Maurizio Calvesi mi ha insegnato che le buone intuizioni alla fine sono sempre supportate dai documenti. Vale a dire che la scoperta di un documento che prova in maniera oggettiva la veridicità di un'intuizione scientifica può avvenire anche successivamente alla formulazione della scoperta stessa, purchè sia valida l'intuizione misurata nella sua coerenza interna e valutata comparativamente con le altre soluzioni proposte dagli storici e dai filologi. Anzi, sempre secondo Calvesi, l'esperienza insegna che la scoperta di "buoni" documenti generalmente segue la formulazione di buone intuizioni 1.
Dai dati grezzi che pubblico qui di seguito togliendoli dal mio archivio elettronico STVDIA HVMANITATIS si evince che esistevano tra Quattro e Cinquecento due Palladio prima del più noto Andrea: Blosio e Domizio, come peraltro già noto a Phyllis Pray Bober 2. Il noto architetto padovano Andrea di Pietro della Gondola più noto come Andrea Palladio, secondo la tradizione ebbe assegnato il nome di Palladio dall'umanista veneziano Gian Giorgio Trissino, col quale visitò Roma e Palestrina nel 1541. La stretta coincidenza dei personaggi che frequentavano l'Accademia di Pomponio Leto ed Angelo Colocci dimostra come Andrea Palladio abbia conosciuto la Roma di Raffaello e di Agostino Chigi e soprattutto quella di Francesco Colonna romano autore dell'Hypnerotomachia Poliphili Il legame di Domizio Palladio e della sua città con Giovanni Gioviano Pontano e Battista Sforza che inventò il termine "Polifilo" dimostra chiaramente che la frequentazione romana del Trissino fu legata all'Hypnerotomachia.
L'alzato della Rotonda palladiana ricorda la maniera grande di Raffaello perchè adotta l'ordine unico gigante come nella Cappella Chigi a Santa Maria del Popolo, ma anche in Villa Madama. Soprattutto in quest'ultima l'idea di studiare otto venti per una migliore esposizione alla maniera degli antichi dimostra come Andrea Palladio avesse avuto la prima idea dell'edificio a pianta centrale seguendo con cura gli studi di Raffaello.
L'82 doge di Venezia Lorenzo Priuli fu educato da Domizio Palladio nato a Sora in provincia di Frosinone.
L'asse Roma - Venezia era dunque ben più che una fantasia, anzi una solida certezza basata sulla condivisione della cultura dell'antico.
STVDIA HVMANITATIS
ARCHIVIO BIO - BIOGRAFIE
BIAGIO PALLAI
vescovo di Foligno
Pseudonimo
BLOSIO PALLADIO
Nato a Collevecchio in Sabina (?) ? - Roma 1550.08.12
DATA COMPILAZIONE SCHEDA 121203
VECCHIA DATA COMPILAZ. SCHEDA: 190203
Dal 1518-1519 fu segretario del nunzio papale arcivescovo Latino ORSINI.
Durante il beve pontificato di ADRIANO VI fu chierico del Sacro Collegio dei Cardinali.
Nel 1524 pubblica i Coryciana.
Fu segretario domestico sotto CLEMENTE VII, posizione che mantenne anche sotto
PAOLO III e, poco prima della sua morte, sotto GIULIO III.
PAOLO III lo nominò vescovo di Foligno nel 1540, ma non fu mai consacrato.
Fu sepolto nella Chiesa di S. Maria in Aquiro in Roma.
IND. NOMI:
CHIGI, AGOSTINO
SCIARRA COLONNA viene menzionato nel testamento di Blosio PALLADIO.
GORITZ, CORICIUS
BIBL.:
Blosio Palladio di Collevecchio in Sabina nella Roma tra Giulio II e Giulio III, a cura di
Enzo Bentivoglio, Comune di Collevecchio in Sabina, 1990. Edizione di 500
esemplari. Collana di Studi Storici e artistici sulla Sabina, 1.
Quinlan - McGRATH, in: Humanistica Lovaniensia, 1990, cita come fonti per la
biografia del Palladio:
S. BORGIA, "Blosii Palladii Romani Oratio de praestatione obedientiae Rhodiorum
Leoni X etc. ", Anecdota litteraria, 4 voll. Roma, 1773;
G. MARINI, "Degli archiatri pontifici", Roma, 1784, 2, pagg. 273-274;
F. BONAMICI, "De claris pontificiarum epistolarum scriptoribus, Roma, 1770, pp. 86,
223-224, 323;
Barb. Lat. 4793: descrizione delle feste fatte in Roma, etc.
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DOMENICO FARINA DI BATTISTA E FRANCESCA
ID BIO 2801
Pseudonimo
DOMIZIO PALLADIO
Nato a Sora (Frosinone) 1460 ca. e morto nel 1533 ca.
DATA COMPILAZIONE SCHEDA : 121203
VECCHIA DATA COMPILAZ. SCHEDA: 10394
Ebbe un fratello di nome Matteo.
Giunge a Roma qualche anno prima del 1478.
1492 è a Urbino presso Guidobaldo di Montefeltro (imparentato con Giovanni della
Rovere, signore di Senigallia, prefetto di Roma e duca di Sora). La permanenza ad
Urbino è di breve durata.
1494 / 1495 ca. Venezia.
Marcantonio Sabellico doveva essere amico e protettore del giovane Palladio già dal
comune soggiorno romano degli anni '70 [Martini 1969, pag. 84]
1499 aprile Bernardino Veneto pubblica un'edizione del « Romanae Historiae
Compendium ab interitu Gordiani iunioris ad Iustinum III » di Pomponio Leto,
preceduta dalla lettera dedicatoria dell'autore a Francesco Borgia vescovo di Teano e
prefetto dell'erario pontificio.
La cura dovette essere di Sabellico e Palladio.
[Marini 1969, pag. 151]
1499 giugno Favole latine dell'Astemio (Abstemius).
1499 settembre Plautus del Bevilacqua con versi del Sorano.
1508 alla conferenza di Luca Pacioli sul quinto libro di Euclide tenuta nella Chiesa di
S. Bartolomeo a Venezia era presente Domizio Palladio.
Pubblica carmina di Giovanni Gioviano Pontano.
Il duca di Sora sposa la figlia di Battista Sforza.
INDICE NOMI:
PRIULI, LORENZO: 82º Doge di Venezia di cui fu educatore D. PALLADIO.
NOTE
1
MAURIZIO CALVESI, Il sogno di Polifilo prenestino, Roma, Officina, 1980 e 1983. ID., La «Pugna d'amore in sogno» di Francesco Colonna romano, Roma, Lithos, 1996.
2
PHYLLIS PRAY BOBER, The Legacy of Pomponius Laetus, in Roma nella svolta tra Quattro e Cinquecento. La rivisitazione pagana di artisti e umanisti. Cultura antiquaria tra filologia e simbolo. Il problema del Polifilo, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Roma 28 - 31 ottobre 1996), a cura di Stefano Colonna, Roma, De Luca editori d'arte, 2004, pagg. 455 - 464.
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