L'archeologia romana sembra aver trovato, finalmente, attenzione,
e soprattutto, l'inizio di valide proposte per una giusta
collocazione museale, tanto auspicata. Tra le iniziative
organizzate per celebrare il "Natale di Roma", giovedì 20 aprile
1995, alle ore 21.00, è stato inaugurato il Museo dei Fori, alla
presenza del sindaco Rutelli e dell'ass. alla cultura Borgna.
L'evento prende il nome: I luoghi del consenso imperiale, il Foro
di Augusto e il Foro di Adriano. Sistemato all'interno dei Mercati
Traianei, il nuovo museo, propone la visione di frammenti e
manufatti marmorei rinvenuti negli scavi dei Fori Imperiali e,
proprio per l'occasione restaurati, e schede introduttive storiche
ed illustrative che mostrano, non solo il trasformarsi dell'area
nel Medioevo e Rinascimento, ma anche un'ottima documentazione a
proposito del progetto "Roma Capitale", che promuove la ripresa
degli scavi del Foro di Nerva, e gli interventi di restauro
adottati.
In breve, all'interno del museo, si vengono a delineare due
percorsi, uno con grandi schede descrittivo-didattiche e plastici,
e l'altro più propriamente estetico-archeologico, che prosegue al
secondo piano. Suggestivo l'allestimento: all'interno delle
originali botteghe dei Mercati, in piccoli laterizi rossi,
dall'ombra emergono frammenti lunari, tanto è luminoso il bianco
del marmo, di un passato forse così più vicino, grazie anche
alle brevi targhe di descrizione che, inserendo il pezzo in una
ricostruzione grafica, lo ricollocano nel giusto contesto storico-
artistico. Sorprende la pura bellezza dell'unico frammento in
bronzo dorato.
Realmente si preannuncia un nuovo modo di fare museo: passato e
presente tecnologico si fondono in un tutt'uno. Reperti affiancati
da nuovi sistemi d'allarme, spazi congrui, ma soprattutto sistemi
di illuminazione davvero adeguati. Dobbiamo difatti all'Enel la
distribuzione dell'illuminazione, gestita in maniera sorprendente,
e l'utile EASY GUIDE, un esperimento che inizia al Museo dei
Fori, un apparecchio telefonico programmabile che risponde agli
utenti che, utilizzando i codici numerici riferiti agli esemplari
in esposizione, potranno avere eventuali delucidazioni.
Dopo la sistemazione della nuova sede del Museo Nazionale Romano
di Palazzo Massimo, aperto (anche solo al pianterreno), il 15
aprile, l'iniziativa dei Fori sembra aver destato l'interesse
ormai sopito per l'immenso patrimonio archeologico romano ancora
inaccessibile.
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