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Capolavori da Cà Rezzonico
'700 Veneziano
Roma, Palazzo Venezia
Silvia Giabbani
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 150 (25 dicembre 1998)
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Area Mostre

A Roma sino al 18 febbraio 1999 presso il Palazzo Venezia, è aperta una mostra dedicata alla grande arte veneziana del '700. L'esposizione si propone di ricreare il clima dei grandi fasti artistici veneziani del Settecento esponendo 180 opere circa tra dipinti, affreschi staccati, mobili e ceramiche, quasi tutte provenienti dal Museo del Settecento di Cà Rezzonico, a Venezia, che attualmente ospita la mostra su Giacomo Casanova.

Cà Rezzonico è uno splendido palazzo progettato intorno alla metà del Seicento da Baldassarre Longhena e terminato all'incirca un secolo dopo da Giorgio Massari. Il palazzo, in linea con il gusto dell'epoca, è stato decorato da grandi affreschi, eseguiti tra gli altri da Giambattista Tiepolo. Al suo interno è stato poi creato il Museo del 700 Veneziano, che conserva moltissime opere d'arte create in quel particolare e felice momento storico. Nel Settecento Venezia godeva di una particolare congiuntura storica e politica che le permise di vivere in pace dal 1718 sino al 1797, data della sua capitolazione alle forze napoleoniche. Questo lungo momento di pace diede la possibilità alle forze economiche della città di concentrarsi verso obiettivi culturali ed artistici. Le grandi famiglie che disponevano di capitali fecero decorare le loro residenze come delle piccole regge, con cicli di affreschi, quadri, mobili e porcellane di grande qualità artistica. Tutta la produzione dell'epoca, per quanto diversificata tra il Barocco, il Rococò e le prime novità neoclassiche, mantiene ferma la grande sensibilità coloristica che è alla base dell'arte veneziana.

La scelta di realizzare la mostra a Palazzo Venezia non è stata casuale. Questo palazzo, costruito a partire dal 1455 per volere del cardinale veneziano della Basilica di San Marco, Pietro Barbo, futuro Papa Paolo II. Il palazzo alla fine del Cinquecento venne donato alla repubblica di Venezia che lo destinò a sede della sua Ambasciata a Roma. Quindi la mostra ha cercato di riportare in sede opere che nel gusto e nello spirito assomigliassero a quelle che nel Settecento decoravano l'Ambasciata veneziana.

Tra le opere esposte a Palazzo Venezia troviamo le immancabili vedute del Canaletto, Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto e Piazza San Marco oppure i paesaggi di Marco Ricci, Paesaggio con viandanti, e di Giuseppe Zais, Paesaggio con contadine e Burrasca di mare. Ma più interessanti forse sono le scene di vita veneziana ritratta in piccoli quadretti da Pietro Longhi come la famosa Lettera del moro e La visita del frate, o da Francesco Guardi con Il convegno diplomatico. Un certo spazio trova anche la produzione ritrattistica veneziana con la presenza di opere di Rosalba Carriera quali il Ritratto di Faustina Bordoni Hasse e Ritratto di gentiluomo in rosso, e opere di Alessandro Longhi come il Ritratto di Giambattista Piazzetta. Sono presenti anche alcune opere di soggetto mitologico, come la Giuditta ed Oloferne di Jacopo Amigoni, o di soggetto religioso, quali il Martirio di Santa Teodora del Tiepolo.

Accanto a queste opere d'arte sono esposti diversi mobili preziosissimi nel materiale e nella decorazione realizzati da Andrea Brustolon ed altri grandi artigiani, e porcellane provenienti dalle manifatture Cozzi e Vezzi.



 

fig. 1
Pietro Longhi
La lettera del Moro,
olio su tela
cm. 62 x 50

fig. 2
Canaletto,
Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto,
olio su tela,
cm. 144 x 207

fig. 3
Rosalba Carriera,
Ritratto di Faustina Bordoni Hasse,
pastello su carta
cm. 47 x 35

 

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