Nel quartiere Flaminio, nuovo
polo di architettura moderna a Roma, in uno dei prestigiosi palazzi di inizio
‘900, l’architetto Lorenzo Pagnini progetta la ristrutturazione degli interni
di un appartamento, riqualificandone l’aspetto in modo nuovo e più funzionale.
L’appartamento, di 70mq.,
affacciato sul cortile interno dell’edificio, presentava una planimetria
regolare (fig. 2), con una disposizione di ambienti scandita dal percorso del lungo corridoio che portava alla zona notte,
composta da 2 camere da letto, passando davanti all’unico bagno e alla cucina,
e ad un soggiorno nel volume separato. Gli elementi d’arredo erano molto
semplici e datati; anche le porte e i rivestimenti dei vari ambienti
ricordavano lo stile “anni ‘50” ormai, per quel contesto, da cambiare.
Il nuovo aspetto che l’arch.
Pagnini dà all’appartamento è studiato anche con la committenza, una coppia
giovane, con esigenze di ospitalità e funzionalità (fig. 3).
Si studia quindi un nuovo
impianto planimetrico, caratterizzato dal grande volume che definisce la zona
giorno e la zona notte e dalla parte in aggetto, ex soggiorno, detta “Jolly”,
destinata a diventare stanza studio/guardaroba.
Lorenzo Pagnini ha voluto dare al
“nuovo” appartamento una “nuova e moderna volumetria incastonata in una
preesistente soluzione” (figg. 4 e 5).
Entrando dall’ingresso
caratterizzato dal piccolo ambiente ribassato, si passa in quello che è il vero
e proprio cuore della casa, il soggiorno.
Quello che risalta in tutto
l’appartamento è il colore che l’architetto ha voluto dare all’intero progetto:
il Bianco.
«Il Bianco è il colore su cui la
committenza potrà sbizzarrirsi nel personalizzare il progetto» dice l’arch.
Pagnini, «è quindi un’opportunità di arredare». «Io dò l’idea di base –
aggiunge – ma con la possibilità poi di modificare l’ambiente». Il minimalismo,
quindi, è estremo ma con una forte potenzialità di personalizzazione. Il Bianco
diventa la base su cui porre la propria fantasia.
Questo tema è anche sottolineato
dalla scelta dei rivestimenti delle pareti opposte alle finestre, in gres chiaro,
opaco, materico.
La caratteristica di questo
progetto è la scansione degli ambienti sottolineata dalla differente quota dei
soffitti. L’architetto ha voluto sottolineare le zone del soggiorno con diverse
altezze di soffitto. Entrando, infatti, si ha la percezione di un ambiente che
va a mano a mano aprendosi verso la parte del divano, sul fondo; un cono visivo
che aiuta la prospettiva.
Stesso linguaggio si trova nella stanza
“jolly”e nella camera da letto (fig. 6)
Anche qui la parete in gres opaco
chiaro dà all’ambiente un senso di materalità e spezza il bianco evanescente
riflesso sulle pareti intonacate.
L’illuminazione è studiata in
modo da conferire un aspetto etereo, bianco, quasi futuristico a tutto
l’appartamento (fig. 7).
Per esaltare questo linguaggio, l’architetto
ha utilizzato dei pannelli di membrana plastica per coprire le luci; questa
soluzione aumenta l’idea di evanescenza anche perché non crea ombra evidente.
I termo-arredi sono stati scelti
di forma grande e rettangolare per dare continuità alla sagoma del pannello
illuminante e spezzare la linea continua data dai pannelli di rivestimento in
gres sulle pareti.
Opposto alla tematica evanescente,
ma senza volersene distaccare, è il tema che l’architetto ha voluto dare ai
bagni. Li definisce “grotte artificiali”, tecnologia moderna anche nelle rubinetterie e materiali (figg. 8, 9 e 10).
Le due stanze da bagno si
differenziano del tutto dal resto della casa, e offrono, con il loro color
tabacco, una zona di completa intimità e relax. Le textures dei rivestimenti giocano su forme geometriche di diverse
dimensioni che variano a seconda delle pareti d’appoggio: pannelli in gres da
60 x 60 sui pavimenti a tessere di mosaico 2 x 2 nelle pareti.
L’illuminazione invece è in perfetta
continuità con quella della zona giorno e letto. Il pannello crea la luce diffusa
anche in questi ambienti molto scuri.
La quantità di luce che viene
riflessa sulle pareti dell’intero appartamento, la scelta dei materiali e la
loro giusta apposizione danno a questo ambiente la luce che per la sua
esposizione interna al palazzo non avrebbe. Gli arredi scelti, in forme e
soluzioni, continuano il linguaggio di modernità e minimalismo che l’architetto
Lorenzo Pagnini ha voluto sottolineare, dal disegno alla realizzazione.
LA SCHEDA DEL PROGETTO
PROGETTISTA
Arch. Lorenzo PAGNINI
INDIRIZZO
Via Flaminia, 287, Roma
COMMITTENTE
ISABELLA DE PAOLA
IMPRESA ESECUTRICE
COOPERATIVA NEW HOUSE
FOTOGRAFIA
FEDERICO ZAZA
IMPORTO LAVORI
120.000 euro
REALIZZAZIONE
MAGGIO 2011
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