Con questo breve intervento vogliamo illustrarvi la nostra idea nata
nell'ambito del Bollettino Telematico dell'Arte e sperimentare insieme a voi le
potenzialità di questa nostro progetto.
Bla Bla Blart è un'esigenza ! Un'esigenza che nasce dal bisogno
didattico e scientifico di penetrare nell'opera d'arte attraverso la conoscenza
diretta dell'artista contemporaneo. Un'esigenza scientifica per conoscere i
riferimenti culturali, cioè il background, le iconologie, le
simbologie nascoste nell'opera d'arte. Un'esigenza didattica per riportare
l'artista alla sua dimensione umana, alla sua dimensione di persona; questo
significa poter interrogare l'artista... ad esempio sulla genesi fisica
dell'opera, sui tempi di lavorazione, su tutto ciò che l'artista ripone
nella sua creazione.
Il nome Bla Bla Blart, nella sua semplicità, è essenziale
in quanto esplica immediatamente i nostri obiettivi, e permette di cogliere la
sostanza del progetto anche ad una prima lettura.
BLA BLA BLART non vuole essere, comunque, un mezzo di propaganda per gli
artisti; BLA BLA BLART vuole realizzarsi come "laboratorio" nel quale captare
ed intrappolare ogni espressione creativa. Più rete che filtro,
quindi.
BLA BLA BLART prescinde da prevedibili giudizi di merito sugli artisti,
sull'arte o sullo stesso pubblico... suo intento principale è creare il
contatto, far scattare la scintilla. Questo non sconfessa il valore
storico-scientifico del progetto; ciò che, per ovvi motivi, non è
possibile fare con Mantegna e Caravaggio, diventa plausibile per il "presente"
dell'arte "futura".
Lo sviluppo organizzativo di questa proposta corrisponde all'attività
pratica di BLA BLA BLART: contattare un artista (affermato o esordiente),
definire insieme la struttura dell'incontro, pubblicizzare l'evento anche al di
fuori dell'Università di Roma.
Le finalità di BLA BLA BLART mirano, inoltre, ad aprire questo spazio
anche agli artisti stranieri e a creare un archivio video e fotografico delle
opere d'arte e degli incontri realizzati.
Definire BLA BLA BLART un laboratorio non significa solamente interessarsi al
livello tecnico-organizzativo, bensì analizzare e studiare, ad alto
livello, tutta la documentazione (cioè il futuro archivio...) relativa
agli incontri.
Il progetto è, fondamentalmente, la reductio ad unum delle nostre
diverse formazioni culturali.
Ho dei contatti con alcune gallerie d'arte romane. Questa particolarità,
in merito al progetto BLA BLA BLART, è di rilevante importanza in quanto
mi permette di avere una visione più ampia del panorama artistico
contemporaneo. Questo vivo dualismo, tra accademia e mercato, consente di
indagare senza pregiudizi i condizionamenti che l'artista subisce dalla domanda
di mercato; permette di capire quanto i compromessi a cui l'artista deve
sottostare inquinano la genesi creativa e soprattutto in che misura l'artista
si definisce tale in funzione di un pubblico a cui riferirsi. Esplorare
l'attualità dei fenomeni artistici non vuole dire solamente disporre di
un panorama completo sulle più svariate espressioni della nostra cultura
contemporanea, ma cogliere, praticamente in tempo reale, l'esatta valutazione
delle relazioni tra artista e realtà circostante. Concludendo, BLA BLA
BLART permette a me, a voi e al pubblico più generico di "elevarsi" al
rango di artista... BLA BLA BLART vuole fornire i mezzi e gli strumenti per
creare una comprensione dell'universo dell'artista.
BLA BLA BLART non è solamente un'indagine economica e storica dei
fenomeni creativi. Ritengo, infatti, che proprio il fenomeno creativo sia il
fondamento di ogni approccio successivo.
Non vorrei apparire semplicistico o riduttivo, ma la mia formazione culturale e
accademica mi ha portato a riconsiderare, e quindi a rivalutare, l'approccio
cosiddetto incolto: l'universo artistico diviso tra "mi piace" e "non mi
piace". Innanzitutto perché può fornire stimolanti sconfinamenti
nel campo della psicologia dell'arte e della percezione visiva; inoltre
perché può creare un vero dialogo, sincero e paritario, tra il
pubblico e l'artista.
Il rischio che questo approccio non abbia spessore scientifico e si risolva
solo in un gioco fine a se stesso esiste ed è molto pericoloso, ma
l'intelligenza di saper andare oltre e l'umiltà di sapersi fermare in
tempo possono dare il giusto slancio vitale.
La nostra esperienza, finora, si è risolta nell'incontro con l'artista
Luca Patella, realizzato lo scorso novembre; e nella collaborazione con la
galleria "Sala 1" e la cooperativa "Sensibili alle Foglie".
L'incontro con Luca Patella si è svolto al Museo Laboratorio di Arte
Contemporanea dell'Università di Roma, cioè nello stesso luogo in
cui l'artista esponeva. Ecco la peculiarità: in parole povere Patella ha
realizzato una visita guidata spiegando le sue stesse opere. L'iniziativa, al
di là del fatto che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, ha
raggiunto uno degli obiettivi di BLA BLA BLART: l'artista si è calato in
un ruolo esplicativo, guardando se stesso con gli occhi del pubblico.
Nonostante sia sempre difficile misurare e interpretare le reazioni del
pubblico, finalmente abbiamo toccato con mano l'esperienza di confrontarci con
persone attente e concentrate. La documentazione scritta e filmata
dell'incontro è parzialmente disponibile e consultabile.
Di natura diversa è stata la collaborazione, appena conclusa, con la
"Sala 1" e "Sensibili alle Foglie". In questo caso BLA BLA BLART è
parzialmente uscito dalle sue prerogative... cioè non ha realizzato
tecnicamente un incontro, ma ha colto l'occasione per mettersi in discussione e
scoprire i confini e i limiti di un progetto di questo tipo. Rapportarsi
all'arte dei carcerati, delle persone recluse negli ospedali psichiatrici, o di
qualunque altro contesto difficile non è stato agevole. Difficilmente si
potrebbe inserire questa esperienza nel curriculum di BLA BLA BLART...
più esattamente, dall'incontro con realtà diverse si è
sviluppata la consapevolezza che BLA BLA BLART è libero da pregiudizi,
ma non solo... il confronto con il mondo esterno funziona, e funzionerà
in futuro, come trampolino di lancio... Sarebbe bello poter finalmente smentire
una famosa frase di Jean-Paul Sartre: "L'inferno sono gli altri"... ho finito,
grazie...
È certamente di fondamentale importanza, anzi, si può dire che è
basilare, risalire alle componenti iconografiche e iconologiche evidenti e
nascoste nelle creazioni di un artista. Leggere l'opera d'arte, approfondirla,
andare al di là dei colori stesi sulla tela, e quindi interpretare le
forme e i simboli in esse nascosti, oltre che essere operazione affascinante e
scientifica insieme, fa luce sui legami profondi tra l'artista e la cultura del
suo tempo, tra l'artista e le culture che lo hanno preceduto; la sua
testimonianza personale si eleva, così, ad una dimensione
"universale".
Il progetto, anche se definito nelle sue linee essenziali, non è
assolutamente chiuso a nuovi impulsi. Le collaborazioni di altri studenti, dei
docenti, o di qualunque altro ambito culturale interessato, aiuteranno BLA BLA
BLART a raggiungere i suoi obiettivi.
La diffusione del lavoro svolto da BLA BLA BLART è a cura del Bollettino
Telematico dell'Arte.
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