La Soprintendenza Archeologica di Roma ha organizzato questa
mostra curata da Leila Nistra, avvalendosi di marmi, bronzi,
stucchi e terrecotte che possano chiaramente illustrare le valenze
politiche, sociali e gli aspetti iconografici e culturali delle
due divinità.
Figli di Zeus e Leda secondo la tradizione comune oppure Castore
figlio di Tindaro (quindi mortale) e Polluce figlio di Zeus (e
quindi immortale), i Dioscuri , figure antichissime del mito
greco, ottennero entrambi l'immortalità a prezzo del loro alterno
soggiorno negli Inferi e nel cielo. La duplicità della loro
natura umana e divina li rendeva mediatori fra il mondo degli
uomini e quello degli dei. erano infatti per eccellenza divinità
salvatrici nei pericoli imminenti, benevoli protettori dei
commerci e della fecondità in genere, ed inoltre personificavano
l'amore fraterno, il valore e la virilità.
Originario della Laconia il loro culto, che aveva probabilmente
radici micenee, trovò la sua sede principale a Sparta, da dove si
propagò in Magna Grecia e da qui in Etruria e tra le popolazioni
italiche del Lazio, dove il nucleo di diffusione fu quasi
sicuramente Lavinio. A questa località appartiene un corredo
funerario di guerriero che illustra il rapporto esistente fra i
Dioscuri e la cavalleria; interessantissima è la ricostruzione del
frontone del tempio di Civitella di Chieti, con ben nove figure
policrome in terracotta.
Il culto dei Dioscuri a Roma fu introdottoin seguito al loro
decisivo intervento a favore dei Romani nella battaglia del lago
Regillo (499-496 a.C.), sostenuta contro la coalizione delle città
latine dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo. L'importanza del
culto dei gemelli divini, patroni della cavalleria, ed il valore
simbolico della loro immagine, in età repubblicana, sono
documentati dalla presenza delle loro raffigurazioni a cavallo sui
rovesci dei denari a partire dal III sec. a.C.. Successivamente
l'immagine dei due eroi verrà sfruttata con finalità
politiche, collegato al formarsi della classe aristocratica; qui sono esposte
are rituali insieme ad un rilievo rosso antico,oltre alla
colossale statua del Dioscuro di Baia, con pochissimi resti
dell'antica cromia. Ma un altro aspetto ancora dei Dioscuri si
diffusedurante il I sec. d.C.:il loro rapporto con l'oltretomba,
data la loro vicenda di vita e di morte,qui mostratatramite
l'esposizione di diversi sarcofagi ad arcate, una statua di
fanciullo in alabastro e -per la prima volta-la ricostruzione
dell'ipogeo di Aguzzano, rinvenuto sulla via Tiburtina, con
l'intera decorazione in stucco completamente restaurata.
L'ultima sezione propone invece pannelli fotografici sui Dioscuri
del Campidoglio e sul gruppo dei Dioscuri del Quirinale con i loro
relativi restauri. I Dioscuri del Campidoglio furono scoperti in
frammenti intorno al 1560 nell'area del Ghetto presso il
Lungotevere ed immediatamente identificati come i gemelli divini
da Pirro Ligorio, data la forma a cono dei loro berretti.Furono
destinati ad avere una posizione preminente alla sommità della
scalea di accesso al Campidoglio, nell'ambito del programma di
ristrutturazione della piazza, dove furono poste durante il
pontificato di Sisto V , successivamente ai restauri iniziati nel
1582.
Probabilmente le statue furono realizzate in età antoniniana,
intorno alla metà del II secolo d.C., per il tempio di Castore e
Polluce nel Circo Flaminio,ubicato nella zona del rinvenimento.
L'altro gruppo, quello del Quirinale, fu recuperato nei pressi di
Monte Cavallo; la loro creazione dovrebbe porsi intorno al III
secolo d.C. e si ritiene che le statue fossero poste nell'area
antistanteil Tempio Severiano, i cui resti sorgono nei pressi del
Quirinale, sul luogo degli attuali giardini di Palazzo Colonna.
L'interesse mai sopito per questo gruppo, durante il pontificato
di Sisto V si concretizzò con il restauro di queste sculture (e
con l'integrazione delle parti mancanti) e la loro collocazione ai
lati di una fontana lungo l'asse viario di Porta Pia. Nel 1786,
con Pio VI, il gruppo scultoreo fu posto nel sito attuale, ai
lati dell'obelisco proveniente dal Mausoleo di Augusto.
Altro elemento di interesse fornito dai Dioscuri del Quirinale sta
nella loro iconografia. In questa occasione infatti, essi appaiono
in qualità di domatori di cavalli, secondo uno schema comune ad un
ristretto numero di manufatti, diversamente dai Dioscuri del
Campidoglio, dotati di una positura più serena e tradizionale.
Palazzo Massimo alle Terme ore 10-18; chiuso Lunedì.
Aperta fino al 14.I.1994
Visite guidate Giovedì, Sabato, Domenica, ore 11; 12.30 e 16.
Ingresso libero.
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