La notte del 15 dicembre ho partecipato alla festosa inaugurazione della multisala Warner Village Cinemas " alla Magliana Vecchia in Roma. Ho toccato con mano il nuovo cinema della società di massa, inteso come centro servizi in cui tutto è in funzione dell'efficienza e della standardizzazione della fruizione culturale. Un fenomeno importante che va considerato con grande attenzione, perchè mette in discussione la funzione delle periferie metropolitane.
Ma veniamo a descrivere questo capolavoro di efficienza d'oltremare.
Nessun problema per parcheggiare: 1.774 posti auto gratuiti all'aperto, ordinati e divisi da piazzole. Una superficie complessiva di 10.000 metri quadrati che ospita la bellezza di 18 sale cinematografiche con una capienza complessiva di più di 4.000 posti, di cui 36 riservati ai disabili, due per ogni sala.
Lavorano nel villaggio del cinema un centinaio di giovani con un'età media di venticinque anni, tutti vestiti con una divisa esclusiva firmata Fendissime. Sono tutine spartane ma simpatiche, che rivelano l'insospettabile tocco italiano in un guazzabuglio di cose americane.
La programmazione è concepita per coprire la fascia più ampia possibile di utenza, passando dai bambini che vedranno gli spettacoli mattinieri delle 12.30, ai nottambuli del sabato sera che non rischieranno di perdersi il film preferito anche dopo la visita di rito al locale preferito, grazie all'ultimo spettacolo delle ore 1.30. Lo spirito del villaggio consiste però nel cercare di attrarre un nuovo pubblico interessato ad un servizio completo, che consiste in una miscela esplosiva e moderna di locali di ristorazione di diversa tipologia, sale da ballo e, dalla prossima estate, anche sale per video-game e gioco del bowling, da usarsi comodamente o prima o dopo aver visto il film. Una cura particolare è stata dedicata alla selezione di bevande commerciali tipiche che caratterizzano la vita gastronomica, se così si può dire, del villaggio Warner: secchi enormi, felliniani, sproporzionati di pop-corn, bicchieroni di bevande gassate da un litro tondo tondo, ma anche birra e caffè, pizza e così via.
I servizi telefonici forniscono al pubblico le informazioni sugli orari degli spettacoli, e permettono di tele-acquistare i biglietti da casa tramite carta di credito. Comunque vada, grazie ad una particolare programmazione degli orari, lo spettatore troverà sempre uno spettacolo che sta per iniziare.
La quantità di potenza assorbita dal complesso delle apparecchiature utilizzate è tale che, con la sola potenza delle lampade di proiezione, « si potrebbero illuminare le vie di una cittadina di circa ventimila abitanti »
Le poltrone sono comodissime: è la prima volta che riesco a sedermi comodamente, come in una oziosa poltrona casalinga. La forma a cavea di tutte le sale, l'altezza riguardevole delle poltrone, tutte di una prima classe extra lusso da far invidia alle Ferrovie, complete di inediti poggiatesta, il bracciolo porta bevanda, ma soprattutto la distanza di un metro e venti tra una poltrona e la successiva, rendono comodissima la visione dello spettacolo.
A completare l'offerta un impianto audio di alta qualità con effetti speciali di simulazione sonora tridimensionale, con Digital Surround Sound e THX.
Il primo multiplex italiano di 9 sale è stato aperto a Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, il 28 ottobre 1997, mentre il 19 dicembre dello stesso anno a Bari è stato inaugurato un altro impianto di pari grandezza.
Il multiplex "Parco de'Medici" «è costato complessivamente 45 miliardi di lire ed è il complesso cinematografico più grande mai realizzato fino ad oggi dalla Warner Village Cinemas, joint venture tra la Warner Bros. International Theatres (Società del gruppo Time Warner), la Village Roadshow International (Società australiana leader nel mondo dello spettacolo) e la Focus (Società italiana di sviluppo) ».
Il villaggio del cinema è destinato a quanti posseggono un'automobile: gli altri continueranno a frequentare le strade del centro storico, oppure dovranno accontentarsi del prossimo cityplex che nascerà a Roma, in piazza della Repubblica, con "ridotte" dimensioni cittadine.
La città del cinema, Roma, ospita un "villaggio" autosufficiente destinato al "consumo" della cultura. Il nuovo Warner Village viene inaugurato a poche settimane di distanza dall'appello della sezione romana di Italia Nostra per la conoscenza e salvaguardia dei cinema storici romani, che conservavano pregevoli opere di artisti contemporanei, da Capogrossi a Massimo Campigli e che ora stanno subendo un processo di trasformazione a volte cruento. Una attenta conoscenza dei cinema storici potrebbe essere la carta vincente per creare nuovi cinema migliori; ma anche la conoscenza dei nuovi cinema dovrebbe essere fondamentale per far capire ai nostri conservatori le esigenze della contemporaneità: un connubio che deve avvenire se veramente si vuole creare una cultura multimediale contemporanea europea.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Luigi Cherubini, Roma, il volto sfigurato dei cinema storici, in: Italia Nostra, bollettino mensile dell'Associazione Italia Nostra, n. 348, maggio 1998, pp. 16-17.
|