Preceduto dalla pubblicazione di un primo Glossario tecnico-artistico per il restauratore di dipinti, curato da Jacqueline Ascoli nel 1981, il nuovo Glossario delle tecniche artistiche e del restauro curato da Claudio Paolini e Manfredi Faldi si basa sul censimento sistematico promosso da Artis - Art and Restoration Techniques Interactive Studio, progetto del 1997, approvato e finanziato dalla Comunità Europea ed incluso nella linea d'azione Info 2000. Il progetto Artis prevedeva la creazione di un CD-ROM sulle tecniche pittoriche tradizionali e sul loro restauro. Il Glossario contiene ora circa 1200 lemmi e ne è stata curata anche un'edizione on-line pubblicata all'indirizzo
<http://www.argosproject.org/>
Hanno collaborato in qualità di partner del progetto Artis: il Département Conservation et Restauration della Ecole d'Art di Avignone, la Escola Professional Superior d'Art i Restauraciò di Barcellona, lo Iera Skiti Agiou Andrea del Monte Athos, l'Istituto Italiano per l'Arte l'Artigianato e il Restauro di Roma, Giunti Multimedia di Milano.
Gli ulteriori partner acquisiti in base ad accordi successivi: il Buckinghamshire Chilterns University College (U.K.), il Lenor-Rhyne University College di Hickory (U.S.A.) e l'Agencja Rozwoju Konservacji - Restauracji di Varsavia.
Claudio Paolini ha curato il coordinamento del progetto e la scrittura materiale delle definizioni dei termini di critica e storia dell'arte, delle tecniche pittoriche e dei relativi materiali e utensili tradizionali e Manfredi Faldi quelle dei lemmi inerenti i fenomeni di degrado, le indagini scientifiche, le tecniche di restauro e dei relativi materiali e strumenti.
Il Glossario era nato per un uso interno come sussidio per i corsisti dell'Istituto per l'Arte e il Restauro " Palazzo Spinelli " di Firenze, ma la sua utilità lo ha fatto evolvere naturalmente verso una fruizione più estesa.
Riportiamo di seguito alcune voci del Glossario a scopo dimostrativo:
« Falzalo o terra d'ombra bruciata. Pigmento bruno ottenuto a partire dalla terra d'ombra naturale (pigmento minerale naturale a base d'argilla colorata dalla presenza di perossido di ferro idrato e di biossido di manganese), opportunamente calcinata per modificarne la tonalità secondo un procedimento del tutto simile a quello utilizzato per la fabbricazione della terra di Siena bruciata [...] ».
« Lacca di garanza o barantia, garancia, lacca di alizarina, lacca madder, lacca di robbia, lacca di Rubens, retzel, rezza, rubea.
La garanza (o robbia) è una pianta erbacea delle Rubiaceae dalle cui radici si estraeva il principio colorante, attualmente noto chimicamente come alizarina. Da questo, per reazione chimica e precipitazione con allume viene ottenuta una lacca rosso violetto: particolarmente apprezzata quella ottenuta a partire dalla specie Rubia tinctoria. Conosciuta fin dall'antichità (e ricordata tra gli altri da Vitruvio, Plinio, e Heraclius) è stata prodotta in Grecia, Olanda e Francia. In quest'ultima nazione la tradizione più consolidata è individuabile nella regione della Drome e quindi ad Avignone, uno dei più importanti centri di produzione dove venne introdotta nel 1766 da Althen, persiano di origine. Pur essendo sensibile alla luce come tutti i coloranti organici è particolarmente stabile. Ha trovato diffuso impiego come materia colorante, probabilmente in sostituzione della porpora, mentre nelle tecniche pittoriche è per lo più ricordata in vari trattati come componente di mescolanze di colori, essenzialmente nell'ambito dell'arte della miniatura. Ha comunque conosciuto una notevole fortuna nei secoli XV e XVI, particolarmente in ambito fiammingo. Attualmente è fabbricata per idrolisi dell'antrachinone (dichetone ottenuto per ossidazione dell'antracene).
Francese: Laque de garance. »
Delle tecniche artistiche viene spiegata anche l'origine fisica o chimica in buon dettaglio.
« Luce monocromatica di sodio. Luce gialla prodotta da una lampada a vapori di sodio, costituita da radiazioni visibili la cui lunghezza d'onda è di 589 nanometri. Tale luce, rendendo meno evidente
l'effetto schermante delle vecchie vernici ossidate, consente di evidenziare, nelle sue applicazioni per l'indagine scientifica sulle opere pittoriche, forme grafiche, ritocchi, scritte nascoste da vernici imbrunite. Esplica quindi una funzione analoga (anche se sensibilmente ridotta) a quella propria degli esami in infrarosso, con il vantaggio di essere percepibile dall'occhio umano e di consentire riprese con normali emulsioni fotografiche. »
Un "fuori programma" che non ha molto a che vedere con le tecniche artistiche o il restauro, salta agli occhi del lettore nella pagina buffa in cui il lemma Iconologia viene commentato nella stessa pagina di Idrocarburo insaturo.
Nella versione on-line sono presenti tutti i lemmi della versione cartacea, ma la consultazione avviene previa selezione di una delle quattro distinte categorie disponibili: pitture, pigmenti, legno, strumenti. I lemmi sono tradotti in quattro lingue: inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Il modulo predisposto prevede la ricerca dei lemmi e del testo libero. Non sono attualmente implementate la gestione relazionale e la sintassi di ricerca strutturata presenti nel Thesaurus della suppellettile ecclesiastica dell'
ICCD. Nella sua semplicità il sistema di ricerca è comunque efficiente. Sarebbe forse utile poter effettuare una ricerca cumulativa in tutti gli archivi e in tutte le lingue mediante una sola maschera.
In appendice sono forniti i codici e le relative frasi di rischio e prudenza (p. es.: R2 = Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione); l'elenco delle fonti e la bibliografia.
In ogni caso il Glossario è uno strumento utile non solo per i restauratori e per i tecnici, ma anche per gli studenti di Storia dell'Arte a corredo del manuale e per tutte le persone di cultura interessate all'Arte e ai Beni Culturali e si rivela anche una lettura piacevole ed originale per la quantità di notizie storiche fornite nel testo.
INFORMAZIONI VARIE
Claudio Paolini, Manfredi Faldi, Glossario delle tecniche artistiche e del restauro,
Firenze, Istituto per l'Arte e il Restauro Palazzo Spinelli, 2000.
<http://www.spinelli.it>
Costo: 29 Euro (Lit. 56.000)
posta elettronica:
<ps-info@spinelli.it>
Glossario multilingue on-line:
<http://www.argosproject.org>
|