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Roma sotto le stelle del '44
Storia, arte e cultura dalla guerra alla Liberazione
Roma,
Palazzo delle Esposizioni
Sara Parca
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 63 (9 marzo 1995)
http://www.bta.it/txt/a0/00/bta00063.html
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Area Mostre

Originale e interessante è la mostra in corso a Palazzo delle Esposizioni (16 Dicembre 1994-12 Marzo 1995 ) dedicata a un momento particolare della storia e della cultura di Roma: il 1944.

Dall' armistizio con le forze angloamericane (8 Settembre 1943) allo sbarco di Anzio (22 Gennaio 1944) fino alla liberazione della città da parte delle forze alleate (4 Giugno 1944), tutto è suggestivamente rievocato: le lotte, le speranze, le paure, l' orrore di una città durante l'occupazione tedesca, con il coprifuoco, il razionamento, i luoghi di tortura, il dramma delle Fosse Ardeatine, ma anche con le azioni antifasciste, le attività politiche e i giornali clandestini, i messaggi di speranza trasmessi alla radio. La mostra ci propone una ricca documentazione storica, uno straordinario apparato fotografico riscoperto negli archivi dei fotoreporter di quegli anni, ricostruzioni e testimonianze di forte impatto emotivo.

L' artista Baldo Diodato ricostruisce nelle esatte misure due celle di punizione della prigione di via Tasso. Un brivido sale lungo la schiena nel rileggere le scritte sui muri incise in qualche modo fortunoso dai prigionieri e riprodotte fedelmente anche nelle parole e nelle posizioni. È una commovente testimonianza del dolore e del coraggio dei tanti che in quei piccoli spazi hanno combattuto per la libertà.

Difronte ai momenti più tremendi della guerra ritroviamo una città piena di speranze, che partecipa entusiasta alla ricostruzione, al recupero dei luoghi di ritrovo e di spettacolo, disponibile a rimettere in moto le proprie enegie vitali anche nel campo dell' arte e dell' architettura. Il percorso della mostra ci permette di riflettere sul ruolo degli intellettuali, degli artisti, degli uomini politici ma anche della gente comune attraverso varie sezioni.

Eventi politici. Documentazione delle vicende più significative del 1944.

Cronaca. Viene ripercorsa, mese per mese, la vita quotidiana della città con notizie che riguardano la cronaca minuta e i grandi eventi.

Roma alleata. Sono esposte fotografie, documenti, oggetti che testimoniano la presenza a Roma degli americani, il clima di euforia ma al tempo stesso le difficoltà della vita quotidiana.

Letteratura. Le attività delle riviste, i luoghi d' incontro, le testimonianze dei protagonisti: pittori e poeti, la nascita di nuove riviste letterarie, le iniziative editoriali. Storia. Roma fu la prima capitale europea a essere liberata: documentazioni di archivio e testimonianze.

Società. Attraverso la consultazione del computer il visitatore può documentarsi su vari temi della vita quotidiana come la popolazione, la sanità, la scuola, i trasporti.

Moda e costume. Trionfava il patchwork, ovvero l' arte di arrangiarsi. Infatti accanto ad abiti di note sartorie sono in esposizione anche abiti riciclati e rappezzati, divise militari, accessori, splendide foto d' epoca di modelle e dive, figurini e riviste femminili.

Musica. In questa sezione, dove fra le altre cose si possono vedere ottantanove bozzetti di scene e costumi del Festival di Musica Contemporanea organizzato al Teatro dell' Opera nel 1942, si ha la piacevole sorpresa di ascoltare musica dal vivo.

Arti Applicate. Non poteva certo mancare la testimonianza dell' attività di Enrico Galassi, artista ed impresario nel cui laboratorio di Villa Poniatowsky furono realizzati mosaici, ceramiche, oggetti vari che recano firme importanti come De Chirico, Carrà, Capogrossi, Leoncillo, Tamburi.

La Radio. Curiosi apparecchi d' epoca. Canzoni, bollettini di guerra e le prime voci dell' Italia libera si ascoltano e accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra.

Cinema. Sicuramente l' arrivo degli americani porta una "ventata di novità" anche nel campo cinematografico. L'ansia creativa seguita alla liberazione porta a gettare le basi del nuovo cinema italiano il cui frutto fu "Roma città aperta" di Roberto Rossellini.

Teatro. Nonostante la guerra l' attività teatrale a Roma non cessò del tutto. Grazie a una multivisione e all' esposizione di riviste satiriche e materiali fotografici la sua vivacità, nel varietà così come nella prosa, è testimoniata freschezza.

Architettura. Questa sezione si apre con i cantieri interrotti dell' E42 e della Stazione Termini. Gli architetti tornano a riflettere sul tema dell' abitazione, ricollegandosi alle ricerche del primo novecento. Anche qui materiale fotografico, riviste, disegni originali, testimoniano le proposte e l' intensa attività. Ovviamente non poteva mancare il Mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Arti Figurative. Sono esposte circa centoventi opere tra dipinti, sculture, disegni, suddivise in un percorso per nuclei tematici. Sotto il titolo I volti di Roma sono ragruppati i ritratti dei protagonisti della vita culturale del tempo, mentre Il volto di Roma emerge in un' altra sezione in cui ogni artista dipinge la "sua" Roma. Attraverso un sguardo tutto interiore la "città eterna" si rivela nei suoi molteplici aspetti. È una Roma silenziosa, vuota, avvolta nelle ombre della sera quella di Antonio Donghi o di Francesco Trombadori. È l' immagine di una città tormentata, quasi "espressionista" quella che Pirandello dipinge dall' alto del Pincio, morbida e calda quella di Mafai, intensa e lenta quella che avanza silenziosa lungo il Tevere di Giacomo Balla. Il giovane Vespignani si sofferma a guardare la periferia, dove il gasometro ha ormai più fascino del Colosseo. È curato anche l'aspetto del collezionismo, infatti si possono vedere opere di Mafai, Guttuso, Capogrossi, Melli, Scipione, Ziveri, delle collezioni della famiglia Natale e di Goffredo Petrassi, così come quello delle attività delle gallerie aperte o riaperte nel '44. Interessante è il tentativo di ricostruzione della prima mostra tenuta dopo la liberazione dal titolo emblematico "L' arte contro la barbarie". La mostra aprì il 23 Agosto del 1944. A organizzarla furono Felice Platone, Antonio Santangelo, Antonello Trombadori per l' Unità. Fra le opere esposte vi erano le "Battaglie" di Guttuso, "Madre romana" di Lioncello, le "Fantasie" di Mafai. Uomini abbrutiti dalla guerra, caduti in uno stato di semi-ferinità, che l' atmosfera tetra e i colori spenti rendono ancora più tragica, sono i protagonisti dei dipinti di Mafai come 'Interrogatoriò. Qui la schiena del prigioniero, ferita dalle frustate e sanguinante, diventa immagine emblematica della logica crudele e dolorosa della guerra. Pur non avendo vissuto direttamente quegli eventi, la mostra ci porta a riflettere sulla nostra storia, su un passato che non è poi così lontano.



	
 

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