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Marsala: la città nel museo  
Francesca Pellegrino
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 26 Ottobre 2006, n. 441
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Area Musei

Marsala: la memoria

Fra la fine del '600 e il '700, Marsala mutò radicalmente la sua fisionomia da città costiera a città di terra alla quale furono aggiunti bastioni poderosi e torri d'avvistamento prossime al mare di cui permane qualche esempio spesso in stato d'incuria.

Contemporaneamente furono elevati un cospicuo numero di palazzi gentilizi e una fioritura di edifici religiosi fra cui emerge il Collegio dei Gesuiti, progettato da Giuseppe Valeriani, consiliarius aedilicius soprintendente alle opere edificatorie promosse dai seguaci di Sant'Ignazio di Loyola, inviato da Roma, che pure avviò la costruzione della chiesa annessa, testimonianza rappresentativa dell'edilizia della Controriforma in Sicilia.

L'Ottocento è segnato a Marsala dal passaggio dei Mille di Garibaldi e dall'espansione economica promossa dall'imprenditoria inglese grazie alla viticoltura impiantata in grande scala che comportò sostanziali modifiche nell'ambito urbano e rurale: nacquero infatti i primi stabilimenti vinicoli lungo l'area costiera e, nell'entroterra, i bagli, nuclei abitativi e manifatturieri, destinati alla raccolte delle uve, caratterizzanti ancora oggi il territorio suburbano.

Nel Novecento Marsala ha conosciuto un'ulteriore espansione urbanistica che comprende la realizzazione di un teatro di grandi dimensioni nell'area archeologica, l'Impero e il padiglione dell'aeronautica militare progettato da Pier Luigi Nervi realizzato alle porte dello Stagnone, che costituisce un unicum, per qualità progettuale dei materiali e ricerca formale, nel panorama dell'edilizia della prima metà del ventesimo secolo in Sicilia.

Nel 1943 un bombardamento ha sventrato il centro storico della città e ha comportato la successiva riarticolazione del suo asse socio-urbano, la perdita di materiali architettonici antichi significativi e qualche intervento di edilizia di basso impatto con il contesto.

Il terremoto del Belice del 1968 ha implicato trasformazioni ulteriori al contesto urbanistico della città tutt'oggi in mutazione.


Esigenze della memoria

Marsala, alla luce del suo complesso vissuto e delle costanti mutazioni delle coordinate cittadine, monumentali e sociali, necessita oggi di uno spazio della memoria, della riflessione e della condivisione dedicato al suo profilo storico attraverso la documentazione dello sviluppo urbanistico e rurale.

Un luogo capace, cioè, di offrire una rappresentazione della complessa identità storica e sociale della città attraverso un percorso espositivo che contempli contesto cronologico e patrimonio culturale da tutelare e da vivere nel tempo.


La realtà museale odierna di Marsala

Queste ad oggi le strutture museali locali:

  • Museo degli Arazzi;
  • Museo Civico con annessa sezione garibaldina;
  • Museo archeologico - Baglio Anselmi;
  • Pinacoteca civica presso l'Ente Mostra di Pittura Contemporanea "Città di Marsala";
  • Museo della civiltà contadina: Baglio Biesina;
  • Enomuseum

Il Museo degli Arazzi compete alla Diocesi di Mazara del Vallo ed è, per volontà testamentaria, ospitato all'interno di locali appartenenti all'Amministrazione della Curia.
Inaugurato nel Dicembre del 1984, il museo espone otto arazzi fiamminghi di ottima fattura del XVI secolo che Monsignor Antonio Lombardo nel 1589 donò alla Chiesa Madre della città.

Il Museo Civico e la relativa sezione garibaldina, entrambi di competenza del Comune, sono ospitati all'interno del Complesso Monumentale di San Pietro. Al piano terra del convento sono presenti quattro sale che raccolgono materiali di diversa provenienza, archeologica e folclorica assemblati, oggi, senza un rigoroso indirizzo museologico.
La sezione garibaldina presenta cimeli storici, divise e documenti raccolti in memoria degli eventi risorgimentali accaduti in città.

Il Museo Archeologico Baglio Anselmi, è noto, prioritariamente, per il relitto della nave punica in esso custodito, ritrovato nel 1971 nel tratto di mare a largo dell'Isola Lunga, all'imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala.

Baglio Anselmi è museo regionale e la sua manutenzione e funzionamento dipendono dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani.

Il Complesso del Carmine - convento e chiesa - sede di rappresentanza del Comune, ospita, quale sede provvisoria, la Pinacoteca Civica Francesco Pizzo di Marsala. La pinacoteca, inaugurata nel 1988, conferita in uso all'Ente Mostra di Pittura Contemporanea "Città di Marsala", conta oggi oltre circa settecentocinquanta opere di artisti di fama nazionale e internazionale di diverso livello qualitativo.

Ultimi spazi espositivi presenti nel territorio di Marsala sono il Baglio Biesina e l'Enomuseum, a conduzione privata. L'Enomuseum ha allestito all'interno di un'azienda agricola una ricostruzione di ambienti contadini; Baglio Biesina, espone, invece, una raccolta di materiale utilizzato nel ciclo produttivo del vino, dagli attrezzi agricoli agli arnesi per costruire le botti.

L'offerta espositiva, sembra, dunque, dalla documentazione presa in esame, piuttosto varia e tematicamente articolata, seppure poco indirizzata ad un rapporto dialettico con l'utenza.

Questi musei contano un numero medio-basso di frequentatori ad eccezione del Baglio Anselmi, meta privilegiata di scolaresche e gruppi turistici, pochissimo frequentata, però, dai residenti.

Manca sostanzialmente in città ancora oggi un luogo-testimonianza complessivo del grosso patrimonio culturale della comunità, così come è emerso dal profilo storico e sociale di Marsala, adeguatamente rappresentato destinato al rafforzamento dell'identità locale.

La risposta a questa assenza potrebbe essere costituita dalla progettazione di un museo della città: un network culturale, idoneo a ottimizzare le risorse professionali ed economiche già capitalizzate e avviare un laboratorio di ricerca, conoscenza e tutela dei contenuti sociali, storici, monumentali, materiali e immateriali del distretto da convertire in dialogo con l'utenza.

Interpretare l'identità territoriale di una comunità comporta inevitabilmente leggerne la dimensione in oscillazione fra la propria fenomenologia storica, saperi collettivi e particolari, monumentalità e cultura materiale, aspirazione al centralismo e all'autonomismo al contempo e impone una rilettura dinamica, costante e flessibile del territorio e non una cristallizzazione degli spazi della città, una sua musealizzazione.

«Su un tessuto monumentale come il nostro, direbbe Salvatore Settis, è doveroso costruire un sistema di relazioni, a cominciare dalla ricerca sul campo e dalla necessaria, capillare informazione ai cittadini, che faccia risorgere nelle coscienze la consapevolezza della nostra storia e valori simbolici ad essa collegati »1. Tutto ciò dovrebbe avvenire attraverso la riflessione collettiva che:

  1. Marsala non è documentata oggi quale organismo civico nel tempo: sussiste una contestualizzazione archeologica museografica all'interno del Baglio Anselmi ma null'altro che consenta una lettura scientifica del territorio sotto il profilo topografico e sociale;
  2. il patrimonio architettonico di Marsala è sottoposto alla tirannia dell'usura ed è pochissimo documentato; la città e il suo territorio sono costantemente in mutazione sotto il profilo urbanistico: la loro identità è pertanto messa in discussione e necessita di punti di riferimento formali e contenutistici dialettici;
  3. il contesto naturalistico e la morfologia territoriale non sono documentati in chiave didascalica e divulgativa in alcun contesto pubblico presente nella città;
  4. nessun museo della città prevede allo stato attuale momenti d'integrazione e scambio fra cittadini e istituzioni, al di fuori della pinacoteca, attraverso l'attività promossa dall'Ente Mostra;
  5. è proficuo riflettere sulla necessità di salvaguardare anche l'eredità culturale rurale, cioè la diversità del patrimonio identificativo locale deperibile, e promuovere l'articolazione esponenziale dell'area territoriale, nella sua identità di regione periferica d'Europa.


NOTE

1 Settis S., Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto, Milano, Electa, 2005.
ID., Ma il museo ha un futuro ?, in: "Repubblica", 30 giugno 2006.





Marsala, Musei Civici

Fig. 1
Marsala, Musei civici

Fotografia cortesia autore

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