Goffredo Raponi è venuto a mancare a Roma il 5 gennaio 2003.
Lo ricordiamo come uomo di alto profilo morale, profonda cultura e ricco nello spirito.
Lo ricordiamo per la sua umanità, per la sua gentilezza d'animo, per il suo sorriso buono.
Era interessato a tutte le forme della cultura, all'Arte in particolare. Ma per lui la passione dominante era Shakespeare: e voleva farlo conoscere in tutte le sfumature della sua potente scrittura drammaturgica.
Ha così dedicato molti anni della sua vita all'impresa nobilissima di tradurre Shakespeare in italiano, riuscendo a creare un insostituibile punto di riferimento per gli amanti del genio inglese, da lui "riletto" amorosamente e altrettanto amorosamente espresso in lingua italiana.
Per raggiungere un maggior numero di lettori, ha pubblicato in internet la sua fatica nel Progetto Manuzio, la biblioteca virtuale dell'Associazione
Liber Liber, sotto il patrocinio del BTA - Bollettino Telematico dell'Arte e dell'Associazione Culturale
FESTINA LENTE Centro Internazionale di Ricerca Storico-Artistica.
Ha guardato sempre con grande interesse al mondo dei giovani, che a loro volta lo hanno seguito con grande affetto.
Serena e Stefano Colonna, Maria Filippone
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