Spesso il bello si nasconde nei luoghi più insoliti, dove nessun turista è mai passato, se non per una breve sosta al bar della stazione. L'epoca del Grand Tour, quando si viaggiava per il gusto di scoprire cose mai viste, è ormai tramontata. Tuttavia, esistono ancora i viaggiatori solitari che si avventurano fuori dei circuiti turistici, consapevoli che non esiste un luogo assolutamente brutto e che il bello è ovunque, basta saperlo cogliere. A loro dedico questo lavoro.
Nella periferia orientale di Kyoto, dove moderni insediamenti si susseguono senza soluzione di continuità, si nascondono le rovine di un'antica capitale: Nagaoka-kyo. Gli scavi archeologici, iniziati nel 1954, hanno portato alla luce le fondamenta delle sedi governative, alcune tombe monumentali e numerosi reperti, che sono esposti nel Museo di Muko City. I reperti consistono in tegole decorate, arnesi in legno e in metallo, manufatti di ceramica, vasellame e frammenti architettonici. Accanto alle vetrine trovano posto illustrazioni e plastici, che aiutano i turisti a rivivere l'atmosfera di Nagaoka-kyo.
La sua fondazione si deve all'imperatore Kanmu, che la fece costruire in soli sei mesi, con la supervisione di Fujiwara Tanetsugu. In accordo con la filosofia cinese, Kanmu voleva recidere ogni legame col passato per ricordare che la famiglia Tenchi, da cui discendeva, era ascesa al trono grazie alla rivoluzione.
Inaugurata l' 11 novembre 784, Nagaoka-kyo raggiunse presto un'estensione smisurata (km 4,3 x 5,3). Ma improvvisamente, nel 794, la capitale fu trasferita ad Heian-kyo. Sui motivi del trasferimento, dopo tanto fervore edilizio, si sono formulate diverse ipotesi.
Secondo la leggenda, Kanmu avrebbe trasferito la capitale perché nella residenza di Nagaoka-kyo vedeva aggirarsi il fantasma ostile di suo fratello minore, il principe Sawara. Il principe si era suicidato per l'accusa infamante di avere ordinato l'omicidio di Fujiwara Tanetsugu, nel settembre del 785.
Gli storici pensano, invece, che la capitale sia stata trasferita per una inondazione dei fiumi Obata, Koizumi e Katsura, o per un eccessivo affollamento che avrebbe intralciato le funzioni governative.
Nagaoka-kyo si estendeva fra le attuali Muko City, Nagaoka-kyo City, Oyamazaki-cho ed una parte di Kyoto City. L'impianto urbano era composto da una fitta rete di vie parallele e perpendicolari, come le streets ed avenues della tradizione americana. Le rovine degli edifici amministrativi insistono sul territorio di Muko City e si raggiungono dalla stazione Nishi-Muko delle ferrovie Hankyu.
CHOUDOU-IN
Sede delle cerimonie nazionali, era composto da un ampio cortile cinto da edifici porticati. Gli scavi archeologici del 1982 hanno rivelato le fondamenta dei pali che reggevano il Nishi Daiyon Dou, il quarto edificio del lato ovest. I resti sono stati dichiarati bene storico nazionale ed inseriti in un parco pubblico.
DAIGOKUDEN-IN
Alle spalle del Choudou-in sorgeva il Daigokuden-in, sede ufficiale della corte. Le sue rovine, che consistono nelle impronte dei pali di sostegno ed un obelisco di pietra, sono state inserite nel Daigokuden Park.
SHOUANDEN
Lo Shouanden, che sorgeva a nord del Daigokuden-in, era un luogo di riposo dell'imperatore Kanmu. I suoi resti consistono nell'impronta dei pali di sostegno e poco altro.
DAIRI
Ad oriente del Choudou-in sorgeva il Dairi, la residenza privata di Kanmu. Fondato nel 784, esso fu ricostruito nel 789 coi materiali prelevati dal Naniwa-no-Miya, la residenza imperiale di Osaka.
Nel 1966 venne alla luce il corridoio di accesso, noto come Tsuiji Kairou, affiancato da mura di fango. Il 5 febbraio 2002 è stata annunciata la scoperta della villa, che rappresenta un grande evento archeologico. Il Dairi misurava, compresi i 13 edifici di servizio che gli sorgevano intorno, ben 400 metri in direzione est-ovest e 250 in direzione nord-sud. La costruzione era ispirata allo stile in voga nella Cina dei Tang (618-907), come rivela la disposizione degli edifici. Gli archeologi hanno rinvenuto residui di fiaccole, vasellame e numerose tegole con inciso un carattere cinese che rappresenta l'ufficio dell'imperatore.
TOUIN
Il Touin, usato solo dal 793 al 794, fu sede temporanea di alcuni uffici governativi. Le impronte dei pali di sostegno sono inserite in un parco: il Touin no Michi, che sorge 500 metri ad est del Daigokuden Park.
TSUIJI
Sono le rovine, scoperte nel 1979, delle mura urbane di Nagaoka-kyo. Sono mura di fango, anticamente coperte da un tetto a spioventi, di cui restano alcune tegole. Le rovine, dichiarate monumento nazionale nel 1981, distano pochi metri dal confine meridionale del Dairi, dunque già nel 789 l'imperatore stabiliva la sua residenza fuori le mura. Da qui l'ipotesi che la capitale sia stata trasferita per eccessivo affollamento.
TUMULO DELLA MOGLIE DI KANMU
È un tumulo circolare alto 7 metri, con diametro di 65 metri. Vi fu sepolta la moglie dell'imperatore Kanmu, che regnò dal 781 all' 806 d.C. Il sito è governato dall'Agenzia di Casa Imperiale.
MUKO CITY
Accanto alle rovine di Nagaoka-kyo, Muko City conserva molte testimonianze storiche che meritano di essere visitate. Descrivo le più interessanti:
CHIYOZAKURA TENMANGU
Nel 901 Michizane Sugawara Ministro di Destra (U-dai-jin) fu degradato a Dazai-fu a causa di una falsa relazione diffusa da Tokihira Fujiwara Ministro di Sinistra (Sa-daijin). Quindi fu obbligato a lasciare Kyoto e a stabilirsi nel villaggio di Chiku. Era una bella giornata primaverile quando Michizane si mise in cammino, insieme ai suoi sudditi più fedeli. Attraversato il fiume Katsura, egli vide una magnifica distesa di ciliegi in fiore, ne fissò uno e iniziò a meditare sui fiori che cadevano in direzione di Kyoto. Gli abitanti del villaggio, che avevano intuito il suo dolore, decisero di fondare un Tenmangu presso l'albero leggendario, denominato "Tenjin no sakura". Quando i fiori cominciano a cadere, il vento li trasporta sempre a sud, verso Kyoto, e ricorda ai fanciulli del Tenmangu il dolore di Michizane Sugawara.
SEKITOU OTERA
Il tempio, che sorge di fronte al santuario di Muko, sarebbe stato fondato da Nichizou Shounin alla fine del periodo Kamakura (1185-1333). Il 3 maggio, in occasione del festival dei fiori, i cittadini dedicano a questo tempio una danza chiamata "Kaide Daimoku Odori".
KITA SHINGYO OTERA
Nel periodo Edo una scuola di monaci (Danrin) stabilì qui la propria sede, che poi divenne un tempio della setta Nichiren. L'aula del tempio, corrispondente all'antica sala di riunione, ancora evoca l'atmosfera di una scuola di monaci. Per questo è stata designata patrimonio storico della Prefettura di Kyoto.
LANTERNA DI PIETRA
Presso la stazione Higashi-Muko delle ferrovie Hankyu sorge una lanterna di pietra con iscrizioni incise. Fu eretta nel 1842 da esponenti del Tsukisakakou Jouyatou (un ramo del clan Isemairi) per illuminare la Saigoku Kaido, un antico sentiero che nel 1992 è stato diligentemente restaurato. L'intensa urbanizzazione dell'area, in tempi recenti, ha privato la lanterna della sua funzione originale.
SANTUARIO DI MUKO
Noto come "Myojin san", è stato fondato nel 718. Il corpo principale del santuario, che fu eretto nel 1418, è stato designato Patrimonio Nazionale in quanto costruito con la tecnica del "Sangensha Nagare", tipica del periodo Muromachi. A sud del torii sorge una grande pietra. Si tramanda che nel 1307 Nichizou Shounin, a cui fu proibito di diffondere la setta Nichiren a Kyoto, trasgredì il divieto e, salito su questa pietra, espose la dottrina della setta a coloro che attraversano la via di Saigoku.
POZZO SACRO ( MASUI NO IDO )
Il culto di questo pozzo nasce da una leggenda del sec. XIX. Nelle campagne di Naniwa, attuale Osaka, divampò un incendio improvviso. Mentre il vento alimentava le fiamme, i contadini iniziarono a pregare. Allora Dio avrebbe detto a un anziano: "C'è un pozzo magico al santuario di Muko e se spargi la sua acqua sul fuoco, l'incendio sarà spento". Subito fu caricata una botte al santuario di Muko e, trovato il pozzo, fu riempita d'acqua. Avveratosi il miracolo, i contadini eressero un torii di pietra davanti al pozzo, che fu chiamato "Masui no Ido".
ROVINE DEL CASTELLO MOZUME
Le rovine del castello consistono in 100 metri di fossato ed un tratto delle mura orientali. E' identificato con la residenza della potente famiglia Mozume.
TUMULO DI MOZUME KURUMAZUKA
Alto 8 metri e lungo 45, il tumulo risale alla metà del VI secolo. L'interno è costituito da una galleria con le pareti inclinate, che conduce ad un semplice sarcofago di pietra. In pianta il tumulo assomiglia ad una serratura, essendo composto da un corpo longitudinale a forma di trapezio e da uno circolare, in corrispondenza del sarcofago. Questa tipologia è definita dagli archeologi Zenpo Kouenfun. Intorno al tumulo sorgeva la consueta palizzata che serviva sia a contenere gli smottamenti della terra, sia a creare una protezione fisica e ideale della tomba. I pali erano conclusi da cilindri di argilla, denominati haniwa, che dal IV secolo divennero autentiche sculture dai soggetti più vari.
È aperto al pubblico solo due volte all'anno, in primavera e in estate, con ingresso libero.
TUMULO DI GOTSUKAHARA
Alto 9 metri e lungo 94, il tumulo sorge su un colle ad ovest dello stagno di Hariko. Risalente al IV secolo, ovvero all'inizio dell'era Yamato, è classificato come Zenpo Kouenfun.
TUMULO DI TERADO OOTSUKA
Alto 10 metri e lungo 94, il tumulo risale al IV secolo, ovvero all'inizio dell'era Yamato. Classificato come Zenpo Kouenfun, ha restituito numerosi reperti fra cui il sankakubuchi-shinjuukyou.
TUMULO DI MOTOINARI
Lungo 94 metri, il tumulo sorge nel parco di Katsuyama, a nord del santuario di Muko. Risalente al IV secolo d.C., è classificato come Zempo Kouenfun. All'interno furono scoperti molti vasi di terraglia, spade e asce.
MINAMI SHINKYOU OTERA
Il corpo centrale e il Kaizan-dou furono costruiti dalla setta Nichiren nel sec. XVII, all'inizio dell'era Edo.
CASA SUDAKE
Fino alla fine del periodo Edo la famiglia Sudake visse ed operò in questo luogo, fra le vie Saigo-ku e Atago. La casa e il negozio annesso, chiamato "Matsubai", sono già indicati in un libro del 1616. L'edificio, che presenta uno stile tradizionale, è stato designato patrimonio storico della Prefettura di Kyoto.
MORIMOTO ISEKI
Sono le tracce di una risaia e di un canale di irrigazione del periodo Yaioi (300 a.C.-270 d.C.). Scoperte nel 1960, mentre si costruiva una scuola elementare, vi si rinvennero molti strumenti agricoli come terraglie, zappe, utensili e coltelli di pietra. In particolare, si segnala una terraglia su cui è raffigurato un volto umano.
Per la realizzazione di questo lavoro ringrazio vivamente:
- Tadashi Nakamura, del Comune di Muko City, per il materiale informativo che mi ha procurato
- Kosuke Arakawa, mio caro amico, per avermi ospitato durante la mia permanenza a Muko City
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