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Castores
L'immagine dei Dioscuri a Roma
Roma,
Palazzo Massimo alle Terme
Rosanna Scippacercola
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 16 (22 dicembre 1994)
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La Soprintendenza Archeologica di Roma ha organizzato questa mostra curata da Leila Nistra, avvalendosi di marmi, bronzi, stucchi e terrecotte che possano chiaramente illustrare le valenze politiche, sociali e gli aspetti iconografici e culturali delle due divinità.

Figli di Zeus e Leda secondo la tradizione comune oppure Castore figlio di Tindaro (quindi mortale) e Polluce figlio di Zeus (e quindi immortale), i Dioscuri , figure antichissime del mito greco, ottennero entrambi l'immortalità a prezzo del loro alterno soggiorno negli Inferi e nel cielo. La duplicità della loro natura umana e divina li rendeva mediatori fra il mondo degli uomini e quello degli dei. erano infatti per eccellenza divinità salvatrici nei pericoli imminenti, benevoli protettori dei commerci e della fecondità in genere, ed inoltre personificavano l'amore fraterno, il valore e la virilità.

Originario della Laconia il loro culto, che aveva probabilmente radici micenee, trovò la sua sede principale a Sparta, da dove si propagò in Magna Grecia e da qui in Etruria e tra le popolazioni italiche del Lazio, dove il nucleo di diffusione fu quasi sicuramente Lavinio. A questa località appartiene un corredo funerario di guerriero che illustra il rapporto esistente fra i Dioscuri e la cavalleria; interessantissima è la ricostruzione del frontone del tempio di Civitella di Chieti, con ben nove figure policrome in terracotta.

Il culto dei Dioscuri a Roma fu introdottoin seguito al loro decisivo intervento a favore dei Romani nella battaglia del lago Regillo (499-496 a.C.), sostenuta contro la coalizione delle città latine dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo. L'importanza del culto dei gemelli divini, patroni della cavalleria, ed il valore simbolico della loro immagine, in età repubblicana, sono documentati dalla presenza delle loro raffigurazioni a cavallo sui rovesci dei denari a partire dal III sec. a.C.. Successivamente l'immagine dei due eroi verrà sfruttata con finalità politiche, collegato al formarsi della classe aristocratica; qui sono esposte are rituali insieme ad un rilievo rosso antico,oltre alla colossale statua del Dioscuro di Baia, con pochissimi resti dell'antica cromia. Ma un altro aspetto ancora dei Dioscuri si diffusedurante il I sec. d.C.:il loro rapporto con l'oltretomba, data la loro vicenda di vita e di morte,qui mostratatramite l'esposizione di diversi sarcofagi ad arcate, una statua di fanciullo in alabastro e -per la prima volta-la ricostruzione dell'ipogeo di Aguzzano, rinvenuto sulla via Tiburtina, con l'intera decorazione in stucco completamente restaurata.

L'ultima sezione propone invece pannelli fotografici sui Dioscuri del Campidoglio e sul gruppo dei Dioscuri del Quirinale con i loro relativi restauri. I Dioscuri del Campidoglio furono scoperti in frammenti intorno al 1560 nell'area del Ghetto presso il Lungotevere ed immediatamente identificati come i gemelli divini da Pirro Ligorio, data la forma a cono dei loro berretti.Furono destinati ad avere una posizione preminente alla sommità della scalea di accesso al Campidoglio, nell'ambito del programma di ristrutturazione della piazza, dove furono poste durante il pontificato di Sisto V , successivamente ai restauri iniziati nel 1582.

Probabilmente le statue furono realizzate in età antoniniana, intorno alla metà del II secolo d.C., per il tempio di Castore e Polluce nel Circo Flaminio,ubicato nella zona del rinvenimento. L'altro gruppo, quello del Quirinale, fu recuperato nei pressi di Monte Cavallo; la loro creazione dovrebbe porsi intorno al III secolo d.C. e si ritiene che le statue fossero poste nell'area antistanteil Tempio Severiano, i cui resti sorgono nei pressi del Quirinale, sul luogo degli attuali giardini di Palazzo Colonna.

L'interesse mai sopito per questo gruppo, durante il pontificato di Sisto V si concretizzò con il restauro di queste sculture (e con l'integrazione delle parti mancanti) e la loro collocazione ai lati di una fontana lungo l'asse viario di Porta Pia. Nel 1786, con Pio VI, il gruppo scultoreo fu posto nel sito attuale, ai lati dell'obelisco proveniente dal Mausoleo di Augusto.

Altro elemento di interesse fornito dai Dioscuri del Quirinale sta nella loro iconografia. In questa occasione infatti, essi appaiono in qualità di domatori di cavalli, secondo uno schema comune ad un ristretto numero di manufatti, diversamente dai Dioscuri del Campidoglio, dotati di una positura più serena e tradizionale.

Palazzo Massimo alle Terme ore 10-18; chiuso Lunedì.
Aperta fino al 14.I.1994
Visite guidate Giovedì, Sabato, Domenica, ore 11; 12.30 e 16.
Ingresso libero.



	
 

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