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Milvia Seidita  
Nadia Scardeoni
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 187 (22 giugno 1999)
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Area Artisti

Un sogno per le giuste nozze di " Acqua e Colore".

La pittura di un grande maestro, Francois Daulte Renoir, si affaccia seducente dalle illustrazioni di un calendario che la giovanissima Milvia , mira e rimira nello studio del padre , dentista.

Aspetta con ansia la fine di ogni mese …per ritagliare le immagini preziose che verranno poi conservate gelosamente nella sua prima "raccolta d’arte", per essere "studiate" nel segreto, senza trascurare il minimo dettaglio .

Non può tralasciare anche il più minuzioso particolare di quelle "apparizioni" ricche e splendenti , sature di luminescenti colori che portano dritti al sogno.

E Milvia sogna .

Sogna le vivide atmosfere , i suoni argentini , i profumi - dolci e inebrianti - delle "due giovanette al piano" , la festosa sarabanda del Moulin de la Gallette, l’incanto del verde aulente inondato dall’oro assolato ….. del "Sentiero nel bosco"

Ma l’aspirazione a tracciare una linea diretta fra questa primo approccio all’arte, sognante e romantico ….e gli acquerelli di oggi - evocazioni vibranti di composite , gelose memorie – viene subito tacitata dal secondo amore di Milvia, che proprio non ci si aspetta: Pablo Picasso .

Come possa essere stata attratta, una ragazzina decenne, dallo "svirgolamento" e dagli acuti delle immagini cubiste di Picasso dopo le tenerezze di Renoir…..e’ un buon quesito ; resta il fatto che Milvia rincorre il suo "innamorato" , dedicandogli disegni e pitture secondo lo stile a lui caro , con tale fervore e serietà che si inventa uno "studio" ricavandolo dall’angolo che la porta del tinello forma - una volta aperta - con la parete.

Lì , in uno spazio angusto solo in apparenza, perche’ in realta’ è la nuova misura della sua liberta’, sistema un riquadro a mo’ di cavalletto e…su di una mensola colloca, in bell’ordine, vasetti, pennelli e colori.

Mi tornano alla memoria gli "studii" dipinti da Colantonio , da Antonello , austeri e silenti angoli di pace con poche suppellettili: tutto ciò che basta all’autore.

Milvia procede così …..col nasino petulante degli autodidatti , "studia direttamente i maestri ", con grandi attrazioni e grandi passioni e poi……. "prova e riprova"

Presto anche il grande Pablo deve lasciare il passo …..ed è la volta di Casorati.

Pastelli a cera e via ! verso la felice ( !!) imitazione-liberazione di un nuovo stile.

Intanto qualche buon osservatore nota la sua "cultura pittorica" ed è così che Milvia approda , tredicenne, alla prima mostra collettiva. Con la mostra il primo successo: ha in premio un libro ed una medaglia…che provocano un guizzo di responsabile autocoscienza.

La faccenda…si fa seria. Arriva in dono il primo cavalletto e di conseguenza …… un tratto della veranda di casa sua e’ promosso a "vero studio di pittura".

Basta con carta , pastelli ….improvvisazioni.: acquista le prime tele…vere.

Partecipa ad altre collettive, ottiene consensi che la rallegrano ma gli studi superiori non vanno nella direzione da lei auspicata .

La scelta cade infatti sugli studi scientifici che la rimettono a poco a poco nel solco delle tradizioni familiari.

Si iscrive infine a Medicina, finiscono i sogni…scema la pittura…comincia la "vita".

Dopo un lungo intervallo, quando gli oneri familiari e professionali allentano un po’ i fili…Milvia sente di nuovo attizzarsi un desiderio: " Potreste regalarmi una scatola di acquerelli!!"

E così accade.

Ritorna la curiosita’ , lo studio, l’analisi delle opere dei grandi acquerellisti.

Prova e riprova…ma c’è qualcosa che non va.

C’è qualcosa che non la soddisfa…qualcosa che "manca" e che si erge come una barriera , davanti al suo sguardo educato e sensibile.

Va a lezione di Acquerello da prof.Avesani, fra i piu’ stimati incisori ed acquerellisti, per accedere alla "tecnica severa " che, appena intravista, già sa che "non perdona ".

Ecco che cosa manca: " Manca l’acqua".

Oggi , dopo aver frequentato il suo corso con rigore, strappando le ore al sonno e alle pause della sua professione di medico…libera ….le sue immagini: paesaggi, angoli, piazze, itinerari….quasi sempre appunti di viaggio.

Luoghi veri , vissuti ed evocati dalla culla della memoria.

Il colore - nitido e fragrante - svela le suggestioni della terra natale, la Sicilia, : forte e caldo "trasmigra" incauto ed audace dentro le insidie dell’acqua che domina , che esalta ma che – occorre ricordarlo - all’improvviso tutto puo’ corrompere e portare a disfacimento.

Milvia affronta il rischio ….regge la singolare tenzone: " "Lei" e’ importante e tende ad avere sempre il sopravvento ; e’ come una valanga …non si ferma…

Con il colore io la devo…la posso domare..

Quando "lei" invade spazi che puo’ invadere io la lascio correre…

ma se si insinua dove "sono io"…..

dove "devo stare io con il colore",

"lei" deve fermarsi."

"Lei" , l’acqua e’ ora addomesticata dalla magistralità della tecnica , appare e riappare dentro la complessa raffinatezza delle trasparenze, affonda "imperiosa" gli squarci dei piani spaziali, accarezza i contorni, addita riverberi guizzanti……. si insedia, regina, nei trionfi di luce.

E’ ormai ……."Sorella acqua".


 
 

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