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Aspettando l'ex stabilimento Peroni: il nuovo spazio della Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma  
Cristina Mochi
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 74 (16 maggio 1995)
http://www.bta.it/txt/a0/00/bta00074.html
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Anche se con una sistemazione solo provvisoria nel restaurato Convento di S. Giuseppe, la direttrice della Galleria Comunale, Giovanna Bonasegale, ha dato vita ad un originalissimo museo. La Galleria espone poche opere (circa un centinaio), ma rappresentative del nostro secolo, quasi dei campioni scelti con cura per l'occasione da un intricato "imbroglio" precedente che le rendeva addirittura impossibili da vedere. Ed è proprio questo carattere di selezione che si avverte immediatamente e piacevolmente.

In limitati spazi, articolati su tre piani, si snoda la collezione: al primo piano statue in bronzo e in marmo, a grandezza naturale, si rincorrono in un breve corridoio, disposte in maniera tale da poter offrire al visitatore una fruizione tutto-tondo dell'opera d'arte (tra gli altri un Rodin). Al secondo e terzo piano, invece, sono esposti piccola plastica e dipinti di quasi tutti i maggiori esponenti nazionali, grazie anche agli acquisti pervenuti negli anni Trenta da mostre: Carrà, Morandi (interessante la produzione di acqueforti), Sironi, De Pisis, Casorati, Guidi, Mafai, Capogrossi, Guttuso, Depero, Soffici, Afro, Scipione, anche un mosaico di Salvi su cartone di Severini, e tanti altri.

Per i più curiosi: tra le sale si scorge, al terzo piano, una parete a mattoncini in contrasto con l'allestimento moderno d'intonaco bianco. E' la parete originale del Convento delle Carmelitane Scalze (Teresiane), edificato nel 1598 e poi annesso al Convento di S. Giuseppe. Sulla citata parete, sono due dipinti secenteschi, olio su muro, uno più grande centrale - Vergine, Maddalena e S. Giovanni - e l'altro, a sinistra in basso, rappresentante la "Fons Vitae" (il Sangue di Cristo come fonte di Redenzione). Sembrerebbero eseguiti da Flavia Benedetti, entrata nel convento nel 1627 come Suor Eufrasia della Croce. L'insistenza sul culto della Croce si spiega con la documentazione di una reliquia della Vera Croce posta nelle fondamenta del convento.

Gli olii della Benedetti non destano particolare interesse artistico, ma possono essere interessanti per poter scorgere la storia che lega il passato allo spazio espositivo presente. L'efficienza e l'adeguato allestimento si rivela anche nei servizi offerti: da mappe con percorsi a postazioni multimediali con programmi di consultazione, da una biblioteca ad una guida informatizzata che illustra, con schede scientifiche accurate, tutti i pezzi in mostra e, inoltre, fornisce la descrizione e la visualizzazione delle opere in deposito.

Aspettando l'ex stabilimento Peroni, per la sua definitiva collocazione, dopo anni di inagibilità, finalmente, la Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea sembra esser stata aiutata da un improvviso buonsenso.

Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea

Via F. Crispi, 24
tel. 4742848

Roma
orario: h.10 - 17.30. Dom. e fest.
9 - 12.30. Chiuso lun.
lire 10.000 - ridotto lire 5.000.



	
 

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