È stata presentata il 28 maggio 1996 all'Accademia di Brera a Milano, la rivista
scientifica "Nuovi Studi. Rivista di Arte Antica e Moderna". Di seguito riporto il
Comunicato diffuso dall'Ufficio Stampa della Rivista.
COMUNICATO STAMPA
L' idea di questa rivista nasce dall'incontro di alcuni studiosi, di formazione ed
esperienze diverse, ma vicini per identità generazionale e metodi di lavoro. Comune
è l'interesse per la ricerca filologica, per una storia dell'arte che sappia render
conto della complessità delle varie situazioni figurative e privilegi l'analisi delle
opere, nei loro aspetti tecnici e conservativi come nelle loro qualità formali.
Animare una rivista oggi può apparire fuori luogo, fra tanta proliferazione
editoriale. Non lo sarà se riusciremo ad offrire un'occasione di confronto e di
qualificazione rivolta alle ricerche degli studiosi più giovani. La rivista
rispecchierà i campi di interesse della redazione, particolarmente attenta all'arte
figurativa italiana dal medioevo all'età necoclassica, con una determinata attenzione
alla scultura, campo di ricerca generalmente trascurato dagli storici dell'arte. Il primo
numero, particolarmente ricco, consiste di circa 400 pagine, divise equarnente
fra testo e tavole. I motivi di interesse sono molti visto che pittura, scultura e arti
applicate sono poste idealmente a confronto secondo un criterio di scelta che
costituirà il cuore pulsante della rivista. Alla ricostruzione di
personalità o contesti artistici non ancora adeguatamente conosciuti, si
alternano contributi che prendono spunto da importanti ritrovamenti in
collezioni pubbliche e private europee per definire meglio il profilo di alcuni
artisti già ben noti agli studi.
Andrea de Marchi interviene sulla presenza di Filippo Lippi a Padova,
grazie al ritrovamento di un' inedita Pietà conservata al Museo
di Esztergom, in Ungheria, I'autore studia la fortuna di quell'invenzione fra
gli artisti e le botteghe di uno dei centri nevralgici per le vicende del
Rinascimento italiano.
Daniele Benati attribuisce un Ritratto di uomo del
Kunsthistorisches Museum di Vienna all'elusivo pittore rinascimentale
denominato "Maestro delle tavole Barberini", un pittore nato da una costola di
Domenico Veneziano e Filippo Lippi oggi identifìcato in Fra Carnevale.
Sempre Benati interviene sulla giovinezza di Annibale Carracci, riproponendo
all'artista un grande quadro della Pinacoteca di Dresda, raffiigurante un
San Sebastiano.
Alessandro Brogi riferisce alcuni disegni preparatori a un'altra
importante opera giovanile di Annibale, Il ritorno del figliol prodigo
già nella raccolta di Filippo d'Orleans a Parigi, oggi perduta.
Raffaele Casciaro documenta la prima fase dell'attività di Giovan
Angelo del Maino, un protagonista del Rinascimento artistico lombardo nel campo
della scultura.
Andrea Bacchi studia poi vari episodi della scultura del Cinquecento a
Bologna, riscoprendo alcune personalità artistiche poco note fino ad
oggi.
Giancarlo Gentilini ripercorre le vicende della scultura in terracotta a
Padova fra Quattro e Cinquecento, soffermandosi in particolare sulle figure di
Andrea Riccio e Giovanni Minnelli.
Roberto Contini definisce il profilo di Giovanni Battista Pozzo, un
pittore romano tra manierismo e barocco, amato da Giovanni Baghone che lo
elogia nelle sue Vite.
Francesco Frangi si riferisce invece alla Milano di Federico
Borromeo mettendo a fuoco gli esordi uno dei più trascurati protagonisti
del Seicento lombardo.
Giovanni Pagliarulo rende noto l'originale firmato da Artemisia
Gentileschi della Betsabea, già a Gosford House ma distrutto da
un incendio: una redazione di migliore qualità rispetto al dipinto
conservato nelle gallerie fiorentine.
Mariolina Olivari illustra due nuovi dipinti di Evaristo Baschenis
(fig.
1
e
2 )
di proprietà dell'Accademia di Brera, mettendo a
fuoco le vicende dell'illustre commissione.
Alessandro Morandotti, infine prende spunto dal ritrovamento di due
opere significative della produzione matura di Ceruti per ridiscutere
l'interpretazione della sua pittura e la fede nel progresso dei suoi
committenti lombardi.
Nuovi Studi esce a cadenza semestrale ed è stampata a Trento,
dalla Temi Tipografia editrice. Potendosi awalere di contributi privati, la
redazione ha deciso di contenere il prezzo dei primi due numeri (40.000 lire;
abbonamento per due numeri 70.000 lire), per favorire una più ampia
circolazione e un più facile accesso a chi si sta awicinando alla
ricerca storico-artistica.
La rivista sarà presente nelle principali librerie in Italia e
all'estero.
Per informazioni ci si può rivolgere al distributore del periodico, I'
ART & LIBRI di Firenze
Via dei Fossi 32r.. Tel: 055/264186; Fax: 264187
Corrispondenza: Nuovi Studi - V. Fatebenefratelli, 5 - 20121 Milano, tel. e
fax: 02-6599508
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