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L'INTERATTIVITÀ come incremento e crescita dell'opera d'arte nel tempo  
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 Novembre 2005, n. 413
http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00413.html
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Area Didattica

Questo mio intervento vuole sottolineare quanto sia importante il momento della "ricezione" di un'opera - che di solito passa sotto silenzio perchè l'interesse del critico è rivolto all'atto creativo originario dell'artista - in quel processo della comunicazione che collega intimamente l'opera stessa al suo fruitore.
Se infatti prendiamo in esame lo schema MITTENTE - MESSAGGIO - DESTINATARIO, senza il quale ogni tipo di linguaggio resterebbe chiuso in se stesso, ci accorgiamo che la comunicazione trova il suo naturale e necessario compimento nell'attività recettiva del destinatario: è infatti al destinatario che si rivolge il messaggio, anche nel caso in cui emittente e destinatario coincidano (c'è chi dipinge o scrive per se stesso). Immaginiamo lo spartito originale della Nona sinfonia di Beethoven: che cosa sarebbero quei semplici fogli, su cui la mano del genio ha tracciato segni e note, se nessuno sapesse o potesse leggere la musica che vi è scritta ?

Questo vale naturalmente, anche se in misura forse minore, per le arti visive: e vale non solo per la ricezione materiale del messaggio dell'artista, ma anche per la risposta che il fruitore dà a quel messaggio con la propria partecipazione personale culturale ed emotiva. Si può arrivare a dire che, se l'opera trasmette energia e significati, la fruizione diventa un moltiplicatore degli stessi: ogni persona, infatti, ogni collettività, ogni epoca, recepisce aspetti diversi del messaggio originario aggiungendovi qualcosa di unico e irripetibile che, nella maggior parte dei casi, accresce la profondità e lo spessore dell'opera e la possibilità di una sua maggiore comprensione da parte di ulteriori destinatari.

Nella primavera del 1998 L'Associazione culturale FESTINA LENTE Centro Internazionale di Ricerca Storico - Artistica, (che raccoglie Storici dell'Arte, Archeologi, Architetti) ha preparato e realizzato nelle sale della Galleria Nazionale d'Arte Moderna in Roma, un progetto di sperimentazione della Commissione didattica, coordinato da Serena Colonna, con la collaborazione delle studiose di Storia dell'arte Silvia Giabbani e Nicoletta Maggi.

Il progetto si proponeva di coinvolgere in modo nuovo i partecipanti alle visite guidate, promuovendo la loro partecipazione attiva con interventi, domande e osservazioni di tipo storico-estetico. Naturalmente, tutto questo non senza previa preparazione dei visitatori, ai quali è stato anche fornito un ricco repertorio iconografico per completare la "visione" dell'argomento in esame e degli artisti offerti alla loro attenzione "creativa" e il commento musicale e critico di un noto musicologo e compositore tedesco, Wolfgang Witzenmann.

La prima "visita interattiva" fu realizzata da Nicoletta Maggi sul tema: Il Futurismo: Spazio Tempo Velocità Colore.
Grande fu l'impatto sul pubblico presente per la forza e sempre attualissima novità espressiva delle opere prese in esame ( di Balla, Boccioni, Depero,Carrà, Severini ): e, per quanto fosse necessario promuovere l'intervento attivo delle persone presenti, ci fu da parte loro un atteggiamento di grande interesse e apertura a quel tipo di partecipazione più motivata e intensa.

Anche alla seconda visita, realizzata da Silvia Gabbani su Filippo Palizzi e Domenico Morelli, i partecipanti dimostrarono vivacità di dialogo e capacità di percepire e sottolineare perfino aspetti molto tecnici o critici presi in esame. Si prese anche coscienza, però, della necessità di preparare, con incontri ravvicinati e interdisciplinari, il pubblico ad essere sempre più "presente" nel momento della fruizione, perché avvicinarsi all'arte non può essere soltanto un passatempo istruttivo, ma richiede un notevole impegno della sensibilità e attività mentale-emotiva.

È stata comunque un'esperienza molto nuova e, da allora, non solo è cambiato l'atteggiamento di alcuni visitatori abituali più appassionati all'arte, ma anche quello degli operatori artistici impegnati a "guidare gli altri" nella comprensione degli autori e delle opere.

Spero che si possano realizzare altre "visite interattive" anche più partecipate ... e che anche gli artisti si impegnino nel lavoro di preparare il pubblico a comprendere il messaggio che hanno dentro e il linguaggio con cui sono riusciti - più o meno - ad esprimerlo.

Così le opere "vivranno" e cresceranno nel tempo, invece di abbellire i musei e diventare "spettacolo" per le masse che guardano, ma non sempre sanno vedere quello che c'è, sulla tela e oltre la tela, nella storia, nell'intelligenza e nell'anima dell'artista, che è interprete e testimone del proprio tempo.

L'arte è comunicazione, conoscenza e dimensione estetica.
Comunicazione e conoscenza ci aiutano a costruire un futuro a cui la dimensione estetica e la "visione interiore dell'artista" daranno un volto e un'anima.




La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

Fig. 1
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

Fig. 2
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma,
particolare della facciata

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

Fig. 3
Scultura di JACQUES LIPCHITZ nell'aiuola antistante la
Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

Foto cortesia Stefano Colonna.

 

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