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Osservatorio Teatro Globale. Nota introduttiva "Osservatorio Teatro Globale"
Wolfgang Witzenmann con la collaborazione di Gianlupo Del Bono
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 3 febbraio 2001, n. 248
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Osservatorio Teatro Globale in corso di attivazione

Il crescente fervore attorno l'integrazione politica dei paesi europei condusse, verso il 1960-70 - accanto a molte altre cose che tralasciamo -, alla nascita di due iniziative che vanno considerate come precursori del futuro movimento Teatro Globale.
Nel 1963 Mario Colonna, Attiglio Dagnino, Gian Lupo del Bono, Mario D'Urso e Helmut Goetz fondarono la rivista bimestrale Lotta federalista per gli Stati Uniti d'Europa. Accanto all'impegno più strettamente politico in senso federalista europeo, la rivista ospitava anche contributi socio-culturali con particolare riguardo per il territorio, l'ecologia, l'etnologia e le minoranze linguistiche europee. Poesia, teatro e musica figuravano soprattutto se si trattava di artisti dotati anche di una visuale soprannazionale. L'attività editoriale veniva efficacemente affiancata da riunioni di amici e simpatizzanti nelle case private dove si svolgevano animati dibattiti nello spirito di un Altiero Spinelli o di un Ernesto Rossi. La rivista visse fino al 1985 avendo allora pubblicato oltre 50 numeri.

Un artista esemplare in questo riguardo venne individuato, da Helmut Goetz, in Bronislaw Huberman (1882-1947), violinista di fama internazionale e fondatore dell'orchestra filarmonica d'Israele1. Da intellettuale impegnato Huberman sentiva il dovere morale di propagare l'idea d'una Europa politicamente unita sulla scia dell'insegnamento 'paneuropeo' di un Coudenhove-Kalergi. Tale impegno in Huberman divenne tanto forte che il musicista talvolta faceva precedere, ai suoi concerti, un piccolo discorso europeista tenuto da lui stesso.

Convinti che un tale impegno morale deve valere più generalmente nel campo artistico, Ciro Burlone, Helmut Goetz (presidente) e Wolfgang Witzenmann fondarono, nel 1970, la Bronislaw-Huberman-Society di Roma che fu attiva per quattro anni fino al 1973. Soprattutto agli inizi l'attività, validamente sostenuta dalla regista teatrale rumena Bissy Roman, è stata intensa. Complessivamente ebbero luogo una dozzina di concerti, di regola introdotti da un discorso di politica federalista europea oppure anche più direttamente riferito al contenuto del seguente concerto che poteva presentare - accanto alla musica "aulica" - anche quella d'avanguardia oppure quella riferita a tradizioni popolari. Così la Huberman-Society poté offrire, ad interpreti e compositori non o non ancora pienamente inseriti nei circuiti ufficiali, l'occasione di presentarsi a un pubblico di intenditori, al di fuori delle istituzioni tradizionali. Purtroppo col tempo crescevano le difficoltà organizzative ed economiche a cui si aggiungevano problemi personali e familiari dell'allora segretario, cosicché nel 1973 l'associazione fu sciolta.

Anche se per diversi anni non ci furono cenni nuovi - dopo il 1975 anche noi probabilmente sentivamo il peso degli "anni di piombo" - i fari di Lotta federalista e della Bronislaw-Huberman-Society non erano spenti del tutto.
All'inizio degli anni Ottanta alcune persone impregnate da tali fermenti e validamente confortati da altri proseliti cominciavano di nuovo a riunirsi nelle case private dei protagonisti di allora, per riprendere la discussione socio-culturale su un nuovo livello. Accanto al sentito bisogno di una nuova morale nella convivenza moderna, anche i temi del territorio e dell'ecologia vennero ripresi. Più che le avanguardie recenti adesso interessavano quelle storiche, soprattutto il futurismo e il post-futurismo ad esempio di un Alberto Savinio.

Nel 1984 Gian Lupo Del Bono (presidente), Mariella Filippone Colonna e Mario Marsala fondarono l'Associazione Teatro Globale come sviluppo a carattere culturale delle tematiche socio-politiche di fondo di Lotta Federalista, associazione teatrale che fu attiva per 14 anni fino al 1997. Vicepresidente - e più tardi presidente - fu Alfredo Di Laura. Tra i validi collaboratori ricordiamo Patrizia Cimini Marsala, gli attori teatrali Edoardo e Marina Florio, Paola Gaglianone, Loretta Vittucci, Carlo Zanni, Anette Zillich. Le attività non furono più confinate al settore dei concerti musicali (come ancora nella Huberman-Society) ma abbracciavano la lettura drammatica, la conferenza-concerto, il teatro "open air", il film per la Televisione e il videotape. Il centro geografico delle attività era l'Isola Tiberina con l'ospedale dei Fatebenefratelli e la chiesa di San Bartolomeo. Ma anche altri luoghi vennero sperimentati. Si pensava addirittura a gemellaggi Tevere-Senna e Tevere-Moscova, ma questi rimasero progetti.

Come i maggiori successi esterni di Teatro Globale vanno menzionati il dramma sacro La Follia di Giovanni (riferito a San Giovanni di Dio fondatore dell'ordine ospedaliero Fatebenefratelli), scritto da Mariella Filippone Colonna e Paola Gaglianone, tradotto poi in film nella regia di Alfredo Di Laura - film che venne messo in onda più volte da RAITRE (1986); inoltre il dramma Jacopone da Todi di Gian Lupo del Bono, prodotto dall'Enterprise Film di Roma e dal Comune di Trapani, con la regia di Francesco Maltese, la scenografia di Lavinia Rizzi ed organizzazione del Grande Teatro di Trapani, che fu messo in scena come spettacolo inaugurale alla stagione estiva del Teatro di Trapani del 1982 e successivamente a Marsala, Salemi, Alcamo, Erice e al Teatro greco di Selinunte, per l'interpretazione - fra gli altri - dello stesso Maltese, del compianto Edoardo Florio e di Anita Viscuso, la indimenticabile interprete romana di Rumori fuori scena.

Teatro Globale pretendeva di fornire un palcoscenico ideale ed universale per l'incontro delle varie discipline dello spirito, tradizionali e nuove. Oggi, essendosi preferito rinunciare alla complessità statutaria dell'Associazione stessa, questa permane come gruppo di lavoro in attesa di nuovo riconoscimento giuridico. Comunque una nostra collaborazione con il BTA, da noi è ritenuta più che auspicabile. Certo - si potrebbe obiettare -, la ricerca nei vari campi dell'arte e della scienza sarà perlopiù un'attività individuale del singolo. Ma il "palcoscenico ideale" potrebbe forse anche stimolare collaborazioni e lavori di gruppo, ad esempio sui temi arte-musica, teatro-arte-musica, territorio e federalismo, tradizioni popolari. A proposito ricordo che già nell'ambito della vecchia Associazione statutaria ci si propose di drammatizzare testi lirici quali quelli del già citato Jacopone da Todi o di un Giuseppe Gioacchino Belli.




NOTE

1 Cfr. Helmut GOETZ, Il violinista Bronislaw Huberman e l'unificazione europea, in "PAGINE FEDERALISTE", Pubblicazioni della Bronislaw-Huberman-Society, Roma, TIPAR, 1971, con una presentazione di Wolfgang WITZENMANN.




Wolfgang Witzenmann, Spartito logo di OTG
fig. 1
Spartito assunto come Logo dell'Osservatorio Teatro Globale

 

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