Siamo oggi, 3 ottobre 2007, nei giardini davanti al Rettorato dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con la dottoressa Cinzia Mastroianni, che è l'ideatrice e fondatrice dell'Associazione culturale Latium adiectum e dell'omonima rivista. Per prima cosa noi, curiosissimi nei confronti di questa iniziativa di alto livello culturale, vorremmo sapere di che cosa si tratta, come è nata e un po' la sua storia.
L'iniziativa Latium adiectum è un'iniziativa molto articolata che non si risolve solo nel progetto della rivista scientifica né solo del portale web che ne è il contenitore ma è una sorta di creatura con molti tentacoli. Il concetto principale che muove dal "progetto" Latium adiectum - ecco questo sì potremmo dirlo - l'idea principale è quella di aprire i contenuti della ricerca scientifica, accademica, ad un pubblico ampio, accademico ed extra accademico - il che non significa automaticamente "meno scientifico", "meno qualificato" o "meno valido" - adottando il più possibile canali che siano moderni, attenti ai linguaggi attuali, che sappiano comunicare secondo gli attuali codici di comunicazione e canali di comunicazione, quindi adeguando i contenuti scientifici propri del mondo accademico alla modernità della comunicazione. Questo il principio fondamentale. Da questo concetto sono poi nati il portale web http://www.Latiumadiectum.it e l'idea di una rivista telematica, interamente telematica ed esclusivamente telematica, con contenuti scientifici ed accessibile liberamente. Un rivista che si occupa di archeologia e storia dell'arte nel territorio del Lazio meridionale, semplificando diciamo "territorio del Lazio meridionale" perché con l'espressione Latium adiectum, mediata dall'antichità romana, abbiamo un pochino limato il concetto. Comunque sostanzialmente diciamo che l'ambito di interesse territoriale di tutto il progetto è il Lazio meridionale.
Ottimo. Adesso va di moda - vedi papa Ratzinger - l'uso del latino. Che cosa ha determinato questa vostra scelta di usare il latino nel titolo ? Non vi siete preoccupati magari di creare un po' di distanza nei confronti di un pubblico invece, come dire, del lettore colto ma comunque "normale" della società civile o di giovanissimi che magari ancora non sanno il latino ?
Magari ci piaceva proprio il contrario, cioè il senso del contrasto tra l'apparentemente "vecchio", desueto, inutile, abbandonato latino e l'estremamente "nuovo" del digitale, del web, della rete che sa molto di giovane e di giovanile. Quindi il nome Latium adiectum in realtà voleva attirare l'attenzione di chi, a monte, conosce già il contenuto e il significato, ed eventualmente pur non conoscendone i contenuti storici sa "dove andarli a pescare". Dall'altro invece un termine che magari può suonare incomprensibile nei confronti dei giovani forse proprio per questo può destare curiosità: «Andiamo a vedere che cos'è questo Latium adiectum ...».
Certo. Allora vediamolo insieme. A che cosa si riferisce e quale parte del Lazio prendono in esame questa vostra associazione e questa vostra rivista ?
L'intero progetto intende occuparsi della zona che grosso modo, dico veramente "grosso modo" e semplificando anche in termini di geografia storica, coinvolge l'attuale provincia di Frosinone, l'attuale provincia di Latina, la zona più meridionale della provincia di Roma e i confini "strettissimi" con l'Abruzzo, il Molise e l'alta Campania. In realtà il Latium adiectum in parte corrisponde a quello che è il concetto storico della Ciociaria, così come la definisce il professor Marcello Carlino in un suo libro uscito proprio quest'anno, dal titolo Ciociaria, quella terra di viaggi che non dico, dove utilizza un'espressione bellissima che secondo me può essere traslata al concetto di Latium adiectum, perché il professor Carlino dice che la Ciociaria - e io direi, mutuando da lui, il Latium adiectum - è una «realissima terra che non c'è», cioè è un concetto storico, perciò tentare di limitarla oggi geograficamente è estremamente difficile anzi direi impossibile. Però grosso modo, ripeto grosso modo, direi che il territorio di cui l'intero progetto si occupa è il territorio attualmente occupato dalle due province più meridionali del Lazio - la provincia di Latina e la provincia di Frosinone - e i confini immediati.
Ecco, ma sono chiamati a far parte del gruppo di ricerca e studio solo gli studiosi locali oppure, come mi sembra di aver capito, anche e soprattutto gli studiosi di tutto il mondo che eventualmente fossero interessati a partecipare ?
È assolutamente la seconda soluzione. Anzi. L'idea del web è scaturita da questo forte desiderio di creare una comunità virtuale che si dedichi appunto a questo ambito di ricerca. Il virtuale ci consente di aprire il bacino a chiunque si occupi di questo territorio e di questo arco cronologico, che in realtà è un arco cronologico amplissimo perché sia il "progetto Latium adiectum", sia il portale web nello specifico si occupano di archeologia e storia dell'arte in senso lato, non hanno un reale limite cronologico quindi chiunque si occupi di archeologia e storia dell'arte - dal preistorico al contemporaneo - con contenuti inerenti il Lazio meridionale indipendentemente da dove si trovi e lavori è assolutamente chiamato in causa, doverosamente chiamato in causa.
Infatti anche a me sembra che oggi il vecchio sistema del "porta a porta" della conoscenza degli studiosi tra di loro, che erano una volta veramente pochissimi e avevano notizia delle ricerche che ognuno portava avanti nel proprio campo d'indagine, mi sembra che sia un po' desueta. Oggi è necessario giovarsi anche di questi nuovi strumenti di comunicazione per arrivare a persone che magari conducono le stesse ricerche dall'altra parte del mondo senza che lo si sappia reciprocamente. Ecco, quello che volevo chiederle: c'è una situazione degli studi in rapida evoluzione negli ultimi anni; c'è un modello di riferimento culturale a cui voi di Latium adiectum guardate per fare questi vostri studi ?
Ma, un modello di riferimento culturale ... Le faccio un esempio che deriva dalla mia formazione personale. Io ho condotto studi di tipo umanistico, di taglio prettamente storico-artistico: infatti mi sono laureata proprio qui, a "La Sapienza" in Storia dell'arte medievale con il carissimo professor Mario D'Onofrio al quale devo l'amore per questo particolare frangente della storia dell'arte. Ma nel prosieguo, nell'ambito soprattutto degli studi offerti dalla Scuola di Specializzazione in storia dell'Arte Medievale e Moderna, frequentata nello stesso Ateneo, ho avuto un approccio meraviglioso con la scienza applicata all'arte, cioè con la diagnostica artistica, una disciplina che riesce a trovare un perfetto connubio tra la scienza e l'approccio prettamente umanistico all'arte. Una disciplina che cambia e condiziona radicalmente il lavoro dello storico dell'arte, sia in termini metodologici che di approccio al lavoro di ricerca. E di questo devo essere grata al professor Claudio Falcucci, docente di Diagnostica artistica presso la scuola di Specializzazione del nostro Ateneo romano, con il quale ho attualmente un felice rapporto di collaborazione.
Penso che l'approccio e il modello di riferimento da utilizzare sia proprio quello offerto da queste discipline "intermedie", cioè discipline - forse dal punto di vista della vecchia ottica umanistica - un pochino ibride, in realtà estremamente innovative. Il modello di studio, ricerca e approccio credo sia proprio quello derivante da questo tipo di discipline, dalla diagnostica artistica e da tutte le formule affini che in qualche modo sono punto d'incontro tra la scienza e lo studio umanistico.
E quindi i vecchi studi di storia patria, storia regionale non sono di vostro interesse ?
Ma ... laddove si aprano al nuovo sia in termini di contenuti, sia soprattutto in termini di metodologie perché no ! Il vecchio non è mai da buttare, semmai da rinnovare.
Ottimo. Senta, per quanto riguarda invece la composizione del vostro gruppo di lavoro, siete tutti giovani o c'è qualcuno più anziano ?
Diciamo che il più anziano, attualmente, ha 37 anni.
E comunque voi siete interessati anche ad ampliare il gruppo di lavoro o solo i lettori ?
Noi saremmo interessatissimi ad ampliare il gruppo di lavoro, sia in termini di competenze - proprio nell'ottica che le ho poc'anzi menzionato - sia nell'ottica dell'età, perché no ! Un'età più matura offre la possibilità di esperienze che magari chi è ancora giovane è difficile che abbia ...
Ho visto che il sito web che avete realizzato è molto bello, sia dal punto di vista grafico sia dal punto di vista della struttura dell'informazione, chiara, subito facilmente accessibile. La rivista, che voi pubblicate solo su internet, contiene i risultati solo dei vostri studi oppure è parte integrante dell'associazione ? Ecco, mi spieghi un po' il rapporto che c'è tra l'associazione e la rivista.
Il rapporto tra l'associazione e la rivista, anzi - io estenderei - il rapporto tra l'associazione, la rivista e il portale web, è un rapporto difficile da districare, nel senso che, in termini teorici, sarebbe stato logico far nascere l'associazione e poi da lì tutte le attività di conseguenza, quindi la rivista e il portale web. Nel nostro caso è accaduto il contrario: presi dal desiderio di fare, di concretizzare tante idee, ci siamo inizialmente precipitate sull'idea della rivista telematica. Abbiamo incontrato qualche difficoltà iniziale, proprio perché il web puro e semplice, che non abbia un pendant cartaceo, purtroppo, fa ancora fatica oggi ad affermarsi, quindi abbiamo in un certo senso, come dire, procrastinato l'attuazione della rivista e ci siamo dedicati a quella che poteva essere la formula intermedia di comunicazione e approccio con il pubblico, cioè realizzare un portale web che preannunciasse già la scientificità dei contenuti della rivista e che desse visibilità a questo gruppo che, nel frattempo, si è costituito in associazione vera e propria. Di fatto, quando il portale web è nato, e l'idea della rivista è nata, l'associazione non c'era ancora.
La rivista vuole essere l'estrinsecazione, se possiamo così dire, del lavoro non solo del nucleo interno, che operativamente costituisce l'associazione, ma lo spazio virtuale - e quindi più semplice da gestire - in cui accogliere tutti i contributi scientifici inerenti il territorio e l'argomento in questione indipendentemente da dove vengano, quindi indipendentemente dal fatto che i redattori siano membri interni o meno dell'associazione.
A questo punto è d'obbligo la domanda sulle ricerche che state portando avanti: la più innovativa, a suo parere, e la più letta dai visitatori.
La più letta ... in questo momento le devo dire che le sezioni più lette - ma del portale web perché la rivista è in realtà ancora ad un primo numero in nuce - sono quelle di contenuto museografico-museologico ... Lo studio più innovativo ? ... dipende se dal punto di vista dei contenuti o della metodologia. Dal punto di vista dei contenuti probabilmente una ricerca molto interessante potrebbe risultare quella condotta, sul piano iconografico-iconologico, all'interno del braccio meridionale del chiostro dell'abbazia cistercense di Fossanova che, a dispetto della notorietà e del nome altisonante, ad oggi risulta essere stata oggetto di poche, indirette e talvolta blande attenzioni ...
Il rapporto con l'Università, in generale, come ? C'è concorrenza o collaborazione ?
Assolutamente collaborazione. Devo dire che l'Università di Cassino per esempio, che è quella direttamente interessata per il fatto di essere il principale polo di ricerca e formazione sul territorio oggetto d'interesse, dal punto di vista dell'attenzione alle nuove tecnologie è estremamente avanti, forse perché la classe docente è particolarmente aperta in questo senso. Lo stesso vale per gli studenti che, forse proprio perchè si trovano di fronte uno strumento tecnologico a loro estremamente familiare, risultano più attenti ed interessati.
E pubblicazioni cartacee ? Adesso faccio un po' l'avvocato del diavolo.
Pubblicazioni cartacee ... Ora io le svelo il nostro grande cruccio. La rivista telematica, di cui ripeto è in costruzione il primo numero, è lì ferma da un pochino proprio perchè abbiamo in animo di realizzare, almeno per questi primi numeri, una parallela versione cartacea che speriamo di poter abbandonare presto, nella speranza che non ci sia più bisogno del cartaceo per poter riconoscere dignità ad uno studio scientifico, perché non è detto che uno studio scientifico che non sia pubblicato sulla carta ma attraverso un altro mezzo perda di scientificità: quello che cambia è il medium, non il contenuto !
Parole sante, che sottoscrivo assolutamente con grande convinzione. Ecco, abbiamo fatto un po' una carrellata su che cos'è Latium adiectum. Vediamo un attimo l'aspetto della partecipazione: da quanto ho capito si possono iscrivere all'associazione tutti gli studiosi che vogliono partecipare ma c'è bisogno di essere uno studioso o può partecipare anche un cultore della materia, che so, magari un medico molto appassionato che però fa delle ricerche nel tempo libero ?
In linea generale l'associazione è aperta a chiunque conduca studi e ricerche in "maniera" scientifica. Che poi non sia persona coinvolta all'interno del mondo accademico non preclude la possibilità che possa fare un buon lavoro, metodologicamente corretto, che possa sortire ottimi risultati scientifici.
Per quanto riguarda il futuro, avete un piano di sviluppo sia delle linee di studio che di quelle di aggregazione dell'associazione ?
Sì. L'associazione è estremamente giovane quindi ora si sta organizzando al meglio. In futuro avremmo in animo innanzitutto di strutturare una sede che sia riferimento fisso per chiunque decida di collaborare o abbia necessità di avere contatti, informazioni ... Il bello e il brutto del web è proprio questo, cioè la possibilità di poter fare tante cose senza la necessità di avere uno spazio fisico fisso. Ci piacerebbe in realtà avere una sede all'interno della quale poi organizzare anche delle attività che siano ulteriore espansione e manifestazione di questo lavoro. Le do un'anticipazione, in questo senso. Prossimamente partirà un'iniziativa molto bella, almeno dal nostro punto di vista, che abbiamo battezzato i Cenacoli di storia dell'arte, che già nel termine vogliono evocare l'incontro intellettuale tipicamente umanistico, incontro dotto, colto, che dunque può chiamare in causa espertissimi della materia ma anche non espertissimi eppur qualificati. Momentaneamente quest'iniziativa sarà portata avanti in forma itinerante, laddove i temi oggetto degli incontri si "trovano fisicamente". In futuro speriamo di poter fare l'operazione contraria, cioè portare le persone all'interno della sede dell'Associazione Latium adiectum e sviluppare lì le nostre attività.
Per quanto riguarda i temi di ricerca, bhè, essi si muovo laddove si muovono le persone che li portano avanti. Attualmente l'associazione è composta prevalentemente da medievisti e da archeologi classici, quindi automaticamente le prime due direzioni di ricerca a svilupparsi saranno proprio queste, ma speriamo di aprire presto e il più possibile il ventaglio delle materie d'interesse e di lavoro, anche per favorire l'interdisciplinarietà che, a mio parere, è sempre molto costruttiva e capace di aprire lo sguardo su vedute talvolta inaspettate.
Bene, ringraziamo Cinzia Mastroianni per questa bella intervista e diamo appuntamento fra qualche tempo per vedere poi quante di queste cose si saranno realizzate. Questa di Latium adiectum sembra un'ottima iniziativa, piena di possibili sviluppi, in cui noi crediamo fermamente. Quindi vi auguriamo uno sviluppo concreto per i prossimi anni a venire.
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