bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english not available
Bacon - Freud Expressions S. Paul (Nizza)
Fondation Maeght
4 Luglio
15 Ottobre 1995
Daniele Cassandro
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 121 (4 luglio 1995)
http://www.bta.it/txt/a0/01/bta00121.html
Precedente
Successivo
Tutti
Area Mostre

Il primo ritratto che non si chiamasse "Testa" o "Studio" ma che avesse per titolo il nome proprio del modello, Bacon lo ha dipinto nel 1951, ed è un ritratto di Lucian Freud.
Bacon e Freud, nonostante la differenza di età (il primo è nato nel 1909 e il secondo nel 1922) hanno molto in comune e la loro amicizia è salda e duratura. Entrambi hanno scelto Londra come patria di elezione (essendo nati a Dublino l'uno e a Berlino l'altro) e entrambi vedono nella pittura un mezzo, il più efficace, per aggredire la realtà e svelarla.

Nel 1951, l'hanno in cui Bacon lo ritrae, Freud ha ventinove anni ed è l' homo Londiniensis per eccellenza: magro, brillante, arguto, veloce nelle gambe e nelle parole; le sue doti di conversatore e di affabulatore sono entusiasmanti. Il più introverso e cerebrale Bacon è affascinato dalla sua indipendenza e dalla sua rapidità di movimento e di pensiero, e nei numerosi ritratti che dal `51 in poi dipinge dell'amico sono sempre presenti gli elementi della velocità e della mutevolezza, resi con inaspettati guizzi del pennello o sorprendenti colpi di spugna bagnata sulla suprficie colorata.

Entrambi gli artisti credono nella pittura ma il loro modo di usarla è molto diverso: se Bacon dipinge sistemi nervosi denudati, Freud dipinge la carne in tutto il suo peso e la sua presenza nello spazio. Se la pittura di Bacon squarcia la carne con un gesto che è violento e pietoso allo stesso tempo, Freud la edifica con la maestosità e la magniloquenza di un costruttore di cattedrali. Opposto è anche il loro modo di lavorare: Bacon non fa disegni preparatori, dipinge di getto sulla tela, lavora velocemente facendo e disfacendo la pittura con forza; Freud è invece lentissimo, i suoi quadri sono minuziosamente preparati e costruiti con cristallina razionalità.

La ricca mostra della fondazione Maeght (ottanta tele), è un occasione per conoscere questi due artisti nelle loro analogie e nelle loro differenze.
La selezione dei lavori di Bacon copre quasi interamente la sua parabola creativa, partendo da uno studio per nudo del 1951, esempio di quello che é stato definito il suo periodo malerisch, fino all'ermetico e inquietante Trittico del 1987. i principali filoni iconografici dell'atista, le sue ossessioni, sono tutti presenti a saint Paul: le variazioni sull' Innocenzo X di Velazquez, gli autoritratti, i ritratti degli amici, i trittici, le corride, i nudi.

Il percorso di Freud è più uniforme: l'artista partendo da soluzioni tardo-espressioniste (I rifugiati del 1941 e Ritratto di donna del 1949 non possono non far pensare a Dix e Grosz) sviluppa il tema della figura umana e del corpo in modo sempre più personale e sfaccettato. La sua pittura così nitida e "realista" riesce sempre ad evitare i tranelli del precisionismo: Freud non crea illusioni fotografiche, ma modella le sue figure sulla tela grazie ad una pittura spessa e materica. I nudi di Freud hanno la presenza di sculture pur esendo appesi alla parete e i ritratti, pur non dimenticandosi di essere pittura, vivono di vita propria. E' proprio quì il tratto che accomuna due personalità e due vite diverse come quelle di Bacon e Freud: l' ideale della totale autonomia della pittura. La pittura, come spiega Gilles Deleuze nel suo saggio su Bacon, crea con i propri mezzi un mondo, un mondo con le sue regole, separato dal mondo sensibile ma altrettanto vero e tangibile. Ed è proprio questo l'obiettivo dei due artisti: elaborare, attraverso la pittura sistemi estremamente coerenti e chiusi, il meno possibile inquinati da decorativismo e aneddotica.



	
 

Risali





BTA 
	copyright MECENATI Mail to www@bta.it