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Atlante del vetro. Collana UTET  
Serena Colonna
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 13 Aprile 2002, n. 298
http://www.bta.it/txt/a0/02/bta00298.html
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Area Architettura

L'opera, che può essere considerata un modello di riferimento per gli addetti ai lavori ma può essere fruita anche da un pubblico interessato ed appassionato ai vari argomenti trattati, esprime le tendenze più avanzate nell'ideazione e progettazione di un nuovo habitat a misura d'uomo, dal microcosmo della casa al più complesso universo della città.
L'intervento sull'habitat urbano con l'impiego delle biotecnologie s'impone oggi con urgenza drammatica perché è necessario, soprattutto nelle metropoli multietniche, restituire armonia al rapporto sconvolto uomo-natura e riparare ai danni prodotti da cementificazione, abusivismo, edilizia selvaggia e sovrappopolazione. È proprio in questa prospettiva che l'Atlante del Vetro della UTET si propone al pubblico come uno dei "modelli di riferimento" più significativi, essendo incentrato intorno ad un materiale da costruzione che può assolvere oggi una particolare funzione nel Progetto di architettura per le sue qualità fisiche, strutturali ed estetiche.

Queste qualità sono incisivamente esposte nella parte introduttiva del testo dedicata alla storia del vetro in architettura, dall'epoca romana ai nostri tempi. Attraverso l'elaborazione creativa dell'uomo e le sue applicazioni nei secoli, il vetro compie una parabola ascendente nella storia della città: e arriva a proporsi, nell'epoca moderna e contemporanea, come struttura portante, grazie alle sue potenziate caratteristiche di resistenza in sinergia con altri materiali, senza perdere ma anzi accentuando la sua natura di materiale-chiave nel dialogo tra interno-esterno nell'abitazione.
Sempre secondo gli autori del testo, il significato più pregnante di questo "dialogo" è raggiunto nella cattedrale gotica che valorizza l'aspetto della bellezza e della luce in chiave teologica: la chiesa è sentita come raffigurazione del paradiso, l'edificio compatto si dissolve nelle strutture portanti e lo spazio libero è coperto da grandi superfici di vetro artisticamente lavorato, grandi vetrate in cui la luce penetra nella forma dei più svariati colori. Qui la finestra di vetro si propone come elemento di mediazione tra Dio e l'uomo e realizza il rapporto luce materiale-luce soprannaturale, che esprime in sintesi la spiritualità dell'epoca.
Alcuni tra gli esempi più significativi di questa funzione del vetro, ma in chiave laica (rapporto uomo-natura-ambiente), li troviamo in opere dei grandi maestri del movimento Moderno e contemporaneo: la Falling Water di Wright (1935-36), in cui si esalta, con l'uso sapiente del vetro, il principio della libertà spaziale attraverso la dissoluzione delle pareti, la Casa Farnsworth di Mies van der Rohe (1946-51), dove la soluzione di continuità tra esterno e interno è esaltata al massimo con la riduzione all'essenziale della struttura portante e l'estensione della superficie in vetro. In questa direzione si muove la più ardita delle eco-utopie, la cupola geodetica su Manhattan, progettata nel 1968 da Buckminster Fuller.

Nella seconda parte dell'Atlante, in cui vengono trattati i fondamenti (caratteristiche fisiche, tipologiche, strutturali, sistemi di lavorazione e produzione del materiale, campi d'applicazione, posa in opera e manutenzione) ci sembra di particolare interesse il rilievo che danno gli autori alla possibilità di generare energia grazie all'impiego mirato del vetro e ad una selezione sistematica dei particolari di fissaggio e delle strutture. Si potrà così mantenere il rapporto interno-esterno, l'assorbimento della luce e la trasparenza delle pareti e, nello stesso tempo, preservare il comfort ambientale (isolamento termico e acustico).

Degna di nota, nell'ottica della prefigurazione di un ambiente ecologico in cui rientra l'impiego di energia alternativa (trasformazione delle radiazioni solari in energia), l'analisi comparativa compiuta dagli autori sui collettori e le cellule solari in vetro: nel caso dei collettori si tratta di un impiego fototermico per la produzione di calore, nel caso delle cellule solari si ricorre all'impiego fotovoltaico per la produzione di corrente: per la buona riuscita di questi sistemi è importante lavorare sulle caratteristiche di rifrazione del materiale.

La terza parte dell'Atlante è dedicata ai particolari costruttivi in cui sono ampiamente descritti i nodi più significativi delle tipologie di montaggio (giunti, fermavetro, etc.) e le soluzioni tecniche di correlazione del vetro rispetto agli elementi che compongono l'edificio (attacco a terra/solaio, parapetto/solaio, copertura orizzontale/facciata, copertura/solaio). La descrizione delle tipologie è corredata da disegni tecnici, dettagliati in b/n, completi di legenda e riprodotti in scala. La riproduzione è precisa e aiuta la comprensione del particolare tecnico (ripreso dagli esempi che verranno approfonditi nell'ultima parte del testo).

Nell'ultima parte del volume, dedicata alla realizzazione dell'impiego del vetro negli edifici, vengono illustrati 34 esempi di strutture che mettono in evidenza le possibilità d'impiego del vetro nell'edilizia a piccola e grande scala. La selezione, come spiegano gli autori, è stata fatta tenendo conto della molteplicità di realizzazioni esistenti e della felice interazione del vetro con altri materiali: é per loro importante sottolineare che gli esempi hanno funzione di stimolo verso la creatività del progettista che, una volta catturata l'idea, la potrà adattare alla funzionalità di ogni sua applicazione edilizia, caso per caso. La versatilità del vetro e le sue molteplici potenzialità costruttive ed espressive sono messe in evidenza dall'uso in forme e strutture molteplici che viene realizzato nel campo dell'edilizia.

Interessanti, in questa sezione, sono gli interventi di recupero delle preesistenze storiche, dove l'uso del vetro attutisce l'invasività dell'intervento moderno e non disturba l'estetica dell'edificio. Così avviene nel restauro ed ampliamento delle Diploma Galleries realizzato da N. Foster a Londra, dove la nuova destinazione d'uso dell'antico edificio e la ridistribuzione degli spazi interni vengono attuati tramite un accorto uso del materiale-vetro in strutture di collegamento verticale (scale e ascensori), nonché in strutture orizzontali di copertura (vetrate e lucernari). Anche nell'edificio commerciale a Lindau in Germania, citato nel testo, diventava arduo l'inserimento nel tessuto connettivo di un'antica cittadina, dove vincoli di spazio ed estetici avrebbero imposto difficili scelte: una facciata interamente in vetro ha risolto il problema, inserendosi come elemento di continuità tra i preesistenti edifici. Sorprendono poi esempi di uso del vetro curvo nella sede della stazione televisiva Channel 4 a Londra, realizzato da R. Rogers & P., o di vetro come materiale alternativo alla membrana plastica nella tensostruttura-padiglione annessa alla clinica di Bad Neustad in Germania. Le normative a cui si fa riferimento sono quelle tedesche perciò alla fine del volume è presente un'appendice sulla normativa italiana. Seguono bibliografia e fonti iconografiche per un'eventuale possibilità di approfondimento e reperimento dei dati originali.

L'Atlante del Vetro s'inserisce nella complessa e organica "architettura" della collana edita dalla UTET, che abbraccia con rigore scientifico e ampiezza di prospettive il panorama delle conoscenze necessarie alla formazione e informazione dei tecnici e degli operatori nel settore dell'edilizia.

Collana Grandi Atlanti di Achitettura, vol. VI.
Dieter Balkow, Christian Schittich, Matthias Schuler, Werner Sobek, Gerald Staib

Edizione italiana UTET, Torino, ristampa 2000.
Pgg. 344, ill. in b/n e colori, disegni architettonici e dettagli tecnici in scala
Sito internet UTET: http://www.utet.com/index.html
Elenco collana Grandi Atlanti: http://www.utet.com/catalogo/catalogo.asp?catalogo=4&m=1




Restauro ed ampliamento delle Diploma Galleries
fig. 1
Foster & P.,
Restauro ed ampliamento delle Diploma Galleries
Londra, 1991.

Edificio commerciale a Lindau
fig. 2
Fink e Jocher,
Edificio commerciale a Lindau
Germania, 1995

Sede della stazione televisiva Channel 4
fig. 3
Richard Rogers & P.,
Sede della stazione televisiva Channel 4
Londra, 1994

Tensostruttura-padiglione annessa alla Clinica di Bed Neustad
fig. 4
Lamm, Weber, Donath e P.,
Tensostruttura-padiglione annessa alla Clinica di Bed Neustad
Germania, 1997



	

Si ringrazia la UTET per la gentile concessione della riproduzione delle immagini tratte dall'Atlante.

 

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