ITALIA NOSTRA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO
STORICO ARTISTICO E NATURALE
SEZIONE ROMANA
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TEL 3235346 - FAX 3235505
Nel febbraio 1992, in via della Stazione Vaticana, lungo la cinta perimetrale
delle mura, sorge un cantiere. Poco dopo, sopra la casa di Santa Marta,
edificio che sorge dentro lo Stato Vaticano, compare, in tubi metallici
e tavole di legno, la simulazione di un manufatto.
In questo momento si chiarisce quanto stà accadendo.
La Casa di Santa Marta viene demolita per fare posto ad nuovo edificio
con una cubatura ed una altezza molto superiore al precedente.
La Sezione Romana di Italia Nostra lancia il primo allarme.
Infatti, solo da Porta Cavalleggeri in corrispondenza della casa di
Santa Marta, che non emerge dalle Mura Vaticane se non per una piccola
parte, esiste oggi l'unico punto di visuale della Fabbrica Michelangiolesca
nella sua integrità formale di abside, attico, tamburo, e cupola. La
costruzione del nuovo edificio oscurerà per sempre uno dei capolavori
dell'umanità lasciando visibile solo la Cupola di San Pietro.
All'appello lanciato da Italia Nostra aderiscono numerosi intellettuali.
Carlo Giulio Argan, impegna i suoi ultimi mesi nel tentativo di evitare
questa edificazione.
La Facolta di Architettura dell'Università di Roma La Sapienza,
organizza un convegno che Argan avrebbe dovuto presiedere, se non fosse mancato
il giorno prima, al quale rispondono molte facoltà di Architettura
Italiane. Con insistenza il mondo culturale ribadisce che il nuovo edificio, più
alto del precedente di 4,25 mt., procurerà un danno gravissimo al
patrimonio architettonico internazionale annullando la visuale della Fabbrica di
Michelangelo.
A questa preoccupazione il Vaticano risponde con dichiarazioni che rendiamo
note.
1) 19 Marzo 1992
Francesco Guariglia, Ministro Plenipotenziario del Cerimoniale Diplomatico
della Repubblica, in una lettera indirizzata ad Antonio Gerace, e mai
resa pubblica dichiara: ..."in relazione a quanto precede, il segretario
per i rapporti con gli Stati ( in sostanza, ministro degli esteri della
Santa Sede) Monsignor Tauran, nel ribadire che la costruzione dell'edificio
in parola è contenuta nell'ambito della citta del Vaticano e non
supererà
l'altezza della costruzione già esistente, ha formulato alla nostra
Rappresentanza Diplomatica le seguenti precisazioni, con preghiera
di volerla sottoporre alle competenti autorità del Comune di Roma:...."
2) 19 novembre 1992
Il Ministro Colombo rispondendo all'interrogazione presentata in parlamento
dai deputati Scalia, Turroni, Pratesi, Biondi, Galasso, Giuntella, Ingrao,
Nicolini, Testa, Filippini, Poggiolini, Mattioli, Paissan e Costa ha
dichiarato tra l'altro: "l'altezza del nuovo edificio (di Santa Marta)
è stata considerata in modo che l'ingombro non crei diaframmi alla
visibilità
della Cupola, del tamburo e di parte dell'abside della Basilica Vaticana
dai punti di osservazione adiacenti". Ed ancora: "Non vi saranno variazioni
circa la visibilità della Cupola di San Pietro, non solo per quanto
riguarda i luoghi prospettici dai quali si ammira il panorama urbano
di Roma, ma anche dai numerosi punti di vista prossimi alla Basilica
Vaticana sia nella città del Vaticano, sia fuori di essa".
3) Febbraio 1993
Ernesto Gallina, Arcivescovo Nunzio Apostolico Delegato per le Organizzazioni
Internazionali Governative, nell'articolo pubblicato dall'Osservatore
Romano dichiara: "... la Segreteria di Stato fornì le seguenti
precisazioni:
- Il nuovo edificio risulterà più basso di entrambi i palazzi
già esistenti
(Palazzo San Carlo e parte anteriore dell'Ospizio Santa Marta), trà
i quali si troverà inserito.
- La nuova costruzione è stata progettata tenendo conto del suo
contesto
artistico e monumentale
- La visiblità della Cupola e della Basilica di San Pietro non
sarà
affatto turbata, anche perchè il nuovo edificio non sarà visibile
dall'esterno.
..... Queste costruzioni avranno cinque piani, ossia due in più
dell'immoble
precedenta, ma superiori in altezza di soli quattro metri e non ostruiranno
la vista della cupola.."
Ribadiamo che il problema non è mai stato la cupola.
4) Nel novembre del 93 la rivista "30 Giorni" e il Messaggero, tornano
sull'argomento fornendo gli unici dati approssimativi e gli unici disegni
disponibili a tutt'oggi.
Nell'articolo "30 Giorni" è pubblicato, tra l'altro quanto segue:
"....Si sta sviluppando, secondo indiscrezioni filtrate dagli Usa, in
un area di circa duemila metri quadri (superficie del piano terra),
mentre i piani superiori potranno contare su una superficie di
millesettecento metri quadri. Sono previsti cinque piani, più un piano seminterrato
e uno completamente interrato. Le stanze in totale saranno centotrenta
(26 per piano) esclusi seminterato e interrato..." A proposito dell'allarme
sucitato nel mondo culturale si afferma....."Il progetto messo a punto
dagli americani è stato "aggiustato" affinchè ciò non
avvenga: è stato infatti tolto dal progetto iniziale uno dei piani superiori ed è stato aggiunto il seminterrato. La Cupola più famosa del mondo resterà
perciò ben visibile anche a costruzione ultimata....." Se Monsignor Gallina
ha dichiarato nel febraio del 93 -Osservatore Romano- che l'edificio
è di cinque piani quale piano è stato tolto?)
Dopo aver preso atto delle contraddizioni che emergono nelle varie
dichiarazioni citate, Italia Nostra ed il dipartimento di Progettazione
Architettonica e Urbana della facoltà di Architettura hanno simulato
un'ipotesi progettuale utilizzando i dati e le notizie apparse su "30
Giorni" e su "Il Messaggero".
La simulazione chiarisce in modo chiaro che tutte le preoccupazioni
espresse tenacemente per più di due anni consecutivi hanno un reale
fondamento.
Infatti, dai dati elaborati appare quanto segue:
-il nuovo edificio è un parallelepipedo di 33.000 metri cubi circa
-si erge per almeno 20 metri di altezza
-ha una lunghezza di più di 60 metri.
Vicino alla porta l'edificio è tangente le mura per discostarsene
all'estremità
opposta di nove, dieci metri circa. Non c'è quella distanza dalle mura
dichiarate dagli organi Vaticani che possa migliorare la visuale in
prospettiva.
Quindi il nuovo manufatto sembra torreggiare sulle mura Vaticane di
almeno due piani in prossimità della porta per arrivare a tre piani
fuori dalle mura all'altra estremità (questo perchè le mura sono
inclinate).
Appare vero che i quattro metri e venticinque di elevazione rispetto
all'abbattuta casa di Santa Marta oscureranno per sempre la Fabbrica
Michelangiolesca.
Quella Fabbrica che ancora oggi il mondo può ammirare nella sua
unità
di abside, attico tamburo, tamburo e cupola unicamente da questo punto.
In base ai dati che sono emersi ed alla simulazione realizzata la Sezione
Romana di Italia Nostra manifesta stupore e perplessità per
dichiarazioni
tanto contradditorie che il Vaticano in varie forme ha espresso.
Ciede perciò:
allo Stato Vaticano
-di rendere pubblico e discutere un progetto tanto preoccupante
-di individuare soluzioni alternative non lesive della visibilità di
un patrimonio architettonico così straordinario , se le tesi che
l'Associazione sostiene ritiene reali;
al Governo Italiano:
-di aprire un confronto diretto con la Santa Sede,
-di prendere atto del progetto,
-di opporsi ad un edificio che oscuri la Fabbrica di Michelangelo
-di istituire una commissione bilaterale di esperti internazionali che
valuti l'impatto del progetto per il rispetto dell'art.9 della Costituzione
Italiana
è ben vero -come Cederna scrive su Repubblica-28 giugno 92- che il
trattato del '29 conferisce alla Santa Sede "esclusiva ed assoluta
potestà
e giurisdizione sovrana" sulla Citta del Vaticano: ma è altrettanto
indiscutibile che Vaticano e Stato Italiano hanno un rapporto d'intima
integrazione nel tessuto storico ed urbanistico di Roma per cui S.Pietro
costituisce l'elemento dominante ed unificante dell'immagine urbana
e del paesaggio romano. ... Poichè il paesaggio non conosce confine
nè frontiere, qualunque schermo che alla basilica venisse realizzato,
esso non esaurirebbe i suoi effetti negativi nell'ambito dello Stato
Vaticano, ma costituirebbe una grave lesione di un valore costituzionalmente
protetto dallo Stato Italiano.
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