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Roma città immateriale ?
La nuvola di Fuksas
 
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 29 novembre 2000, n. 231
http://www.bta.it/txt/a0/02/bta00231.html
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Area Architettura

Qualcuno ha detto che bisogna guardare alla periferia invece che al centro, a spazi di transito piuttosto che permanenti, per governare la complessità della megalopoli.
Invece Massimiliano Fuksas ha detto di aver « guardato il cielo », prima di concentrarsi, sprofondare nell'ideazione e poi buttar giù, sulla carta, gli schizzi geniali e le "visioni" a colori per quel progetto del nuovo Centro-Congressi, che poi è risultato vincitore del concorso e sorgerà nel 2004 sulla Cristoforo Colombo, nei pressi del laghetto dell'Eur.

Il romanissimo e internazionale Fuksas, il più anticonformista tra gli architetti italiani, l'architetto-pittore che ha lavorato quasi un anno nello studio del grande maestro Giorgio De Chirico e ha poi sempre utilizzato il pennello per distruggere dissacrare e ricostruire segni e immagini in una continua generazione di forme; l'intellettuale irrequieto, che è sempre andato oltre se stesso e le sue opere, in giro per l'Europa per lavoro, ma anche alla ricerca di forti esperienze culturali e umane; l'architetto-scultore, che ha usato la materia per dar vita a forme plastiche di grande impatto emotivo, oltre che espressivo, capace di esaltare e di scandalizzare con l'originalità delle sue idee, con la sua concezione dell'Architettura come "organismo tridimensionale" (organismo vivente ?) e dello spazio capace di generare altro spazio; il teorico di un'Architettura - in simbiosi con la vita - che sa entrare in sinergia con la società, pronta a contaminarsi per mettere radici nel territorio, da cui deve sorgere con la forza e l'immediatezza razionale, storica, di una qualsiasi forma della natura; l'incredibile personaggio di cui sopra ... un giorno ha guardato il cielo. Ed è nata la nuvola di Fuksas. Se non l'avesse detto lui stesso, non ci avremmo creduto: al di là delle ricchissime esperienze costruttive e decostruttive, dell'uso non convenzionale dello spazio e della materia, delle lotte d'idee, delle polemiche, delle difficoltà a far comprendere la novità delle proprie idee, della macerazione sui limiti di qualunque impresa creativa o costruttiva, Massimiliano Fuksas ha guardato il cielo, quel cielo evocato insieme al mare, che, nel progetto per la Nuova Biblioteca Alessandrina (1989), aveva addirittura ribaltato, perché la gente ci potesse camminare sopra, in una città coperta "da onde trasparenti, che attenuano i raggi del sole e dove i montacarichi trasportano alla luce i libri, la cultura del grande passato". Così Fuksas è riuscito ad imprigionare, in una struttura di acciaio e teflon, una nuvola, che egli stesso ha definito « un nucleo centrale nel momento in cui si espande. »

Si ha l'impressione che Massimiliano Fuksas abbia espresso, in quest'edificio-nuvola o nebulosa o forma in espansione, la tensione di tutta la sua città verso una realtà immateriale in attesa di venire alla luce. Roma, con la sua drammatica storia di trionfali e rovinose vicende sprofondate in un passato che non è più, questa megalopoli sconvolta da un inestricabile groviglio di eventi che s'intrecciano nel caos di un vissuto quotidiano senza nome né volto, questa nostra città immemore e dolorosa, sull'orlo di un'Apocalisse annunziata…è dunque paradossalmente più vicina che mai ad una trasformazione epocale, ad una nuova nascita ?

Il "nucleo in espansione", la "crisalide-nuvola" che Massimiliano Fuksas ha attinto al magma invisibile della propria mente, in sinergia con le azzurre distese del cielo che la sovrasta, sembrano evocare, oltre il caos e il peso della materia, la novità assoluta di un evento intensamente simbolico: anche prima che sia costruita in strutture di marmo, teflon, acciaio o travertino, si annunzia profeticamente, in forme originali ma organicamente sinergiche a quelle naturali, Roma città immateriale della comunicazione, della cultura e della pace.

Questa Roma nascerà non sulle rovine del suo passato ma, sempre in termini simbolici, dalla propria morte, cioè dal superamento della propria storia, grazie alla forza già presente e operante del suo futuro. Futuro che un architetto romano è riuscito ad afferrare con lo sguardo ... di chi crede che un sogno o un'utopia creativa siano capaci di cambiare il mondo.




La nuvola di Fuksas: prospettiva interna del progetto per il Centro Congressi Italia all'EUR - Roma La nuvola di Fuksas: prospettiva interna del progetto per il Centro Congressi Italia all'EUR - Roma

Si ringrazia Massimiliano Fuksas per la gentile concessione dell'immagine.

 

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