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Rubens e il suo secolo Ferrara,
Palazzo dei Diamanti,
28 mar. - 27 giu. 1999
Guido Faggion
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 172 (11 aprile 1999)
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Area Mostre

Ferrara Arte, società pubblica costituita tra Comune e Amministrazione Provinciale di Ferrara con lo scopo di organizzare mostre ed eventi storico-artistici, presenta a Palazzo dei Diamanti, dal 28 marzo al 27 giugno, la mostra Rubens e il suo secolo. La rassegna giunge a Ferrara da Città del Messico, dove è stata inaugurata il 5 novembre 1998 e chiusa il 28 febbraio scorso. Organizzata dal Museo Nacional de San Carlos, dal Consejo Nacional para la Cultura y las Artes, dall'Istituto Nacional de Bellas Artes di Città del Messico e da Ferrara Arte, la mostra è a cura di Matias Diaz Padròn, direttore del Dipartimento di Pittura Fiamminga e Olandese del Museo del Prado di Madrid.

Con questa mostra, si intende presentare al pubblico italiano, uno dei capitoli più importanti della storia dell'arte attraverso l'esposizione di circa ottanta capolavori, tra i quali spiccano opere celebri di Peter Paul Rubens (1577-1640) e tele straordinarie di altri grandi protagonisti di quell'epoca a cominciare da Anton Van Dyck (1599-1641) e Jacob Jordaens (1593-1678). Per fornire al visitatore una visione più completa possibile di quel periodo a Rubens, Van Dick e a Jordaens sono affiancate i capolavori di una vasta schiera di artisti d'eccezione che, oltre ad esercitare un'influenza profonda nell'arte europea di quel secolo, fecero la fama della corte degli arciduchi Alberto e Isabella d'Asburgo ad Anversa.

Nel Cinquecento, il calvinismo penetra nei Paesi Bassi e causa la totale esclusione dell'arte dai luoghi di culto, ma, nel 1585, con la riconquista di Anversa da parte di Alessandro Farnese in nome del re spagnolo, inizia una forte ripresa di interesse per le immagini sacre dovuta al fatto che la città diviene uno dei baluardi della Controriforma. Gli arciduchi Alberto e Isabella d'Asburgo promossero un'intensa attività artistica utilizzando il genio dei pittori fiamminghi, primo fra tutti Rubens, insuperabile interprete degli ideali eroici della corte, per trasmettere le loro idee politiche, religiose e militari.

La rassegna riunisce opere provenienti da grandi musei europei e americani - la National Portrait Gallery di Londra , il Museé du Petit Palais di Parigi, il Museo di Belle Arti di Budapest, le Gallerie Borghese e Corsini di Roma, il Museo di Capodimonte di Napoli, il Museo di Castelvecchio di Verona, il J. Paul Getty Museum di Malibù, il Museum of Art di Cleveland, e altri ancora - e propone prestigiose opere di collezioni private spagnole e le raccolte del Museo Nacional de San Carlos e del Museo Franz Mayer di Città del Messico che si vedranno per la prima volta in Italia.

La mostra è suddivisa in sei grandi sezioni tematiche: soggetti religiosi, scene mitologiche, scene di genere, paesaggi, nature morte e ritratti. Esse documentano l'iconografia predominante in quell'epoca, mettendo in evidenza le geniali capacità innovatrici e stilistiche di Rubens. Nella pittura religiosa risulta evidente il linguaggio artistico volto a suscitare l'adesione emotiva dei fedeli con la magnificenza, la grandiosità, la vividezza dei colori, la tensione e il movimento che lo caratterizzano, risponde al programma dei Gesuiti di imporre la verità del dogma commuovendo lo spirito. A rappresentarla sono per esempio le splendide crocifissioni di Van Dick immerse in crepuscoli drammatici; le delicate Vergini di Rubens, Hendrick de Clerk o Gaspar de Crayer, incorniciate a volte da raffinate ghirlande di fiori; quelle di Jan Van der Baren e Nicolas Veerandael preziose testimonianze del progressivo imporsi della cultura figurativa barocca ; o ancora, il tema eroico della nudità del martire cristiano esaltato nello splendido Martirio di San Sebastiano di Rubens che concilia la tradizione statutaria classica a la gloria della fede. Le scene mitologiche, influenzate dalla rivisitazione della cultura greco latina, oltre che in Rubens e Jordaens, trovano in Vincent Adriaenssens e Frans Francken il Giovane interpreti capaci di farle rivivere sulla tela con grande dinamismo ed intensa emotività. Nella pittura in genere i due principali protagonisti sono Adriaen Brouwer, ironico e incisivo nelle sue bellissime vedute di interni, e David Teniers il Giovane, virtuoso della tecnica e del pennello, che colma di irrefrenabile vitalità i suoi affascinanti soggetti campestri. Nell'arte del ritratto fu proprio Rubens a superare la riservatezza tipica della produzione precedente, ancora presente nelle opere di Justus Sustermans, caricando le sue tele di passionalità e rendendole di più complessa composizione. Spetta però a Van Dyck, ritrattista d'eccellenza, il merito di avere inventato le nuove e decisive formule che sono alle origini della nascita del ritratto moderno. Nelle nature morte, ricche ora di verità e sensualità, ora di raffinate simbologie, si distinguono soprattutto Cornelis de Heem, Jan Fijt e Franciscus Gysbrechts. Questo paesaggio, più realista nelle creazioni dei maestri formatisi alla fine del XVI secolo come Jan Bruegel e Joost de Momper, viene trasformato da una crescente fantasia, in particolare nelle visionarie composizioni di Lucas Van Uden.





INFORMAZIONI

Calendario:
"Rubens e il suo secolo" 28 marzo - 27 giugno 1999

Indirizzo:
Palazzo dei Diamanti, Corso Ercole I d'Este, 21- Ferrara

Organizzazione:
Ferrara Arte S.p.A. in collaborazione con il Museo Nacional de San Carlos e l'Istituto Nacional de Bellas Artes di Città del Messico. Mostra a cura di Matias Diaz Padrò n.

Catalogo:
Catalogo edito da Ferrara Arte, a cura di Matias Diaz Padròn con interventi di Diaz Padròn, Aida Padròn Merida, John Everaert, Arnout Balis, Rogelio Ruiz Gomar, Roxana Velàsquez Martinez del Campo

Tutti i giorni feriali e festivi dalle 9.00 alle 19.00; ingresso intero lire 12.000, ridotto lire 10.000, gruppi lire 8.000

Informazioni e prenotazioni:
telefono: 0532-209988/204828
fax: 0532-203064

WEB: http://www.comune.fe.it

MAIL: arte.comfe@fe.nettuno.it




ELENCO ARTISTI IN MOSTRA

Pieter Paul Rubens (1577-1640)
Vincent Adriassens (1595-1675)
Adrian Brouwer (1605 o1606-1638)
Pieter Bruegel il Giovane (1564-1637)
Jan Bruegel dei Velluti (1568-1625)
Jan Bruegel il Giovane (1601-1678)
Jan Cossiers (c. 1600-1671)
Hendrick de Clerck (1570-1630)
Gaspar de Crayer (1584-1669)
Cornelis de Heem (1631-1695)
Joost de Momper (1564-1635)
Cornelis de Vos (1584-1651)
Jan Fijt (1611-1661)
Frans Francken il Giovane (1581-1642)
Franciscus Gysbrechts (attivo nel corso del Seicento)
Jacob Jordaens (1593-1678)
Christiaan Luycks (1623-1670)
Frans Luychx (1604-1668)
Vinctor Mahu (?-1700)
Pieter Neefs (1578-1656)
Marten Rijckaert (1578-1631)
Anthonis Sallaert (Sallaerts) (1590-1657/58)
Gerard Seghers (1591-1651)
Justus Sustermans (1597-1681)
Michiel Sweerts (1618-1664)
David Teniers il Giovane (1610-1690)
Johannes Antonius Van der Baren (1616-1686)
Anton Van Dyck ( 1599-1641)
Willem Van Herp (1614-1677)
Pieter Van Lint (1609-1690)
Adriaen Van Stalbemt (1580-1662)
Theodor Van Thulden (1606-1669)
Lucas Van Uden (1595-1672)
Nicolas Van Veerendael (1640-1691)
Joanna Vergowen (? 1568-1614)
Jan Wildens (1586-1653)
Victor Wolvoet il Giovane (1612-1652)



Peter Paul 	Rubens, Dama delle Licnidi fig. 1
Peter Paul Rubens, Dama delle Licnidi
Verona, Museo di Castelvecchio
Anton Van 	Dyck, Ritratto del Principe Charles Louis fig. 2
Anton Van Dyck, Ritratto del Principe Charles Louis
Collezione privata
Anton Van 	Dyck, Ritratto di John Hamilton I Lord di Belhaven e di sua moglie Margareth fig. 3
Anton Van Dyck, Ritratto di John Hamilton I Lord di Belhaven e di sua moglie Margareth
Collezione privata
Peter Paul 	ubens, Diana e le ninfe in partenza per la caccia fig. 4
Peter Paul Rubens, Diana e le ninfe in partenza per la caccia,
The Cleveland Museum of Art, Fondo Leonard C. Hanna Jr.
 

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