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Federico II Roma, Palazzo Venezia
22 dicembre 1995 - 30 aprile 1996
Lidia Janulardo
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 123 (27 aprile 1996)
http://www.bta.it/txt/a0/01/bta00123.html
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Area Mostre

A conclusione delle celebrazioni dell'VIII Centenario della nascita di Federico II, apertesi nel 1994, è stata allestita a Palazzo Venezia la mostra su "Federico II e l'Italia".
Iniziamo l'itinerario seguendo il catalogo che presenta, attraverso le testimonianze che ci restano, la grandiosa opera culturale e politica svolta in Italia da Federico II.
Nelle sale rinascimentali dell'ex Ambasciata Veneta il percorso che si compie attraverso il materiale, i pannelli e le bacheche è agevole perchè articolato in undici sezioni che illustrano i vari aspetti del "fenomeno" federiciano, che va dalla nascita dell'imperatore, il 26 dicembre del 1194, alla sua scomparsa il 13 dicembre del 1250.

Nella successione delle varie sezioni appaiono chiaramente l'identità del personaggio, i viaggi, l'architettura privata e pubblica, la straordinaria Porta di Capua con le sue sculture (distrutta nel 1557 dal vicerè spagnolo di Napoli).

Inoltre è in mostra la ritrattistica, la glittica, la produzione libraria, le monete, le leggi, la Cancelleria dello Stato, la vita culturale nei suoi vari aspetti letterari (Federico parlava latino, italiano, arabo, tedesco) e scientifici (astronomia, scienze naturali, tra cui più studiata la fauna).

Importantissima è la fondazione dell'Università di Napoli nel 1224 e l'istituzione della Scuola poetica siciliana. Il materiale proviene dall'Italia, dal Vaticano, dalla Germania. Di grande valore didascalico e informativo i pannelli frontali all'ingresso delle varie sale. Fra il materiale colpisce, oltre alle riproduzioni dei castelli, il plastico di Castel del Monte (1/30 dell'originale) che dà una sensazione di grandezza, di ordine e di armonia. Fu per l'imperatore un grandioso manifesto politico, il simbolo del suo potere. Le didascalie illuminano razionalmente sul momento storico e sull'opera d'arte.

Straordinario l'amore di Federico per l'arte e l'antichità classica quale appare dalle sculture di Capua (Testa della Giustizia, Testa di Zeus) alla cui Porta forse lavorò Nicola Pisano, detto Nicola de Apulia. Infatti con la nascita del gotico in Italia nel '200 si ha anche una rielaborazione di motivi classici che troviamo soprattutto nelle opere di scultura.
Classiche e gotiche insieme le teste-mensole del castello di Lagopesole, la testa diademata di Berlino, il busto di Barletta, la testa di Vienna, la testa colossale di Lanuvio, tutte opere che si riferivano all'antichità, ritratti ideali che diventano ritratti realistici per la loro grande espressività. Inoltre la testa "Molajoli" con serto di alloro, trovata a Castel del Monte, indica una vicinanza alla civiltà figurativa gotica europea.

Importanti anche i testi islamici essenziali per la conoscenza di alcune opere antiche. Tra i manoscritti risalta la famosa "Bibbia di Manfredi" con le sue bellissime miniature.
Dalla mostra emerge in tutti i suoi aspetti una personalità eccezionale e poliedrica che di solito viene studiata separatamente dai cultori delle varie discipline, storici, letterati, critici d'arte; perciò il merito di questa mostra è quello di aver offerto la possibilità di cogliere in blocco e concretamente i vari aspetti che fanno di Federico II un uomo che supera il Medioevo per il suo desiderio di affermazione in tutti i campi, politico, scientifico, artistico.



	
 

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