Con l'esposizione delle acqueforti di Giuseppe Vasi, il Gabinetto
Comunale delle Stampe propone un momento decisamente pregevole
del programma di progressiva divulgazione e valorizzazione del
ricco patrimonio grafico conservato negli ambienti di Palazzo
Braschi, sede della mostra in esame nonché, come noto, del Museo
di Roma che, da tempo purtroppo, nasconde la sua vastissima
raccolta di testimonianze artistiche della Roma medievale e
moderna.
La mostra, il cui carattere didattico è sottolineato dalla
Dott.sa Cavazzi Direttrice del Gabinetto, offre la possibilità
di cogliere una compiuta e suggestiva immagine urbanistica della
Roma del XVIII secolo attraverso un percorso critico nella vasta
opera dell'incisore, che, nato a Corleone nel 1710, dimorò
stabilmente a Roma dal 1736 al 1782, anno della sua morte.
Il profilo biografico delineato nel catalogo da Simonetta Tozzi
individua un artista che a partire dai brillanti inizi
palermitani, seppe acquisire a Roma la stima e la benevolenza di
nobili e potenti protettori, consolidando una fama che dovette
attrarre Giovan Battista Piranesi quando nel 1740, giunto in
città, scelse di trascorrere un periodo presso la bottega
calcografica del Vasi. "Il rapporto con il Piranesi - sostiene la
Tozzi - sicuramente ha ombreggiato tutta la carriera e
l'attività del Vasi al quale probabilmente è stato riservato un
riconoscimento non adeguato proprio in considerazione di questo
confronto".
Un recupero dell'autonoma identità dell'incisore
siciliano è necessario e possibile grazie all'attuale
esposizione di poco più di novanta incisioni, che, corredata
dalla proiezione di una serie di diapositive, consente una
organica visione del corpus dell'autore. In primo piano è
decisamente l'attività di vedutista, nelle tavole che
costituiscono "Le Magnificenze di Roma antica e moderna",
capolavoro cui il Vasi dedicò, seppur non continuativamente,
quattordici anni di lavoro pubblicando il primo libro nel 1747 e
l'ultimo nel 1761, configurandosi nelle sue duecento tavole, come
"il primo corpus organico e completo di vedute di Roma". Di
grande interesse storico e documentario, le immagini si
susseguono offrendoci la rappresentazione vivace e nitida della
città settecentesca resa con particolare attenzione alla più
recente realtà architettonica, nella fedele descrizione di
prospetti civili e religiosi di cui si esalta la monumentalità,
ed urbanistica, nonché con gusto per l'aneddoto, per i brani di
vita quotidiana, che, in specie, si svolgono nei primi piani in
penombra.
È decisamente il volto della Roma contemporanea che il Vasi
ritrae non concedendo che scarsissima attenzione alle
testimonianze del passato, affiancando alle prestigiose
architetture momenti particolarmente suggestivi di vita agreste e
fluviale, costituendo, in definitiva, un repertorio di
informazioni davvero prezioso per il recupero di realtà
urbanistiche scomparse o mutate nonché del costume e della
cultura sia laica che religiosa.
Particolarmente apprezzabile è la padronanza palesata dal Vasi,
della tecnica dell'acquaforte, nell'adottare, con tempi di azione
più o meno prolungati, un mordente meno aggressivo dell'acido
nitrico, che permette di ottenere particolari effetti di
profondità atmosferica e viva morbidezza nei contrasti
chiaroscurali.
Si affianca alle vedute delle "Magnificenze", un secondo gruppo
di acqueforti di maggior formato, relative alle illustrazioni di
apparati effimeri; grandiosi allestimenti, archi trionfali,
catafalchi, maestose e complicatissime "macchine" destinate a
spettacoli pirotecnici, che, realizzati da architetti come il
Fuga e Paolo Posi, celebravano solenni ingressi, esequie o feste
come la cosiddetta "presentazione della Chinea", simbolico
tributo del Re delle Due Sicilie al Papa. Più che mai per tali
apparati, ove l'incisore lavorò su disegni altrui, come
d'altronde per spettacolari cortei o cavalcate cittadine, il Vasi
è prezioso testimone ed interprete del suo tempo.
Giuseppe Vasi incisore 1710 - 1782
30 settembre - 20 novembre 1994
Palazzo Braschi
Comune di Roma Assessorato alla Cultura
Sovraintendenza ai Musei Gallerie Monumenti e Scavi
Gabinetto Comunale delle Stampe
Palazzo Braschi - Piazza S. Pantaleo, 10
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