Mancava nel panorama editoriale
italiano un testo di critica e di consultazione che passasse in rassegna la
videoarte scandinava, con un occhio alla storia e uno alle tendenze più
recenti.
Se alcune prime ricognizioni
sono state fatte in occasione delle mostre La
coscienza luccicante. Dalla videoarte all’arte interattiva (a cura di M.G.
Tolomeo e P. Sega Serra Zanetti, Palazzo delle Esposizioni, Roma 1998) e Paesi Nordici – Interferenze (a cura di
C. Corbetta e J. P. Nilsson, Palazzo della Papesse di Siena, 2002), è la prima
volta che un critico italiano dedica esclusivamente ai paesi del Nord Europa
uno studio specifico nel campo della videoarte. Danimarca, Norvegia, Svezia,
Finlandia, Islanda sono luoghi ormai non più così lontani né geograficamente,
grazie ai numerosi voli low cost che ne hanno aumentato il turismo in entrata, né
culturalmente, poiché sempre più spesso occupano con successo vasti spazi in mostre
italiane: si pensi al tradizionale appuntamento alle Biennali di Venezia, alla
cui ultima edizione, Fare mondi, si è
premiata con il Leone d’argento la svedese Nathalie Djurberg, per il suo
surreale giardino multimediale al Padiglione centrale; o al Festival della
fotografia di Roma che presenta una interessante rappresentanza di giovani
artisti scandinavi, una generazione che sta facendo della fotografia una delle
punte di diamante dell’arte contemporanea.
Il libro di Lorella Scacco,
critica e storica dell’arte e dell’estetica da anni impegnata nel contemporaneo
nordico, si struttura in una parte saggistica, che segue un ordine cronologico
dagli anni Sessanta a oggi, e una parte di consultazione in cui sono raccolte
le schede biografiche dei principali videoartisti delle ultime generazioni, i
cui video più recenti si possono visionare nel CDROM allegato, contenente
numerosi interessanti estratti. Il testo è bilingue, italiano e inglese.
Fin dalle prime pagine si
evince come il cinema sperimentale e le influenze del movimento Fluxus siano state
fondamentali per lo sviluppo di questa specialità artistica nel nord Europa. Il
blow-up di Antonioni, i riferimenti
allo stile cinematografico di Hitchkok (il video di Salla Tykkä), di Godard
(Annika Larsson), di Buñuel, ricorrono ieri come oggi nella videoarte nordica, una
derivazione ampiamente commentata dal teorico e artista Lev Manovich nel suo The Language of New Media, Cambridge,
2001, come filtro fondamentale della visione contemporanea. Nella sezione storica Lorella Scacco esamina Paese
per Paese la nascita della videoarte attraverso i suoi pionieri, in primis la Danimarca, dove il
documentario sperimentale ha svolto un importante ruolo culturale. In alcuni
casi, invece, la mancanza di laboratori e mezzi ha portato gli artisti a
cercare fuori dai confini nordici – e questa sembra essere una caratteristica
ricorrente nella storia dell’arte scandinava – nuovi stimoli e contatti con movimenti artistici
più all’avanguardia. Grazie a pionieri come l’islandese Steina Vasulka o la
norvegese Marianne Heske le idee di Fluxus, Naum Jun Paik e della Pop art hanno
attraversato il Baltico in anni precoci, gettando le premesse per il cosiddetto
‘miracolo nordico’ degli anni Novanta. Lorella Scacco esamina nel suo lavoro anche
l’apporto della critica d’arte e il ruolo dei musei, che in alcuni casi – il
Moderna Museet di Stoccolma e l’Amos Anderson di Helsinki – hanno esposto e
promosso l’avanguardia della videoarte.
Ma arriviamo agli artisti: che
usino un linguaggio surreale, iperrealista o politicamente impegnato, tutti mostrano
un interesse crescente alle tematiche dell’individuo in rapporto, quasi sempre
conflittuale, con la società in cui vive, e con lo spazio che essa modella;
temi a cui l’autrice dedica delle sezioni apposite per indagare i canali della
percezione, delle memorie e dei temi sociali.
Appare come interlocutore
ricorrente la scienza – geografia, medicina, fisica, zoologia – (per esempio
nei video di Lars Siltberg), così come la tecnologia (Mika Taanila). La natura,
la grande protagonista di tutta l’arte nordica, è in questi artisti a volte grembo
(Petra Lindholm) o luogo minaccioso (Eva Koch). Tutte osservazioni che
riflettono, come scrive l’autrice nella introduzione, una riflessione sul cambiamento
dell’Europa del nord negli ultimi anni, e il rapporto degli artisti con il loro
mondo, che si esprime in quella che
viene chiamata la ‘bedroom culture’, in opposizione alla ‘cafè culture’ del sud
Europa.
Importanza crescente nella
videoarte più recente viene accordata al suono; voci, rumori, anche i silenzi diventano
elementi sofisticati dell’immagine e della sua percezione, introducendo la
figura del sound designer (in
particolare, gli ultimi lavori di Santeri Tuori esposti al museo Emma di Espoo).
Infine, piace qui sottolineare l’attenzione di alcuni artisti alla qualità dell’immagine
e all’estetica dell’opera d’arte: artisti quali Elina Brotherus, Jasper Just,
Eva Koch, Crispin Gurholt, Lars Siltberg, Cecila Lundqvist, Maria Friberg,
Jonas Dahlberg e Peter Lindholm, solo per citarne che alcuni tra i migliori,
hanno tutti in comune una ricerca sulla grafica, sulla composizione, le cromie,
che avvicinano di ritorno la videoarte alla pittura. Accanto a loro vorrei
aggiungere i nomi della finlandese Saara Ekström e del danese Miska Knapek, giovani
rappresentanti del nuovo rapporto tra fotografia e videoarte, in cui il tempo entra
come co-autore dell’opera, facendo nascere una nuova modalità di fruizione – la
slowness e la stillness a cui si accenna nel libro.
Il libro gode di uno sguardo
distaccato, come scrive l’autrice, ma aggiungerei dettagliato sull’argomento,
frutto della prolungata conoscenza diretta di molti degli artisti citati e la
lunga attività che Lorella Scacco porta avanti nel campo dell’arte
contemporanea come critica d’arte e organizzatrice di mostre in Italia e
all’estero. Non è un caso che sia stata un’artista finlandese, Marita Liulia,
pioniera nel campo delle nuove tecnologie, a farci incontrare. Il libro esce
dunque in un momento propizio per la ricezione dell’arte scandinava in Italia:
il modello culturale ed estetico dei Paesi Nordici è un panorama da osservare
per una certa facilità ormai acquisita nell’applicazione delle nuove tecnologie
all’arte, ma anche per la contaminazione
crescente dei diversi medium espressivi, dall’uso di tecnologie avanzate
(telefonia cellulare, televisione digitale, internet) ai vari festival dedicati quali Prix Mobius
Nordica, Momentum, Pixelache. Northwave
si presenta come testo di riferimento che, si auspica, porti ancora maggiore
attenzione all’arte nordica e non soltanto degli ultimi anni.
IL
LIBRO
LORELLA SCACCO, Northwave, Una ricognizione sulla viedeoarte
dei Paesi Nordici, Milano, Silvana Editoriale, 2009. 17 x 24 cm.; pp.
256. 28 Euro ISBN
9788836614097
Link alla scheda del libro sul
sito della casa editrice Silvana editoriale:
http://www.silvanaeditoriale.it/catalogo/prodotto.asp?id=2643
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