Nell'ambito delle manifestazioni organizzate in occasione dell'anno internazionale dell'acqua e del terzo World Water Forum di Kyoto, l'Italia ospita la mostra itinerante di uno dei più celebri e dotati fotoreporter: dopo l'apertura milanese, l'esposizione transiterà a Napoli, Potenza, Roma e Trieste. Nata nell'alveo del progetto Water for Life and Peace promosso da Green Cross International - associazione non governativa presieduta da Michail Gorbaciov -, la manifestazione gode dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e della non meno importante consulenza scientifica del geologo Mario Tozzi [Fig. 1].
Le sessantasei fotografie in bianco e nero del londinese Goldwater - un cognome che pare uno pseudonimo adottato per l'occasione - sono accompagnate da una serie di utili iniziative didattiche e da percorsi scientifici volti a sensibilizzare a proposito di un tema tanto caro alla sopravvivenza stessa della Terra e dei suoi abitanti. (Si pensi che, a tutt'oggi, l'acqua potabile è un bene primario inaccessibile a quasi un miliardo e mezzo di esseri umani.)
I vari volti del principio di taletiana memoria sono ritratti - e organizzati dall'ottimo allestimento milanese - secondo una suggestiva scansione e una serie di pannelli esplicativi. Potremo così cogliere la distruttiva forza dell'acqua di fronte all'hybris umana nella spaventosa potenza che si sprigiona dalla diga Itaipu [Fig. 2], nelle piogge monsoniche che inondano le strade di Bombay o nella morte causata dai maremoti ciclonici nello stato indiano di Orissa.
L'estremo divario nella disponibilità dell'acqua è invece simboleggiato soprattutto da due scatti: una stradina di Charrapunjee, uno dei luoghi in cui le precipitazioni annue si aggirano intorno ai 1200 centimetri annuali, e la devastante siccità in un villaggio eritreo, dove la parsimonia di un adolescente nel lavarsi gli occhi è quanto mai eloquente. L'acqua è anche simbolo di purificazione religiosa, come a Lourdes (si sente però la mancanza di almeno una fotografia dedicata alle abluzioni sacre previste dal Corano) o di laicissime esternazioni di godimento (lo 'schiuma-party' in Ungheria).
I volti per lo più attoniti dei bambini cambogiani, immortalati sotto la pioggia salvifica di un pozzo trivellato nelle campagne, sono un'immagine assurta a icona di questo prezioso bene naturale e negli occhi di quei fanciulli richiama una salvezza dalle tinte manzoniane [Fig. 3]. Un effetto analogo è veicolato dallo sguardo curioso e concentrato di una bimba di appena sei mesi che nuota sott'acqua in una piscina londinese [Fig. 4].
Ma lo scatto artisticamente più riuscito proviene da Goa (1999): con futuristico piglio, Goldwater ha scattato un'etimologica istantanea di un ciclista che percorre una strada semi-allagata. La definizione perfetta dell'uomo sul mezzo meccanico, la fusione di umano e tecnico si staglia con fuggevole presenza sulla macchia confusa dello sfondo, celebrazione di una paradossale velocità monumentale.
L'autore
Mike Goldwater (London 1951) ha fondato il Network Photographers e si è presto specializzato nel fotogiornalismo. Tra i premi più recenti, il Tom Hopkinson come fotoreporter dell'anno (1991) e il World Press Photo Award per i reportage sulla guerra in Burundi (1994) e l'alluvione in Bangladesh (1998). È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali segnaliamo: Indus Journey (1991), Promised Lands (1992), Responses to HIV (1994).
La Mostra
Mike Goldwater, Acqua
Palazzo Reale (Milano)
19 marzo - 2 giugno 2003
Catalogo Federico Motta, 55
(Testi di M. Gorbaciov, K. Annan, E. Biagi)
Links
Il sito della mostra, a cura di Federico Motta editore
http://www.mostracqua.it
Green Cross International
http://www.greencrossinternational.net
Network Photographers
http://www.networkphotographers.com/
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