cane Tapioca, aiutante per tutti i suoi esperimenti, ed entra nella camera del fratello ancora piena di giocattoli, con al centro un cavallo a dondolo, memoria di De Sica, Zavattini e dell'hobby horse.

T. S.  porta con sé uno dei diari della madre, eco della memoria familiare, collezione di elementi scritti e visivi, disegni, bozze, un catalogo del quotidiano che ricorda tanto Jonathan Safran Foer [18] quanto Oskar Shell [19] .

Il ragazzo cammina studiando il tempo: lo schermo presenta una doppia visione calcoli, disegni immagini come se si trattasse di una finestra digitale che mappa il suo percorso.

Progetta un escamotage dipingendo di rosso il semaforo sui binari per fermare il treno merci e salire a bordo come passeggero in incognito.

 

La traversata

Durante il viaggio in treno, T. S. il passa tempo chiacchierando sulla composizione chimica del sole. Ha molti oggetti con sé che elenca come l'occorrente per la ricetta del percorso di scoperta: lente, mappa, coltello, cappello ...

Il treno trasporta anche un camper da esposizione: all'interno c'è un finto allestimento come un set per la vacanza perfetta, cibo finto e anche una finta famiglia felice di cartone. Il veicolo è posizionato al contrario, così T. S. ha la sensazione di viaggiare nel senso inverso: lo specchietto retrovisore è la sua lente per vedere il riflesso del paesaggio, al rovescio [20] .

La tristezza per la solitudine e la lontananza da casa cominciano a farsi sentire e T. S. pensa ad un bambino della sua età mentre si sveglia al rumore del treno che passa di notte immaginando come sarebbe fare quel viaggio in treno attraverso il deserto.

In una fermata incontra un uomo che gli procura la cena e comincia la narrazione di una delle storie che gli raccontava la madre mostrandola al bambino attraverso le ombre cinesi. É la favola di un passero che, come lui, si allontana dalla famiglia alla ricerca di quel viaggio evasione definito tanto pericoloso da Cornell [21] che si identificava con gli uccelli [22] . T. S. deve trovare, come il passero, il suo pino salvatore-protettore. La S del suo nome sta per Sparrow, “passero”.

«Once Upon a time
there was a sparrow that was very ill
didn't have the strength to go south.
Go without me, he told his children.
I'll find shelter from the cold
and I'll see you in spring.
So, did he survive?

The bird went to an oak tree
and asked if he could take shelter
in his leaves.
But the oak was,
the cold and arrogant tree,.. he refused.
The peach,.. the aspen,
the willow, the elm,
they all said no, can you believe this?
I guess.
Don't answer the question...
It's part of the story...
Sorry!..
Then the first snows came.
The sparrow took a last chance
with the pine tree, who said:
I can't offer you much protection,
I only have needles that let in draft
But my answer is ...
Yes.
Overjoyed, the sparrow took refuge there
and you know what?
He survived the winter.
The children returned and
wept tears of joy.
Upon seeing this, the Creator decided to
punish all the other trees for their selfishness.
From that day on,
every tree lost
it's leaves in winter,
except the pine,
who saved the sparrow»
[23] .

Il viaggio prosegue. Il ragazzo apre i diari della mamma evocando la memoria d'infanzia. La madre ha riempito i quaderni con foto, scritte, appunti come in un collage di elementi diversi annotando le differenze tra i due gemelli. Layton si limitava a colorare i disegni, mente T. S. segnava le distanze e e i tratti geometrici tra le figure analizzando la proiezione degli sguardi, controllando gli incroci e i contatti visivi con la famiglia. Lo sguardo del padre non incontrava mai il suo.

Il diario somiglia molto al testo di Foer, Molto Forte, Incredibilmente Vicino, dove raccoglie i reperti trovati dal protagonista Oskar Shell [24] . Nel libro originale, il diario contiene una storia su un'antenata degli Spivet, nota come grande cartografa.

Arrivato a Chicago, il piccolo T. S. non può fare a meno di notare la regolarità del paesaggio sottolineando il contrasto tra la geometricità degli edifici e la contorta personalità umana.

«Every millimeter of landscape
was replaced by manmade constructions
ruled by the laws of geometry.
How could humans create
so many right angles
when their behavior
is so convoluted and illogical ?»
[25] .

Scampato fortunatamente all'inseguimento di un poliziotto in cui aveva destato sospetti, il ragazzo cerca un passaggio incontrando uno strano camionista che raccoglie autostoppisti scattando due selfie con loro, uno quando salgono e una quando scendono dal suo camion.

«Always take two pictures of hitchhikers.
One when I pick'em up,
one when I drop'em off»
[26] .

 

L'est

Grazie al camionista, T. S. arriva allo Smithsonian. Nessuno crede che sia lui ad aver inventato la ruota a moto perpetuo, ma ben presto tutti si accorgono che è l'unico che riesca a spiegarne l'effettivo funzionamento. Non è un' invenzione, ma l'applicazione del principio degli elettroni che si muovono intorno al nucleo. Il moto garantito da magnete che si smagnetizza dopo 400 anni. Per renderlo infinito sarebbe necessaria un'entropia negativa.

La segretaria è affascinata dall'idea di una giovane mente in grado di vincere un premio così importante. T. S. la incuriosisce soprattutto per quei quaderni di colore diverso che usa per classificare i suoi pensieri e gli strani calcoli che affollano la sua mente di associazioni.

«What the heck are they going to do
with all your money?
And when you look down on children
whatever is going on in their little heads.
If 2x goes into 100
and x is an integer, How many of the
2x + 2 integers will be divisible by 3n/2
(2x-1)=(3x+1), what is x?
how many possible integers less than 5000
are even integers...
out of 15 or 21.
I am like a dolphin.
Turning one side of a brain off
and other one on.
So, That's what dolpins do?
Yeah, to sleep.
You're funny.
Why?

You travelled by yourself
half across United States
to end up like a lab rat?
This defies all understanding.
Superior mental activity?
Superior to an average of an
ocean mammal that is.
You could train him like a

highly intelligent seal.
I'm sorry,
but you don't invent the
perpetual movement machine
by balancing a ball on your nose!»
[27] .

Alla cerimonia di premiazione T. S. si mostra molto disinvolto nello spiegare il funzionamento della sua invenzione, ma lascia anche che il flusso dei ricordi della morte del fratello riempiano la sala di tutti quei discorsi mai fatti all'interno della famiglia dopo l'incidente che spiegano il mistero nel ranch.

«First,
thank you ...
Thank you for not cancelling my award
'cause I was younger than you expected.
Second , the wheel.
As you can see they are powered by magnets.
Yet as you know,
they demagnetize
within approximately 400 years.
On a human scale,
it sounds like a lot.
In geological time, it's
not even a fraction of a second.
So, we're actually far from
having a perpetual motion.

...

Oh yes, the third ...
My brother died this year.
He shot himself in the barn.
No one talks about it.
No one ever said
"Layton shot himself in the barn."
No one.
Layton and Me
we were always very different.
I have been doing my
scientific experiments,
and, he would be shooting empty bean cans
and coyotes with his Winchester.
So, I came up with this idea to make
sound waves match the gunshots.
That way we could play something together.
He would shoot, and I gathered data.
And
one of his Winchester has jammed.
I held the bottom of the rifle to help out.
I didn't even touched the trigger.
There was an explosion.
Layton flew across the room.
Blood...
dripped off the hay.
He was there,
but he wasn't my brother anymore.
I was alone.
I ran to the field to get my father.
His face clenched up when I said
Layton had hurt himself badly.
He ran back, and I stayed there,
not knowing where to go.
Then I ran to the house and hid
in the bathroom.
I could hear my father
whispering on the phone.
And through the window, I saw the ambulance
pull without the flashing lights.
After a while, Gracie showed up.
She was crying.
She sat next to me in the floor
We stayed a long time like that.
Lying on the floor without talking.
I wanted you to know how proud
I am to get this award.
I'll do my best to fulfill your trust in me,
and to be in the service of science.
That's all I had to say. Thank you.
The amazing thing about water drops,
is that they always take
the path of least resistance.
For humans,
it's exactly the opposite.
When Layton died,
Tapioca started chewing metal buckets
till it's gums bled.
Layton and Tapioca had been inseparable.
And then one day,
Gracie took him
for a long walk through the meadow.
They sat for a while
facing the mountains.
Gracie returned with a new kind of
understanding in their eyes.

Tapioca stopped chewing metal buckets.
He went back to snapping at fireflies,
just like before.
As if he had made peace with
lossing his master.
Maybe someday,
I'll go back snapping at fireflies too.
I swear to you.
They loved...They loved the kid!» [28] .

Dopo la premiazione, la segretaria vuole sfruttare i media per diffondere la scoperta di T. S. puntando però anche sulla tragica vicenda che l'ha colpito.

Una sera il bambino partecipa ad un'intervista in TV dove arriva la madre a sorpresa che lo rassicura: la morte del fratello è stata un incidente. Non è colpa sua. La perdita ha portato T. S. a dedicarsi alla ricerca di un modo per far funzionare quella ruota, come ha condotto Oskar Shell all'ossessiva indagine sulla chiave dello sconosciuto Black [29] . La madre di T. S, allo stesso modo, ha affrontato il dolore cercando coleotteri inesistenti.

«When your child disappears
well, you'll lose your sanity.
Some will channel their anger by kicking
goats out of barbwire.
I'm sorry..Goats!
We're talking goats?
Others will surf
the beetles that don't exist»
[30] .

Il ritorno a casa segna l'inizio di una nuova armonia. La madre aspetta un nuovo figlio. T. S. scopre che il suo nome Sparrow deriva da un passero trovato morto in cucina dalla sorella Grace nel giorno della sua nascita e credeva che ne fosse la reincarnazione. Non è un caso che il primo romanzo di Foer sia stato dedicato alle Aviaries di Cornell, A Convergence of Birds: Original Fiction and Poetry Inspired By Joseph Cornell [31] .

Il ragazzo trova nuova serenità e anche una nuova applicazione per la sua invenzione. La macchina per il moto perpetuo viene adattata per far muovere la culla del nuovo arrivato.

Il romanzo di formazione comincia e si conclude nel Montana tra gli affetti familiari: l'invenzione diventa un meccanismo applicato al quotidiano, come Cornell ha creato le sue prime scatole per il fratello Robert. La casa di Spivet [32] somiglia proprio ad una dimora di Utopia Parkway [33] , ma di colore rosso.







NOTE

[1]      Lo straordinario viaggio di TS Pivet, “moviepalayer”, http://movieplayer.it/film/lo-straordinario-viaggio-di-ts-spivet_31786/

[2]      R. LARSEN,  The Selected Works of T. S. Spivet, New York 2009.

[3]      E. ROVIDA, “Il favoloso mondo di Amélie, un pastiche contemporaeo, “BTA”, n. 621, 23/08/2011, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00621.html

[4]      M. FILGATE, An Interview with Raif Larsen, “slutbook.com”, 2009, http://www.bookslut.com/features/2009_06_014543.php

[6]      J. S. FOER, Extremely Loud & Incredibly Close, (tr. it. A cura di M. Bocchiola, Molto forte, incredibilmente vicino, Milano 2009².

[7]      Extremly loud & incredibly close, “Warnerbros.com”, http://extremelyloudandincrediblyclose.warnerbros.com/dvd/#/home

[8]      E. ROVIDA, 11 settembre, “Molto forte, incredibilmente vicino”, “BTA”, n. 642, 11/02/2012, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00642.html

[9]      C. CIURARU,The Selected Works of T. S. Spivet by Reif Larsen, “Popmatters”, 1/06/2009, http://www.popmatters.com/review/93662-the-selected-works-of-t.-s.-spivet-by-reif-larsen/

[10]     J. S. FOER, Everything is illuminated, (tr. It a cura di M. Bocchiola, Ogni cosa è illuminata), Milano 2004².

[11]     C. SIMIC, J CORNELL, Dime-Store Alchemy. The Art of Joseph Cornell, (tr. it. a cura di A. Cattaneo, Il cacciatore di immagini. L’arte di Joseph Cornell) Milano 2005².

[12]     The Selected Works of T. S. Spivet, “amazon”, 05/05/2009, http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/1594202176/artandlies-20

[13]     The Selected Works of T. S. Spivet, “amazon”, 27/04/2010, http://www.amazon.com/The-Selected-Works-T-S-Spivet/dp/0143117351

[14]     A. SBRILLI, Joseph Cornell. Ogni cosa è illuminata, “Art e Dossier” n. 260, novembre 2009

[15]     T. ADAMS, Travel with the cartographer, “theguardian.com”, 03/05/2009 http://www.theguardian.com/books/2009/may/03/reif-larsen-selected-works-ts-spivet

[16]     A. SBRILLI, P. CASTELLI, Esplorazioni, estensioni, costellazioni. Aspetti della memoria in Joseph Cornell, “La Rivista di Engramma on line”, n. 70, marzo 2009, < www.engramma.it>.

[18]     E. ROVIDA, Ogni cosa è illuminata, un'indagine surrealista, “BTA”, n. 757, 21/02/2015, http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00757.html

[19]     E. ROVIDA, 11 settembre, “Molto forte, incredibilmente vicino”, “BTA”, n. 642, 11/02/2012, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00642.html

[20]     E. ROVIDA, Ogni cosa è illuminata, un'indagine surrealista, “BTA”, n. 757, 21/02/2015, http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00757.html

[21]     J. CORNELL, Joseph Cornell's Dreams, edited with an introduction and appendices by Catherine Corman, Cambridge 2007, p.121.

[22]     E.  ROVIDA, Giochi di parole nell'arte di Joseph Cornell, “Bta” n. 733, 03/10/2014, http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00733.html

[24]     E. ROVIDA, 11 settembre, “Molto forte, incredibilmente vicino”, “BTA”, n. 642, 11/02/2012, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00642.html

[29]     Extremly loud & incredibly close, “Warnerbros.com”, http://extremelyloudandincrediblyclose.warnerbros.com/dvd/#/home

[31]     J. S. FOER, A Convergence of Birds:  Original Fiction and Poetry inspired by Joseph Cornell , New York 2007³.

[32]     The young and prodigious T. S. Spivet, “showfilmfirst.com”, http://www.showfilmfirst.com/young-prodigious-t-s-spivet/

[33]     D. SOLOMON, Utopia Parkway: the life and work of Joseph Cornell, Boston 2004.





BIBLIOGRAFIA

R. COHEN, A Chance Meeting: Intertwined Lives of American Writers and Artists, 1854-1967, (tr. It. a cura di S. Manferlotti, Un incontro casuale. Le vite intrecciate di scrittori e artisti americani, 1845-1967) Milano 2006.

J. CORNELL, Joseph Cornell's Dreams, edited with an introduction and appendices by Catherine Corman, Cambridge 2007.

J. S. FOER, A Convergence of Birds:  Original Fiction and Poetry inspired by Joseph Cornell , New York, 2007³.

ID., Eating Animals, (tr. it. A cura di M. Bocchiola, Se niente importa) Milano 2010

ID., Everything is illuminated, (tr. It a cura di M. Bocchiola, Ogni cosa è illuminata), Milano 2004²

ID., Extremely Loud & Incredibly Close, (tr. it. A cura di M. Bocchiola, Molto forte, incredibilmente vicino, Milano 2009²

R. LARSEN,  The Selected Works of T. S. Spivet, New York 2009.

Joseph Cornell, catalogo della mostra a cura di K. McShine, (Firenze 1981), Firenze 1981.

Joseph Cornell: Navigating the Imagination, catalogo della mostra a cura di L. Roscoe Hartigan, (Salem, Washington 2006 – 2007), Salem, Washington, London 2006.

E. ROVIDA, 11 settembre, “Molto forte, incredibilmente vicino”, “BTA”, n. 642, 11/02/2012, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00642.html

EAD., “Il favoloso mondo di Amélie, un pastiche contemporaeo, “BTA”, n. 621, 23/08/2011, http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00621.html

EAD., Giochi di parole nell'arte di Joseph Cornell, “RolSA”, n. 12, 2009.

EAD., Ogni cosa è illuminata, un'indagine surrealista, “BTA”, n. 757, 21/02/2015, http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00757.html

A. SBRILLI, Joseph Cornell. Ogni cosa è illuminata, “Art e Dossier” n. 260, novembre 2009.

A. SBRILLI, P. CASTELLI, Esplorazioni, estensioni, costellazioni. Aspetti della memoria in Joseph Cornell, “La Rivista di Engramma on line”, n. 70, marzo 2009,  www.engramma.it.

C. SIMIC, J CORNELL, Dime-Store Alchemy. The Art of Joseph Cornell, (tr. it. a cura di A. Cattaneo, Il cacciatore di immagini. L’arte di Joseph Cornell) Milano 2005².

D. SOLOMON, Utopia Parkway: the life and work of Joseph Cornell, Boston 2004.

B. M. STAFFORD, F. TERPAK, Devices of Wonder. From the world in a box to images on a screen, Los Angeles 2001.

D. WALDMAN, Joseph Cornell: Master of dreams, New York 2002.

C. ZAVATTINI, I Poveri sono matti, Milano 2014 (1937).





SITOGRAFIA

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Alexa M, “arri.com”
http://www.arri.com/camera/alexa/cameras/camera_details/alexa-m/

C. Ciuraru,The Selected Works of T. S. Spivet by Reif Larsen, “Popmatters”, 1/06/2009, http://www.popmatters.com/review/93662-the-selected-works-of-t.-s.-spivet-by-reif-larsen/

Extremly loud & incredibly close, “Warnerbros.com”, http://extremelyloudandincrediblyclose.warnerbros.com/dvd/#/home

M. Filgate, An Interview with Raif Larsen, “slutbook.com”, 2009,
http://www.bookslut.com/features/2009_06_014543.php

Lo straordinario viaggio di TS Pivet, “moviepalayer”, http://movieplayer.it/film/lo-straordinario-viaggio-di-ts-spivet_31786/

The Selected Works of T. S. Spivet, “amazon”, 05/05/2009, http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/1594202176/artandlies-20

The Selected Works of T. S. Spivet, “amazon”, 27/04/2010, http://www.amazon.com/The-Selected-Works-T-S-Spivet/dp/0143117351

The young and prodigious Spivet, script, http://www.springfieldspringfield.co.uk/movie_script.php?movie=the-young-and-prodigious-t-s-spivet

The young and prodigious T. S. Spivet, “showfilmfirst.com”, http://www.showfilmfirst.com/young-prodigious-t-s-spivet/





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