L'atteso Polo per l'infanzia Lama Sud a Ravenna dello Studio Giancarlo De Carlo e Associati è stato inaugurato sabato 11 ottobre scorso, in una primaverile mattinata d'ottobre.
Sono intervenuti il sindaco Fabrizio Matteucci che ha sottolineato l'importanza di questa nuova architettura, della metodologia progettuale adottata per la sua realizzazione, della scelta decisiva delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Ravenna e del Monte di Bologna e Ravenna di finanziare quest'opera, l'impegno di chi opera nell'ambito scolastico promuovendone l'incoraggiamento e la valorizzazione in tempi così duri.
A seguire, i due presidenti delle Fondazioni Lanfranco Gualtieri (Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna) e Marco Cammelli (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) hanno posto l'accento sull'innovativo ruolo delle Fondazioni stesse in questo contesto: dalla consueta veste di Enti erogatori si sono trasformati in ideatori e promotori essi stessi del progetto.
La scelta di investire in questo intervento di riqualificazione urbana della periferia è finalizzata alla creazione di nuove identità urbane da affiancare al centro storico.
Infine Antonio Troisi, progettista dello Studio Giancarlo De Carlo e Associati, con toni di commozione ha descritto il lavoro terminato dallo Studio in perfetta sintonia con l'idea di De Carlo sia sulla tecnica che sulla metodologia di lavoro applicata alla progettazione (uno stralcio del discorso si può ascoltare nel video allegato).
L'edificio
L'edificio è costituito da due corpi: a Nord le sei sezioni dedicate alla scuola materna e a Sud le quattro destinate al nido.
I due corpi sono fusi in un unico abbraccio dall'intersezione della copertura che si snoda ondulata lungo l'intero perimetro dell'edificio.
L'altezza è riportata agli edifici circostanti e l'impatto visivo è mitigato dalla scelta del paramento murario in mattoni coerente con la tipologia ravennate.
All'interno gli spazi si snodano l'uno dopo l'altro attraversati dall'andamento sinusoidale della copertura in legno lamellare, sorretta da un gioco di capriate lignee e tiranti metallici nei soprelevati spazi comuni che lasciano entrare fasci di luce dai lucernari vetrati. L'architettura è permeabile al paesaggio e dialoga con l'ambiente circostante filtrandone aria, luce, colori e calore ... si tratta infatti di una copertura realizzata nel completo rispetto dell'ambiente e del benessere abitativo.
Nelle stanze il calore del sole viene accumulato e sfruttato per creare un moto convettivo che favorisca la ventilazione naturale attraverso la sinergia di lucernari e ventilatori elettrici (che estraggono l'aria viziata); negli spazi comuni i lucernari, orientati a Sud, riescono a captare il sole anche nei mesi invernali.
Ma la sostenibilità del progetto permea tutto l'edificio: pannelli radianti a pavimento rinfrescano o riscaldano gli ambienti; dove le superfici sono maggiormente vetrate e c'è più dispersione termica, sono stati aggiunti dei radiatori bassi che servono anche da base per sedute di legno.
Per il risparmio energetico sono stati adottati l'isolamento termico con pannelli di lana minerale nell'intercapedine della muratura; stesso materiale è stato adottato, in diverse intensità, nella copertura in legno ventilata. I pannelli fotovoltaici posti sulla copertura a falda dei locali tecnici permette l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile come anche l'impianto di raccolta e stoccaggio dell'acqua piovana riutilizzata per irrigare il giardino.
La naturalità dell'edificio si esprime anche nella scelta dei materiali di finitura e d'arredo interno: i pavimenti delle sezioni e i soffitti sono in legno con finitura naturale mentre le travi della struttura di copertura sono in abete trattato con una tinta schiarente e non coprente.
Dall'idea al progetto: l'architettura partecipata
Nell'elaborazione del progetto gli architetti sono partiti dalla sistemazione del parco e, tenendo conto dell'orografia del luogo, dell'alberatura, dei percorsi di gioco e apprendimento dei bambini nella natura, hanno tracciato i segni costitutivi la planimetria. Sono nati così i due edifici funzionalmente simili ma differenziati nei percorsi di distribuzione: la scuola materna orientata Ovest-Est, latitudine verso la quale il corridoio che la attraversa si apre nella sala comune a doppia altezza, e il nido, nel quale le stanze ruotano attorno ad un ambiente centrale coperto, anch'esso più alto, pensato per far socializzare i più piccoli. Entrambe le sezioni hanno a disposizione dei cortili riparati con piante, parquet e seduta per potervi giocare nei mesi freddi.
All'interno delle "aule" sembra di essere proiettati all'esterno: le pareti vetrate sono ampie, tali da non vincolare lo sguardo allo spazio chiuso ma da condurlo verso l'orizzonte verde e solare del paesaggio circostante ... il colloquio interno-esterno, nell'intero complesso, è continuo e fa parte della stimolazione percettiva dei piccoli utenti. Anche la luce che filtra dai numerosi lucernari accompagna i bambini nelle sue variazioni di colore stagionali, creando con le sue ombre magici effetti sui muri.
Nello spazio d'ingresso un mosaico di colori sulle vetrate accoglie grandi e piccoli ... sono i disegni dello stesso De Carlo ingranditi e stampati su una pellicola, applicata poi sul vetro.
A questo punto è lecito domandarsi: perché quest'opera è così affascinante ?
È il metodo stesso con cui è stata concepita che l'ha resa così: la progettazione è avvenuta in stretta collaborazione tra progettisti e pedagogiste dell'Amministrazione. Il confronto tra le differenti ma complementari capacità professionali ha permesso al progetto di svincolarsi dagli stereotipi classici della progettazione legati principalmente a vincoli e normative e di diventare, come in uno splendido mosaico, il risultato della combinazione di molteplici tesserine pensate e disposte ad arte nel luogo prescelto.
Alcuni dati tecnici ed economici
Superficie lotto: 22.000 mq.
Nido d'infanzia: capacità d'accoglienza 60 bambini (quattro sezioni).
Scuola dell'infanzia: capacità d'accoglienza 168 bambini (sei sezioni).
Costo: 6 milioni e 350 mila euro (contributo paritario Fondazioni).
Progetto: Studio Giancarlo De Carlo e Associati vincitore di un concorso europeo bandito nel 2003.
Committente: Il Comune di Ravenna.
Ditta esecutrice lavori: Cooperativa Iter di Lugo su commissione del Consorzio provinciale delle cooperative di produzione e lavoro, vincitore della gara d'appalto.
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