«Ich treibe nur in Störungszonen»
[Germoglio soltanto in zone di disturbo]
Günter Brus
Pier Giorgio De Pinto è un artista visivo che lavora su un'idea performativa di rappresentazione del corpo, utilizzando il medium tecnologico come forma privilegiata di espressione. Il suo lavoro si sviluppa attraverso intenzionalità concettuali trasferite alle immagini, e sottende un'etica della percezione contemporanea che pone le basi nella concezione positivista del mezzo e della cultura materiale.
L'arte elettronica ha influenzato e modificato l'analisi e l'interpretazione critica del progetto artistico, con lo sviluppo di una specifica sensorialità che ha posto le basi a nuove istanze comunicative.
La pubblicità, la fotografia, il cinema, il videogame, il videoclip, hanno definitivamente trasformato il significato delle immagini all'interno della sfera sociale, creando un universo iconografico fatto di contaminazioni trasversali.
Il segno, la figurazione, gli oggetti, all'interno di questa sperimentazione hanno creato tante oggettivazioni dell'esperienza artistica e in questo senso il linguaggio dei media ha ridefinito la realtà, ponendosi al di fuori, l'ha virtualizzata e resa immaginifica.
Per Marshall McLuhan il mezzo tecnologico non è altro che un prolungamento della sensorialità e della sensibilità dell'uomo contemporaneo, ma nell'epoca della civiltà elettronica avanzata, il medium si trasforma anche in possibilità di penetrare la realtà al fine di elaborarla e trasformarla. Si afferma una forma d'arte in cui il lavoro artistico non è più ascrivibile alla nozione tradizionale di manualità, ma si espande, contamina le immagini attraverso l'utilizzo del mezzo con forti connotazioni estetiche.
La ricerca visiva dell'artista proviene dall'arte della performance.
La performance come mezzo di espressione ha influenzato il modo di procedere degli artisti nella loro esperienza, con un rigore mentale che ha fagocitato tutta l'operatività del mezzo pittorico, per renderlo virtuale e mentale attraverso l'attualità e la documentazione tecnica.
La tensione fisica e psichica dell'arte performativa viene affatto congelata nella rappresentazione visiva di questo artista, una rappresentazione dove il mezzo tecnologico si identifica con il mezzo pittorico. In alcuni lavori non è stata esclusa la possibilità di interventi manuali sovrapposti, basati sulla ricerca di segno e materia, come è avvenuto in lavori precedenti, dove da un lato elementi di texture formavano strutture che seguivano una propagazione non omogenea, e dall'altro la pittura e i materiali extra-artistici connotavano l'immagine contaminandola con una nuova pelle decorativa.
Il linguaggio, così facendo, si dà come processo, come possibilità di sperimentazioni con continui riferimenti storici, si legittima ed esplicita con immagini che sono uno strumento di rappresentazione nel suo divenire: processo performativo.
In questo processo operativo e creativo alcuni lavori documentano una serie; ogni serie introduce variazioni sul tema, in una prospettiva esperienziale che comprende il limite e il possibile: l'organizzazione di un codice linguistico che va mettendosi a punto progressivamente.
Le figure sono statiche, congelate all'interno di un processo dinamico, sottendono al ricordo di un'azione o di un movimento. Lo spazio è basato su equilibri precari, la profondità viene suggerita dall'immagine, dal colore, dalle sovrapposizioni segniche o materiche con chiari riferimenti organici.
Attraverso l'accumulo, la trasformazione e la sottrazione finale, il lavoro di questo artista si presenta come un oggetto complesso con associazioni recondite, identitarie e connotazioni classiche.
Nelle installazioni site specific all'interno di rassegne e manifestazioni espositive, l'artista ha seguito criteri legati allo spazio e al territorio circostante, stabilendo con lo spettatore un rapporto inusuale e suggestivo 1.
La suggestione viene stimolata dal modo in cui vengono utilizzati gli elementi della figurazione o messa in scena, con un percorso surreale e simbolico. Modalità e mezzi specifici che gli sono serviti non solo per definire lo spazio, ma anche per dare una certa intelligibilità al progetto in rapporto all'evento e alla collocazione.
Le immagini di De Pinto sono tracce che seguono una retorica in cui è forte la componente mnemonica, esplicitata attraverso una eccessiva stratificazione di riferimenti, in cui la spettacolarizzazione della rappresentazione mescola insieme pulsioni emotive e carnali con riferimenti sacri e profani.
La disposizione creativa si articola nella frammentarietà delle immagini, nel manifestarsi attraverso tagli e inquadrature ricercate e decantate da riferimenti epici. Il linguaggio organizzato acquista una valenza atemporale, si esprime con connotazioni di ordine critico e strutturale, con una ricerca in cui il codice digitale, schermo e doppio, riproduce e l'artista destabilizza attraverso il procedimento: comporre, correggere, montare, ricomporre inventare cifre o motivi, per dare espressività e introdurre nuovi segni visivi e visionari.
L'interesse per il travestimento simbolico e la decorazione del corpo, da parte dell'artista, suggerisce come le esperienze di qualche decennio fa, la body art e la performance, siano un humus di riferimento per il suo lavoro.
Il mezzo è il corpo dell'arte, il corpo dell'arte è il corpo dell'artista.
La body art ha portato gli artisti a manifestarsi in rituali dove il personale e il sociale venivano rappresentati mettendosi in gioco in prima persona. Partendo dalla loro esperienza legata al corpo gli artisti si sono autorappresentati nello sviluppo delle pulsioni recondite, viscerali e sessuali, nell'attività teatrale e liberatoria della disinibizione e hanno messo in evidenza aspetti psicologici e problematici come la tensione, l'angoscia e il vissuto di esperienze estreme.
De Pinto tira fuori da questo movimento artistico, che ha utilizzato il corpo come linguaggio, i riferimenti linguistici che risultano funzionali al suo lavoro, con un procedimento tecnologico e mediato di appropriazione poetica.
L'erotismo, il fetish, presenti nelle sue opere si affermano in situazioni che hanno perso la loro centralità, frantumate in episodi bloccati, suggeriti, frames all'interno di una situazione più complessa. Le immagini reali trasfigurate assumono nuovi significati, le inquadrature si offrono alla nostra visione e impongono gli elementi di superficie, ma ci suggeriscono di andare oltre associazioni e memorie in un continuum di rimandi che ci indica il percorso della pratica artistica, il senso e la capacità di conoscere e di sentire.
L'artista utilizza l'artificio nella rappresentazione dell'identità continua di se stesso e dell'altro, mescolando cultura, tecnologia e vita.
La poetica è quella dell'attraversamento, dove l'immaginario e il visionario creano contaminazioni di genere, con rimandi e citazioni che vanno da Caravaggio a Matthew Barney.
Sintomatica, in questo senso, è la forte componente narcisistica che si afferma nella sovrapposizione delle immagini di sé. In una società basata sul potere delle immagini, sul loro controllo e sulla loro possibilità di elaborazione e sviluppo, il narcisismo si rivela come la metafora, si trasforma in modello teorico, in rapporto all'urgenza interpretativa del proprio io e del proprio tempo mediante contenuti etici e filosofici.
Kyrie Eleison, Sacer, Corpus sono progetti e lavori che si sviluppano secondo una rivisitazione in chiave contemporanea del mito e del sacro, il dionisiaco e l'apollineo come confronto tra Oriente ed Occidente, il rito segreto delle cerimonie antiche e le immagini di guerra mediale.
Sono immagini evocative che sintetizzano un processo e una ricerca, attingono alla mitologia sacra e pagana, alla società dei simulacri e dei consumi.
Il corpo dell'artista, attraverso le figure del mito e della storia, diviene il logos di trasfigurazioni, di visioni collettive e personali, di sperimentazioni linguistiche. La messa in scena delle immagini alterna classicismo e barocco, in un eccesso di riferimenti culturali, informazioni segniche, frammenti visivi e naufragi di senso.
L'utilizzo del corpo è teatrale all'interno di una sequenza che ci appare fredda, calcolata, cerebrale, e rimanda ad altro da sé, tramite la convergenza di sistemi immaginativi e informativi che ci appartengono; reincarnazione, seconda pelle mutante e geneticamente combinata.
La cultura occidentale e le concettualizzazioni dell'uomo contemporaneo producono icone la cui intelligibilità dipende da squisite capacità percettive; un viaggio mistico e sensuale attraverso i saperi e i sapori, dove la carne e l'estasi conducono lo spettatore a smarrimenti e punti di vista molteplici. Cultura e tecnologia vengono estremizzate dal mezzo espressivo che è interfaccia culturale di una realtà sensibile e globalizzata.
Il corpo visivo, inquadrato dentro costruzioni e tagli asimmetrici, è sociale, storico, sacro, emotivo, si offre e suggerisce una storia di potere, una radicale perdizione, una vibrante devozione.
Il Dionisio dei miti orfici, il capro, antico totem delle tribù greche, non era né bello né brutto, né buono né cattivo: era sacro e conteneva il principio di dualità. Era una cosa e il suo opposto.
Sacer in latino, qaddosh in ebraico, haram in arabo, e persino sacré in una lingua moderna come il francese, definiscono il concetto di sacro e sacrilego, santo e maledetto: l'uno distinto in se stesso.
NOTE
1
"Aitanti", "Freeshout!" Officina Giovani - Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato, 1999, 2002.
Festival di arte e musica "Boccheggiano in strada". Progetto regionale Porto Franco, Toscana terra dei popoli e delle culture, 2002.
GO! to ZO' - Rassegna di arte contemporanea di ricerca, Bologna, 2005.
Danze d'inverno, "Amnios", danza e arte visiva, Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino - Firenze, 2005.
RIFERIMENTI BIOGRAFICI
Pier Giorgio De Pinto nasce a Civitavecchia, Roma, nel 1968. Conseguita a Firenze la maturità professionale, prosegue la sua formazione personale e artistica partecipando a corsi, workshop e seminari tematici attraverso una costante ricerca dei linguaggi della cultura contemporanea: dallo studio delle arti plastiche, del video, dell'arte digitale e della fotografia, allo studio del corpo come elemento performativo, tramite percorsi di forma e relazione comportamentale e stages di dizione e recitazione.
Collabora al restyling e alla realizzazione della corporate identity di alcune aziende di moda e accessori di design. Come grafico free lance ha realizzato i progetti per alcuni stands di Pitti Immagine e alcuni accessori di piccola pelletteria per Giorgio Armani Spa.
Nel 1997 la prima personale presso la Galleria d'Arte "La Telaccia" in Torino, curata dal critico Marco Viani.
Nello stesso anno con l'intervento Del Bello e del Moderno sul tema Arte un mondo da scoprire, partecipa al XXXVº Congresso Nazionale della Junior Chamber Italiana, a Prato presso il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Nell'estate del 1999 presenta l'evento video-performativo Dialogo virtuale tra l'autore e se stesso, presso il Circolo Culturale "l'Isola che non c'era", Poggibonsi, Siena.
Curatore l'artista Rossano Fontanelli.
Partecipa al laboratorio d'arte curato da Massimo Barzagli e a quello del visiting professor Mikulas Rachlik, presso Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato.
L'esperienza del laboratorio di Massimo Barzagli dà vita alla mostra Aitanti.
All'interno di questa esperienza l'artista presenta la performance CIT, Continuity Identity Theory, con un intervento sonoro a cura del gruppo di musica elettronica Plastic Violence. Viene realizzato un video con riprese di Elena Foresto e foto di Elisa Gianni, e pubblicato dalla Death Paradise Productions.
Sempre nel 1999, al Teatro sperimentale di Ancona, partecipa alla Performance Concerto per pianoforte e tentacoli, sarabanda per mercato e disastro del Ensemble Sounds & Colours, con gli artisti Massimo Barzagli, Giulio Capiozzo, Pape Gurioli, e la danzatrice Luisa Cortesi.
Nel 2000 realizza il layout del catalogo e dell'invito per la mostra dell'artista Massimo Barzagli, presso la Galleria Alessandro Bagnai di Siena.
Nel 2001 partecipa a Trasparenze di fine millennio, concorso indetto dal Gruppo Masserdotti di Brescia e inserito all'interno di Pulchra Ecclesia, Fiera di Arte Sacra, con Pater, Mater et Filius Amatus Amat, un progetto di una vetrata artistica per Chiesa. Viene premiato con un'opera delle Officine Rivadossi e con la pubblicazione del progetto sulla rivista di architettura "Chiesa Oggi", n. 53, Di Baio Editore, 2001.
Risulta tra i finalisti del Canon Digital Contest di Tokio ed è inserito nel database del circuito GAI, Giovani
Artisti Italiani.
Insieme agli artisti Francesca Materazzi e Fabrizio Paolillo, nel 2002, fonda la Death Paradise, etichetta indipendente ed organizzazione artistico/performativa; per questa realizza il progetto di corporate identity, il layout grafico di alcuni cd e vcd, alcuni interventi performativi, i video e la fanzine Surveillance Society.
Alcuni lavori vengono recensiti in "Blow Up", n. 60, 2003 e n. 71, 2004, una rivista di musica, rock e altre contaminazioni.
Ancora nel 2002 partecipa all'evento Freeshout !, curato dall'artista Federico D'Orazio, presso Officina Giovani, Cantieri Culturali Ex Macelli, Prato, e alla terza edizione del Festival di arte e musica Boccheggiano in strada con il progetto Virus Me_Coltura invisibile, con cui invade il territorio con una serie di installazioni. Il Festival è promosso dal Progetto Regionale Porto Franco, Toscana terra dei popoli e delle culture, con il patrocinio della Ambasciata del Venezuela in Italia. Curatori gli artisti Chiara Bindi e Miguel Rosario.
Dal 2002 è inserito nel museo virtuale Ezra Kochka Museum (current exibitions); curatore Massimo Cantarelli.
In occasione dell'uscita del cd Brightness dei Plastic Violence nel 2003, presenta insieme a questo gruppo di musica elettronica, il video Re-Pression, in una sound & video session di 75 minuti, presso l'Associazione Culturale "Poid Pois" di Prato.
Frequenta corsi di recitazione teatrale, dizione e doppiaggio e la Scuola di Cinema "Anna Magnani" di Prato. Il corto Cosmozoe di Marco Cei, dove l'artista figura tra gli attori, prodotto dalla scuola viene selezionato per la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo, edizione 2003, ad Atene.
Partecipa al corso di formazione, Workshop su Arte e Video, a cura della Associazione Culturale Aparte del Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e del Cesvot, presso "Officina Giovani", Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato, settembre - ottobre 2004.
Tra i relatori Vittorio Fagone, Direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca, Angela Madesani, dell'Istituto Europeo del Design di Milano e il critico d'arte e curatore della Galleria Civica di Monfalcone Andrea Bruciati.
È tra i finalisti del concorso Casting, promosso da un gruppo di artisti internazionali della Facoltà di Arti Visive dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, IUAV, in rapporto ad un intervento culturale per la Biennale di Venezia del 2005.
Partecipa a GO ! to Zo', una rassegna di arte contemporanea di ricerca a cura di Andrea Cioschi e Antonio D'Orazio, Bologna, 2005.
È presente nel Progetto Esserci - Padiglione Italia 13 x 17, 1000 ex voto in mostra, un progetto polemico e provocatorio per l'assenza all'ultima Biennale di Venezia del Padiglione Italia, sostenuto e curato da Moceri&Mocisarai, Philippe Daverio, Jean Blanchaert, Alvise Ziche, Barbara Schweizer. Chiesa di San Gallo, Venezia, Luglio 2005.
A novembre dello stesso anno collabora con la danzatrice Alessandra Palma di Cesnola e realizza Amnios, una videoproiezione per musica e danza, all'interno del progetto curato da Fiorella Nicosia.
La performance viene presentata al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, Firenze, durante il Festival Danze d'inverno, il 2 dicembre 2005.
Sempre all'interno delle attività del festival partecipa al workshop e jam di contact improvisation con la danzatrice e coreografa Charlotte Zerbey.
A marzo 2006 è presente alla mostra collettiva Fallen Angel, con due suggestivi lavori, Kyrie Eleison e Sebastiano, presso la Galleria Bellini Arte di Cascina, Pisa.
Il lavoro Kyrie Eleison è stato inoltre selezionato da Wilfried Agricola de Cologne, media artist e new media curator, per il progetto selfportrait - a show for Bethlehem, 200 artisti mostrano la loro solidarietà e diventano messaggeri di pace. L'esposizione è parte del programma del decimo anniversario del gemellaggio tra i municipi di Colonia, in Germania, e Betlemme, in Palestina, e sarà presentata alla Galleria Al Kahf Art, Centro Internazionale di Betlemme dal 7 al 30 luglio 2006, e a Colonia ad ottobre all'interno del Festival KlangDrang 2006.
TESTI CORRELATI E LINKS
SITO UFFICIALE DELL'ARTISTA
http://www.depinto.it
DEATH PARADISE
http://www.deathparadise.it
TRA ART - I LUOGHI
http://web.rete.toscana.it/traartsite/luoghi/luoghiDetail.jsp?objId=87
"OFFICINA GIOVANI" CANTIERI CULTURALI EX MACELLI DI PRATO
http://www.officinagiovani.it
MOSTRA/ WORKSHOP "AITANTI"
"Officina Giovani" Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato
http://www.officinagiovani.it/htm/tracce/aitanti/fraita.htm
BALLERINI, GIOVANNI Aitanti a Prato, settembre 1999
http://www.scanner.it/arte/aitanti1087.php
MOSTRA "FREESHOUT !"
"Officina Giovani" Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato,
Comunicato stampa, 2002
http://www.scanner.it/gusto/freeshout1583.php
CHIESA OGGI n. 53
Architettura e comunicazione, Di Baio Editore
http://www.dibaio.com/home.htm
CONCORSO D'ARTE SACRA "PULCHRA ECCLESIA", 2001
Pagina di presentazione dei progetti vincitori
http://www.dibaio.com/chiesaoggi/CH-053-74.htm
GAI - GIOVANI ARTISTI ITALIANI
Pagina personale dell'artista
http://gai.informadove.it/artisti.asp?SessionID=ERRSESSION&ArtistaID=629
DEATH PARADISE
Pagina personale dell'artista
http://www.deathparadise.it/dpa/pg.html
DEATH PARADISE
Rassegna stampa
http://www.deathparadise.it/dpa/rassegnapg.html
EXIBART.COM
Pagina personale dell'artista
http://zedd.exibart.com
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Pagina personale dell'artista
http://web.tiscali.it/ekmuseum/DePinto.htm
VIRUS ME_COLTURA INVISIBILE
Progetto realizzato in scanner art per la presentazione di un box espositivo dell'installazione, 2001
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PROGETTO c a s T i N g
Selezione di artisti visivi per un evento collegato alla Biennale di Venezia 2005
http://www.artcasting.net/intro.html
PROGETTO c a s T i N g
Pagina personale dell'artista
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IUAV - FACOLTÀ DI ARTI VISIVE DI VENEZIA
Progetto c a s T i N g
http://www.iuav.it/Facolta/facolt--di1/design/c-a-s-T-i-1/
CARRUBBA, GIUSEPPE, L'artista e lo spazio contemporaneo, in "BTA - Bollettino Telematico dell'Arte", 24 maggio 2005, n. 400
ISSN 1127-4883
http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00400.html
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Testo Critico di Giuseppe Carrubba
http://www.artcasting.net/cast.eco.html
GO ! to ZO' - Rassegna di Arte Contemporanea di ricerca, Bologna, 2004/2005
Curatori: Andrea Cioschi e Antonio D'Orazio
http://www.zocaffe.it/go.htm
CIOSCHI, ANDREA Pier Giorgio De Pinto, testo critico per la rassegna di arte contemporanea di ricerca GO ! to ZO', Bologna, 2005
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http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/pressrelease.pl?id=1129219343
http://www.hypegallery.it/
PROGETTO ESSERCI - PADIGLIONE ITALIA
13 x 17, 1000 ex voto in mostra
Chiesa di San Gallo, Venezia, Luglio 2005.
Polemica e provocazione in occasione della Biennale di Venezia 2005
Un evento itinerante sostenuto e curato da Moceri&Mocisarai, Philippe Daverio, Jean Blanchaert, Alvise Ziche, Barbara Schweizer.
http://www.padiglioneitalia.com/gallery.htm
DAVERIO, PHILIPPE, 13 x 17 -
http://www.padiglioneitalia.com, Biella, 2005
http://www.padiglioneitalia.com/download/13x17/Testo_Daverio.pdf
13 x 17, COLLETTIVA, FABBRICA PRIA, BIELLA, 2005
http://www.museodelterritorio.biella.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2594
13 x 17, COLLETTIVA, MUSEO DELLA PROVINCIA DI POTENZA, BASILICATA, 2006
http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/15349/IDCategoria/46
http://www.provincia.potenza.it/museo/default.htm
AMNIOS - Spettacolo di danza e arte visiva a cura di Fiorella Nicosia
Festival DANZE D'INVERNO '05
Indagini sull'improvvisazione e sui linguaggi della danza contemporanea
Progetto Shopwalk
Teatro della Limonaia, Sesto Fiorentino, Firenze, novembre 2005
http://www.teatrodellalimonaia.it/Limonaia/Stagioni/2006/Home.html
COMPANY BLU DANZA
http://www.companyblu.it
TEATRO DELLA LIMONAIA
Comunicato stampa. Stagione 2005-2006
http://www.dramma.it/stampa/cartelloni/cartellone72.htm
MESCALINA ARTE
Rivista on-line dedicata a pensieri liberi e creativi
Scheda dell'artista : Pier Giorgio De Pinto - Artista, Performer
http://www.mescalina.it/arte/artist.php?id=303
FALLEN ANGEL
Collettiva di artisti contemporanei
Galleria Bellini Arte, Cascina, Pisa. marzo 2006
Curatore Federico Bellini.
http://www.exibart.com/profilo/eventiv2.asp?idelemento=27910
WILFRIED AGRICOLA DE COLOGNE
Media artist & New Media curator of NewMediaARTProjectNetwork
Selfportrait - a show for Bethlehem
Galleria Al Kahf Art, Centro Internazionale di Betlemme, Palestina 7-30 luglio 2006
200 artisti mostrano la loro solidarietà & diventano messaggeri di pace !
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[R][R][F] 2006 XP
Remembering Repressing Forgetting
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