bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
F.A.Q.

 

MANIFESTO PERMANENTE SU ARTE E COMUNICAZIONE

  1. IL BTA
  2. I COLLABORATORI


  3. I CONTRIBUTI


  4. PRENOTAZIONI


  5. LE TRADUZIONI


  6. I REDATTORI


  7. COSTI E COMPENSI

Risali






  1. BTA
    
    
    
  2. COLLABORATORI

    • 2.1 - Chi può scrivere sul BTA ?
      Solo i collaboratori registrati.

    • 2.2 - Chi può diventare collaboratore del BTA ?
      Tutte le persone di cultura, in particolare gli studenti universitari, purché accettino di veder girare per il mondo le proprie idee.

    • 2.3 - Come si diventa collaboratori del BTA ?
      In seguito alla pubblicazione nell'elenco ufficiale dei collaboratori, che avviene contestualmente alla pubblicazione del primo articolo.

    • 2.4 - Come si rinuncia alla qualifica di collaboratore del BTA ?
      Esclusivamente tramite comunicazione scritta cartacea indirizzata alla sede del BTA.
      La data della cessazione decorre dal giorno della pubblicazione nell'elenco dei collaboratori cessati.

    • 2.5 - Ci sono obblighi per i collaboratori ?
      Solo quello di rispettare il regolamento e la versione aggiornata delle FAQ.
      La collaborazione è libera e volontaria.

    • 2.6 - Ci sono vantaggi morali per i collaboratori ?
      Moltissimi: senza i collaboratori finora iscritti, non esisterebbe il BTA !!! Dagli articoli dei collaboratori spesso nascono grandi progetti.

    • 2.7 - Ci sono vantaggi pratici per i collaboratori ?
      Ogni collaboratore, ha un codice collaboratore, una pagina personale su Internet con un indirizzo preciso. Nella pagina può inserire un curriculum bilingue che verrà letto in tutto il mondo. I vantaggi aumentano ad ogni livello di collaborazione.

    • 2.8 - Quanto costa iscriversi al BTA ?
      L'iscrizione al BTA è completamente gratuita. Nulla è dovuto a qualsiasi livello di collaborazione.

    • 2.9 - Le collaborazioni sono retribuite ?
      No. La consultazione della rivista è gratuita e le collaborazioni non sono retribuite.

    • 2.10 - Si può qualificare il collaboratore del BTA come un volontario dal momento che i suoi articoli non vengono pagati ?
      A differenza del volontariato, che consiste nella cessione di lavoro a beneficio di terzi, nel BTA l'atto di partecipazione, realizzato con l'espressione delle proprie idee mediante una parziale cessione dei diritti d'autore dell'articolo, si identifica con la manifestazione del diritto individuale alla comunicazione.
      La pubblica utilità che risulta da tale atto di comunicazione può essere paragonata a quella risultante dal lavoro volontario, ma l'atto sociale compiuto è intrinsecamente diverso: il volontariato consiste infatti nella prestazione di un lavoro, mentre la comunicazione consiste nella realizzazione di un diritto civile primario e individuale.
      A conferma della sostanziale differenza tra volontariato e comunicazione, posso portare l'esempio del volontario della protezione civile, che può essere sostituito da un altro volontario oppure da una persona pagata per salvare le vittime di un terremoto, o per recuperare opere d'arte disperse; mentre invece nessun collaboratore del BTA può essere sostituito da un altro collaboratore.
      Inoltre il collaboratore del BTA, a differenza del collaboratore di un qualunque giornale, non lavora per offrire un servizio informativo a terzi, quanto piuttosto per esercitare il proprio diritto a comunicare le proprie idee. È evidente come nessuno possa essere sostituito nell'esercizio di tale diritto. Non deve ingannare a proposito il fatto che anche nel BTA, come in altre testate, siano offerti servizi informativi. Se infatti dall'esercizio del diritto di comunicazione deriva, si potrebbe dire spontaneamente, anche una notevole produzione di informazione; non per questo risulta valida anche la proposizione reciproca: che cioè, viceversa, la produzione di servizi di informazione garantisca ipso facto l'esercizio del diritto di comunicazione.

      Inoltre la licenza di diritti d'autore contenuta nel Regolamento del BTA è strutturata in modo da permettere al collaboratore un eventuale guadagno e quindi la partecipazione del collaboratore non è esattamente un'opera di volontariato. Il volontariato infatti consiste nella cessione di lavoro a titolo gratuito e "a fondo perduto", senza cioè alcuna possibilità di guadagno economico immediato o futuro. Nella fattispecie va precisato che tale eventuale guadagno verrebbe corrisposto non dal BTA, ma da terzi che volessero acquistare dal collaboratore del BTA in qualità di autore i diritti, appunto, d'autore dell'articolo pubblicato. La transazione economica avverrebbe quindi tra i terzi e l'autore, senza alcuna mediazione del BTA, grazie soltanto al diritto dell'autore. Rileggendo infatti il Regolamento del BTA è possibile constatare che l'autore non perde i propri diritti sul testo pubblicato, ma ne rimane titolare cedendo al BTA esclusivamente la facoltà di pubblicazione del testo stesso senza fine di lucro. Il collaboratore si impegna nello stesso tempo a citare il BTA all'atto di un'eventuale ripubblicazione del testo a cura di terzi. Pertanto il collaboratore potrebbe teoricamente diventare miliardario vendendo i diritti d'autore di un articolo già pubblicato nel BTA. Viceversa il BTA, con la medesima licenza inclusa nel Regolamento, non potrà mai vendere l'articolo per trarne lucro, ma soltanto distribuirlo gratuitamente e liberamente.
      È evidente che, grazie a tale formula, viene garantita la libera circolazione delle idee. Infatti l'autore dell'articolo riceve un servizio di pubblicazione senza pagarlo, ma in cambio permette la libera diffusione dell'articolo stesso senza nemmeno ottenere compenso. È un equilibrio che si basa su una formula incentivante: la maggiore diffusione delle idee dell'autore è comunque un vantaggio ed un guadagno indiretto per l'autore stesso, soprattutto quando non intacca i suoi diritti.
      Vista in questi termini la questione, si può affermare che la collaborazione al BTA non va classificata come lavoro volontario, ma come una cessione parziale dei diritti d'autore in cambio di pubblicazione e diffusione dell'articolo e delle idee ivi contenute nell'esercizio del diritto primario e individuale alla comunicazione.
      Questo principio generale che deve essere ben noto a tutti i collaboratori in modo che essi non perdano assolutamente alcun loro diritto o compenso da terzi che volessero acquistare i loro articoli.
      La collaborazione al BTA non è dunque classificabile semplicemente come lavoro volontario, ma più propriamente come atto di comunicazione gratuita, come deve essere, appunto la comunicazione delle idee pure, secondo il Manifesto Permanente su Arte e Comunicazione.

      [Il Manifesto Permanente su Arte e Comunicazione è stato concepito alla nascita del BTA negli ultimi mesi del 1994 e il testo di codesta domanda è stato pubblicato per la prima volta il 28 febbraio 2000 nella mailing-list bta-collaboratori ed ora riveduto e corretto]

    • 2.11 - Quali sono i livelli di collaborazione con il BTA ?
      I collaboratori del BTA sono distinti nei seguenti livelli:
      • Aspiranti collaboratori
      • Collaboratori
      • Collaboratori attivi

    • 2.12 - Quali sono i requisiti per passare da un livello a quello successivo ?
      Per diventare "aspiranti collaboratori" è necessario presentare una richiesta scritta utilizzando l'apposito modulo iscrizione collaboratori.
      A partire dalla ricezione da parte della redazione del modulo di iscrizione, l'"aspirante collaboratore" può essere iscritto alla mailing-list riservata ai collaboratori e può ottenere prenotazioni, ma senza precedenza rispetto ai collaboratori.

      La qualifica di "collaboratore" si acquista contestualmente alla pubblicazione del primo articolo.
      Il collaboratore può richiedere prenotazioni con diritto di precedenza rispetto agli aspiranti collaboratori.

      Il livello di "collaboratore attivo" può essere riconosciuto con giudizio insindacabile dal direttore-coordinatore, ascoltato il parere della redazione, a quei collaboratori che abbiano pubblicato almeno tre articoli e poi almeno due articoli ogni anno successivo alla pubblicazione del terzo articolo. Tutti gli articoli devono essere pubblicati in versione bilingue italiano-inglese. Ai collaboratori attivi viene concessa, su richiesta, la tesserina del BTA.

    • 2.13 - A cosa serve la distinzione dei livelli di collaborazione ?
      Tutti i collaboratori sono ovviamente uguali, ma diverso è il loro impegno nei confronti del BTA.
      Dal momento che la Comunicazione dell'Arte non si conquista con un contributo episodico, ma solo con un impegno costante, si è convenuto di concedere un maggiore credito a quei collaboratori che hanno acquistato alcuni requisiti oggettivi.
      I requisiti oggettivi costituiscono una condizione necessaria, ma non sufficiente per accedere al livello successivo. In altre parole un collaboratore che manca dei requisiti richiesti non può accedere al livello successivo; però non tutti i collaboratori in possesso di tali requisiti sono necessariamente ammessi.

    • 2.14 - Quale carta intestata deve usare un collaboratore del BTA ?
      Esclusivamente la propria. Infatti i collaboratori lavorano per se stessi, non per il BTA. Il BTA si limita a pubblicare gli articoli dei collaboratori lasciando loro la proprietà del copyright. Come noto il BTA si riserva di pubblicare l'articolo purché senza fine di lucro. Nel BTA viene centralizzato, per ragioni esclusivamente organizzative, il coordinamento preventivo per gli accrediti agli uffici stampa in modo da evitare duplicazioni di contributi. Eventuali richieste a terzi che un collaboratore deve effettuare possono essere inoltrate alla direttore della rivista.

    • 2.15 - È previsto che un collaboratore del BTA abbia biglietti da visita personalizzati ?
      I biglietti da visita personalizzati sono concessi solo ai redattori su richiesta. I biglietti da visita contengono l'indirizzo email, l'indirizzo Internet, il numero di telefono e il numero di FAX.

    • 2.16 - Esiste una tessera per i collaboratori del BTA ?
      La tesserina viene concessa a partire dal livello di "collaboratore attivo".

    • 2.17 - La tessera del BTA equivale a quella dei giornalisti ?
      Assolutamente NO. La collaborazione al BTA non permette di diventare giornalisti pubblicisti. La tessera del BTA serve solo ad identificare la qualifica di collaboratore BTA.

    
    
    
  3. CONTRIBUTI

    • 3.0 - Norme Editoriali

      NORME EDITORIALI

      NOTE

      • Le note vanno inserite col comando inserisci nota di Word o LibreOffice e salvate in un file doc o docx.
      • Le note devono essere inserite a pie' di pagina.
      • Nelle citazioni in nota vanno usate SOLO le chiavi, una virgola e il numero di pagina o pagine separate da trattino.

      • Le note devono essere numerate con numeri arabi e non con numeri romani.

      CHIAVI BIBLIOGRAFICHE

      • È richiesta una bibliografia da inserire alla fine dell'articolo dopo le note.
      • Ogni voce della bibliografia deve contenere una chiave di riferimento da usare nelle citazioni delle note. Esempio di chiave bibliografica: CALVESI 1965
      • La chiave della bibliografia generalmente è composta dal cognome dell'autore a cui si aggiunge anche la iniziale puntata in casi di omonimia.
        Esempio di chiave bibliografica in caso di omonimia del cognome:
        • FOÀ A. 1980
          Anna FOÀ, Leonello Chiericati, in Dizionario biografico degli italiani, 1980, vol. 24, ad vocem, pp. 682-689.
        • FOÀ S. 2001
          Simona FOÀ, Lilio Gregorio Giraldi, in Dizionario biografico degli italiani, 2001, vol. 56, ad vocem, pp. 452-455.
      • In caso di autori multipli si aggiungono gli ulteriori cognomi fino ad un massimo di due separati da virgola.
      • In caso di citazioni bibliografiche multiple per lo stesso anno del medesimo autore si inserisce la prima parola del titolo dopo l'anno della chiave e il nome dell'autore viene citato con l'abbreviazione ID. se uomo (IDEM) e EAD. se donna (EADEM):
        Esempio di citazioni bibliografiche multiple dello stesso autore:
        • POLIZZI 1987 Machine
          Gilles POLIZZI, Les machines, la tecnique et le mythe dans Le Songe de Polyfile, in L'invention au XVIe siècle, Talence, 1987, pp. 27-49.
        • POLIZZI 1987 Thélèine
          ID., Thélèine ou l'éloge du don: le text rabelaisien a la lumiere de l'«Hypnerotomachia Polyfile», in “Bulletin de l'association d'etude sur l'Humanisme, la Réforme et la Renaissance”, 13, 1987, pp. 37-59.
      • Quando si usa un corsivo per un titolo e all'interno del titolo si cita un'altro titolo, questo va citato in tondo interrompendo il corsivo (si veda il precedente esempio di POLIZZI 1987 Thélèine che contiene il titolo «Hypnerotomachia Polyfile» in tondo.
      • La chiave composta da cognomi di autori va scritta in lettere alte (maiuscole).
      • In caso di opera miscellanea la chiave è composta dalle parole più significative del titolo fino ad un massimo di tre parole più l'anno di pubblicazione.
        Es.: Arte e Committenza a Roma 2014
        Arte e Committenza a Roma e nel Lazio tra Umanesimo e Rinascimento maturo, a cura di Stefano Colonna, Roma, Campisano Editore, 2014.
      • La chiave composta dalle parole del titolo va scritta in corsivo escluso l'anno che va scritto in tondo.

      VOCE BIBLIOGRAFICA

      • La voce bibliografica va così composta:

      • nel caso di monografie: Nome di battesimo esteso dell'autore in lettere basse (minuscole) tranne la iniziale in lettera alta (maiuscola) e cognome dell'autore in lettere alte (maiuscole), separato da virgola, titolo dell'opera in corsivo, separato da virgola, luogo di stampa in tondo, separato da virgola, nome dell'editore in tondo, separato da virgola, anno di pubblicazione in tondo.

        Nota bene: il BTA richiede il nome di battesimo scritto per esteso. Infatti in caso di necessità è rapida la riduzione di un nome esteso ad iniziale puntata mentre viceversa richiede un lungo lavoro lo scioglimento delle iniziali puntate in nomi di battesimo estesi.

        Nota bene ancora: Il BTA richiede anche il nome dell'editore che risulta molto utile nei casi di pubblicazioni di difficile reperibilità o identificazione.

      • nel caso di opere miscellanee, compresi i cataloghi delle mostre e gli atti dei convegni: evitare di scrivere: AA.VV. e scrivere invece subito il titolo in corsivo. Se si tratta di cataloghi di mostre aprire una parentesi tonda ed inserire la dicitura Catalogo Mostra poi una virgola, poi la località dove si è tenuta la mostra, poi virgola, poi la sede espositiva, poi virgola, poi il periodo cronologico, quindi chiudere la parentesi tonda, inserire quindi il nome del/dei curatore/i, quindi luogo di stampa, editore, anno di pubblicazione separati da virgole. Tutte queste informazioni bibliografiche vanno in tondo tranne il titolo che va in corsivo. La stessa cosa dicasi per gli atti dei convegni e in questo caso dopo l'apertura della parentesi tonda si scrive appunto Atti Convegno e le altre indicazioni bibliografiche come per i Cataloghi di Mostre.

        Esempio di Catalogo di Mostra:
        Giovinezza 1999
        Giovinezza di Michelangelo (Catalogo della Mostra, Firenze, 6 ottobre 1999 - 9 Gennaio 2000), a cura di K. Weil Garris Brandt, C. Acidini Luchinat, J. D. Draper, N. Penny, Firenze - Milano, Artificio Skira, 1999.

        Esempio di Atti Convegno:
        Geraldini 2004
        I Geraldini di Amelia nell'Europa del Rinascimento (Atti del Convegno storico internazionale, Amelia, 21-22 novembre 2003), Terni, Provincia di Terni, 2004.

      • nel caso di periodici si indicano nome esteso di battesimo e cognome di autore in tondo e in alto (maiuscolo) come per le monografie, virgola, titolo dell'articolo in corsivo, si aggiunge in senza due punti, poi una virgola, poi il titolo della rivista in tondo tra virgolette alte e l'annata se disponibile, il numero di Serie se disponibile, il numero del fascicolo espresso in numero e in mese di riferimento se disponibile, eventuali altre indicazioni come il/i mese/i di riferimento, l'anno di pubblicazione, l'indicazione p. puntato (che sta per pagina), oppure pp. puntato (che sta per pagine) e le pagine corrispondenti.

        Esempio di citazione di periodico:
        KRETZULESCO 1967
        Emanuela KRETZULESCO-QUARANTA, L'itinerario spirituale di Polifilo. Uno studio necessario per determinare la paternità dell'opera, in “Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Rendiconti della classe di scienze morali, storiche e filologiche”, 8, 1967, pp. 269-283.

        Esempio di citazione di periodico con numero di Serie:
        MAGISTER 2002
        Sara MAGISTER, Arte e politica: la collezione di antichità del Cardinale Giuliano della Rovere nei palazzi ai Santi Apostoli, in “Memorie dell'Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche”, 2002, S. 9, fasc. 4, vol. 14, pp. [385]-631.

      LE VIRGOLETTE E LE CITAZIONI

      • Le virgolette cosiddette basse « e », che in gergo si chiamano caporali, vanno usate nelle citazioni del discorso diretto.

      • Le virgolette cosiddette alte “ e ” oppure " e " vanno usate per i modi di dire.

      • Non si devono usare una coppia di segni maggiore o minore < e > come virgolette, ma va usato il relativo simbolo « e » tramite il comando inserisci simbolo oppure inserisci carattere speciale del vostro editore informatico di testi (word processor) Word o LibreOffice da salvare in doc oppure docx

      • Le frasi copiate per intero vanno TASSATIVAMENTE citate tra virgolette basse « e » e inoltre alla fine della citazione va inserita una nota contenente il riferimento alla fonte citata.
        Inserire una frase copiata in un testo senza le dovute virgolette equivale al plagio. Quando è possibile citare direttamente una fonte primaria evitando quella secondaria. Per fonte primaria si intende la citazione originale più antica.

      • Si ripete ancora una volta che nelle citazioni in nota vanno usate SOLO le chiavi, una virgola e il numero di pagina o pagine separate da trattino.
        Esempio di citazione in nota:
        CALVESI 1980, pp. 50-51.

      • La citazione deve essere quanto più breve possibile e nel caso in cui fosse assolutamente necessaria una citazione lunga è bene che questa sia accompagnata da una spiegazione di lunghezza proporzionata alla citazione stessa. Le citazioni molto lunghe vanno inserite in appendice e si può citare nel testo solo una o più frasi estrapolate ai fini dell'argomentazione da porre in essere.

      I CORSIVI USATI COME EVIDENZIATORI DEL TESTO

      • Può essere utile citare in corsivo una frase di discorso diretto solo a patto che la citazione non sia troppo lunga.

      • Vanno indicate in corsivo le parole straniere non assimilate nell'uso comune della lingua italiana.

        Per Esempio:
        hard disk in corsivo oppure usare disco rigido in tondo.

      • Il corsivo può essere usato a discrezione dell'autore per sottolineare un breve passo saliente contenuto all'interno di una lunga citazione.

      • Evitare di scrivere un'intera pagina in corsivo. Il corsivo serve per richiamare l'attenzione del lettore e per staccare una parola o una frase dal contesto, abusarne annulla l'effetto desiderato.

    • 3.1 - Chi contattare ?
      Spedire un messaggio di posta elettronica agli indirizzi del BTA, oppure al responsabile di area, se disponibile.

    • 3.2 - Cosa scrivere ?
      Si può presentare un contributo informativo, come la recensione di una mostra o di un libro d'arte; oppure un'intervista ad un'artista o al direttore di un museo; ma sono graditi i saggi scientifici anche di natura accademica o storica.

    • 3.3 - Cosa non scrivere ?
      Non si può fare pubblicità né diretta, né indiretta, ad alcuna attività commerciale. Questo non significa che siano proibite le recensioni di mostre di artisti viventi che espongono per vendere. Cum grano salis ...

    • 3.4 - È prevista una lunghezza massima per i contributi ?
      No, è invece prevista una lunghezza minima di una cartella di duemila battute. Il BTA infatti si distingue per un l'impegno critico che si è proposto, rifutando l'informazione telegrafica non commentata.

    • 3.5 - Vengono pubblicati tutti gli articoli presentati ?
      No. Secondo la prassi vigente nelle riviste scientifiche internazionali gli articoli sono sottoposti al giudizio di 2 referees anonimi e pubblicati solo se approvati. Se l'articolo è stato letto in un convegno viene sottoposto ad 1 solo referee anonimo.

    • 3.6 - Entro quanto tempo vengo pubblicati gli articoli presentati ?
      A regime normale gli articoli presentati al BTA vengono pubblicati sequenzialmente entro sette giorni dalla data di arrivo della copia firmata.

    • 3.7 - Un collaboratore può ritirare un articolo dopo averlo presentato ?
      No. Gli articoli inviati e regolarmente firmati non possono più essere ritirati.

    • 3.8 - A quale indirizzo vanno spediti gli articoli ?
      L'articolo deve essere spedito in allegato ad un messaggio di posta elettronica esclusivamente all'indirizzo testi@bta.it.
      Gli articoli inviati ad indirizzi diversi da testi@bta.it non verranno pubblicati.
      Inoltre (in attesa della cosiddetta "firma elettronica") deve essere spedita per via postale alla sede del BTA (Via Francesco Ferrara, 8 - 00191 Roma) una copia cartacea conforme, debitamente indirizzata al BTA nel testo e nella busta e firmata in ogni pagina.
      Gli articoli non firmati non verranno pubblicati. È fondamentale che la copia firmata sia spedita molto celermente in modo da permettere alla redazione la pubblicazione dell'articolo secondo le scadenze previste.

    • 3.9 - Come vanno spediti gli articoli ?
      I testi devono essere salvati in uno dei seguenti formati universali:
      • doc (Microsoft Word doc), oppure
      • RTF (Rich Text Format), oppure
      • odt (Open Document Text, formato open di OpenOffice e LibreOffice)
      Il collaboratore privo di collegamento Internet può spedire l'articolo tramite CDROM Il CDROM deve essere adeguatamente protetto con una busta a bolle d'aria per evitare danneggiamenti durante il tragitto postale.

    • 3.10 - Gli articoli non pubblicati vengono restituiti ?
      Gli articoli eventualmente non pubblicati non vengono restituiti, ma l'autore viene comunque informato in merito.

    • 3.11 - Le immagini a corredo degli articoli vengono restituite ?
      No.

    • 3.12.1 - Che caratteristiche devono avere le immagini inviate a corredo del testo ?

      IMMAGINI DIGITALI

      • Formato immagine: jpg di alta qualità con bassa percentuale di compressione (massimo 80%).
      • Risoluzione video: 1.920 (larghezza) x 1.080 (altezza) pixel (Full HD).
        Oppure:
        • 1.080 pixel di altezza con larghezza proporzionale, ma se l'immagine ha più di 1920 pixel di larghezza va ridimensionata a 1920 di larghezza con altezza proporzionale.
        • se l'immagine ha una dimensione inferiore a 1.920 x 1080 va consegnata nella sua dimensione originaria e non va "gonfiata" perchè la modifica della risoluzione ne amplierebbe i difetti. La scelta migliore in caso di possesso di immagini a risoluzione inferiore dovrebbe essere quella di procurarsi un'altra immagine a qualità superiore ma nel caso in cui ciò non fosse possibile va appunto consegnata nella sua dimensione originaria
      • Nome file: un numero a partire da 01 in poi.
        Per esempio: 01.jpg, 02.jpg, etc.
        N.B.:
        • l'estensione jpg va scritta in minuscolo: quindi SI jpg e NON JPG
        • l'estensione non si vede (per verificare l'estensione usare proprietà di Windows col tasto destro del mouse e nei sistemi GNU/Linux generalmente il tasto F2) quindi evitate 01.jpg.jpg, perchè il formato corretto da usare è 01.jpg
        • se le immagini sono più di 9 ricordatevi di aggiungere lo zero 0 davanti al numero, quindi 01.jpg e NON 1.jpg. Questo semplice accorgimento evita che in una lista di immagini superiore a 9 la lista appia non correttamente ordinata
      • Bordi: le immagini di dipinti o opere architettoniche rettangolari o quadrate NON devono avere bordi aggiuntivi, nè bianchi, nè di altri colori, mentre le immagini circolari, come le monete, o di oggetti di arti minori che non hanno contorni ben definiti possono avere sfondi o bordi trasparenti o colorati a seconda del colore dell'immagine
      • Le immagini devono essere numerate secondo l'ordine di pubblicazione desiderato e un riferimento al numero dell'immagine deve essere inserito nel testo dell'articolo nella posizione in cui si vuole che sia inserita l'immagine col seguente formato: (Fig. 1).
      • Didascalie: bisogna fornire un file doc, oppure docx, oppure odt con le didascalie delle immagini che devono essere compilate secondo le indicazioni contenute nel successivo paragrafo 3.12.2

      STAMPE FOTOGRAFICHE

      • Formato minimo: 10 x 15 cm.

    • 3.12.2 - Come devono essere compilate le didascalie delle immagini ?
      Le didascalie delle immagini vanno inserite in un file separato doc, oppure docx, oppure odt che contenga le seguenti informazioni quando disponibili:
      1. Nome file
      2. NOME E COGNOME AUTORE
      3. Titolo dell'opera
      4. Anno di esecuzione
      5. Tecnica e misure
      6. Luogo di conservazione attuale
      7. Eventuali crediti fotografici specifici

    • 3.13 - Quante immagini possono essere spedite a corredo del testo ?
      Per motivi di disponibilità di spazio sul server generalmente un massimo di 5.
      Con richiesta motivata alla redazione il numero può essere aumentato a seconda delle necessità specifiche.

    • 3.14 - Le immagini devono essere fornite di una liberatoria ?
      Sì. Ad ogni invio di immagini deve corrispondere una liberatoria cartacea firmata cumulativa. In altre parole si possono inserire più titoli di immagini all'interno della medesima liberatoria. La liberatoria è disponibile nel sito internet del BTA nella sezione " amministrazione"

    • 3.15 - Gli articoli vengono pubblicati con una sequenza arbitraria ?
      No. Ad ogni articolo viene assegnato un numero progressivo che riflette l'ordine di arrivo. La sequenza di pubblicazione degli articoli viene stabilita in base alla data di arrivo all'indirizzo testi@bta.it indicata nell'header del messaggio di posta elettronica al quale il testo da pubblicare è allegato.
      A tal fine vengono considerati anche i minuti primi e i minuti secondi. La data di arrivo così considerata viene trascritta in un'apposita sezione META all'interno del codice HTML dell'articolo pubblicato.
      Esempio: <META name="dataPresentazione" content="2000-07-11T12:30:22+0100">

    • 3.16 - È possibile spedire una copia modificata del medesimo articolo ?
      No. La spedizione multipla del medesimo articolo è vietata.

    • 3.17 - Chi decide in quale area verrà pubblicato l'articolo proposto dal collaboratore ?
      La redazione, con assegnazione insindacabile.

    • 3.18 - Chi spedisce gli articoli pubblicati agli uffici stampa ?
      La redazione del BTA. Il collaboratore può comunque spedirne a sua volta una seconda copia quando lo ritiene opportuno

    
    
    
  4. PRENOTAZIONI

    • 4.1 - A cosa serve il coordinamento dei collaboratori ?
      Il coordinamento dei collaboratori serve ad evitare che più collaboratori si accreditino al medesimo evento.

    • 4.2 - Con quali strumenti viene effettuato il coordinamento dei collaboratori ?
      Il coordinamento dei collaboratori viene effettuato dalla redazione grazie ad un'apposita mailing-list denominata bta-collaboratori , per mezzo della quale i collaboratori ricevono proposte di eventi da prenotare per scrivere una recensione e sottoporli al BTA per la pubblicazione.

    • 4.3 - Chi è abilitato a partecipare alla mailing-list dei collaboratori ?
      Soltanto i collaboratori regolarmente iscritti possono essere iscritti alla mailing-list bta-collaboratori.

    • 4.4 - Come si richiede l'iscrizione alla mailing-list dei collaboratori ?
      L'iscrizione alla mailing-list dei collaboratori viene effettuata dal direttore-coordinatore e va richiesta dal collaboratore all'indirizzo www@bta.it.

    • 4.5 - La prenotazione di un articolo da parte di un collaboratore è obbligatoria o facoltativa ?
      La prenotazione di un articolo da parte di un collaboratore è obbligatoria quando la redazione dell'articolo implica il coinvolgimento di terzi, per esempio capi di ufficio stampa, artisti, direttori di Musei, etc. In questo caso, infatti, la mancanza di prenotazione potrebbe generare una molteplicità di accrediti presso il medesimo evento, con conseguente confusione e perdita di tempo e credibilità a discapito sia del collaboratore, sia del BTA.

    • 4.6 - Il collaboratore come richiede la prenotazione del proprio articolo ?
      Il collaboratore prenota il proprio articolo con una richiesta scritta indirizzata alla redazione esclusivamente tramite l'indirizzo redazione@bta.it
      Le prenotazioni richieste a qualsiasi altro indirizzo di posta elettronica non sono prese in considerazione.

    • 4.7 - Come possono prenotarsi i collaboratori privi di un indirizzo di posta elettronica ?
      I collaboratori che non hanno un indirizzo di posta elettronica possono prenotare il proprio testo con le tre ulteriori seguenti modalità:
      • via FAX: (39)06-62276213 (24h.)
      • via postale: Redazione BTA - Bollettino Telematico dell'Arte
        Via Francesco Ferrara, 8 - 00191 Roma

    • 4.8 - Cos'è il numero di prenotazione ?
      È un numero assegnato al collaboratore dal responsabile delle prenotazioni per confermare la sua richiesta di prenotazione per un dato evento.
      In mancanza di uno specifico numero di prenotazione per un dato evento, i collaboratori del BTA, pur essendo riconosciuti come tali in via generale, non sono però riconosciuti come collaboratori prenotati per quell'evento specifico. Inoltre i collaboratori non possono accreditarsi presso terzi senza essere muniti di numero di prenotazione.
      In questo modo si evita che un collaboratore si accrediti autonomamente senza prenotarsi. Infatti in quest'ultimo caso il coordinamento del BTA, la redazione e l'Ufficio Stampa non potrebbero in alcun modo conoscere quali e quanti collaboratori si sono accreditati in giro per il mondo.
      Per rendere plausibile tale regola gli uffici stampa sono informati dell'esistenza del numero di prenotazione ed invitati a non accettare accrediti da parte di collaboratori privi di numeri di prenotazione.
      Il sistema della numerazione delle prenotazioni mantiene l'autonomia degli accrediti garantendo allo stesso tempo un migliore coordinamento generale e un relativo aumento di credibilità verso i terzi.
      Il numero di prenotazione viene attribuito dal responsabile delle prenotazioni rispettando l'ordine di richiesta delle stesse.
      Il coordinatore e il responsabile delle prenotazioni hanno facoltà di prenotare due o più collaboratori al medesimo evento, quando necessario, dandone comunicazione tramite la mailing-list bta-collaboratori
      Per discrezione i nomi dei collaboratori accreditati sono conosciuti soltanto dalla redazione.

    • 4.9 - Qual è il criterio di assegnazione delle prenotazioni ?
      Le prenotazioni vengono di norma assegnate in ordine cronologico di richiesta. I collaboratori possono comunque richiedere la prenotazione di articoli già prenotati da altri collaboratori per essere inseriti in una lista di attesa ed ottenere la prenotazione in caso di rinuncia del collaboratore prenotato.
      I collaboratori privi di indirizzo di posta elettronica spediscono la richiesta con le modalità alternative sopra elencate e il responsabile delle prenotazioni provvede a ritrasmettere le richieste alla mailing- list dei collaboratori. Ai fini dell'assegnazione il responsabile delle prenotazioni tiene conto della data e dell'ora di spedizione del fax o del messaggio telefonico ricevuto. L'assegnazione della prenotazione viene effettuata dal responsabile delle prenotazioni. Il direttore - coordinatore può modificare le assegnazioni delle prenotazioni se e quando necessario a suo insindacabile giudizio.

    • 4.10 - È possibile che più collaboratori ottengano la prenotazione per il medesimo articolo ?
      Nei casi in cui un evento richieda un approfondimento specifico sotto diverse angolazioni, è possibile che più collaboratori ottengano la prenotazione per il medesimo articolo. In codesto caso i collaboratori devono tenersi in contatto per coordinarsi.

    • 4.11 - Esiste un limite al numero di prenotazioni che un collaboratore può richiedere ?
      Non esiste un limite teorico, ma il collaboratore è comunque tenuto ad evitare di prenotare un numero di articoli superiore al limite massimo della sua produttività personale.

    • 4.12 - L'ottenimento della prenotazione garantisce la pubblicazione dell'articolo ?
      No.

    • 4.13 - Una volta ottenuta la prenotazione un collaboratore cosa deve fare ?
      Una volta ottenuta la prenotazione il collaboratore deve consultare il comunicato stampa, e se necessario accreditarsi presso il capo Ufficio Stampa indicato nel comunicato.

    • 4.14 - Può un collaboratore accreditarsi autonomamente a nome del BTA ?
      Per snellire la struttura organizzativa i collaboratori si devono accreditare autonomamente presso gli uffici stampa. Nel caso in cui il collaboratore dovesse riscontrare difficoltà ad ottenere l'accredito, questo verrà richiesto direttamente dalla direzione del BTA, su richiesta del collaboratore stesso.

    • 4.15 - Esiste un tempo limite per la consegna degli articoli prenotati ?
      Essendo l'attività del BTA completamente volontaria non sono previsti tempi di consegna obbligatori. È comunque auspicabile che il collaboratore scriva l'articolo prima dell'inagurazione al pubblico dell'evento che recensisce e comunque non oltre la chiusura dello stesso.

    • 4.16 - Cosa succede se un collaboratore non consegna l'articolo relativo all'evento per il quale si è accreditato o prenotato ?
      La qualifica di collaboratore del BTA, come specificato dal Regolamento, non comporta alcun obbligo. Nel caso di mancata consegna dell'articolo relativo all'evento per il quale il collaboratore si è prenotato, il responsabile delle prenotazioni o il direttore-coordinatore, a seconda dei casi, potrà negare ulteriori accrediti e prenotazioni, oppure annullare quelli già effettuati fino alla consegna dell'articolo.

    
    
    
  5. TRADUZIONI
    
    
    
  6. REDATTORI
    
    
    
  7. COSTI E COMPENSI


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