L'obiettivo del Progetto Manuzio può essere espresso in maniera
assai semplice: costruire, avvalendosi degli strumenti messi a disposizione
dalle tecnologie informatiche e in particolare dalla telematica, una biblioteca
di testi elettronici in italiano distribuibili liberamente e gratuitamente.
Se l'idea è semplice, la sua realizzazione pratica è naturalmente
ben più complessa. Quando, nel 1992, un gruppo di studenti universitari
cominciò a rifletterci sopra, esisteva già un modello di
riferimento: il Progetto Gutenberg, nato in America nel 1971. Attraverso
il Progetto Gutenberg i classici della letteratura anglosassone e alcuni
documenti fondamentali di storia inglese e americana, pazientemente trascritti
al computer da volontari (magari con l'ausilio di scanner e programmi di
riconoscimento ottico dei caratteri), vengono diffusi o su dischetti e CD-ROM
in vendita a prezzo di costo, o gratuitamente attraverso le grandi reti
telematiche.
Il nome Progetto Manuzio è stato scelto scelto per indicare sia
il collegamento ideale con gli obiettivi e le finalità del Progetto
Gutenberg, sia l'interesse specifico per la letteratura italiana. Il primo
banco di prova del progetto è stato, nel 1993, la realizzazione di una
edizione elettronica dei Malavoglia di Verga, alla quale hanno
collaborato numerosi volontari. Si è trattato di una prima occasione per
rendersi conto delle potenzialità dell'iniziativa, ma anche delle sue
difficoltà. Come un testo a stampa, anche il testo elettronico richiede
un attento processo di revisione prima di poter essere considerato affidabile.
La collaborazione di più persone - collegate per via telematica -
velocizza il lavoro, ma rende più delicato il processo di revisione, e
richiede una qualche forma di coordinamento. D'altro canto, il testo
elettronico permette operazioni impossibili con un normale libro a stampa: ad
esempio, la realizzazione immediata di complesse analisi statistiche e
lessicografiche; la diffusione per mezzo delle reti telematiche (e in primo
luogo della rete Internet), che consente a milioni di potenziali lettori in
tutto il mondo di ricevere con estrema semplicità e senza alcuna spesa i
testi desiderati; la possibilità, attraverso l'uso di tastiere
semplificate, display Braille e sintetizzatori vocali, di rendere fruibile il
testo anche a portatori di handicap visivi o motori.
Già le prime esperienze hanno indicato che per portare avanti in maniera
efficace il Progetto Manuzio era necessaria la costituzione di un nucleo
promotore organizzato, capace di assicurare le necessarie competenze specifiche
(sia informatiche che filologiche), e che si facesse carico di riversare i
testi (o di acquisire testi già riversati), di effettuarne la revisione,
di reperire lo spazio macchina necessario a immetterli in rete, di coordinare
in maniera efficace il lavoro, di assicurare all'iniziativa la necessaria
'visibilità' esterna, di curare i rapporti con il mondo accademico e
quelli, spesso delicati, con il mondo editoriale. L'associazione culturale
Liber Liber è nata così come supporto organizzativo (ed
economico, dato che un'iniziativa di questo tipo ha anche i suoi costi) del
Progetto Manuzio.
Negli ultimi due anni, il progetto ha fatto enormi passi avanti: dispone di un
proprio sito FTP (messo a disposizione dall'Università di Milano), di un
proprio sito su World Wide Web (messo a disposizione dal Comune di Roma)
e comprende oltre quaranta testi, fra i quali molti classici della letteratura
italiana (da Pirandello a Verga, da Dante a D'Annunzio) ma anche saggistica e
narrativa contemporanea. Di quest'anno è un importante ed innovativo
accordo con la casa editrice Laterza, che ha autorizzato la libera diffusione
del testo elettronico del libro La crisi italiana di Paolo Sylos Labini,
conservando i diritti sulla edizione a stampa. Entro fine anno contiamo di
superare i 100 testi, e di accogliere all'interno del progetto anche una
sezione dedicata alle tesi di laurea e di dottorato (risorse spesso preziose ma
oggi pressocché inutilizzabili per mancanza di informazioni e scarsa
reperibilità) e una sezione dedicata alle riviste.
In questo modo, il Progetto Manuzio verrà a configurarsi sempre
più come una vera e propria biblioteca virtuale, con la stessa
varietà di testi disponibile in una biblioteca tradizionale. E, proprio
come ogni biblioteca che si rispetti, anche la biblioteca del Progetto
Manuzio intende essere un luogo non solo di conservazione, ma anche di
produzione della cultura. Per questo riteniamo fondamentale il collegamento con
il mondo accademico. L'uso delle reti fornisce uno strumento di enormi
potenzialità per realizzare nuovi modelli di diffusione e produzione del
sapere, che vedano la collaborazione fra università, centri di ricerca,
associazioni, singoli studiosi. Il Progetto Manuzio e Liber Liber
intendono partecipare attivamente all'esplorazione di queste nuove
possibilità, e offrono fin d'ora la disponibilità ad accogliere i
testi e i materiali che dovessero nascere da progetti innovativi di
interscambio culturale attraverso la rete.
La collaborazione con l'associazione Festina Lente e con il
Bollettino Telematico dell'Arte vanno già in questa direzione, e
gli sforzi congiunti per la realizzazione del Progetto Vasari ne sono
una prima, significativa testimonianza.
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