Palestrina nel Quattrocento. Riflessi dell'articolata cultura di un'epoca
Non una semplice sovrapposizione di edifici ma una evoluzione,
integrazione e fusione di fasi storico-architettoniche: è in
quest’ottica che nei restauri quattrocenteschi del monumento
prenestino si rintracciano segni di un passato rispettosamente
integrato e valorizzato e, contemporaneamente, spunti innovativi e
soluzioni architettoniche che troveranno un largo impiego nei periodi
successivi. Palestrina propone un esempio di Storia dell’Architettura
nel suo scorrere fluido nel tempo senza soluzioni di continuità.
Stringenti sono le corrispondenze tra l’impianto architettonico del
monumento preso in esame e le costruzioni immaginarie dell’
Hypnerotomachia Poliphili: è proprio partendo da questo
percorso di riflessione che lo studioso Maurizio Calvesi ha
brillantemente intuito che il Francesco Colonna autore
dell’incunabolo è il Francesco Colonna romano, signore di
Praeneste che, da uomo colto e imbevuto dei principi
dell’architettura, ha potuto guidare i lavori di ristrutturazione
del suo palazzo e dell’intero complesso architettonico alla fine
del Quattrocento. Un breve excursus sulla formazione culturale
e sulle frequentazioni del principe prenestino con riferimento ad
accertati avvenimenti storici e il rinvenimento di due documenti
inediti presso l’Archivio di Subiaco chiudono materialmente il
contributo aprendo la riflessione sull’argomento a nuovi studi e
approfondimenti critici.
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