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Jean Arp & Sophie Taeuber  
Guido Faggion
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 26 Giugno 2006, n. 434
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Area Mostre

L'arte è un frutto che cresce nell'uomo,
come un frutto su una pianta,
o un bambino nel ventre di sua madre.

Jean Arp

Un uomo e una donna; marito e moglie; lui scultore pittore e poeta; lei pittrice architetto ballerina e insegnante; lui importante esponente del movimento dadaista prima e surrealista poi; lei musa e stella silenziosa delle avanguardie del primo Novecento, indipendente e in anticipo rispetto alla sua epoca, rimasta sconosciuta. Lui più legato alla scultura, poesia e letteratura mentre lei al design e alla progettazione di interni nel contesto Bauhaus. Sono tre le A che li legano: l'A di amore, l'A di amicizia insieme al gioco e l'A di arte.

LUI, Jean (Hans) Arp, nasce a Strasburgo, nell'Alsazia Lorena, il 16 settembre 1886. Si interessa di arte, poesia e letteratura e nel 1904, quando lascia l'Ecole des Arts et Métiers di Strasburgo per recarsi a Parigi, pubblica i suoi primi poemi. Dal 1905 al 1907 frequenta la Kunstschule di Weimar e nel 1908 l'Académie Julian a Parigi. Nel 1909 si trasferisce in Svizzera dove, due anni dopo, fonda il gruppo d'avanguardia Moderner Bund. A Parigi conosce Robert e Sonia Delaunay e altri artisti, mentre in Germania frequenta Kandinsky ed espone le illustrazioni semi-figurate alla seconda mostra Blaue Reiter nel 1912; partecipa all'Erster Deutscher Herbsalon, il Salone d'Autunno, e nel 1913 alla galleria Der Sturm di Berlino. Nel 1914 espone i suoi primi estratti e ritagli di carta e a Parigi frequenta Max Jacob, Pablo Picasso e Guillaume Apollinaire. Nel 1915 a Zurigo incontra la futura moglie Sophie Tauber e con lei lavora ai collage ed arazzi. Insieme a Tristan Tzara, Marcelo Janco, Richard Huelsenbeck, Hans Richter, Arp fonda il movimento artistico dadaista il cui esordio ufficiale è fissato il 5 febbraio 1916 quando fu inaugurato il celebre Cabaret Voltaire fondato dal regista teatrale Hugo Ball. Il Dadaismo si basa su di un generale atteggiamento di sfiducia e disgusto nei confronti della civilizzazione impoverita dalla guerra; si propone la negazione totale della società, e di conseguenza anche dell'arte in quanto prodotto della società organizzata. Dada è provocazione, è scandalo, è polemica, non è solo un modo di fare arte, ma un modo di vivere e di fare politica. Le sculture, i collage, i procedimenti fotografici del movimento mettono l'accento sul linguaggio che diviene  il mezzo per la creatività. « Dada è stato la rivolta dei non-credenti contro i miscredenti » così Arp sintetizzerà il movimento. Nel 1920 interviene alla mostra Dada di Berlino e nel 1922 partecipa al Kongress der Konstruktivisten di Weimar. In quegli anni da Parigi inizia a lavorare alle composizioni astratte ispirate alla morfologia organica e sperimenta l'automatismo. Collabora alle riviste "Merz", "Mècano" e "De Stijl" e inizia a interessarsi al movimento surrealista aderendo alla rivista "La Révolution surréaliste". Nel 1925 partecipa alla prima mostra dei surrealisti a Parigi alla Galerie Pierre e si stabilisce in Francia. Nel 1931 diventa membro fondatore dell'Abstraction-Creation e collabora con il periodico "Transition". Negli anni Quaranta si sposta tra la Francia e la Svizzera e nel 1949 si reca a New York. Nel 1950 gli vengono commissionati dei rilievi murali in metallo e legno per l'Harvard Graduate Center a Cambridge nel Massachusetts mentre nel 1954 vince il premio internazionale per la scultura alla Biennale di Venezia. Muore a Basilea il 7 giugno 1966.

LEI, Sophie Taeuber, nasce a Davos nella Svizzera e fin da piccola ha una spiccata predisposizione per le arti e la manualità, tanto che viene avviata agli studi di disegno e arte applicata, dapprima frequentando una locale scuola privata, poi un istituto tedesco di Monaco e infine ad Amburgo dove termina gli studi. Nel 1914 si trasferisce a Zurigo con la sorella e fino al 1929 insegna tessitura e ricamo presso una scuola artigianale di mestieri di Zurigo. Anche lei vive il fermento avanguardistico dadaista legato al Cabaret Voltaire animato da Hugo Ball e partecipa alle soirées del mitico locale di intellettuali dove si esibisce come ballerina in performance danzanti insieme ad Emmy Hennings, Susanne Perrottet, Berthe Trumpy e Mary Wigman, le protagoniste del clima provocatorio anticonformista degli happening artistici e spettacolari del movimento. Qui conosce Jean Arp ed inizia il loro fecondo sodalizio, artistico prima e sentimentale, poi. Celebri sono le loro composizioni di papiers decoupès a "quattro mani", opere in cui il risultato artistico è legato all'assemblaggio casuale di elementi, già teorizzato da Tristan Tzara nel Manifesto sull'amore debole e l'amore amaro, dove il valore estetico-artistico è dettato dalla sintesi fortuita del caso. Già prima del 1935 la coppia vive nella cittadina francese di Meudon, presso Parigi, dove lei progetta la loro abitazione-atelier. Nella sua vita, seppur breve, Sophie consegue numerosi riconoscimenti, soprattutto nelle arti decorative con i suoi celebri arazzi e nell'ideazione di mobili. Importante è la sua ricerca artistica nelle soluzioni bidimensionali geometriche-astratte legate al rettangolo e al quadrato che verrà, poi, arricchita con l'inserimento di movimenti dinamici curvilinei e circolari. Il cromatismo delle forme geometriche rende una composizione architettonica  che accomuna la sua produzione artistica a quella dell'olandese Theo Van Doesenburg, fondatore del movimento De Stijl.
Arp della moglie ricorda, in Jours effeiullés, (Gallimard, Paris, 1966) che: « Nel dicembre 1915 ho incontrato Sophie Taeuber a Zurigo, che già si era liberata dall'arte convenzionale ! Già nel 1915 Sophie Taeuber divide la superficie dei suoi acquerelli in quadrati e rettangoli che dispone in orizzontale e perpendicolare.  Li costruisce come un lavoro in pietra. I colori sono luminosi, dal giallo crudo al rosso, o blu scuro. In alcune composizioni introduce piani diversi di figure massicce che ricordano quelle che in seguito realizzerò nei lavori in legno intarsiato ...» 1. Muore tragicamente in un incidente nel 1943 proprio mentre la coppia intendeva trasferirsi negli Stati Uniti per sottrarsi ai pericoli nazisti della guerra. La perdita dell'amica, moglie, amante e collega fu per Arp una mancanza difficile da accettare tanto che di lei, lui continuerà a pensare che « ... Da quando te ne sei andata, ringrazio ogni giorno che passa. Ogni giorno trascorso che mi avvicina a te ».

LUI, prima di essere artista è poeta; questo ha condizionato la sua produzione artistica. La poesia in Arp ha segnato la sua arte tanto che ne diviene la chiave di lettura per comprendere la sua ricerca artistica.
Arp stesso confida all'amico Marcel Jean, in Jours effeiullés (Gallimard, Paris, 1966), che: « Se per assurdo fossi costretto a scegliere tra l'opera plastica e la poesia scritta, se abbandonare la scultura o la poesia, sceglierei di scrivere la poesia ». La poesia è il filtro attraverso cui comprendere la sua produzione artistica. Arp non trova subito la propria strada: è incontentabile, distrugge sistematicamente tutte le opere realizzate prima del 1915. È con la nascita del movimento Dada, di cui Arp è uno dei fondatori, che Arp trova una sua dimensione. Nel celebre locale Cabaret Voltaire di Hugo Ball ama le serate dedicare alla poesia dove recita i suoi componimenti, dipinge le pareti di blu e il soffitto di nero e appende le sue opere insieme a quelle dei suoi amici Si propone di dare libero spazio all'arte che rifiuta ogni legame descrittivo-figurativo per una spontaneità creativa. La produzione artistica di Arp sembra scegliere come soggetto le forme elementari delle cellule, larve, galassie nonché il corpo femminile e le linee curve, forme concave e convesse dalla forte sensualità. La sua arte ha segnato l'arte di oggi, dall'astrattismo al minimalismo e il neodada. Duchamp di lui dirà che: « For Arp art is Arp » e questo spiega perché è così difficile etichettare la sua arte, come anche anche tutta quella del Novecento, in quanto è piena di spunti e riflessioni che evidenziano e accomunano, in modo diverso, arti e movimenti.

LEI, esploratrice della ricerca pittorica che vede nella riduzione delle forme espressive elementari e nei colori piatti la sua massima espressione, si propone, come molti artisti della prima metà del Novecento, di raggiungere come obiettivo "l'integrazione delle arti", già riassunta con il concetto di "arte concreta", ovvero ideare espressioni in grado di coniugare arte e vita col fine di rendere esteticamente fruibile l'ambiente quotidiano. Ha sperimentato il design di interni e arredi oltre ad essere docente di progettazione tessile e ricamo. Tra il 1926-28 interviene, isieme a Jean Arp e Theo van Doesburg, nella trasformazione dell'Aubette a Stasburgo, nonché progetta e interpreta la propria casa-atelier a Clamart, vicino a Parigi. È nell'intervento a tre mani all'Aubette che meglio si esprime il concetto di "integrazione delle arti" trasformando gli interni dei quattro piani dell'edificio settecentesco in un vero e proprio monumento moderno di architettura polifunzionale in cui l'arte dialoga con il quotidiano e l'intrattenimento. Celebri sono le sue composizioni policrome in cui compaiono forme lineari come il quadrato o il cerchio.

LORO, da quando si incontrarono uniscono in una combinazione unica la vita e l'arte, fondono insieme il quotidiano con il lavoro, la vita ludica e la vita amorosa raggiungendo un equilibrio in cui i due mondi, quello di lui e quello di lei, non possono rendere al massimo singolarmente, ma solo nel loro rapporto combinato; un rapporto simbiotico in cui i due elementi devono dialogare insieme per creare. Insieme elaborano una ricerca artistica comune che parte dalla considerazione geometrico-formale creando un vocabolario di forme come linee orizzontali e verticali, rettangoli, quadrati e cerchi. Assieme realizzano le Costruzioni elementari, caratterizzate dalla presenza di queste forme geometriche, dalle superfici piatte e monocromatiche, che aspirano all'esemplificazione e alla ricerca dello spirito primordiale delle cose e dei concetti. Assieme realizzano anche i collage a due, Duo-collage, con forme ritagliate di vario materiale incollate o affisse creando dei rilievi e i papiers déchirés, in cui ritagliano delle forme che dispongono giocando sui principi del caso e dell'automatismo. Arp fu un artista dalla personalità complessa che trova nella relazione con Sophie il giusto rapporto di equilibro, « ella è il cerchio che ne contiene, senza mai frenarle, tutte le diversità: gli impulsi romantici e la gioiosa ironia, la creatività estrosa e la sperimentazione metodica, l'abbandono al caso e la determinazione nel fare dell'imponderabile una componente non disgregante bensì dinamica, cioè una forza mossa da leggi altre, assai simili a quelle della natura e oggi più che mai studiate come elementi necessari e vitali » 2. Alla morte della moglie seguirà un periodo di stasi, di blocco artistico, in seguito al quale riprenderà a creare con nuovo vigore sulla base degli elementi geometrici e sugli elementi di metamorfosi di forme prese dalla natura. Inizierà, forse rendendo omaggio alla compagna, a trasformare la forma ovale, la forma dell'uovo, punto essenziale della ricerca di entrambi, nel cerchio. Uno degli elementi principali dello studio di Arp consiste nel prendere a modello la natura per realizzare la metamorfosi della forma di elementi: un dettaglio, o una forma primordiale del mondo della natura, sono il punto di partenza per la creazione di sculture che sono l'espressione e l'omaggio al mondo e alla vita.




NOTE

1 Mia traduzione dal francese. « En décembre 1915 j'ai rencontré à Zurich Sophie Taeuber qui s'éatit affranchie de l'art conventionell. Dejà en 1915 Sophie Taeuber divise la surface des ses acquarelles en carrés et rectangles qu'elle juxtapose de façon horizontale et perpendiculaire. Elle les contruit comme un ouvrage de maçonnerie. Les couleurs sont lumineuses, allant du jaune le plus cru au rouge, ou bleu profond. Dans certaines de ses compositions elle introduit à differents plans des figures trapues et massives qui rappellent celles que plus tard elle façonnera en bois tourné ... ». In http://www.fondationarp.org/vtaeuber.htm

2 Lorenza Trucchi, Jean Arp e Sophie Taeuber. Una vita inondata di luce, in Elena Càrdenas Malagodi - Stefano Cecchetto, Jean Arp & Sophie Taeuber. Dada e oltre, (a cura di), Marsilio, Venezia, 2006, pagg. 3-4.








LA MOSTRA

La mostra "Hans Jean Arp & Sophie Taeuber, Dada e oltre" al Museo Correr a Venezia, a cura di Elena Càrdenas Malagodi e Stefano Cecchetto, è promossa dai Musei Civici Veneziani, in collaborazione con l'Ambasciata di Svizzera in Italia, Pro Helvetia, la Fondazione Arp-Taeuber di Clamart-Parigi, la Fondazione Arp-Hagenbach di Locarno e la Fondazione Arp und Sophie Taeuber-Arp di Bahnhof Rolandseck.
La mostra, al secondo piano del Museo Correr, presenta 140 opere tra sculture, disegni, collage, mobili, progetti di architettura e arredamento, arazzi, acquerelli, gouache e marionette realizzati dalla coppia Jean Arp (1886-1966), scultore astrattista e surrealista e Sophie Taeuber-Arp (1889-1943), pittrice astrattista e scultrice, mettendo in relazione il loro intreccio espressivo ed artistico. La mostra documenta e sottolinea le affinità artistiche ed espressive della coppia in un percorso espositivo che parte dal primo periodo della loro unione, in Svizzera tra il 1916 e la metà degli anni Venti, nel pieno fermento del movimento Dada; prosegue poi con gli anni trascorsi a Parigi dove realizzano la loro casa-studio a Clamart, per poi fare ritorno a Zurigo dove Sophie muore per un tragico incidente nel 1943. Un duo artistico, privato e pubblico, di marito e moglie e di artisti, in cui si evidenziano le loro affinità e divergenze, nei loro rapporti umani che sconfinano dalla vita privata a quella artistica in un sodalizio poi tragicamente spezzato ma che idealmente e spiritualmente continuerà nell'opera di Arp.

Informazioni sulla mostra: "ARP - Jean & Sophie Taeuber, Dada e oltre"
Mostra a cura di Elena Càrdenas Malagodi e Stefano Cecchetto
Comitato scientifico: Elena Càrdenas Malagodi e Stefano Cecchetto, Rainer Hüben, Walburga Krupp, Dieter G. Lange, Lorenza Trucchi, Claude Wil. Comitato presieduo da Giandomenico Romanelli.
Catalogo: Marsilio.
Sede della mostra: secondo piano del Museo Correr, Piazza San Marco, Venezia.
Apertura al pubblico: 8 Aprile - 16 Luglio 2006 (tutti i giorni dalle 10 alle 19).
Call center: 041 52 09 070





Jean Hans Arp mit Nabelmonokel

Fig. 1
Jean Hans Arp mit Nabelmonokel, 1926
Stiftung Hans Arp und Sophie Taeuber-Arp, Rolandseck (D)

Sophie Taeuber mit Dada-Kopf

Fig. 2
Sophie Taeuber mit Dada-Kopf, Zurigo, 1918
Photo Nic Aluf
Stiftung Hans Arp und Sophie Taeuber-Arp, Rolandseck (D)

Disegno a quattro mani

Fig. 3
Jean Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp
Disegno a quattro mani, 1939
China su carta, 27,5 x 20,9
Fondazione Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp, Rolandseck
Crediti fotografici: Wolfgang Morell

Trois formes blanches se constellant sur fond gris

Fig. 4
Jean Hans Arp
Trois formes blanches se constellant sur fond gris, 1930
Huile sur bois
59 x 60 cm
Photographie J.P. Pichon
© Fondation Arp, Clamart

Projet pour l?Aubette

Fig. 5
Sophie Taeuber-Arp
Projet pour l?Aubette, 1926/27
Détrempe et crayon sur carton
26,6 x 36,2 cm
Photographie G. Abegg
© Fondation Arp, Clamart

Equilibrio

Fig. 6
Sophie Taeuber-Arp
Equilibrio, 1932
Olio e matita su tela, 41,5x34 cm
Collezione Privata, Courtesy Fondazione Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp, Rolandseck
Crediti fotografici: Wolfgang Morell

Arbre

Fig. 7
ean Hans Arp
Arbre, 1924
Collage, 34 x 27,5 cm
Stiftung Hans Arp und Sophie Taeuber-Arp e.V., Rolandseck
Crediti fotografici: Wolfgang Morell


	

Foto cortesia ufficio stampa della Mostra

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