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Lo Spirito del BTA - Bollettino Telematico dell'Arte
Stefano Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 20 Novembre 2025, n. 990
https://www.bta.it/txt/a0/09/bta00990.html
Articolo presentato in data 16 Novembre, accettato in data 20 Novembre 2025 e pubblicato in data 20 Novembre 2025
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Abstract

In questo articolo viene presentato Lo Spirito del BTA – Bollettino Telematico dell'Arte evidenziando come, una volta ottenuto un “corpo”, sia stato necessario e spontaneo creare anche un'“anima” informatica che rendesse “vivo” e “senziente” il “corpo” stesso.

Vengono ricapitolate le tappe salienti della nascita della informatica-telematica libera: K. Thompson e D. Ritchie con UNIX negli USA dal 1969, R. Stallman con GNU negli USA dal 1984, Linus Torvalds con Linux in Finlandia dal 1991.

Il BTA nasce nell'ottobre del 1994, 3 anni dopo la nascita del SO Linux.

Viene presentato il concetto di “Open source” e si illustra la formula del copyleft/copyright implementata dal BTA fin dalla sua fondazione e poi successivamente adottata dai gruppi di ricerca sull'“Open source”.

Lo Spirito del BTA che ne emerge, è quello di applicare la filosofia “Open source” in ambito scientifico storico artistico, fornendo, a studiosi nonché a studenti e studentesse, fin dal primo anno accademico, gli strumenti per accedere gratuitamente a pubblicazioni di alto livello e per offrire contributi.

In questo articolo viene presentato Lo Spirito del BTA – Bollettino Telematico dell'Arte evidenziando come, una volta ottenuto un “corpo” 1, fosse stato necessario e spontaneo creare anche un'“anima” informatica che rendesse “vivo” e “senziente” il “corpo” stesso.

Come noto, la caratteristica principale della telematica è di operare da remoto, mettendo in comunicazione utenti collocati in posti lontani fra di loro, per consentire uno scambio di informazioni che una volta erano solo testuali e allo stato attuale della tecnologia sono anche audiovisive.

La condivisione di informazioni proprie o altrui pone subito il problema della tutela e del rispetto del copyright che si complica quando diventa un affare internazionale che opera in ambiente multilinguistico.

Con queste caratteristiche fu creato il sistema operativo UNIX negli USA nei laboratori della Bell Labs (AT&T), da Ken Thompson e Dennis Ritchie, a partire dal 1969 che sono stati dunque dei precursori. Il primo sistema fu scritto su un computer Digital Equipment Corporation PDP-7. Dennis Ritchie riscrisse gran parte del sistema in linguaggio C, un'operazione che ne permise una maggiore portabilità e flessibilità 2. UNIX, come noto, opera in ambito universitario permettendo il multitasking ed un elevato livello di sicurezza di rete, usabile anche in caso di guerra nucleare globale. UNIX non è mai stato completamente gratuito, ma il suo codice sorgente è stato reso liberamente disponibile per le università e i centri di ricerca, portando alla nascita di molte versioni gratuite, come quelle della famiglia BSD e «GNU (acronimo ricorsivo di "GNU's Not Unix") [che] è un sistema operativo Unix-like, ideato nel 1984 da Richard Stallman e promosso dalla Free Software Foundation, allo scopo di ottenere un sistema operativo completo utilizzando esclusivamente software libero: l'obiettivo era rifare un sistema operativo libero ma che non fosse più quello di prima, che rispondesse alle idee originarie, che avesse le stesse proprietà del sistema Unix, ma che fosse allo stesso tempo diverso […] L'ideatore di GNU è Richard Stallman, che cominciò la sua carriera al MIT nel 1971, lavorando in un laboratorio di intelligenza artificiale, i cui membri erano già abituati a scambiare liberamente codice e programmi in un periodo in cui il software, usato in modo molto simile all'attuale software libero (senza però nessuna regola scritta che ne sancisse le modalità d'uso, cioè senza nessuna licenza), veniva utilizzato da molte compagnie private e i programmatori non erano quasi mai soggetti ad un accordo di non divulgazione. […] Verso la fine del 1983 Richard Stallman lasciò il suo lavoro al MIT, pur continuando ad utilizzare le attrezzature del laboratorio, e cominciò a sviluppare, nei primi mesi del 1984, un nuovo sistema operativo compatibile con Unix, che permettesse a chiunque di vedere il codice, di modificarlo, di eseguirlo, di condividerlo con gli altri liberamente e di passare facilmente ad esso (da qui appunto l'acronimo ricorsivo "GNU's Not Unix"). L'annuncio originale (27 settembre 1983) fu seguito dal rilascio della prima versione del Manifesto GNU. Lo sviluppo del sistema iniziò nel 1984» 3. Quindi gli USA riuscirono ad introdurre il concetto e anche la pratica economica del copyleft.

Il passo successivo fu la nascita di Linux che fu creato dall'informatico finlandese Linus Torvalds 4

«Linus Torvalds è stato l'iniziatore dello sviluppo del kernel [il “cuore” del sistema operativo] Linux, di cui è pure ispiratore del nome. Il sistema operativo completo GNU/Linux, ottenuto unendo il kernel Linux con il sistema operativo GNU, creato da Richard Matthew Stallman a fine anni 1980, è entrato nella storia dell'informatica come valida alternativa ai sistemi operativi non liberi (come ad esempio Microsoft Windows, MacOS, Unix); a differenza di questi ultimi sistemi, infatti, il kernel Linux è software libero coperto dalla licenza GNU GPLv2» 5.

«Linux è un kernel, creato nel 1991 da Linus Torvalds e derivato da UNIX, distribuito sotto licenza di software libero GNU GPLv2 (anziché software proprietario), comprendente anche diversi firmware sotto licenze non-libere. Utilizzato spesso congiuntamente al sistema operativo GNU, ideato da Richard Stallman, ha dato vita alla famiglia di sistema operativo Linux, diffusi nelle varie distribuzioni (l'accesso diretto al kernel da parte dell'utente/amministratore in modalità user mode/kernel mode si ha attraverso la cosiddetta Linux console). L'attività di sviluppo, promossa dalla Linux Foundation, ha portato ad una standardizzazione nota come Linux Standard Base, mentre un tentativo di implementazione di un kernel completamente libero è rappresentata da Linux-libre» 6.

Dunque, ricapitolando ecco le tappe salienti della nascita della informatica-telematica libera: Ken Thompson e Dennis Ritchie con UNIX negli USA dal 1969, Richard Stallman con GNU negli USA dal 1984, Linus Torvalds con Linux in Finlandia dal 1991.

Per quanto riguarda il BTA – Bollettino Telematico dell'Arte, nacque nell'ottobre del 1994 tenendo in debito conto le precedenti esperienze e modalità di lavoro dei summenzionati padri fondatori. Il BTA nacque infatti come un contenitore “open” cioè “aperto” di informazioni che fossero da condividere (“sharing” in inglese) senza dover pagare diritti d'autore qualora il riuso da parte di terzi non fosse commerciale, ma garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti degli autori e delle autrici quando il riuso da parte di terzi fosse motivato da scopi commerciali a fine di lucro.

Quindi una ben dosata “miscela” di copyleft e copyright.

La prima formula del copyright dei materiali pubblicati dal BTA – Bollettino Telematico dell'Arte fu infatti:


i testi sono (C) dei rispettivi autori, ma ne è espressamente consentita la

distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i

mezzi: posta elettronica, pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm da

fotocopia o pubblicazione, purché non a fini di lucro e sempre comunque citando

le fonti e i rispettivi autori: nome BBS con indirizzo Fidonet, Logo:

"Bollettino telematico dell'Arte", nome file/s e autore/i o curatore/i.


La formula del copyright attuale (16 novembre 2025) è adesso:


I testi sono (C) dei rispettivi autori, ma ne è espressamente consentita la distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i mezzi: posta elettronica, pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm da fotocopia o pubblicazione, purché non a fini di lucro e sempre comunque citando le fonti e i rispettivi autori, indicando:

  • indirizzo sito WWW o nome BBS con indirizzo Fidonet.

  • Logo: " BTA - Bollettino Telematico dell'Arte ".

  • nome file/s.

  • e autore/i o curatore/i.

  • data di pubblicazione completa di giorno, mese ed anno.

  • collegamento ipertestuale, cioè link attivo verso l'articolo

Le immagini non possono essere riprodotte indipendentemente dagli articoli.

Ulteriori informazioni, anche in merito al copyright, sono contenute nella sezione <META> di ogni singolo file.


Il BTA fu registrato da me e Cristiana Carletti presso il Tribunale di Roma l'11 luglio 2000 con il n. 300/2000 come periodico plurisettimanale e grazie a questa formula potevano uscire più articoli al giorno.

Questa la gerenza della suddetta Registrazione:

Titolo:

BTA - Bollettino Telematico dell'Arte

Carattere:

Informativo, scientifico e culturale storico-artistico

Sede:

Via Francesco Ferrara, 8 - 00191 Roma

Proprietario, Editore, Fondatore, Coordinatore e Direttore:

Stefano Colonna

Direttore Responsabile:

Cristiana Carletti

Registrazione

presso il Tribunale di Roma

11 luglio 2000, n. 300/2000

ISSN - International Serial Standard Number:

1127-4883

Per dare protezione legale a tutti gli articoli pubblicati dalla fondazione del BTA nell'ottobre del 1994 fino al giorno 11 luglio 2000, data della Registrazione al Tribunale di Roma ho ripubblicato tutti gli articoli dal numero 1 (Stefano Valeri) al numero 207 (Alessandro Peleggi) con la nuova data dell'11 luglio 2000 e tra parentesi la vecchia data di pubblicazione.

A partire dal giorno 18 luglio 2000 l'articolo di Andrea Bonavoglia Essere ipertestuali fu pubblicato con la prima data successiva a quella di registrazione, vale a dire il 18 luglio 2000, n. 208. Dunque a partire da questo numero 208 incluso dell'anno 2000 fino ad oggi gli articoli sono tutti tutelati giuridicamente dal Tribunale di Roma.

La registrazione del BTA presso il Tribunale di Roma si è resa indispensabile per tutelare la paternità (o maternità in caso di autrici di sesso femminile) del copyright autoriale. L'idea di base era ed è tuttora quella di usare il BTA come strumento per pubblicare rapidamente ed in anteprima lavori di ricerca inedita scientifica che corrono il forte rischio di essere copiati in maniera fraudolenta. Con questa tutela giuridica del Tribunale di Roma autori e autrici anche di altre città d'Italia e dall'Estero si affidarono e si affidano tuttora al BTA per ottenere una cassa di risonanza per le proprie scoperte scientifiche e al tempo stesso vedono tutelati i propri diritti d'autore. Dal momento che l'articolo è datato questa tutela procede a partire dal giorno di pubblicazione.

Per quanto riguarda la gestione generale del BTA, dal momento che questi articoli provenivano generalmente dagli studenti e studentesse universitari e dai docenti dell'allora Istituto di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Università “La Sapienza di Roma” il Direttore Maurizio Calvesi, di cui ero allora assistente volontario, chiese di non ospitare pubblicità a pagamento all'interno della rivista. Questa richiesta, che all'inizio ci sembrò una limitazione, nel corso degli anni si rivelò una scelta fortunata perché il BTA, libero da ogni forma di gestione economica ed amministrativa di natura finanziaria, ricevette un trattamento speciale dai soggetti terzi con cui venne a contatto. In primis Alessandro Bucci, con la sua società di informatica e telematica, offrì Internet gratuitamente e i detentori di diritti d'autore delle immagini cedettero in varie occasioni la possibilità di pubblicare senza pagare royalties.

La formula adottata e pubblicata nella sezione “Amministrazione” / “Informazioni generali” (https://www.bta.it/ammi/info/index.html) è che:

DEPOSITO LEGALE

Dal 29 giugno 2004 Deposito legale volontario sperimentale presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, Italia.

PUBBLICITA'

Il BTA non ha alcuna pubblicità né altro introito economico e si basa esclusivamente su lavoro volontario

APC

Il BTA non chiede il rimborso di alcun costo di lavorazione e pubblicazione articolo (no APC - Article Processing Charge)

La qual cosa rende profondamente diverso il BTA dalle riviste definite “predatorie” che offrono la pubblicazione gratuita dell'articolo ma poi fanno pagare cifre economiche anche elevate per il trattamento editoriale dell'articolo stesso. Dopo un periodo iniziale di mancata informazione oggi le riviste “predatorie” vengono schedate su internet per tutelare gli autori e le autrici degli articoli. Dunque gli autori e le autrici, prima di consegnare un articolo alla rivista telematica fanno il controllo per verificare che questa rivista non sia di natura “predatoria”. Come noto infatti molto spesso i costi della lavorazione delle riviste “predatorie” non sono stabiliti in maniera forfettaria e si rischia, accettando il contratto online di sottomissione dell'articolo alla rivista “predatoria”, di dover poi pagare cifre elevate per la sua pubblicazione finale con la scusa che la lavorazione sia stata più lunga del previsto. Come noto agli esperti del settore chi si rifiuta di pagare viene coinvolto in una causa legale di esito incerto che può avere un ingente costo economico.

Il BTA ha ottenuto dal MIUR il seguente codice rivista CINECA ANCE

E196124

ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca)

In data 20/02/2013 e 18/02/2014 il BTA - Bollettino Telematico dell'Arte è stato inserito nell'elenco delle riviste scientifiche di Area 08 (Ingegneria Civile e Architettura) dell'ANVUR - Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. Iscrizione rinnovata il 01/10/2015, l'8/02/2016, il 7/9/2016, il 12/05/2017, il 31/10/2017, il 31/10/2018, il 12/03/2019, il 22/05/2019, il 19/09/2019, il 06/11/2019, il 07/04/2020, il 11/08/2020, il 09/11/2020, 28/01/2021, il 06/04/2021, il 18/06/2021, il 11/10/2021, il 09/02/2022, il 13/06/2022, il 25/08/2022, il 10/10/2022, il 23/11/2022, il 22/12/2022, il 27/02/2023. il 01/06/2023, il 22/08/2023, il 16/11/2023, il 14/03/2024, il 11/11/2024 con correzioni di opzioni di formattazione il 18/11/2024 e il 15/07/2025

In data 18/02/2014 l'ANVUR ha aggiunto il BTA anche nell'elenco delle riviste scientifiche di Area 10 (Scienze dell'Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche). Iscrizione rinnovata il 01/10/2015, 18/05/2016, 7/9/2016, 12/05/2017, il 31/10/2017, il 31/10/2018, il 12/03/2019, il 22/05/2019, il 19/09/2019, il 06/11/2019, 07/04/2020, il 11/08/2020, il 09/11/2020, 28/01/2021, il 06/04/2021, il 18/06/2021. l'11/10/2021, il 09/02/2022, il 13/06/2022, il 25/08/2022, il 10/10/2022, il 23/11/2022, il 22/12/2022, il 27/02/2023, il 01/06/2023, il 05/09/2023, il 16/11/2023, il 14/03/2024, il 11/11/2024 con correzioni di opzione di formattazione il 18/11/2024 e il 15/07/2025.

La suddetta registrazione da parte dell'ANVUR del BTA in quanto rivista scientifica significa che l'autore o l'autrice dell'articolo del BTA stesso non solo vedono tutelato il proprio articolo, ma che questo, proprio grazie al riconoscimento dell'ANVUR, può essere usato nei concorsi della Pubblica amministrazione italiana in particolare per conseguire l'Idoneità per la procedura di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), una volta ottenuta la quale, può essere chiamato dalle Università che bandiscono i concorsi nel Settore Scientifico Disciplinare di propria competenza.

Quando nell'ottobre del 1994 fondai il BTA, esisteva solo l'ISSN – Internet Standard Serial number 7, in quanto l'ANVUR fu creata successivamente nell'anno 2006, vale a dire sei anni dopo la Registrazione del BTA al Tribunale di Roma come plurisettimanale pubblicato nella rete internet.

Per ottenere dall'ANVUR l'iscrizione del BTA negli elenchi pubblici delle riviste scientifiche, il BTA si è dovuto dotare dei cosiddetti Referees che hanno assicurato la Valutazione anonima degli articoli della rivista in modalità doppia cieca. Vale a dire che il Referee chiamato a dare la propria approvazione e commento sull'articolo sottoposto alla sua valutazione, non conosce il nome dell'autore o autrice dell'articolo stesso e anche l'autore o l'autrice non conoscono il nome del Referee che consegna la valutazione al Direttore. Quindi, i contributi, prima di essere trasmessi ai Referees per la valutazione, sono “anonimizzati”, rimuovendo il nome dell'autore e i dati che possano permetterne l'identificazione. La procedura è applicata in modo da garantire l'anonimato nei vari passaggi. Una volta ottenuta l'approvazione di 2 Referee e la conseguente Accettazione dell'articolo da parte del Direttore, il Referee viene a conoscere il nome dell'autore o dell'autrice, mentre l'autore o l'autrice non sapranno mai il nome dei loro 2 Referee valutatori. L'Elenco dei Referees del BTA abilitati viene pubblicato nel sito web della rivista ed aggiornato ogni anno e ad ogni modifica dello stesso. I primi Referees sono stati nominati in data 06 Aprile 2012 e l'iscrizione del BTA negli Elenchi delle Riviste scientifiche di Area 8 (Ingegneria Civile e Architettura) è avvenuta per la prima volta in data 20 Febbraio 2013 quindi un anno dopo. L'iscrizione del BTA negli Elenchi delle Riviste scientifiche di Area 10 (Scienze dell'Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) è invece avvenuta in data 18 febbraio 2014.

Con questo riconoscimento un architetto, un ingegnere, uno Storico dell'Arte, un Letterato, un filosofo e anche un archeologo, possono tutti pubblicare un articolo relativo alla propria materia e, una volta pubblicato, presentare il PDF dell'articolo nei concorsi della Pubblica amministrazione italiana.

Quindi la suddetta iscrizione permette il riconoscimento del BTA come rivista scientifica di classe “B”.

Alcuni anni fa ho richiesto anche il riconoscimento di rivista scientifica di classe “A” che dà diritto ad accedere ad una delle tre cosiddette “mediane” dei concorsi dell'ASN, ma questo riconoscimento è stato rifiutato perché la rivista telematica BTA è stata considerata “irregolare”, in quanto ci sono stati mesi in cui non sono stati pubblicati articoli. In alternativa poteva essere richiesta al Tribunale di Roma la modifica della Registrazione da “plurisettimanale” a “semestrale” o “quadrimestrale”, ma in questo modo la rivista sarebbe stata vincolata alle scansioni temporali dichiarate al momento della registrazione. Quindi sarebbe stata preclusa la possibilità, strategica, di pubblicare un qualsiasi numero di articoli nello stesso giorno.

Credo che il BTA come si è trasformato fino ad oggi sia un ottimo compromesso tra le già citate esigenze di dare “voce” ai giovani e meno giovani autori e autrici e al tempo stesso tutelarne i diritti di autore.

Per rendere il più possibile chiaro il processo di scrittura necessario per accedere agli standard del BTA – Bollettino Telematico dell'Arte, insieme ai Redattori e ai Referees che le hanno votate, è stato redatto il Regolamento della rivista nelle forme delle FAQ – Frequently Asked Questions (Risposte alle domande comuni) che attualmente è arrivata alla versione del 2 novembre 2024. Ho anche specificato quali sono i passi da compiere PRIMA di spedire l'articolo una volta terminata la scrittura dello stesso.

Talvolta gli articoli del BTA dal formato digitale vengono trasposti su carta in eleganti pubblicazioni curate da qualificati editori romani che operano in ambito accademico, come Gangemi, Bulzoni e Campisano.

Gangemi ha pubblicato nel 2007 su carta patinata con foto in bianco e nero e a colori il libro sulla Galleria dei Carracci in Palazzo Farnese a Roma 8 uscito nel 2004 senza immagini nel BTA 9. Bulzoni ha pubblicato su carta patinata, anche questa volta con foto in bianco e nero e a colori, il libro Icoxilopoli 2. Iconografia delle xilografie del Polifilo nel 2020 10 e Campisano Editore ha pubblicato, in una splendida edizione in carta patinata e foto in alta risoluzione in bianco e nero, Architettura e Museologia Liquida nel 2022 11.

In particolare, la possibilità di anticipare su Internet la pubblicazione degli articoli ha permesso una migliore gestione dello sharing delle informazioni contenute negli stessi e così con Architettura e Museologia liquida è stato possibile pubblicare un primo studio organico complessivo in questo campo fino ad allora inesplorato, successivamente all'invenzione della felice “etichetta” di architettura liquida di Marcos Novak 12. In seguito, sulla scia della pubblicazione di questi articoli del BTA e del libro a stampa edito da Campisano, sono usciti altri studi sull'argomento.

E poi va ricordato per i più giovani, che non erano nemmeno nati a quella data, che il BTA è stato nell'ottobre del 1994 la prima rivista telematica di Arte italiana. Tutte le altre riviste telematiche di Arte italiane sono infatti nate successivamente all'ottobre 1994.

Ovviamente devo ringraziare Bo Arnklit che era il SysOp di McLink.it che mi fece assegnare la email MC6575@mclink.it che conservo ed utilizzo ancora oggi nel 2025, poi Logan Bentley dell'Ufficio Stampa di Mc Microcomputer, la rivista cartacea che usciva in edicola ed era collegata a Mclink.it. Logan Bentley infatti, nell'ultima notte di Capodanno del 1994, organizzò il primo collegamento telematico del BTA presso la Galleria d'Arte di Valentina Moncada a Via Margutta in Roma. Laura D'Andria e Andreina Saint Amour di Chanaz che fornì il testo per il numero speciale del BTA dedicato all'evento del Capodanno in Cyberspace (First Night in Rome) della già citata Logan Bentley. Maria Filippone Colonna scrisse il 30 Dicembre 1994 il Manifesto programmatico “Arte e comunicazione creativa” definito più brevemente “Manifesto Permanente su Arte e Comunicazione”. Il Manifesto si strutturava in un APPELLO per la scrittura di un “Manifesto permanente su Arte e Comunicazione”, le ISTRUZIONI PER L'USO, la BASE il primo nucleo del Manifesto in cui sono esposte le Tesi dei promotori), le DOMANDE, l'INDICE (i contributi tra i quali Francesco del Drago, articolo n. 72 da Parigi e Francesco Di Palo, articolo n. 106), i LINKS.

Poi va ricordato l'Evento speciale del 17 maggio 1995 vale a dire il “Workshop Arte on-line” nell'Aula Magna dell'Università della Tuscia a Viterbo che segnò il primo ingresso del BTA – Bollettino Telematico dell'Arte in un Web server dell'Università pubblica italiana.

Serena Colonna disegnò il logo del BTA ispirandosi ad una grafica dell'artista futurista Fortunato Depero attualmente conservata a Rovereto.

Enrico Cattaneo collaboratore del BTA curò la Redazione delle pagine Web del primo sito Internet del BTA presentato al Workshop Arte on line all'Università della Tuscia il 17-05-1995.

Io curai il progetto generale del primo sito Internet del BTA presentato al “Workshop Arte on line” all'Università della Tuscia il 17-05-1995.

Gianni Fallacara & Francesco Scura curarono di Arte on-line, in particolare, il logo a colori, la locandina del Workshop e il pieghevole del Workshop.

Un ringraziamento speciale va alla Prof.ssa Simonetta Lux che accettò di iscriversi al BTA e ci fece invitare dall'Università della Tuscia presso cui a quella data era docente quale Professoressa Ordinaria di Storia dell'Arte Contemporanea prima di ritornare in Sapienza. Nella sessione di “Introduzione” Simonetta Lux presentò un contributo intitolato Le reti dell'arte contemporanea, pubblicato in rete Internet nel BTA con il numero 83. Roberto Menin, Ricercatore di Lingua e Letteratura Tedesca presso l'Università della Tuscia, presentò un contributo intitolato Per un tessuto connettivo, che fu pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 84 e io presentai un contributo intitolato Arte on line: un network inter-universitario storico-artistico, pubblicato in rete Internet sempre nel BTA con il n. 85.

Nella sessione “Arte e Reti, World Wide Web, Editoria Elettronica” Stefano Lariccia, Responsabile World Wide Web Università "La Sapienza" presentò un contributo su L'arte di interconnettere i luoghi d'arte, pubblicato nel BTA in rete Internet con il n. 86, Enrico Cattaneo collaboratore del BTA presentò un contributo su Il World Wide Web del "Bollettino Telematico dell'Arte", pubblicato nel BTA in rete Internet con il n. 87, Augusto Pieroni, Segretario Generale dell'Associazione Culturale "L.H.O.O.K.", presentò un contributo su L'Associazione Culturale L.H.O.O.K., pubblicato nel BTA in rete Internet con il n. 88, Veronica Briganti, Gianni Fallacara e Francesco Scura, collaboratori del BTA, presentarono un contributo su Il pubblico, gli artisti: "Bla Bla Blart", pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 89,

Il Ricercatore universitario Gino Roncaglia, Vice-presidente dell'Associazione Culturale senza fini di lucro “Liber Liber” presentò un contributo intitolato Per una biblioteca elettronica: "Il Progetto Manuzio", pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 90.

Nella Sessione “Telematica e Tutela” Alfredo Barbagallo, Consigliere Regionale dell'Associazione Culturale senza fini di lucro “Italia Nostra”, presentò un contributo intitolato La collaborazione tra "Italia Nostra" e il "Bollettino Telematico dell'Arte", pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 91, Viviana Normando, collaboratrice del BTA, presentò un contributo intitolato Prospettiva Genius Loci, pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 92, Rosanna Scippacercola, collaboratrice del BTA, presentò un contributo intitolato L'Informatica al servizio della Tutela dell'Arte, pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 93.

Nella Sessione “Banche Dati di Archeologia” Stefano Del Lungo, collaboratore del BTA, presentò un contributo intitolato Prospettive e ricerche dell'area archeologia: "Progetto Calliope", pubblicato in rete Internet nel BTA col n. 94

Infine nell'ultima Sessione su “Ricerche in corso dell'Istituto di Storia dell'Arte - "La Sapienza" la Elisa Debenedetti, Professoressa Ordinaria di Storia dell'Arte Moderna, presentò un contributo intitolato L'edilizia minore del Settecento romano nel BTA, pubblicato in rete Internet nel BTA con il n. 95.

Nel 1996, grazie al professor Francesco Pitocco, Professore Ordinario di Storia Moderna nell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, tutti gli articoli HTML e PDF del BTA vennero pubblicati nel Web server dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in una sub-directory riservata al BTA.

Successivamente decisi di dare una veste grafica più moderna al BTA e riscrissi tutto il codice HTML 3.0 della rivista creando anche una grafica apposita con bottoni e maschere inedite e il giorno di Natale 25 Dicembre 1998 pubblicai la rinnovata versione del BTA. Alessandro Bucci ci aveva infatti fornito un server esterno all'Università e, cosa rara per quella data, proprio un Web server di classe “.it”, cioè un dominio Internet di primo livello, vale a dire: www.bta.it e aveva fornito degli script che gestivano la funzione di ricerca e l'immissione dei dati da parte degli Uffici Stampa nazionali ed internazionali. La novità più evidente era la presenza di un “Frontespizio elettronico” a colori composto da 6 riquadri, di cui 3 grandi superiori con autore, titolo e fotografia quadrata di 180 pixel per lato e 3 inferiori senza fotografia con il nome dell'autore e il titolo abbreviato dell'articolo.

Dall'ingresso in Internet con un Web server “it” di primo livello il 25 Dicembre 1998 inizia l'avventura Internet autonoma del BTA perché in Sapienza la pubblicazione era piuttosto macchinosa e io dovevo pubblicare ogni singolo elemento del BTA tramite FTP e poi rendere accessibile il file in lettura pubblica tramite la modifica dei suoi attributi in ambiente UNIX. Quindi pubblicare un articolo era molto faticoso e richiedeva molto tempo. Invece con il nuovo Web server del BTA di primo livello “it” potevo usare, come faccio tuttora, un semplice client FTP che presenta una GUI grafica a due pannelli: a sinistra c'è la struttura del BTA di origine su disco fisso locale e a destra c'è la struttura del BTA di destinazione remota sul Web server ed è sufficiente “trascinare” i file con il mouse da sinistra a destra per pubblicarli. Si possono trascinare singoli file, ma anche intere directory con la relativa struttura di subdirectory quando necessario. Per ridurre lo spazio di occupazione su disco nel Web server e dunque anche la velocità di upload e download dei file di immagine, sono stati usati dei file JPG compressi all'80% e le dimensioni in pixel 1920 x 1080 pixel di altezza che corrisponde alla qualità dei moderni televisori in alta definizione di primo livello. Ho usato i client FTP denominati WinFTP in ambiente Windows e, in ambiente Linux, FileZilla. Adesso uso FileZilla anche per l'ambiente Windows.

Per finire, vorrei sottolineare che nessuno strumento informatico e/o telematico può sostituirsi alla creatività dell'essere umano, però, al tempo stesso, è bene ricordare che questi semplici o meno semplici strumenti possono essere adattati alle esigenze dell'essere umano solo quando gli autori e le autrici degli articoli conoscano tutte le quasi infinite potenzialità degli strumenti stessi.

Con questo spirito in Sapienza Università di Roma è stato attivato, a partire dall'a.a. 2017-2018, un modulo Triennale intitolato “Robotica Museale” 13 che adesso è arrivato alla nona edizione e che fornisce agli studenti e alle studentesse i rudimenti dell'Informatica Storico-Artistica e della Telematica. Tale Modulo universitario e il relativo progetto di ricerca sono dedicati alla memoria del Prof. Corrado Maltese che aveva la cattedra di Storia dell'Arte Moderna in Sapienza. Egli inventò la Sematometria che è una Semiologia in chiave numerico-matematica per misurare l'emissione luminosa dei dipinti di Michelangelo Merisi da Caravaggio 14. In particolare in data 14 Giugno 2016 è stato attivato il Progetto di Ricerca “CaRoGuiMus9 – Cane Robotico Guida Museale per Bambini ed Adulti non vedenti” Progetto filantropico di classe “open” dedicato sempre alla memoria del Prof. Corrado Maltese 15.

Devo ringraziare la compianta Nadia Scardeoni Palumbo, collaboratrice del BTA, che mi fece conoscere a suo tempo l'opera dell'intellettuale francese Serge Latouche che con i suoi studi sulla così da lui chiamata “Decrescita serena” ha teorizzato un modello filosofico di approccio all'ecosistema del globo terrestre che io ho considerato affine al «Raspberry Pi [che] è un computer a scheda singola (SBC) [Single Board Computer] sviluppato nel Regno Unito dalla Raspberry Pi Foundation in associazione con Broadcom. La presentazione al pubblico è avvenuta il 29 febbraio 2012» 16 tale SBC è nato nel centro di ricerca di Cambridge (UK) La Raspberry Pi Foundation ha infatti sede a Cambridge, nel Regno Unito. L'indirizzo specifico è 37 Hills Road, Cambridge, Inghilterra, CB2 1NT 17. Gli ingegneri della Raspberry Pi Foundation sono riusciti ad ottimizzare talmente tanto le istruzioni software da riuscire a far funzionare in architettura ARM (la stessa dei telefonini) un sistema operativo di classe Debian dedicato con appena mezzo GIGA di RAM e il cui costo nella versione Zero è di solo 5 dollari statunitensi.

Gli ingegneri e i programmatori di Windows invece alimentano il ricambio del parco computer dichiarando obsoleti i computer che non riescono a gestire il SO Windows sempre più avido di risorse hardware perché incapace di gestire l'hardware in modo efficiente. Praticamente gli ingegneri Windows, invece di ottimizzare Windows stesso, chiedono ai produttori di PC di tutto il mondo di dotare i PC stessi di una sempre più grande quantità di RAM e di dischi rigidi sempre più capienti.

Insomma, appare evidente che la filosofia che sta alla base del Raspberry Pi Zero (il più semplice ed economico dei Raspberry immesso sul mercato) corrispondesse al criterio di “Decrescita serena” di Serge Latouche, mentre, all'opposto la SBC Italo-aretino-statunitense UDOO corrisponde al modello opposto di macchina con le risorse massime disponibili e con un costo di vendita al pubblico molto più elevato.

Usando i sistemi Linux o Debian sia Intel sia ARM lo studente o la studentessa si trova in mano un software perfettamente funzionante senza dover pagare nulla. Purtroppo gli studenti del modulo “Robotica Museale” non usano quasi mai Linux ma solo Windows o Macintosh.

Il BTA dovrebbe essere uno strumento di libero accesso, proprio come Linux, infatti è noto che oggi gli studenti devono acquistare la licenza di scaricare il PDF di un articolo scientifico dalle grandi case editrici accademiche del nord Europa che gestiscono questo servizio a pagamento. Il BTA invece permette una distribuzione assolutamente gratuita dei suoi articoli nel suo Web server senza alcuna registrazione e anche nei Repository gratuiti Academia.edu e ResearchGate.net

Grazie al carissimo Alessandro Bucci e a tutti i collaboratori oggi 15 Novembre 2025 il BTA – Bollettino Telematico dell'Arte conta 372 collaboratori che si sono iscritti con il nuovo Regolamento senza contare tutti quei vecchi collaboratori che hanno sottoscritto il precedente Regolamento dall'ottobre 1994 fino all'11 luglio 2000, data della Registrazione del BTA al Tribunale di Roma, i Referees sono 19 di cui 13 in possesso del titolo di Dottore di Ricerca e gli articoli sono 989.

Ma siamo sempre al livello di servizio tecnologico invece lo spirito del BTA consiste nel fornire al lettore e quindi anche agli studenti e studentesse, gli strumenti metodologici per comprendere come muoversi nel sempre più complesso mondo dell'Informatica contemporanea.

Lo Stato Italiano ha pagato Ricercatori e Professori Universitari per fare le scoperte che vengono poi pubblicate dai Ricercatori e Professori stessi in Repository esteri a pagamento quindi i nuovi Ricercatori e Professori devono pagare per accedere ai contenuti della Ricerca pagando due volte per la stessa cosa. Evidentemente questo fenomeno anomalo segnalato dai centri di studio sull'”open access” è stato per la prima volta nell'ottobre del 1994 contrastato dal BTA con la sua inedita formula del copyleft/copyright. Oggi, sempre i centri di studio sull'”open access” summenzionati, suggeriscono ai creatori di contenuti accademici l'adozione di politiche di pubblicazione dei contenuti della Ricerca in Repository di libero accesso definiti appunto “Open”.

Lo Spirito del BTA è dunque quello di applicare la filosofia “Open source” in ambito scientifico storico artistico, fornendo, a studiosi nonché a studenti e studentesse, fin dal primo anno accademico, gli strumenti per accedere gratuitamente a pubblicazioni di alto livello e per offrire contributi.

Spero dunque di essere riuscito, insieme a tutti quelli che hanno creduto in questo sublime progetto umanistico-culturale storico-artistico e che ringrazio, a dare il mio personale contributo a questa nobile causa.




NOTE

1 Per il “corpo” del BTA, si veda COLONNA Ste 2025 Genesi BTA.

2 Unix 2025.

3 GNU 2025.

4 Linus Torvalds è un informatico finlandese (Helsinki, 28 dicembre 1969 -) diventato famoso a livello internazionale per avere scritto il sistema operativo Linux.

5 Linus Torvalds 2025.

6 Linux (kernel) 2025.

7 L'ISSN del BTA è 1127-4883.

8 COLONNA Ste 2007 Palazzo Farnese.

9 COLONNA Ste 2004 Palazzo Farnese.

10 Icoxilopoli 2 2020.

11 Architettura e Museologia Liquida 2022.

12 Cfr. NOVAK 1993.

13 Si veda il modulo di “Robotica Museale” nella pagina del docente che lo ha attivato: Stefano Colonna (Sapienza).

14 Si veda COLONNA Ste 2020 Tavolette, cap. 2 – La Sematometria di Corrado Maltes, in cui è spiegato brevemente che cos'è la Sematometria secondo Corrado Maltese.

15 Cfr. COLONNA Ste 2020 Tavolette.

16 Raspberry Pi 2025.

17 Sito internet Raspberry Pi.



 

BIBLIOGRAFIA

Architettura e Museologia Liquida 2022

Architettura e Museologia Liquida, a cura di Alba Matilde CAVALLARI, Stefano COLONNA, Michela RAMADORI, Lisa SIMONETTI, Roma, Campisano Editore, 2022.

COLONNA Ste 2004 Palazzo Farnese

Stefano COLONNA, La galleria dei Carracci in palazzo Farnese a Roma. Eros, Anteros, età dell'oro, in “BTA - Bollettino Telematico dell'Arte”, ISSN 1127-4883, 22 Gennaio 2004, n. 353, http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00353.html

COLONNA Ste 2007 Palazzo Farnese

ID., La galleria dei Carracci in palazzo Farnese a Roma. Eros, Anteros, età dell'oro, Introduzione di Maurizio CALVESI, Roma, Gangemi Editore, 2007.

COLONNA Ste 2020 Tavolette

ID., La genesi delle Tavolette Cromatiche Pseudo-Braille RGB e il Resoconto della prima prova delle Tavolette del Canale Rosso da parte di Non Vedente Zero, in “BTA - Bollettino Telematico dell'Arte”, ISSN 1127-4883, 31 Luglio 2020, n. 899 (con bibliografia precedente) https://www.bta.it/txt/a0/08/bta00899.html

COLONNA Ste 2025 Genesi BTA

ID., La Genesi del BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, in “BTA - Bollettino Telematico dell'Arte”, ISSN 1127-4883, 20 Maggio 2025, n. 981, https://www.bta.it/txt/a0/09/bta00981.html

Icoxilopoli 2 2020

Icoxilopoli 2. Iconografia delle xilografie del Polifilo, a cura di Alessandra Bertuzzi, Elisabetta Caputo, Stefano Colonna, Flavia De Nicola, Francesco De Santis, Alessia Dessì, Roma, Bulzoni Editore, 2020.

NOVAK 1993

Marcos NOVAK, Architetture liquide nel ciberspazio, in Cyber space. Primi passi nella realtà virtuale, a cura di Michael BENEDIKT, Padova, F. Muzzio, 1993, pp. 233-265 (Tit. orig.: Liquid Architectures in Cyberspace, 1991).



SITOGRAFIA

Sito internet Raspberry Pi

ultimo accesso effettuato in data 11/2025, https://www.raspberrypi.com/

Stefano Colonna (Sapienza)

Catalogo dei corsi, © Sapienza Università di Roma, Home > Docenti > Stefano Colonna, ultimo accesso effettuato in data 11/2025,

https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/lecturer/d2933505281612c220710e8f08181b45d29dc38dcb33de53cc2b983c


FONTI SITOGRAFICHE DIVULGATIVE


GNU 2025

GNU. (2 novembre 2025). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 4 novembre 2025, 04:48 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=GNU&oldid=147537029.

Linus Torvalds 2025

Linus Torvalds. (8 ottobre 2025). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 15 novembre 2025, 13:23 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Linus_Torvalds&oldid=147129749.

Linux (kernel) 2025

Linux (kernel). (13 novembre 2025). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 15 novembre 2025, 13:28 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Linux_(kernel)&oldid=147768973.

Raspberry Pi 2025

Raspberry Pi. (4 agosto 2025). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 15 novembre 2025, 19:37 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Raspberry_Pi&oldid=146117550.

Unix 2025

Unix. (18 settembre 2025). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 4 novembre 2025, 05:05 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Unix&oldid=146814674.



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