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Identificata l'immagine di un angioletto nella Vocazione di San Matteo di Caravaggio  
Nadia Scardeoni
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 7 Maggio 2013, n. 676
http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00676.html
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Il laboratorio immateriale di "restauro virtuale", dalla sua concezione ed elaborazione sorta nel "Cantiere dell'Annunciata di Antonello", intorno al 1999, è metodologicamente attivo in ogni studio da me affrontato: guida la ricerca e mi conduce spesso a interessanti raffronti e straordinari accertamenti. Così è stato per la scoperta del piccolo angelo raffigurato nel riquadro della finestrella della tela di Caravaggio, Vocazione di san Matteo, avvenuto nel corso degli studî preparatorî del Seminario: Caravaggio e l'estetica dell'umiltà, tenuto a Verona per la Società Dante Alighieri il 24 febbraio 2011.

 

Dicevo in quella conferenza: «Caravaggio e l'estetica dell'umiltà: popolani, foglie secche e mele bacate». «Per un'analisi dell'opera di Caravaggio, nei dettagli che svelano la sua visione del mondo senza infingimenti, ove il suo sguardo severissimo ci inchioda alla cruda realtà del quotidiano, vivente, caduco o senescente. Ove, la dignità degli umili si esalta al passaggio di lame di luce impietosa».  

Ho affrontato in quella occasione un approfondimento sulle origini della formazione artistica di Michelangelo Merisi, evidenziando gli apporti - nelle opere successive di Caravaggio - relativi a maestri "altri", oltre le pareti anguste della bottega di Simone Peterzano. Fra tutti, il più “citato” della cerchia milanese è Giovanni Ambrogio Figino, suo contemporaneo. Contatto o scambio che sia, dagli esercizi di bravura di Ambrogio, una delicatissima ampollina di vetro viene messa in serbo dal giovane Michelangelo, trasportata a Roma e "mostrata con cura" in più occasioni. ( vedi opere)


E poi l'incunabolo della natura morta di Ambrogio, Piatto con pesche e foglie di vite, che sottoposto ad un processo di visione di cruda realtà diventa una vissuta canestra di frutta: qui il giovane Merisi non compete nella resa fiamminga dei vetri e dei cristalli, qui apre la sua "controriforma estetica": la frutta è osservata nel suo "hic et nunc", nella visione reale e istantanea del suo progredire verso la marcescenza. Nell' opera San Matteo e l'angelo -nella prima stesura per San Luigi dei Francesi - posta a confronto con il San Matteo di Figino a San Raffaele, emerge a mio parere una vera fratellanza con il maestro elettivo, sostanziata dalla evidente concordia di soggetto, forma e ritmo, quasi si trattasse di conservare la precisa memoria di una compresenza sulla fattura dell'opera stessa, oltre il «gli restò di sicuro in mente» di longhiana memoria. (...)
Una concordia comunque circoscritta agli elementi formali perché, se è vero che in Caravaggio l'angelo conserva l'eguale leggiadro incedere, tuttavia non si limita a suggerire, a ispirare la scrittura al santo come in Figino, bensì conduce con forza la mano dell'evangelista. E ancora: mentre Matteo è rappresentato da Figino nella dignità del suo ruolo, in Caravaggio assume le indecenti fattezze di un popolano rozzo e stordito, quasi inabile a stilare il vangelo se non sotto la guida di un angelo premuroso e volitivo. E il quadro sarà rifiutato.


Un'altra sequenza della singolare visione dell'angelo in Caravaggio è documentata nella tela laterale della Cappella Contarelli, dedicata al Martirio di San Matteo, dove un piccolo angelo si protende, roteando fino al limite dell'equilibrio, per porgere al santo la palma del martirio.
Anche qui, come in tutte le opere in cui sono presenti, gli angeli di Michelangelo non sono ieratici messaggeri del divino. Sono esseri reali, dotati di splendida vitalità, ardenti di energia cooperativa.. Vogliono sollevare dall' indigenza l'umana fragilità. Sono quasi "intriganti", tenaci in tutto ciò che sta loro molto a cuore. Vogliono esserci, indicare, partecipare ... E anche la chiamata di San Matteo non passa inosservata. Ma, come interpretare il piccolo angelo da me individuato nella finestrella della Vocazione di san Matteo ?


Non appartiene per la sua modesta dimensione al gruppo rappresentato ma non ne è estraneo: appoggiato con la guancia alle braccia incrociate, osserva ciò che accade ..
Forse è semplicemente una citazione autobiografica. Forse, Caravaggio ha creato una delicata metafora di se tesso come astante per dirci la sua attenzione massima verso la chiamata di Cristo e la sua auto-identificazione nell'evento della conversione. (..)

«Del Figino gli restò di sicuro in mente il San Matteo a San Raffaele» (Roberto Longhi, Caravaggio, in Da Cimabue a Morandi: saggi di Storia della Pittura Italiana scelti e ordinati da Gianfranco Contini, Milano, Mondadori, 1973, p. 805).

 

Nota
L'angioletto della Vocazione di san Matteo è stato identificato , comunicato e mostrato in pubblico in seno alla conferenza: Arte e Scienza al femminile, 7 marzo 2012, Verona, Palazzo da Lisca.

Seguendo la Metodologia del restauro virtuale ho fatto alcuni studi sull'immagine e ho riscontrato la presenza di restauri che inibiscono la lettura del volto. E' sufficientemente leggibile la sua guancia destra e l'ala sinistra. La fluida pennellata di luce sul braccio destro è invece integra e la sua bellezza è un dono d'Autore.






 


Links correlati

 

Nadia SCARDEONI, L'angioletto nascosto sulla Vocazione di San Matteo di Caravaggio, in ASIAC – Agenzia Giornalistica Stampa Quotidiana Associata di Arti Cultura, Verona, 30 marzo 2012,
<http://www.asiac.info/default.asp?id=1&ACT=5&content=2929&mnu=1>

 

EAD., Il restauro virtuale dell'Annunziata di Antonello da Messina, in “BTA – Bollettino Telematico dell’Arte”, 28 Ottobre 2005, n. 411

<http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00411.html>

EAD., A tu per tu con Nadia Scardeoni e il suo Restauro Virtuale, in “BTA – Bollettino Telematico dell’Arte”, 10 Dicembre 2009, n. 546

<http://www.bta.it/txt/a0/05/bta00546.html>

EAD., Metodologia del  restauro virtuale di opere d’arte pittoriche (Restauro Virtuale Metodo Scardeoni), in CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento Patrimonio Culturale, Workshop Multi-quality approach to cultural Heritage, CNR, Roma, Piazzale Aldo Moro, 14-15 novembre 2006, sessione del 15 novembre

<http://sij07.cnr.it/pubblicazioni/prog_post.htm>

EAD., La visione degli angeli nell’arte, testo della conferenza tenuta il 20 marzo 2013 presso l’Associazione Italiana di Cultura Classica – Delegazione di Verona, in collaborazione con il Museo Diocesano di San Fermo Maggiore, pubblicato il 16 marzo 2013 in “Archivio Digitale della Salvaguardia”

<http://archiviodigitaledellasalvaguardia.blogspot.it/>

EAD., Dettagli Angelo Caravaggio, power point, in “Calaméo”, s.d.

<http://www.calameo.com/read/000118625193f89cf47c8>






Fig. 1
CARAVAGGIO, Finestra della Vocazione di San Matteo, particolare
Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi

Fig. 2
CARAVAGGIO, Elaborazione grafica di Nadia Scardeoni

Fig. 3
CARAVAGGIO, Finestra della Vocazione di San Matteo, particolare
Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi
Elaborazione grafica di Nadia Scardeoni

Fig. 4
CARAVAGGIO e FIGINO, Elaborazione grafica di Nadia Scardeoni

Fig. 5
CARAVAGGIO e FIGINO, Elaborazione grafica di Nadia Scardeoni

Fig. 6
CARAVAGGIO, Elaborazione grafica di Nadia Scardeoni

Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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