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Da Leonardo a Volterrano
Disegni fiorentini dal XV al XVII secolo
Roma, Villa Farnesina,
fino al
28 Gennaio 1995
Rosanna Scippacercola
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 17 (22 dicembre 1994)
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La Villa Farnesina ed i disegni di celebri artisti fiorentini: questi elementi potrebbero gustarsi separatamente, data la loro preziosità, ed invece la Soprintendenza li ha voluti coniugare in un unico appuntamento.

Per delineare brevemente i pregi della Farnesina, oggi sede del Gabinetto di disegni e stampe, basterà citare l'opera dell'architetto senese Baldassarre Peruzzi (autore del progetto architettonico, della Sala delle Prospettive al primo piano, del soffitto e del monocromo nella Sala di Galatea al pianterreno), del Sodoma (con gli affreschi della Sala di Alessandro e Rossane al primo piano), di Sebastiano del Piombo (autore del solo Polifemo vicino a Galatea) e di Raffaello (affresco con Galatea nell'omonima sala al pianterreno) attivo insieme alla sua scuola (Loggia di Psiche , attualmente in fase di restauro). Tutta questa pluralità di nomi e di opere è da circoscriversi al primo ventennio del Cinquecento.

È quindi questo uno scenario più che adatto a presentare una breve ma non per questo meno incisiva panoramica di disegni eseguiti dai principali artisti toscani a partire dagli ultimi decenni del Quattrocento per giungere -circa due secoli dopo- al Seicento inoltrato.

Le opere non sono più di un centinaio, tutte provenienti dal Fondo Corsini, creato intorno alla metà del Settecento dal cardinale Neri Maria Corsini, nipote di Clemente VII; essi si sviluppano all'interno di tre sale. All'interno della prima sono presenti vari lavori di artisti attivi tra la fine del Quattrocento ed il primo Cinquecento:il Ghirlandaio, Pontormo, Baccio Bandinelli, Francesco Salviati, senza dimenticare uno studio giovanile di panneggio di Leonardo da Vinci, realizzato su carta rosso-cinabro, veramente magistrale.

Nella seconda sala sono esposte opere databili tra la seconda metà del Cinquecento ed i primi del Seicento; qui le personalità maggiori sono Santi di Tito e Giorgio Vasari. Il Cigoli è presente in questa sezione con un S. Giuseppe realizzato con gessetti colorati di rara suggestione per le qualità di sfumato raggiunte.

L'ultimo ambiente contiene le opere realizzate durante il secolo XVII, in piena controriforma: il Volterrano -autore di audaci scorci e visioni di sotto in su- e G. B. Foggini -celebre progettista di decorazioni in stucco e pale marmoree barocche saranno i principali protagonisti del disegno.

Questa esposizione permette di constatare come nell'arco di due secoli il disegno passi da una concezione esclusivamente strumentale, tipica del Quattrocento, ad una progressiva articolazione delle forme e dei chiaroscuri. Si cominceranno a creare scene di insieme sempre più articolate e ricche di particolari. E proprio nel Seicento si avrà il periodo di maggiore sviluppo del disegno, secolo in cui le committenze religiose saranno sempre maggiori, come maggiori saranno i controlli di specifiche personalità preposte al controllo dell'applicazione di ben precise norme di decoro e dignità all'interno delle opere sacre. Ma anche in ambito non religioso capiterà di imbattersi in opere fredde e "convenzionali"; ed è proprio in queste occasioni che il disegno acquista importanza agli occhi dei contemporanei, manifestandosi come primo sentire dell'artista, in un operare esente dalle regole del conformismo. E' possibile anche vedere come lo stesso artista possa alternativamente realizzare opere appena schizzate o minuziosamente rifinite in cui spesso lo sfumato non fa affatto rimpiangere la mancanza del colore. In questa logica ancor più interessante può essere "La caduta dei Giganti" di G. B. Foggini che testimonia come nel Seicento la struttura destinata a contenere l'opera diventasse un tutt'uno con essa: il precipitare e l'ammassarsi dei corpi dei giganti è sottolineato dalla monumentalità dell' architettura e allo stesso tempo dal suo modellato mosso, possibilità consentita solo dall'uso dello stucco, materiale che per la sua leggerezza e versatilità sarà spesso usato anche nel secolo successivo.

Roma, Villa Farnesina, fino al 28 Gennaio ore 9-13 dal Lunedì al Sabato. Chiuso i festivi. Ingresso libero.



	
 

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