Per
la prima volta dal 1851 in un’esposizione universale il paesaggio
si sostituisce alle grandi architetture e diventa emblema,
protagonista, monumento vivo. L’attenzione del pubblico dovrà
essere in primo luogo colta, non dalla monumentalità
dell’architettura, bensì dalla maestosa armonia degli elementi
naturali.
Il
progetto paesaggistico di Expo 2015 parte da un’attenta analisi
dello stato di fatto e si pone l’ambizioso obiettivo di risanare,
secondo criteri ben precisi, il sito prescelto. Vengono individuati e
reinterpretati, secondo una coscienziosa lettura, i caratteri
identitari dell’area, la cui chiave è il paesaggio agricolo
risultato del mosaico dei campi coltivati e del reticolo di canali e
rogge. Si analizzano le risorse naturali, (acqua, suolo, vegetazione)
e i valori storico-culturali del territorio. Ci si ricollega in tal
modo alle tematiche fondanti di Expo 2015, al tema della nutrizione,
in questo caso interpretato in senso paesaggistico, grazie ad
un’indagine sul rapporto tra uomo e natura.
Il
progetto del verde di Expo 2015 è estremamente ambizioso e, in linea
con i principi di sviluppo sostenibile, si prefigge di andare oltre
la temporaneità dell’evento contribuendo a riqualificare il
territorio in modo permanente: giocando così un ruolo determinante
nel futuro rapporto città-campagna. Con più di 280.000 mq di aree
verdi, 10.000 piante e 250 specie vegetali differenti si mira a
generare nuove relazioni con il contesto ed innescare mutazioni
virtuose, a lungo termine, rispetto alla temporaneità dell’evento
stesso. Intervento unico che s’inserisce in un contesto di
pianificazione più ampio volto a limitare la frammentazione del
territorio. ExpoMilano 2015 costituisce, quindi, in linea con
l’iniziativa promossa dalla Comunità Europea “Infrastrutture
verdi, rafforzare il capitale naturale in Europa”, un’occasione
per risanare le cicatrici di una porzione di territorio, per ridare
al paesaggio un disegno d’insieme. Il progetto paesaggistico si
può definire come un tassello di green infrastructure, un
punto strategico, un anello di congiunzione dei sistemi d’acqua,
verde e reti di mobilità dolce periurbane e regionali. Il verde di
Expo 2015 diventerà un nodo fondamentale di ricongiunzione tra
parti della città attualmente isolate dalle infrastrutture,
importante punto di congiunzione per la rete dei percorsi
ciclopedonali intercomunali e provinciali, creando nuovi elementi di
collegamento col territorio circostante, ( passerella cascina
Merlata, passerella Fiera e piste ciclabili di congiunzione con il
canale Villoresi e con l’area Stephenson-Sacco).
Per
quanto concerne prettamente il progetto paesaggistico di Expo
possiamo riassumere gli elementi fondamentali in due gruppi: il
primo riguardante il nuovo canale in fase di realizzazione che
abbraccia l’isola di Expo ed il secondo che comprendente gli 8
ambiti paesaggistici.
Perno
dell’intero progetto paesaggistico è il nuovo canale, in fase di
realizzazione: filtro verde tra l’area espositiva e l’esterno. Le
funzioni svolte sono molteplici: recupero delle aree degradate,
mitigazione visiva mediante il mascheramento delle infrastrutture
esistenti e degli edifici, diminuzione dell’impatto acustico e
dell’afflusso di polveri inquinanti, oltre a tutti i benefici
intrinseci delle fasce boschive, (miglioramento del microclima,
protezione dai venti, incremento della biodiversità e creazione di
habitat-rifugio).
La
progettazione paesaggistica degli spazi verdi dell’esposizione è
suddivisa in otto “Ambiti” sulla base delle diverse
caratteristiche funzionali e delle scelte che ne contraddistinguono
la fruizione. Nel sito di Expo2015 sono, infatti, in via di
realizzazione diverse tipologie paesaggistiche; ognuna con
caratteristiche specifiche, con una tematica differente che declina
in modi diversi attività, flussi e comportamenti lungo direttrici
di orientamento e di scoperta. E’ giusto ricordare che tutte sono
relazionate tra loro al fine di costruire un percorso unitario che
sia e piacevole e motivo di riflessione per il visitatore.
BIBLIOGRAFIA
Monique
Mosser, Georges Teyssot, L’architettura dei giardini d’Occidente
dal Rinascimento al Novecento, Venezia, Mondadori Electa, 2005.
Franco
Panzini, Progettare la Natura, Bologna, Zanichelli, 2005.
Agnese
Dionisio, Dal paesaggio alla città Teorie e Progetti in Europa,
Milano, Libreria CLUP, 2006.
SITOGRAFIA
http://www.expo2015.org
http://www.expo.rai.it
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