bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
Linee di sviluppo della Biblioteca elettronica di Google secondo Le Monde  
Stefano Colonna
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 9 Marzo 2005, n. 391
http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00391.html
Precedente
Successivo
Tutti
Area Multimedia

Sabato 5 marzo "Le Monde" ha pubblicato un articolo in cui ha discusso il progetto di Biblioteca Telematica di testi del XIX secolo coordinato dalla società californiana "Google" con la partecipazione delle Biblioteche americane di Harvard, Michigan e Stanford, la New York Public Library e la Bodleian Library, e l'Università inglese di Oxford, che prevede la messa in rete internet a partire dal prossimo giugno di più di un milione di testi elettronici mediante l'utilizzo di una nuova tecnologia commerciale segreta: «Technologie secrète». In particolare "Le Monde" afferma che gli internauti «n'auront pas la possibilité de les télécharger, de les sauvegarder ni de les imprimer depuis le site Google, qui a désactivé les fonctions copie et impression». Quindi niente copie locali su disco rigido, nè stampe su carta, ma tutto centralizzato sul server, salvo l'attuazione di una politica di cessione a terzi delle copie più snella: «Google conservera une copie digitale de chaque oeuvre et en remettra une seconde à ses partenaires, qui pourront l'utiliser comme bon leur semble, y compris autoriser le téléchargerment et l'impression de certain textes à partir de leur propre site Web». Di fatto il servizio di prelievo telematico del testo e la stampa dello stesso sarà possibile a condizioni ancora da stabilire.

Il progetto di Google appare sovradimensionato rispetto alle sue reali possibilità esecutive. I francesi hanno dato molto rilievo al progetto anglo-americano, che in realtà sembra più un'invenzione mediatica che un reale piano esecutivo, perchè il sistema robotico in tecnologia OCR, per quanto segreto ed evoluto ed esperto che sia, allo stato attuale delle conoscenze, non può eliminare l'intervento manuale dell'essere umano. Ed è dimostrato che i correttori dei testi elettronici debbono possedere una preparazione culturalmente molto elevata per realizzare testi di qualità sufficiente. Quindi la produzione con sistemi robotici di tale massa di testi elettronici è poco meno che un'utopia, oppure un mostro, a seconda dei punti di vista. Vale a dire che, in assenza di correzione umana, verrebbero prodotti libri che nella loro versione cartacea sono stati scritti da uomini, ma nella versione elettronica sono di fatto scritti da robot, con i relativi fraintendimenti di senso ed errori di vario tipo che tutti possono immaginare. Il controllo manuale di più di un milione di testi richiede un tempo molto lungo e pertanto il progetto sembra sovrastimato.

D'altronde è ormai diventato frequente vedere nei negozi e anche nelle pubblicità pubbliche e private in Italia errori di sillabazione con andate a capo "grafiche" invece che sillabiche. Cioè a dire: «tutto» diviso come «tu=tto» invece che come «tut=to» magari solo perchè nella riga inferiore dell'impaginato grafico si trova più spazio libero. Ma, a differenza delle «parole in libertà» di futurista memoria, che esaltavano i valori segnici inventati dai tipografi europei ed italiani, in questi casi ci troviamo piuttosto di fronte ad una semplice trasmissione dell'ignoranza apparentemente derivante da sciatteria. Come la grammatica alessandrina ha dotato il greco di spiriti e accenti che prima non esistevano, così nei secoli successivi questa grammatica si è rivelata un importante punto di riferimento per una più evoluta gestione della lingua. Tornare indietro è impossibile. Sono solo esempi di come sia pericoloso perdere il controllo della lingua.

Infine i motori di ricerca sono allo stato attuale di sviluppo quasi del tutto incapaci di distinguere le informazioni in assenza dei cosiddetti "metadata" all'interno delle pagine indicizzate.




 
 

Risali





BTA copyright MECENATI Mail to www@bta.it