A conclusione delle celebrazioni dell'VIII Centenario della nascita di
Federico II, apertesi nel 1994, è stata allestita a Palazzo Venezia la
mostra su "Federico II e l'Italia".
Iniziamo l'itinerario seguendo il catalogo che presenta, attraverso le testimonianze che ci restano, la grandiosa opera culturale e politica svolta in Italia da Federico II.
Nelle sale rinascimentali dell'ex Ambasciata Veneta il percorso che si
compie attraverso il materiale, i pannelli e le bacheche è agevole
perchè articolato in undici sezioni che illustrano i vari aspetti del
"fenomeno" federiciano, che va dalla nascita dell'imperatore, il 26 dicembre
del 1194, alla sua scomparsa il 13 dicembre del 1250.
Nella successione delle varie sezioni appaiono chiaramente l'identità
del personaggio, i viaggi, l'architettura privata e pubblica, la straordinaria
Porta di Capua con le sue sculture (distrutta nel 1557 dal vicerè spagnolo
di Napoli).
Inoltre è in mostra la ritrattistica, la glittica, la produzione
libraria, le monete, le leggi, la Cancelleria dello Stato, la vita culturale
nei suoi vari aspetti letterari (Federico parlava latino, italiano, arabo,
tedesco) e scientifici (astronomia, scienze naturali, tra cui più studiata
la fauna).
Importantissima è la fondazione dell'Università di Napoli nel
1224 e l'istituzione della Scuola poetica siciliana. Il materiale proviene dall'Italia, dal Vaticano, dalla Germania. Di grande valore didascalico e informativo i pannelli frontali
all'ingresso delle varie sale. Fra il materiale colpisce, oltre alle riproduzioni dei castelli, il plastico di Castel del Monte (1/30 dell'originale) che dà una sensazione
di grandezza, di ordine e di armonia. Fu per l'imperatore un grandioso
manifesto politico, il simbolo del suo potere. Le didascalie illuminano
razionalmente sul momento storico e sull'opera d'arte.
Straordinario l'amore di Federico per l'arte e l'antichità classica
quale appare dalle sculture di Capua (Testa della Giustizia, Testa di Zeus)
alla cui Porta forse lavorò Nicola Pisano, detto Nicola de Apulia. Infatti
con la nascita del gotico in Italia nel '200 si ha anche una rielaborazione di
motivi classici che troviamo soprattutto nelle opere di scultura.
Classiche e gotiche insieme le teste-mensole del castello di Lagopesole,
la testa diademata di Berlino, il busto di Barletta, la testa di Vienna, la
testa colossale di Lanuvio, tutte opere che si riferivano all'antichità,
ritratti ideali che diventano ritratti realistici per la loro grande
espressività. Inoltre la testa "Molajoli" con serto di alloro, trovata a
Castel del Monte, indica una vicinanza alla civiltà figurativa gotica
europea.
Importanti anche i testi islamici essenziali per la conoscenza di alcune
opere antiche. Tra i manoscritti risalta la famosa "Bibbia di Manfredi" con le
sue bellissime miniature.
Dalla mostra emerge in tutti i suoi aspetti una personalità
eccezionale e poliedrica che di solito viene studiata separatamente dai cultori
delle varie discipline, storici, letterati, critici d'arte; perciò il
merito di questa mostra è quello di aver offerto la possibilità di
cogliere in blocco e concretamente i vari aspetti che fanno di Federico II un
uomo che supera il Medioevo per il suo desiderio di affermazione in tutti i
campi, politico, scientifico, artistico.
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