Il libro, curato da Valeria Minucciani, ricercatrice del Politecnico di Torino, che ha al suo attivo un altro titolo di soggetto analogo per la stessa casa editrice Lybra Immagine, prende in esame le problematiche emerse dallo studio di un centinaio di musei e si rivela subito uno strumento inedito e prezioso per conoscere i musei d'arte sacra in Piemonte e Valle d'Aosta con un rigoroso taglio critico e analitico non privo di accenti narrativi e didascalici che lo rendono un volume scientifico di godibile lettura 3.
Dopo l'introduzione di Mons. Giancarlo Santi e la prolusione di carattere generale e metodologico Sull'arte sacra e i beni culturali religiosi di Giuseppe Varaldo, vengono presentati una serie di saggi della Minucciani e di Irene Ascoli, Gianluca Popolla e Donatella Sommani ai quali seguono sedici approfondimenti finali su casi specifici di rilevante interesse museografico.
Nel suo saggio intitolato Per un approccio museografico, la Minucciani osserva con acutezza come il delicato compito di una moderna fruizione del Sacro Monte, una volta garantita la sua perfetta musealizzazione, consista nel riuscire a preservare la sacralità del luogo. Ella sottolinea come non si possano dunque trascurare tutte le indicazioni che evocano lo spirito originario di tale particolare monumento.
Risulta interessante la notazione relativa alla componente naturale e paesistica, che nella primigenia concezione del Sacro Monte non è affatto lasciata al caso, tanto che si può affermare che «sin dall'inizio è stata studiata come complemento ornamentale delle architetture, ispirandosi come a Varallo a tipologie tardorinascimentali» 2, anche se la situazione attuale è completamente differente da quella Seicentesca.
Queste considerazioni servono a definire il principio che soltanto attraverso una lettura scientifica del complesso architettonico è possibile proporne una moderna e corretta musealizzazione, i cui parametri ispiratori non sono affatto scontati o deducibili da quelli normalmente posti in essere nei Musei ordinari. Basti pensare per esempio che la particolare intensità emotiva derivante dalla naturalezza delle sculture delle sacre rappresentazioni dei Sacri Monti produceva spesso degli episodi di violenza indotta da parte degli spettatori-pellegrini, che, in preda ad un eccesso di fanatismo religioso, arrivavano a prenderne a sassate i personaggi negativi, danneggiandoli gravemente. Per questo motivo furono quasi subito messe in opera grate e recinzioni protettive, alcune di straordinaria efficacia estetica, che oggi fanno parte integrante dell'opera originale. È questo l'esempio più eclatante di come soltanto una lettura complessiva e storicizzata del complesso museale può garantirne la relativa comprensione e positiva manutenzione. In definitiva la Minucciani sottolinea come sia indispensabile contenere la fruizione "turistica" del Sacro Monte a favore dell'aspetto sacrale del complesso.
In merito ai Musei diocesani viene messo in luce come in essi non sia ancora presente una completa e coerente componente comunicativa, per cui talvolta prevale ancora, nonostante tutti gli sforzi di modernizzazione, una connotazione "privatistica", vale a dire di musei completi di tutto, tranne che della vocazione ad essere visitati, dal momento che non offrono orari e modalità di visita nemmeno lontanamente compatibili con gli standard dei musei ordinari.
Vorrei sottoporre all'attenzione del lettore una bella pagina del libro, dove la Minucciani mette in chiaro che parte fondamentale della missione di ogni museo consiste nella cosiddetta "promozione umana", intendendo che essa viene realizzata «ogni volta che, tramite la conoscenza, si acquista maggiore consapevolezza; ogni volta che si possono apprezzare la bellezza dell'arte, le leggi della natura o la lezione della storia; ogni volta che si ha occasione - quale che ne sia la via - di accrescere la qualità della propria vita interiore» 3.
Il libro è dunque una tappa obbligata non solo per i cultori della museografia, ma anche per tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza di aspetti della cultura delle Regioni Piemonte e Valle d'Aosta che non sono ancora adeguatamente conosciuti e valorizzati.
NOTE
1
L'elenco aggiornato dei musei di arte sacra e religiosi d'Italia è pubblicato nel sito internet dell'AMEI, l'Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, fondata nel 1996, che è visibile all'indirizzo http://www.amei.info.
2
Pagg. 29-30 del volume oggetto di codesta recensione.
3
Ibidem, pag. 34.
GLI APPROFONDIMENTI CONTENUTI NEL LIBRO
Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta.
Museo Parrocchiale di Arte Sacra di St. Vincent.
Museo Sindonologico di Torino.
Cimitero Monumentale di Torino.
Museo di Storia Naturale "Don Bosco" di Torino.
Museo Missionario di Castelnuovo Don Bosco.
Museo Diocesano di Pinerolo.
Museo Storico Valdese e Museo delle Valli Valdesi di Torre Pelice.
Museo Storico di Antonio Rosmini a Stresa.
Sacro Monte di Varallo.
Museo di Storia, d'Arte e d'Antichità "Don Florindo Piolo" di Serravalle Sesia.
Museo d'Arte e Storia Antica Ebraica di Casale Monferrato.
Museo della Cattedrale e Museo Diocesano di Fossano.
Museo Storico "Michele Ghislieri" di Vicoforte.
Museo Missionario della Certosa di Santa Maria di Pesio.
Sistema Museale Diocesano della Valle di Susa.
IL LIBRO
VALERIA MINUCCIANI, Musei fra immanenza e trascendenza. Esposizioni e raccolte di arte sacra e beni culturali religiosi in Piemonte e Valle d'Aosta, Milano, Edizioni Lybra Immagine, 2005.
192 p. ill. b/n; 24 cm.
ISBN 88-8223-077-5
Euro 22,00
Della stessa autrice:
Il museo fuori dal museo: il territorio e la comunicazione museale, a cura di VALERIA MINUCCIANI, Milano, Lybra Immagine, 2005.
93 p. : ill. ; 24 cm.
ISBN - 88-8223-073-2
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