Ci sarà, forse, capitato, durante una visita a casa dei nonni o in un casolare rurale oppure tra le cianfrusaglie di una polverosa soffitta, di notare la presenza di un vecchio letto nuziale e di osservarlo con un pizzico di curiosità.
In effetti, a pensarci bene, per la posizione di centralità che il letto matrimoniale ha occupato nel tempo e nell'arredamento della camera, ci rendiamo, immediatamente, conto che ha finito, anche, col rappresentare una sorta di elemento distintivo dello status sociale acquisito dai ceti più ricchi. Tale processo, ha favorito ed incrementato la produzione di pezzi che per stile, sfarzo, estrosità, possono considerarsi, a tutti gli effetti, dei veri e propri piccoli capolavori artistici e di singolare abilità artigianale.
L'esemplare in questione si contraddistingue per l'eleganza delle sue decorazioni che rivelano una certa tendenza verso echi nostalgici di sapore classico.
Un modello, con le identiche ornamentazioni in ghisa e per certi aspetti somigliante, viene citato nella rivista parigina Plaisir de la Maison che, nel ritenerlo d'origine italiana, non esita a definirlo un : "lit Napoléon III "(fig. 1).
Il telaio, di colore nero, si presenta in ferro battuto e nella consueta forma tubolare. Mostra in basso, sui quattro piedi un fantasioso rivestimento decorativo, dalla forma esile ed allungata, risultato di quella perizia, ormai perduta, sempre attenta al benché minimo particolare.
Di grande risalto alla tinta nerastra dei quattro pannelli metallici è la cornice in madreperla, semplice, ma finemente arricchita e contornata da una nitida e delicata linea di colore giallo oro (figg. 2-3). Altra peculiarità da non trascurare è costituita dalle raffigurazioni pittoriche di paesaggi archeologici notturni (figg. 4-5). Si scorgono, infatti, rovine classiche popolate da anonimi e minuscoli visitatori abbigliati secondo la moda corrente a cavallo tra gli ultimissimi anni dell'Ottocento gli inizi del Novecento. Anche se queste pitture risentono dei segni lasciati dal tempo, si può ancora scorgere, sul loro sfondo, il meraviglioso, quanto inquietante, spettacolo naturale di una eruzione. L'effetto della colata lavica, di colore rosso acceso si trasforma, in questa immagine, in un originale espediente cromatico per ravvivare le serene tenebre di una notte illuminata dai bianchi riflessi della luna piena. La presenza del vulcano lascia dunque qualche margine di ipotesi per una celata allusione topografica ai resti della perduta e mitica Pompei.
Le due alte spalliere ripetono, sulla loro sommità, lo stesso motivo decorativo (in ghisa), coronato da un vaso di fiori da cui fuoriescono, diramandosi, in direzione dei pomelli, foglie inframmezzate a frutta. Nella parte sottostante, spicca una testina di un putto sporgente da una cornicetta ovale adornata, a sua volta, da due elementi ornamentali fitomorfi ai lati e da un altro di dimensioni più ridotte in basso (fig. 6).
L' inconsueta presenza dei variegati colori rosa, bianco, azzurro che conferiscono una suggestiva e vivace resa cromatica ai fiori, si piega col fatto di essere il frutto di una recentissima aggiunta pittorica confermataci dal proprietario.
I pezzi, senza dubbio, più pregevoli sono rappresentati dalle sponde del letto che suggeriscono uno stile raffinato sempre attento a non scadere mai in toni eccessivamente appesantiti. Ciascuna di esse è costituita da un'ampia superficie metallica il cui margine superiore rivela un andamento concavo allo scopo di conferire, all'intera struttura, un maggiore ritmo unitamente ad una grande vitalità.
Di grande effetto decorativo sono le sei figurine, anch'esse in ghisa, fissate ai pannelli o all'ossatura tubolare, mediante l'impiego di viti e piccoli bulloni.
Tra di esse quella di notevole importanza è collocata in alto, sul lato sinistro, presentando una immagine femminile, adagiata lungo la curvatura del telaio (fig. 7). La ricca oreficeria che l'adorna, non a caso, richiama al concetto di abbondanza, come pure, il suo seno scoperto, simbolo, tra l'altro, di fertilità e maternità, attributi questi, che rivestono un significato augurale se riferiti ad una giovane consorte. A completamento di una tale simbologia il braccio destro della figura femminile viene posizionato all'imboccatura di una cornucopia (esplicito riferimento di fortuna e denaro) dalla quale fuoriescono numerose monete. La sua mano sinistra, invece, sostiene un cesto colmo di fiori e nel contempo solleva la veste, mentre, poco distante, un volatile è sul punto di spiccare il volo.
In corrispondenza, ma sulla parte destra del letto, troviamo invece, un giovane uomo, anch'esso sdraiato, nell'atto di leggere il contenuto di una tavoletta poggiata sul suo ginocchio e tenuta ferma dalla mano destra. Viene raffigurato in compagnia del suo cane (animale da sempre ritenuto sinonimo di fedeltà), la cui presenza, in questo preciso contesto, ben si "sposa" con la tematica coniugale (fig. 8).
Collocate più in basso, ai fianchi (in corrispondenza delle parti dipinte), spiccano le effigi di donne, dall'aspetto giovanile, sul cui capo poggia un cesto traboccante di fiori e frutta (fig. 9). Appaiono abbigliate con lunghe vesti, prive di maniche e strette ai fianchi da una sorta di cintura. La particolare positura delle loro braccia, con il prolungamento della gamba leggermente piegata e posizionata di traverso, crea un elegante, quanto estroso, effetto sinuoso (fig. 10).
Un letto nuziale, questo, che malgrado mantenga una certo stile e gusto per l'eleganza delle sue decorazioni vuole essere, nello stesso tempo specchio del progresso (riscontrabile nella presenza di parti in ghisa a stampo) e di un processo di produzione seriale e di massa che sempre più ci ha allontanato dal piacere di arredare le nostre abitazioni da mobili frutto dall'abilità manuale e dall'estro creativo dell'uomo.
Ringraziamenti:
Al proprietario, per la sua gentile disponibilità.
Foto realizzate da Giuseppe Cannavò
NOTE:
Plaisir de la Maison, nº 159, (jullet - août 1980), p. 106.
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