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L'arte di Monique Dupong. Una stella che danza ... converte  
Nadia Scardeoni
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 16 Novembre 2004, n. 379
http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00379.html
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Area Artisti

«Durante l´inverno faccio lunghe passeggiate sulle spiagge e raccolgo piccoli oggetti della natura, come legnetti portati a riva dalle onde del mare, alghe o conchiglie che utilizzo per fare delle maquettes ovvero bozzetti, plastici o modellini. Perciò la mia arte è definita maquettes. Non costa molto ma occorre molta fantasia e in giro per l'Europa è raro trovare chi realizzi le stesse opere».

Monique Dupong



Parlare dell'arte di Monique Dupong, è per me arduo come se avessi un grande ostacolo emotivo ... che mi impedisce di scrutare oltre la preziosa armonia di "arte e vita" che Monique Dupong emana.
Più volte accolta nel laboratorio di Cefalù dove Monique "assembla", in silenzio ... davanti al mare, le sue dolci e incantate metafore dell'esistenza ..., ho cercato ... di comporre la sua storia, facendo tesoro delle sue confidenze, rivisitando le memorie della sua infanzia, gli eventi della gioia e del dolore che hanno accompagnato con passi a volte gravi e dilanianti l'incedere leggero, quasi sospeso di un'esistenza tutta tesa tra fili di una tenerezza quasi insostenibile.
Senza riuscire ...
Senza riuscire ad eludere ciò che magicamente Monique porta alla luce nei dialoghi tessuti da filigrane di emozioni sorgive e sguardi tersi, limpidi, lungimiranti come di chi vede, davanti a sè, sempre e solo ciò che che vale la pena di vivere.

Occorre allora semplicemente accostarla ed entrare con garbo nell'"armonia" del suo mondo incantato ... senza ostacolare con domande inopportune ... il suo "ritmo".

È come se Monique avesse dentro una stella che danza ... e converte.
Converte i legni lavorati dalle onde, le spugne, i fili, i sassi, le alghe, le cortecce ... tutto ciò che il mare getta a riva, come un parto generoso dopo la violenza della risacca ...
Converte i "rifiuti del mare" in "oggetti d'amare" ... li riconduce alla loro origine mitica, dà loro nuova vita o forse più semplicemente ... li richiama a nuova vita.
Le sue mani creano dunque distillati di sogni ... dal poco e dal nulla ...
Creano esseri dolci, sognanti, malinconici, ilari, ammiccanti e leggeri ... abitatori di terre vicine e lontane, comunque "felici" ...
Leggeri e sospesi e felici come i dolci segreti della sua anima bambina.
Ora, seguitemi senza fare rumore ... visitiamo il suo laboratorio virtuale ...
c'è anche una piccola ma intensa animazione che Monique Dupong ha sperimentato da sola usando esclusivamente i suoi materiali.





Monique, una sola domanda: come è nato il tuo lavoro ?

Tutto è cominciato come un gioco. Le bambine, i nipoti.

Passeggiate a mare. Raccogliere sassi , conchiglie, legni, radici, galleggianti e quant'altro troviamo di bello. E sempre per gioco seleziono, assemblo personaggi fantastici e ogni bambino ne sceglie uno che disegno sulla sua maglietta.

In seguito, non ho più potuto fermarmi.

Questo "gioco" è diventato sempre più coinvolgente. Le mie passeggiate, sulle spiaggie di Campofelice e d'intorni, sempre più lunghe.

Dopo più di trent'anni, alla risacca del mare si uniscono i ricordi della mia infanzia, passata lontano da qui, quando, fuggendo la scuola , mi rifugiavo sugli alberi o ritagliavo, in alcuni enormi cespugli di rosaspina, delle vere e proprie stanze arredate con oggetti riciclati e non ...

I personaggi buffi ma toccanti, mezzi seri e mezzi umoristici, che nascono sotto le mie mani spesso mi stupiscono E difficile da spiegare, ma non nascono tanto dalla mia fantasia quanto piuttosto dalle emozioni che mi trasmettono questi "valarini" o "carascoli" , così i pescatori del luogo, chiamano i legni "fluttuati".

Ho sempre subito il fascino dei materiali usati, come se fossero portatori di storie vissute.

Il momento creativo diventa un esercizio di ascolto dove la mente viene esclusa per lasciare posto all'osservazione.

Si azzerano presente e passato, gioa e dolore, bello e brutto, pregiudizi e convinzioni e si armonizza sorprendentemente un mondo interiore con il vissuto quotidiano.

Il tempo allora si riduce al momento , come rimedio alla sofferenza esistenziale.

Si crea un vuoto, una leggerezza che ridà l' energia tolta dalla pesantezza dei condizionamenti e dall' identificarsi con il proprio vissuto.

Certo non posso prescindere dal mio vissuto, ma è come se ci fosse attraverso l'amore per la natura , il maneggiare questi materiali, i sensi tutti tesi a captare la loro energia e a fondersi con le loro storie , una chiave di lettura nuova alle mie esperienze.

Qualcosa che va al di là di concetti che si possono spiegare con le parole ma che per me rappresenta il mistero dell'esistenza, resa più leggera e sopportabile grazie a questo " gioco " incredibilmente stimolante che mi aiuta a sdrammatizzare e a superare le difficoltà, e mi fa pensare che, malgrado tutto, la vita è bella ...




Alcune note di Monique Dupong

L'incantatore di serpenti

Un guscio di riccio, alcune radici, un'alga, un po' di corteccia i resti di un cesto di rafia, un piccolo galleggiante di canna da pesca, e un banale quanto insignificante pezzo di legno: ecco da cosa nasce l'incantatore di serpenti. Nella vita le cose non sono mai esattamente quello che sembrano, così questo suonatore di flauto che pian piano si trasforma non sarà per caso vittima del serpente incantato ...

La bambina che salta alla corda

Riconosco mia figlia Chiara, ma anche me stessa in questa figura, lunga , esile, spiritosa con le gambe attorcigliate ma con lo sguardo serio ad osservare, sempre pronta a sfidare le leggi della gravità pur di attirare l'attenzione , un grande bisogno di amore che appartiene a tutti i bambini.

La ragazza con il fiore

Una poesia, un desiderio di armonia.

Lo struzzo

Una ricerca della leggerezza.

***

Monique Dupong fa parte dell'équipe del Laboratorio Maieutico Dolciano.

LMD






Bambina che salta alla corda
fig. 1
Monique Dupong, Bambina che salta alla corda

Incantatore
fig. 2
Monique Dupong, Incantatore

Ragazza e fiore
fig. 3
Monique Dupong, Ragazza e fiore

Struzzo
fig. 4
Monique Dupong, Struzzo

Fotografie cortesia Nadia Scardeoni

 

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