Il problema dell'attività regolamentare propria della scuola deve essere affrontato tenendo presente un quadro normativo - definito non soltanto dall'approvazione del Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, ma anche dalla legge 241/90 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e dal decreto legislativo 29/93(Razionalizzazione delle amministrazioni pubbliche) e dalla legge 59/97 (Legge riguardante l'Autonomia delle Istituzione Scolastiche) - che è mutato significativamente in questi ultimi anni per rispondere ad un cambiamento profondo nella società. Nel nostro ordinamento, nel nostro sistema istituzionale si sta, infatti, attuando un processo complessivo di cambiamento riguardante proprio il problema delle regole, della loro funzione, dei principi che le devono reggere, dei loro difetti. La nostra è una società sempre più accelerata, complessa, che esige nuove modalità di regolazione: le sue regole e i sistemi di posizione delle regole non sono più adeguati alle esigenze di risposta e di disciplina che provengono dalla comunità.
Nella scuola i progetti, i dubbi e le contraddizioni della società si manifestano in modo palese. In questa istituzione -che ha perso già da tempo la funzione quasi esclusiva di trasmettere conoscenze culturali che assolveva in una società strutturalmente rigida e tradizionalistica- si è andata evolvendo una funzione ancor più dinamica, che tende a sviluppare il senso critico dello studente, per consentirgli di inserirsi nella realtà sociale con una preparazione più ampia e articolata.
Il movimento innovatore attuato con il riconoscimento delle Autonomie delle Istituzioni Scolastiche è la condizione che sollecita l'assunzione di ruoli più impegnativi, sperimentali, innovativi.
La nuova identità autonoma delle scuole non è concessa o definita per legge, ma viene gradualmente determinata da coloro che la devono assumere, e ciò provoca il superamento di un atteggiamento di attesa in favore di tentativi di risposta adeguati ai bisogni della società contemporanea.Viviamo in un epoca di rapidi capovolgimenti di tendenze : quanto appena ieri sembrava di grande attualità appare oggi retaggio di un modo di pensare superato, mentre le nuove tecnologie invadono la nostra vita quotidiana, mutano le nostre abitudini, rivoluzionano il mondo delle comunicazioni e dell'informazione.
La scuola e gli insegnanti non possono di certo, restare nè estranei nè indifferenti di fronte a questo intricato groviglio di problematiche sociali , non vi è infatti componente della vita della scuola che non sia fortemente coinvolta in questo moto convulso.
Questi interrogativi sono stati alla base del convegno "Comunicazione Creativa Scuola Autonoma - Il Servizio- Qualità per le scuole autonome" tenutosi a Roma il 12 aprile 1999, e che si colloca all'interno di un progetto sollecitato dal Protocollo d'intesa fra Ministero della P.I. e la Confindustria. La vivacità con cui tali temi sono stati affrontati, gli approcci diversificati emersi nel corso dell'incontro, sono espressione di una ricchezza culturale del tessuto educativo e della coscienza comune a tutti della necessità del cambiamento.
Gli aspetti più importanti di tali cambiamenti sono stati formulati con puntuale specificità dal coordinatore Prof. Epifanio Giudiceandrea e integrati dagli altri convenuti e ruotanti attorno alla realizzazione dell'Autonomia Scolastica, che è strettamente connessa con la diffusione della Cultura della Qualità intesa come responsabilità, orientamento al risultato, necessità di formulare percorsi formativi chiari e condivisi nella definizione degli obiettivi, ricerca continua del miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti attraverso un sistema di autovalutazione e valutazione esterna al fine di soddisfare le richieste del proprio cliente. Così si realizza la trasformazione radicale delle attuali scuole verso istituti Autonomi, organizzazioni aperte per l'acquisizione delle competenze necessarie per inserirsi costruttivamente nella realtà circostante, e per la identificazione di personalità con i valori necessari per vivere e affrontare i problemi variegati della società odierna.
La rapidità del cambiamento riguarda in primo le conoscenze, le capacità, le metodologie. Questa accelerazione rende superata la tradizionale attività di aggiornamento discontinua e pretende il passaggio alla formazione continua saldando il momento formativo al momento operativo.
Occorre avviare la riorganizzazione in profondo delle Scuole se non si vuole interruzione nei processi di costruzione e miglioramento dell'Autonomia. Il problema della formazione continua on-line nell'ambito di un singolo Istituto o di più Istituti è la condizione per raggiungere nel tempo l'obiettivo di istituto autonomo rispondente alle caratteristiche che gli richiedono i tempi.
Lo sviluppo delle nuove tecnologie fornisce ripetutamente nuove potenzialità alle scuole.
L'iniziativa di organizzare, coordinare, assistere e gestire una rete telematica costituita da 50 scuole di comunicazione creativa per la formazione continua a distanza in ambito di lavoro all'interno della scuola, è la risposta più immediata per la diffusione della cultura della qualità.
La struttura della rete prevede scuole dotate di sistema telematico con almeno tre operatori, un Polo, con uno o più sistemi virtuali e una task-force di docenti esperti per assicurare il Servizio Territoriale per la Qualità. Il Polo garantirà il supporto di un'attività continuativa di sportello, di assistenza a distanza e di verifica degli stati di avanzamento delle singole scuole.
Le scuole riceverrano un programma da sviluppare in autoapprendimento, organizzato con una struttura modulare. Al termine di ogni modulo, uno o più strumenti di verifica, consentiranno di controllare il raggiungimento dei risultati previsti, che sarà poi analizzato dal servizio territoriale per la Qualità e permetterà di accedere al modulo successivo.
Lo sviluppo del Progetto Qualità sarà strutturato così da consentire alle singole scuole di procedere con i ritmi e i tempi più consoni alla propria organizzazione e al proprio modo di lavorare; tuttavia sarà richiesto il rispetto di un tempo massimo entro cui completare i diversi moduli.
I testi legislativi - Legge 15 marzo 97 nº 59 e il Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche- collegano l'autonomia alla rete e cioè ai rapporti orizzontali che possono essere sollecitati fra istituzioni educative. L'introduzione della possibilità di istituire reti fra scuole e fra queste e soggetti pubblici e privati, con l'intento di creare diversi tipi di reti, da quelle più finalizzate allo scopo di realizzare o utilizzare un servizio, a quelle orientate alla ricerca, e quindi alla produzione e alla innovazione, è la novità più incisiva del Regolamento.
Le possibili reti sono effettivamente occasioni importanti per definire una nuova identità della scuola, attraverso interazioni significative con altre istituzioni e per realizzare forme di unità di obiettivi e di coordinamento di azioni collettive.
Il fine è quello di far evolvere la scuola verso istituti che garantiscano l'accesso pieno e tempestivo alla conoscenza e alla formazione, ma anche alle informazioni esterne, disponibili attraverso le reti, collocandosi in una posizione essenziale della nuova infrastruttura dell'informazione che si sta formando come supporto alla vita economica, sociale e culturale dell'intero territorio nazionale.
Cfr.
Comunicazione creativa. Scuola autonoma
e area didattica del BTA
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