Abstract
Il
tema della corretta organizzazione dei depositi museale continua a
rappresentare una sfida e un problema per la quasi totalità dei
musei del mondo. Nonostante la presa di coscienza della gravità
della situazione avvenuta negli ultimi decenni, troppo spesso cattive
condizioni di conservazione mettono a rischio i reperti, spesso
custoditi in gran numero nei magazzini. Si sta però sviluppando un
approccio che punta a valorizzare i depositi, rendendoli il più
possibile fruibili da parte del vasto pubblico dei non “addetti ai
lavori”. A precorrere questa tendenza, denominata “Visible
Storage” è stata la Galleria Borghese di Roma che ha reso
visitabili regolarmente i propri depositi sin dal 2005, e ora sta
operando una complessiva ristrutturazione di questi spazi grazie ai
fondi del PNRR. Le testimonianze della ex direttrice Anna Coliva e
dell'attuale Francesca Cappelletti confermano la storica pinacoteca
della Capitale come avanguardia nel campo museologico. Il caso di
Galleria Borghese ha fatto scuola nel mondo e oggi la sfida di
offrire al pubblico i depositi come accrescimento delle possibilità
di conoscenza rappresenta una nuova frontiera della fruizione
dell'arte.
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